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Autore: Alexiel Maho    01/12/2011    0 recensioni
Una serie di piccole storie dedicate a Michiru ed Haruka...
Talvolta scritte in prima persona (i pensieri di una), altre invece in terza persona, dove entrambe vivono quel momento, ma in ogni caso sono sempre insieme...
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri | Personaggi: Haruka/Heles, Michiru/Milena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più serie, Contesto generale/vago
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7. PROFUMO DI ROSE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Michiru sin da bambina aveva sempre adorato i fiori…

Riusciva a riconoscere ogni tipo, sapendo anche il significato che racchiudevano, ma aveva avuto il debole sempre per le rose.

Apprezzava ogni singola parte di questo fiore…

Dal rigido gambo, lungo e sottile, all’apparenza fragile ma invece forte e resistente.

Dai petali profumati e delicati, un piacere non solo assaporare quel delicato ed intenso odore, ma anche poterli accarezzare con dolcezza, con paura di romperlo, ma in realtà un modo per avvicinarsi per sentire quel petalo sulla propria pelle, fino a lasciarne l’odore.

Dalle foglie grandi e rigogliose, che erano una sorta di ornamento, per rendere la rosa ancora più bella e completa.

Dalle spine, che potevano far male ma erano semplice una difesa per non vederlo nudo e spoglio come sarebbe nella sua vera ed unica forma iniziale.

Michiru si sentiva proprio come una rosa…

Tutti la vedevano bella e perfetta, delicata ma forte, che quando passava lasciava la sua impronta.

Toccarla era un privilegio, nessuno riusciva davvero ad assaporare l’anima di quella ragazza, tanto forte e coraggiosa, ma soprattutto perfetta.

Sembrava davvero che non le mancasse niente, eppure c’era qualcosa…

Quelle spine le aveva anche lei, ma le sue erano invisibile.

Per quanto apparisse così agli occhi della gente, dentro era una ragazza fragile ed aveva bisogno di quelle spine per proteggersi, per sentirsi più forte e sicura.

Perché alla fine non si fidava di nessuno, questo mondo non le aveva dato l’amore che voleva, eppure era diventata una guerriera sailor.

E questo perché?

Come poteva una persona che non aveva ricevuto in cambio niente da quel mondo ormai superficiale poterlo difendere a costo della sua stessa vita?

Spesso si poneva questa domanda…

Eppure una risposta c’era…

Lei era una persona dal cuore puro, proprio come le rose.

Nonostante tutto era disposta a sacrificarsi per il prossimo, perché non avrebbe permesso a nessuno di morire invano.

Era una ragazza piena di idee e senso del dovere, ma soprattutto aveva quel tocco perfetto che abbagliava tutti, ma nonostante tutto non bastava per lei.

Voleva un altro cuore puro al suo fianco, che riuscisse a capirla e soprattutto ad amarla, un’altra rosa.

 

 

 

 

-Ehi Michiru tutto bene?

Haruka continuava a chiamare la guerriera di Nettuno, che era intenta a fissare quei cespugli di rose della villa affianco.

-Michiru mi senti?

Ancora nessuna risposta, i suoi occhi erano luminosi, ma soprattutto persi in quello spettacolo.

A lei le rose facevano sempre lo stesso effetto…

-Il pianeta di Urano chiama Nettuno, rispondete!

-Mh?

-Un segno di vita! Allora Nettuno è abitato!

-Che stai dicendo? – Chiese Michiru confusa.

-E’ da un po’ che ti stavo chiamando, ma non mi rispondevi…

-Ah si? Non ho sentito niente… scusa… ero assorta…

-Ho notato, stavi pensando agli scontri?

-Per una volta no…

-Davvero? Questo mi sorprende… - Sorrise Haruka.

-Già… ogni tanto anche io mi concedo pensieri diversi…

-Non te la prendere, non ci vedo niente di male!

-Lo so, infatti non ho detto proprio niente… - Chiuse gli occhi Michiru.

-La tua reazione dice il contrario, sai?

-Non credo invece…

Michiru si diresse verso il tavolo del salotto e lentamente si versò nella tazza del thè caldo.

-Ne vuoi un po’?

-Si, grazie… ci sono anche dei pasticcini per caso?

