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Autore: ToXiWiN    01/12/2011    1 recensioni
Lui. Il male, la tentazione, la lussuria. Qualcosa di troppo opposto a Lei per poterlo anche solo amare.
Lei. Il bene, la purezza, il pudore. Qualcosa di troppo opposto a Lui per poterla anche solo desiderare.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Quando il cielo cambia colore.









Lui. Il male, la tentazione, la lussuria. Qualcosa di troppo opposto a Lei per poterlo anche solo amare.
Lei. Il bene, la purezza, il pudore. Qualcosa di troppo opposto a Lui per poterla anche solo desiderare.



Rose Weasley, figlia di due membri del Trio Miracoli che aveva salvato il mondo magico, e non, da Voldemort ovviamente aveva ereditato l’intelligenza sopra ogni limite dalla madre Hermione Granger, ed il modo di fare scorbutico e molto permaloso dal padre Ronald Weasley. Non c’era quindi da stupirsi se la bella ma solitaria Rose, ormai diciassettenne, non faceva altro che passare i suoi preziosissimi pomeriggi nella Sala Comune di Grifondoro a leggere qualche noioso e polveroso libro.

Era il 17 dicembre di una mattinata particolarmente fredda ed innevata ad Hogwarts e Rose se ne stava, come tutti i giorni, accovacciata sulla sua solita poltrona di stoffa davanti al camino acceso spendendo il suo primo giorno di vacanze natalizie a leggere un qualche libro di Freud. I capelli rossi le ricadevano scomposti sul viso, riccioli come al solito, le sopracciglia corrugate per la concentrazione, le labbra strette e gli occhi celesti che sembravano non avere alcuna intenzione di lasciare le pagine del libro. Improvvisamente la porta, ossia il ritratto della signora Grassa, si aprì di scatto e dal breve cunicolo ne usci suo cugino Albus seguito a ruota da una Dominique che lo implorava di fermarsi. Rose alzò gli occhi da libro con un mezzo sorriso sulle labbra solo per gustarsi la scena.
- Ho detto che non ho nessuna intenzione di insegnarti ad andare sulla scopa! – sentenziò lui, ormai sull’orlo di una crisi di nervi.
- MA PERCHE’ NO?- strillò invece l’altra facendo girare tutti i pochi presenti verso di lei che arrossì di botto ma continuando a rincorrere imperterrita il ragazzo.
Rose si lasciò sfuggire una risatina.

