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Autore: imane    01/12/2011    10 recensioni
Quando Laura aprì per la prima volta EFP, si sentì tremare. Sentiva un’emozione non ben definita, galopparle selvaggia per le lande deserte del suo cuore, un misto tra ansia ed aspettativa, tra felicità e dubbio. Aveva sentito molto parlare di quello strano sito, che si diceva patria e tetto dei più grandi scrittori dell’infinito web; aveva sentito varie opinioni divergenti, sulla sua utilità, sul suo scopo, nella convinzione che l’avrebbero aiutata a far chiarezza sui suoi pensieri. Al contrario tutti quei giudizi non avevano fatto altro che confonderla ulteriormente, e ora si ritrovava con un gomitolo informe di idee in testa, che lei cercava pazientemente di sgarbugliare. [...]
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Di Fanfiction e recensioni
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-  Ovvero quando finisci a scrivere su un sito senza nemmeno rendertene conto –








Quando Laura aprì per la prima volta EFP, si sentì tremare. Sentiva un’emozione non ben definita, galopparle selvaggia per le lande deserte del suo cuore, un misto tra ansia ed aspettativa, tra felicità e dubbio. Aveva sentito molto parlare di quello strano sito, che si diceva patria e tetto dei più grandi scrittori dell’infinito web; aveva sentito varie opinioni divergenti, sulla sua utilità, sul suo scopo, nella convinzione che l’avrebbero aiutata a far chiarezza sui suoi pensieri. Al contrario tutti quei giudizi non avevano fatto altro che confonderla ulteriormente, e ora si ritrovava con un gomitolo informe di idee in testa, che lei cercava pazientemente di sgarbugliare.
Molti le avevano consigliato di non iscriversi, memori delle brutte batoste ricevute sul sito. Giuseppe, infatti, aveva cercato di avvertirla, facendole notare che su EFP la gente commentava solo, sempre e perennemente le storie più popolari. «Entrano in una sezione, e la prima cosa che fanno è individuare la storia con più recensioni, certe volte manualmente, attraverso lo scorrimento della pagina, oppure cliccando sul maledetto tasto storie più popolari. Non gliene fotte un cazzo delle storie nuove, dei giovani talentuosi. Se vedono che la tua storia al terzo capitolo ha ancora poche recensioni, la snobbano quegli stronzi, senza far caso che è proprio grazie a gente come loro, che le storie non vengono recensite.» le aveva detto amaramente. Di fronte a cotanta asprezza, Laura lo aveva interrogato del perché di un simile comportamento e lui aveva risposto «Perché le prime brave scrittrici ad essere approdate su EFP anni fa, sono diventate delle superstar, delle leggende, anche se ora alcune sono vecchie e decrepite, la gente continua a ritenerle le migliori in assoluto. Se riesci a fartene amica una, vedrai che improvvisamente le tue storie sembreranno più belle a tutti, e nell’arco di pochi giorni riceverai palate di commenti. Alcune di loro non sono nemmeno poi così tanto brave, hanno solo avuto la fortuna di avere dei lettori più disposti a recensire, tutto qui. Noi novelli invece ci facciamo le palle e le contro palle con le nostre storie, per poi avere un paio di recensioni a capitolo.»
Laura gli aveva carezzato una spalla, sorridendogli rassicurante. Giuseppe era un grande scrittore, e sapeva che con o senza EFP, un giorno avrebbe avuto migliaia di lettori, capaci di amarlo e sostenerlo come meritava.
Pochi giorno dopo aveva incontrato nella caffetteria dell’università anche Valentina. Con un bricco colmò di caffè in una mano, e una brioche alla crema nell’altra, si erano ritrovate a parlare del più e del meno. Anche Valentina frequentava il suo stesso corso di letteratura italiana, e spesso avevano discusso di case editrici e di libri. Laura allora ne aveva approfittato per tirare in ballo l’argomento EFP, che le premeva a cuore. «Iscriviti te lo consiglio. Io ho pubblicato una mini-storia di soli cinque capitoli, e ho già molti lettori, a cui sono molto affezionata.» le disse sorridendo trasognata. Laura si era accigliata, ricordando la sua precedente conversazione con Giuseppe «Scusami, ma le recensioni? Ho sentito dire che lì ti snobbano alla grande.» commentò, mentre prendeva un sorso dal suo bricco fumante. «Sono poche ma buone. Sì è vero, certe volte mi irrita vedere delle storie insulse e scritte per lo più in modo sgrammaticato, con un mare di recensioni entusiaste. Però è così che funziona. Quando pubblichi una storia non devi avere solo originalità e padronanza della lingua italiana, ma devi avere anche una buona dose di fortuna.» Laura aveva sorriso, commentando ironicamente che allora il giorno del suo debutto, avrebbe consultato il suo oroscopo.