-Sempre la solita golosa… ecco qui…

-Se ci sono non li rifiuto, lo sai! Ad ogni modo grazie!

Una volta presa la tazza Michiru tornò verso la finestra, ma questa volta si sedette comodamente sulla poltrona al suo fianco.

-Allora vuoi dirmi cosa succede?

-Ero immersa a pensare…

-Ed a cosa? Se è possibile saperlo…

-Ma come siamo curiose Haruka! – Rise.

-Mi preoccupo per te…

-Non c’è niente di preoccupante questa volta, dico sul serio!

-Ed allora perché non ne vuoi parlare? Mi nascondi qualcosa?

-Certo che no Haruka… ma come siamo poco sicure oggi… questo non è da te!

-Non rigirare il discorso, furbetta! Ormai ti conosco!

-Ci ho provato hai ragione! Ma le tue continue domande mi lasciano sorpresa…

-Lo sai che voglio sapere sempre tutto di te… - Le disse con sguardo intenso.

-Lo so… ed io sono disposta a condividere tutto con te… non ti ho mai negato niente… anche il mio corpo…

Haruka sentendo le ultime parole si strozzò con il thè ed iniziò a tossire, diventando molto rossa in volta, ma cercò di evitare il discorso, senza dare una risposta adeguata alla sua compagna, ormai sapeva come era maliziosa la guerriera di Nettuno.

Era angelica all’apparenza, e sicuramente una ragazza molto pura e con dei valori, ma quel tocco piccante sicuramente non le mancava.

Michiru non disse niente, aveva gli occhi chiusi mentre sorseggiava in modo elegante il thè, ma intanto una piccola risata le scappò, vedere Haruka imbarazzata era sempre molto divertente e piacevole.

-Tornando a noi… vuoi dirmi cosa ti succede?

-Niente di particolare davvero, stavo guardando il giardino della villa affianco…

-Perché cosa ha di strano?

-Niente… ma ha delle rose stupende…

-Le rose hai detto?

-Si, sono meravigliose… - Disse Michiru tornando a fissarle.

-Le rose…

Haruka si bloccò a guardare intensamente lo sguardo della compagna, era perso e felice allo stesso tempo davanti a quell’immagine.

-Non pensavo ti piacessero così tanto le rose…

-Invece si… sono i miei fiori preferiti…

-Davvero?

-Si… mi sento proprio come una rosa…

-Come scusa?

-Si, mi sento come una rosa! Non so spiegartelo… ma è così… penso che siamo uguali… abbiamo lo stesso significato…

-Le tue parole mi portano a riflettere Michiru, sai?

-In che senso?

-Sembra che ci sia una parte di te in quelle parole, ricordando qualcosa del passato…

-Non c’è molto da dire sul mio passato… una vita tranquilla… ed un giardino pieno di rose, una delle mie poche gioie…

Lo sguardo della guerriera di Nettuno si spese, quando Haruka tornò seria, ed una volta che finì di bere il thè posò la tazza sul tavolo.

-Vai da qualche parte Haruka?

-Si, devo un attimo uscire…

-Dove vai?

-Devo andare a ritirare lo smoking per il tuo concerto di domenica, te ne sei forse dimenticata? – Sorrise la bionda.

-Certo che no… aspetta che mi preparo che ti accompagno…

-Non ce n’è bisogno… sarò qui fra meno di un’ora!

-Sicura? Non vuoi che venga?

-Lo sai che ti vorrei sempre con me… ma andando da sola farò prima, tu stai tranquilla…

-Va bene, potrei anche esercitarmi con il violino…

-Sei bravissima, hai poco da esercitarti!

-La pratica serve sempre… - Sorrise Michiru.

-E’ vero… ma tu sei già perfetta così… e poi vorrei sentirti mentre suoni…

-Ma lo fai ogni volta, non ti stanchi mai? – Scherzò.

-E tu non ti stanchi mai di suonare?

-E’ parte della mia vita…

-Ti sei data la risposta da sola… e l’hai data anche per me…

-Come scusa?

-Tu sei parte di me… e quindi anche la musica… e non posso non sentirti…

Dicendole questo si avvicinò e le diede un baciamano, tanto che Michiru non fece a meno di arrossire e sorridere dolcemente.