- Perché no!
E detto questo salì a corsa le scale del dormitorio maschile e vi si chiuse all’interno consapevole che Dominique non avrebbe mai osato di addentrarvi in quei luoghi sconosciuti, con la paura (o forse la speranza, nel suo caso) di ritrovarsi un ragazzo nudo davanti. Infatti, la bella in questione si “limitò” ad imprecargli contro le peggio maledizioni. Non appena spostò lo sguardo e notò Rose appollaiata sulla poltrona che cercava di nascondere il ghigno divertito con scarsi successi, si avvicinò a lei con il dito indice alzato in segno di minaccia e domandò con un diavolo per capello:
- E tu che diavolo hai da ridere?
Poteva sembrare strano date le numerosi liti e incomprensioni che c’erano fra le due, ma Rose e Dominique sotto certi punti di vista potevano definirsi migliori amiche…a modo tutto loro naturalmente, ma non mancavano mai l’una per l’altra!
- Oh, niente…solo il fatto che stai cercando di convincere tutti i membri della nostra famiglia capaci di andare su un manico di scopa ad insegnarti per abbordare un ragazzo che fra due settimane ti sarai già dimenticata! – sghignazzò la rossa.
La ragazza aprì la bocca per protestare ma poi la richiuse rassegnata e si buttò a sedere sulla poltrona davanti a quella della cugina sbuffando.
- Non è vero…Jordan mi piace davvero! – disse alzando incerta lo sguardo su l’amica.
- Certo come eri cotta a puntino la settimana scorsa per Bilius, o innamorata follemente di Matthew tre settimane fa! – concluse lei alzando scettica un sopracciglio, soddisfatta di avere sempre ragione.
Dominique irritata di essere stata colta in fallo si rialzò in piedi di scattò con le guance arrossate per la rabbia e i capelli sgaruffati per l’improvviso movimento.
- Basta! Con te non c’è gusto! Non ti racconterò mai più niente della mia vita sentimentale! – disse arrabbiata gonfiando le guance fino ad arrivare a somigliare ad un pesce palla.
Rose non riuscì a trattenere una risatina a quella visione, cosa che fece imbestialire ancora di più l’amica, così per scusarsi fece un profondo respiro e disse con le labbra che lottavano per incresparsi in un sorriso ironico: - Senti Dominique, mi dispiace…ok? – e fece il labbrino come per invogliare ancora di più la ragazza a perdonarla…e si sa: quando Rose Weasley fa il “labbrino” nessuno può resisterle.
Difatti la cugina, intenerita, si limitò a girare stizzita la testa di lato, per non continuare a guardare la rossa, e disse poco convincente:
- Come ti pare! Ci becchiamo in Sala Grande! – e detto questo girò i tacchi ed uscì dalla stanza diretta chissà dove.
Rose alzò distratta lo sguardo verso l’orologio magico posizionato sopra il camino, rassegnata al fatto che la sua adorata lettura di Freud avrebbe dovuto sicuramente aspettare il giorno successivo. Difatti erano le 18.53, fra poco meno di mezzora sarebbe stata ora di cena e prima di quella sarebbe dovuta andare a parlare con Albus per consolarlo a causa della performance di Dominique. Difatti, anche se ormai lo negava anche quasi a se stesso, Albus si era preso una bella sbandata per la mora che comunque lo vedeva solo e soltanto un cugino di secondo grado. Il bello era che suo cugino era, insieme a Scorpius Malfoy e Matthew Nott, uno dei ragazzi più ambiti di tutta Hogwarts.
Sbuffò buttando il libro sulla poltrona, senza preoccuparsi che qualcuno avrebbe potuto rubarlo, visto che la maggior parte dei suoi compagni di casata non sapevano nemmeno chi fosse Freud e di certo non erano intenzionati a scoprirlo. Salì le scale del dormitorio maschile aprendo la porta con cautela, nonostante a quell’ora era quasi azzerato il rischio di ritrovarsi un ragazzo nudo davanti, ed entrò dirigendosi verso la camera del cugino. Entrò senza bussare, proprio per indispettirlo, e lo ritrovò seduto a cavalcioni del davanzale della finestra a strappare qualche malaugurato pezzo di foglio. Alzò gli occhi al cielo e gli si avvicinò.
- Invece di stare qui a torturare dei poveri fogli perché non vai da lei e glielo dici? – chiese diretta quasi mettendosi a ridere di se stessa visto che lei era la prima a celare i suoi sentimenti a tutti. Difatti…
- Sentì un po’ chi parla! – sbuffò lui senza degnarsi nemmeno di guardarla.
Era veramente irritante quando faceva così, sembrava che non gliene importasse di niente e nessuno e se c’era una cosa che Rose non sopportava era non essere considerata.