Quello stesso pomeriggio, davanti a un piatto di ravioli fumanti, aveva preso la sua decisione: avrebbe rischiato, andando contro ogni logica, e contro ogni più sano presentimento, iscrivendosi al sito. Avrebbe terminato il capitolo e poi l’avrebbe pubblicato. Di buona lena si mise davanti al suo portatile, cercando di portare a fine il lavoro già iniziato. Le ore passarono in fretta, mentre le sue dita scorrevano incessantemente sulla tastiera, componendo fiumi di parole, di metafore, di paragoni, dando vita a nuovi personaggi, che senza di lei non sarebbero mai esistiti. E Laura si sentiva importante, si sentiva unica e di valore. Sentiva uno strano formicolio alle mani, pura magia che si riversava sulla pagina per metà bianca davanti a lei. Si sentiva leggera, contenta, felice come non mai. Tuttavia quel momento durò poco. Quando Laura finì il capitolo si trovò di fronte a un altro grande interrogativo: cosa scrivere nelle note di fine capitolo? Anzi, era necessario mettere delle note a fine capitolo?
Osservò dubbiosa la pagina di fronte a lei. Alcuni le avevano detto che le note a fine capitolo, sminuivano il fanwriter. Se si dimostrava troppo brio e apertura ai commenti, si rischiava di accendere la lampadina della bastardaggine nei lettori. Era psicologicamente riconosciuto, che gli scrittori che non scrivevano mai niente a fine storia, erano quelli che ricevevano più recensioni positive. Quelli che invece si dilungavano in parole e ringraziamenti rivolti ai lettori, finivano sempre col ricevere pochi e demoralizzanti commenti. Detto in altre parole, ti prendevano per lo sfigato della situazione, come avrebbe detto Giuseppe. Altri le avevano detto di fregarsene di tutto e di tutti, di quelle paranoie inconcludenti. Se si sentiva qualcosa, doveva farlo, se sentiva delle parole premere sulle dita, doveva scriverle. Ancora una volta, Laura ascoltò il suo cuore, e scrisse un breve messaggio, ai suoi futuri lettori.
Il giorno dopo si alzò presto. Nuvole nere e temporalesche galleggiavano sopra la città, facendo da preludio a una gran pioggia. Laura sospirò affranta: odiava la pioggia, la metteva sempre di cattivo umore. Andò in bagno, si sciacquò il viso, si vestì, e prese la metro, per andare all’università. Una volta entrata nell’aula, scoprì di essere la seconda arrivata: prima di lei era già giunta Valentina.
«Ciao Vale!» esclamò, all’indirizzo dell’amica.
«Buongiorno cara! Come va?»
«Così, così. Odio la pioggia.» replicò Laura, indicando con un cenno del capo, la finestra. Valentina la guardò comprensiva, come per dirle “a chi lo dici” per poi domandarle «Allora, come va con la tua storia?». Laura sorrise, felice che Valentina avesse risollevato l’argomento.
«Va benissimo. Ieri ho finito di scrivere il capitolo, e oggi penso proprio che lo pubblicherò.»
«Fantastico! E di cosa parla ?» le chiese la giovane, interessata.
«Parla della storia d’amore tra due giovani, che si sono incontrati per puro caso a un mercatino.» disse Laura concisamente.
«Che rating è?»
«Sicuramente verde.» rispose lei con forza. Tuttavia la sua certezza si affievolì, davanti allo sguardo dubbioso dell’amica.
«Ho sbagliato qualcosa?» le chiese timorosa.
«Tesoro, a dir la verità, penso che avresti dovuto tener conto di ciò che il lettore vuole sentirsi narrare. Alla maggior parte della gente, interessano le storie focose, piene di scene altamente erotiche. Temo proprio che in pochi la leggeranno.» le rispose mesta Valentina.
«No, assolutamente. Mi rifiuto di scrivere un racconto pieno dei soliti cliché, solo per piacere alla gente. Non voglio scrivere la classica storiella d’amore, dove i due dopo già due capitoli si ritrovano a condividere il letto, la doccia, e ogni spazio umanamente possibile, solo per attizzare i lettori allupati.» rispose Laura vigorosamente. Cavolo, era stufa di tutte quelle fiction così impalpabili da sembrare il guscio vuoto di un uovo. Valentina aveva ragione, lo sapeva. Quel genere di storia, chissà perché, aveva sempre migliaia di lettori, proprio a causa della sua assurda banalità che riusciva a far colpo anche sul più deficiente dei recensori. Ma dov’era finita l’originalità? Dov’era finita la libertà di scrittura? Possibile che per avere un numero discreto di lettori, la gente dovesse abbassarsi a così tanto? Bè, gli altri lo avrebbero fatto ma lei no.