-Ci vediamo fra poco…

-Va bene, a dopo Haruka…

Michiru, a quel punto, tornò a fissare le rose ancora un po’, quando decise di iniziare a preparare la cena.

Non aveva voglia di uscire, quindi si dilettò a preparare qualcosa di semplice e sfizioso, ma soprattutto che avrebbe apprezzo la sua Haruka.

Dopo due ore si accorse che la giovane guerriera di Urano non era ancora tornata a casa, probabilmente aveva ritardato, del resto a quell’ora la città sembrava in grande movimento, decise di aspettare.

Passò un’altra ora e di Haruka ancora nessuna notizia, tanto che Michiru iniziò a preoccuparsi.

-E se l’avessero attaccata i nemici? Impossibile però… mi avrebbe avvisato… e soprattutto avrei ricevuto un segnale come sempre…

Iniziò a girare per la sala, controllando se vedeva arrivare la ragazza, ma niente, tutto era davvero molto strano.

-Ma non doveva ritirare il vestito e basta? Ci sta mettendo troppo… ora è anche calato il sole… ci sono tutte le luci già accese… mi sto iniziando a preoccupare…

Si bloccò girando lo sguardo nuovamente verso le rose e fece un sorriso sghembo.

-Sono fin troppo fragile dentro, non è vero? Per quanto sono forte questa parte di me non mi abbandona mai, ma non posso farci niente… per me Haruka è troppo importante… forse sono esagerata a preoccuparmi così… meglio rilassarsi e leggere un libro, presto Haruka tornerà da me, lei ha detto che non mi avrebbe mai lasciato…

Michiru si sedette sul divano ed iniziò a leggere un libro, ma passò un’altra mezz’ora, ed ormai era quasi ora di cena, ed Haruka non era ancora rientrata.

-Forse è meglio chiamarla… inizio a preoccuparmi sul serio, non si più fatta sentire! Ma quando torna giuro che le dico di tutto!

Iniziò a chiamarla, il cellulare dava libero, ma non arrivò nessuna risposta…

-Cosa diavolo starà combinando? Che anche lei… si stia allontanando da me?

Alzò lo sguardo verso il soffitto, quando sentì chiamare a tutta forza dalla finestra.

-MICHIRUUUU!!! MICHIRUUU!!!

Velocemente la ragazza si affacciò sul balcone per guardare di sotto, verso il suo giardino e con sguardo stupito vide Haruka che la salutava.

-Cosa ci fai lì? Mi hai fatto preoccupare! Hai visto che ore sono?

-Si scusa ho fatto tardi!

-Potevi anche avvisarmi!

-E rovinare la sorpresa?

-Certo che dovevi ero preoccupata, non riuscivo a capire cosa potes… cosa hai detto? Di che sorpresa stai parlando?

-Girati bene e guarda tu stessa… - Fece un inchino Haruka.

Michiru girò lo sguardo e vide il suo giardino ricoperto di piccoli cespuglietti di rose, e ce n’erano di ogni tipo, ma soprattutto di ogni colore.

-N-Non ci posso credere… - Si mise le mani sul volto.

-Questo è un piccolo pensiero per te… così almeno non dovrai per forza guardare da lontano quelle del vicino… ma semplicemente scendere e sederti qui con loro, assaporandone il loro profumo…

-Haruka io non so che dire…

-Un grazie è più che sufficiente! – Scherzò.

-GRAZIE MILLE!!!!

-Per te questo ed altro Michiru…

La ragazza corse fuori e si lanciò fra le braccia di Haruka, dandole un dolcissimo bacio per poi scoppiare a piangere.

-Ehi ma perché piangi?

-Sono felice…

-E per questo motivo piangi?

-Certo… non ci sono solo lacrime di dolore… ma anche di gioia…

-Allora se proprio devo vedere le tue lacrime, spero che siano sempre di gioia…

-Ti amo Haruka…

-Anche io Michiru…

-Il tuo regalo è stato bellissimo…

-Ho visto come le guardavi, i tuoi occhi erano stupendi… voglio vederli sempre così luminosi…

Le due si sorrisero e si scambiarono un dolcissimo bacio sotto quell’intenso profumo di rose.

 

  
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