- Senti, macho man…- disse prendendogli i capelli e tirandoli fino a fargli voltare il viso dalla sua parte e fu allora che gli vide gli occhi blu arrossati.
Il sangue le si gelò nelle vene, che avesse pianto? Se fosse stato così sarebbe andata nel pallone, non era di certo il tipo brava a consolare la gente! Per quello c’era sua cugina Lily, nonché sorella del depresso in questione. Gli si avvicinò un po’ sedendosi davanti a lui che aveva abbassato di nuovo lo sguardo.
- Ehi, Albus…dai…io…senti vuoi che ci parli? – gli chiese alla fine non sapendo che altro dire.
Lui si limitò a fare cenno di no con la testa tenendo gli occhi fissi sul pavimento di legno, mentre Rose tentava in tutti i modi di trovare un modo per farlo stare meglio, ma ormai tutti quelli che lo conoscevano lo sapevano…con lei si poteva parlare di tutto tranne che di sentimenti.
- Al, non so cosa dirti, ma…provaci no? – suggerì lei alzando le sopracciglia e le spalle nello stesso momento con lo sguardo intimorito che cercava quello del cugino.
- Disse quella con il conto in sospeso con Scorpius Malfoy!
Rose sgranò gli occhi. Che diavolo centrava Malfoy in quel momento? Loro due non si consideravano mai e quelle poche che lo facevano era per insultarsi a vicenda, ovvio che Rose lo considerasse un bel ragazzo, quello era un fatto oggettivo, ma mai e poi mai aveva immaginato una storia con quel…essere!
- Albus, ma che cavolo dici? – chiese scettica inarcando un sopracciglio, seriamente preoccupata per la salute mentale del cugino – Con quest’ultima uscita ti sei meritato il premio Nobel per le cazzate!
- Oh, avanti Rosie! – disse lui ritornando a guardarla con il solito sorriso beffardo – Non ci credo nemmeno un po’ che fra te e Scorpius non ci sia nulla!
Rose come risposta storse il naso disgustata a sentire il nome di battesimo di quel pompato senza cervello che l’unica cosa che sapeva fare era stare a cavallo di una scopa volante e abbordare ragazze su ragazze per poi lasciarle come giocattoli usati. Rose si tirò in piedi indispettita dall’essere stata paragonata ad una delle tante ragazzine senza cervello che dicevano di innamorarsi solo vedendo un bel viso o un portafoglio pieno!
- Sai che ti dico, Albus? Fai come ti pare!
E detto questo se ne andò sbattendo con violenza la porta del dormitorio e dirigendosi a passo svelto, investendo tutti quelli che le si presentavano davanti, verso la Sala Comune, da cui uscì pochi secondi dopo ritrovandosi nei corridoi bui e deserti del castello. Continuò a camminare imperterrita per il castello, senza fermarsi per chiarire gli sguardi indagatori che le rivolgevano i bambini del primo anno o i commenti civettuoli delle compagne di classe. Si rifugiò nella biblioteca, come al solito deserta e si sedette su uno dei tanti tavoli liberi dopo aver recuperato un libro a caso dello scaffale di Storia della Magia. La cosa alquanto strana era che non riusciva a concentrarsi, difatti sarà stata la decima volta che leggeva la prima frase del libro…accidenti ad Albus e alle sue insinuazioni senza senso!
A distoglierla dalla sua “lettura” fu una mano minuta e curata, dipinta con lo smalto rosso fuoco, che le toglieva il libro da davanti il naso per portarlo verso il corpo della proprietaria. Rose alzò lo sguardo inviperita, pronta a uccidere chiunque si fosse permesso di disturbarla nel suo momento di relax-incazzamento, ma mai si sarebbe immaginata di trovarsi davanti a Susan Nott. Sgranò gli occhi, mentre lei continuava a fissarla con le fini sopracciglia bionde alzate in segno di attesa.
- Ciao, Nott…- disse alla fine corrugando le sue di sopracciglia.
- Weasley, io e te dobbiamo parlare…- rispose lei sporgendosi sul tavolo ed arrivando davanti al suo viso - …di Malfoy!



 

Spazio Autrice:
Salve a tutti genteee! Allora premetto che è la prima fic che scrivo su il pairing Rose/Scorpius quindi non so se possa venire bene o no! XD Comunque fatemi sapere cosa ne pensate dell’introduzione!! Bacio!! :)


 

Nel prossimo capitolo:
Si ritrovò davanti a due freddi occhi grigi che la fissavano divertiti, mentre lei si limitava a fissarlo con un espressione dura e decifratrice cercando di capire se quello che le aveva detto la Nott poteva anche minimamente essere vero.
- Weasley…
- Malfoy…

   
 
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