«Questo è solo uno dei tanto compromessi a cui dovrai scendere.» disse Giuseppe, entrando in quel momento nell’aula «Dovrai stare attenta a mettere riferimenti erotici già al primo capitolo, così vedrai come i lettori saliranno alle stelle. Per non parlare del timing: se pubblichi la tua storia di sera, in men che non si dica, finirà nella seconda pagina, rimpiazzata dalle altre che sono state appena aggiornate.» continuò, mentre posava la borsa sul banco. Laura sapeva che Giuseppe non esagerava: era stata in altri siti, per lo più inglesi, e aveva visto che chi aggiornava nelle ore di “traffico”, finiva col ritrovarsi la propria storia in altre pagine, dopo nemmeno mezz’ora. Per uno scrittore debuttante, questo significava non essere letto, non essere seguito, e di conseguenza demoralizzarsi fino allo sfinimento. «Per la questione erotica, sono d’accordo anch’io con Giuseppe. Purtroppo EFP è popolato da ragazzine in piena crisi ormonale, e bisogna saperle soddisfare.» commentò ironicamente Valentina, ma nemmeno più di tanto «Però tutto dipende dagli aggiornamenti. Secondo me, se aggiorni ogni giorno, o ogni due giorni, la tua fiction comunque avrà molta visibilità. Se aggiorni dopo due settimane è difficile che tu ne abbia, perché la gente tenderà a scordarla il prima possibile.» continuò, pensosa.
«Figurati, Vale. Ho visto fior di gente che aggiornava ogni due-tre settimane, ed erano molto seguiti. La popolarità della tua fiction, non dipende solo dagli aggiornamenti, ma anche dalla pubblicità che fai, o che ottieni.» ribadì Giuseppe. «Che ottieni?» domandarono le due giovani, insieme. «Sì, che ottieni. Laura te ne avevo già parlato se ricordi. Se ti fai amica una delle scrittrici più famose, vedrai come le cose andranno a gonfie vele. Chissà perché hanno sempre questa tendenza di scrivere i ringraziamenti a fine capitolo: “ringrazio tizia caia sempronia” e poi ti piazza il link al suo profilo “per avermi ispirato e supportato come nessuno.” E subito dopo “Ah sì, se siete in cerca di una bella fanfiction da leggere, vi consiglio di leggere questa qui di caio Mario, che è proprio sublime”. Per non parlare poi della pubblicità che si fanno su facebook, msn, twitter, e dio sa dove altro. Non so se lo facciano apposta, o se sono in buona fede, ma fatto sta che grazie a tutta sta pubblicità occulta, viene a formarsi una specie di élite League, dove se ne fai parte, va tutto bene, se invece ne sei fuori, devi fare una fatica immensa per sponsorizzare la tua storia. Che poi sembra che stiamo a vender le banane, non a scrivere per divertirci.» disse Giuseppe tutto d’un fiato. Ci fu un breve attimo di silenzio, interrotto solo dall’incessante ticchettare della pioggia sui vetri.
«Non me ne frega niente ragazzi. Ho preso la mia decisione, pubblicherò la mia storia, e come vada, vada. Non saranno un paio di coglioni a fermarmi.» affermò Laura. Valentina le sorrise incoraggiante, mentre Giuseppe le regalò uno sguardo da “tanto lo sapevo che avresti fatto comunque di testa tua”.
Quella sera, Laura accese il pc. Aprì l’editor html, aggiustando i codici della storia e poi la pubblicò.
Sì, la pubblicò il venerdì 17, durante un’ora di “traffico” del sito, scrivendo un messaggio ai suoi lettori verso la fine.
Ma a lei non importava.
Voleva seguire il suo cuore.
E il suo cuore le diceva che era arrivata l’ora di brillare.


Salve a tutti. Ed eccomi qui con una piccola one-shot, scritta tra ieri sera e questa mattina, grazie a un’illuminazione improvvisa in quel locale buio e desolato che è la mia mente (:   Ho cercato di riassumere le seghe mentali, che un po’ tutti ci siamo fatti prima di iscriverci sul sito. Ho voluto parlare delle difficoltà che sicuramente ognuno di noi avrà vissuto anche se solo in minima parte, descritte attraverso le esperienze e le opinioni di Laura, Giuseppe e Valentina. Perché è vero, esistono davvero molte difficoltà, ma esiste anche il piacere di scrivere per puro diletto personale. Aprire una pagina, una tela bianca, e riempirla di pensieri, convinzioni ed idee, con la speranza che qualcuno ci legga, e che provi le nostre stesse emozioni. Perché alla fine, non esistono storie scritte senza pretese.
Oh, ho scritto delle note a fondo pagina. A quanto pare Laura sarà in buona compagnia.

imane.
   
 
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