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Autore: mileybest    01/12/2011    1 recensioni
-Per favore,papà...-Dice Caroline con gli occhi lucidi,prendendo tra le braccia l'orsetto.
In realtà,non sa cosa sta chiedendo al padre.
Smetterla di comprare quelle terribili bottiglie? Smetterla di invitare sconosciuti in casa?
Smetterla di picchiarla?
O semplicemente che le racconti una semplice favola,come la mamma.
Ma suo padre non la ascolta,non le dà il tempo di finire la frase.
Caroline si ritrova al buio nella sua stanza. Senza speranza,come suo padre.
Ed i rumori strani cominciano per l'ennesima notte.
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes | Coppie: Caroline/Tyler
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Caroline stringe a sé ciò che rimane dell'orsacchiotto che suo padre ha appena fatto a pezzi,in un altro attacco di rabbia.

Questa volta scaturito da una semplice richiesta di leggere una favola.

Caroline voleva solo ascoltare una favola.

-Cosi la smetterai di rompere mentre lavoro.-

Caroline si morde le labbra mentre il suo corpo è scosso da violenti singhiozzi.

Si trattiene dal dire che trattarla male non è lavorare,non vuole fare la fine di Bubu,il suo orsetto.

Il suo piccolo corpicino conserva già troppi lividi bluastri.

Ogni volta che suo padre beve da quelle strane bottiglie,Caroline è costretta a chiudersi in camera,diventare un tutt'uno con la coperta del suo lettino e fingere di dormire.

Ma i rumori strani del piano di sotto la tengono sveglia per ore e quando il sonno finalmente arriva,Bill la costringe ad aiutarlo a pulire,dopo che uno dei suoi aiutanti di lavoro se ne va.

Caroline si domanda sempre se anche lei si ritroverà a lavorare di notte a mettere a soqquadro le case altrui.

Spesso si ritrova le manine ferite a causa delle bottiglie rotte.

Di solito non piange a dirotto,ormai si è abituata.

Ma Bubu era uno dei pochi ricordi di sua madre. Lei glielo aveva regalato prima che morisse.

A soli nove anni,Caroline ha una buona memoria. Ricorda perfettamente la promessa di sua madre di portarla al parco giochi il giorno della sua morte.

Ricorda l'impazienza di quel momento e la delusione nel vedere suo padre al posto di sua madre entrare dalla porta principale,in lacrime.

Quattro anni sono passati e da quattro anni suo padre si è trasformato in una specie di uomo nero.

Quattro anni che gli chiede di raccontare una favola e si ritrova con qualcosa di rotto. Non può interrompere il suo lavoro.

La mamma non esitava a raccontarne una per farla addormentare.

-Per favore,papà...-Dice Caroline con gli occhi lucidi,prendendo tra le braccia l'orsetto.

In realtà,non sa cosa sta chiedendo al padre.

Smetterla di comprare quelle terribili bottiglie? Smetterla di invitare sconosciuti in casa?

Smetterla di picchiarla?

O semplicemente che le racconti una semplice favola,come la mamma.

Ma suo padre non la ascolta,non le dà il tempo di finire la frase.

Caroline si ritrova al buio nella sua stanza. Senza speranza,come suo padre.

Ed i rumori strani cominciano per l'ennesima notte.


Don't you rembember i'm your baby girl?

How could you push me out of your world?

Lied to your flesh and your blood

Put your hands on the ones that you swore to love

Don't you remember i'm your baby girl?


Dieci anni dopo una Caroline diciannovenne,in una macchina della quale non ricorda il nome ma che fa andare in estasi il suo ragazzo,si ferma di fronte alla casa ormai abitata solo da suo padre.

I ricordi di quello che ha subito dentro di essa la fanno sussultare.

Avverte,però,la mano di Tyler,il suo fidanzato dai tempi dal quarto anno di liceo e amico odioso storico,a darle conforto.

-Non sei costretta,Care.-Le dice,intuendo il suo stato d'animo.

Sia lui che il resto dei loro amici è a conoscenza dei problemi che Caroline ha avuto.

Problemi che dalla fine del liceo lei credeva di aver cancellato dalla sua vita.

Eppure,dopo due anni senza notizie,è tornata.

Sente di dover aiutare ancora suo padre.

-Devo farlo. O potrei rimpiangerlo....non...non posso lasciarlo andare,Tyler.-Ribatte,non riuscendo a trattenere un singhiozzo.

Si sente avvolgere dalle braccia muscolose di lui e ricambia l'abbraccio all'istante.

Tyler è lo scoglio che avrebbe voluto in mezzo alla tempesta della sua infanzia a cui aggrapparsi.

E adesso che lo ha,non può usarlo.

Deve farcela da sola.

-Chiamami quando hai finito,ok?-

Caroline annuisce con la testa poggiata sul suo petto.

Le ci vogliono alcuni minuti per trovare la forza di scendere dall'auto.

Saluta Tyler con un tenero bacio sulle labbra e si volta in direzione della casa.

Lancia un profondo respiro.

Se non altro,adesso è in grado di leggere le favole da sola.

Ed è giusto che per farlo tornare a sperare,debba essere lei a raccontarle a suo padre.


Oh father,please father.

I'd love to live you alone but i can't let you go.

Oh father,please father.

Oh father,please father!

Put the bottle down for the love of a daughter.

  
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