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Autore: real_chiareds    01/12/2011    2 recensioni
non so ancora cosa avrà in serbo per me il futuro, ma il presente dopotutto non è poi così male. -Cat Bales
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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angolo autrice : ok questa è in assoluto la mia prima OS, di solito non ne scrivo perchè non so scrivere la parola fine a un ff quindi care lettrici sentitevi onorate di stare davanti a una delle poche fanfiction concluse. Questa one shot mi è venuta in un momento di ispirazione così mentre guardavo il video della prima audizione di Styles, e boh? l'ho buttata giù, ci sono spunti di un telefilm e di un video musicale che sono sicura leggendo attentamente riuscirete ad indovinare. per passare ad una parte più tecnica le parti normali sono il presente, il corsivo sono i flashback che ha Cat nei momenti in cui diciamo perde conoscenza per riposare, beh spero vi piaccia e se non è così beh mi dispiace, accetto sia critiche che complimenti...



Isn't she lovely made from love.
 



 

Mi trovavo seduta su quello schifo di letto di ospedale con un ago piantato nella schiena e per cosa? Per quella stupida sera in cui ero stata troppa scema per tenere le gambe chiuse, avevo pensato che tutto fosse stato solo un brutto sogno ma adesso, dopo nove mesi, dovevo fare uscire una cosa di poco più di tre chili da un buco minuscolo che avevo tra le gambe e la cosa mi stava terrorizzando. Ti odio Harry Edward Styles, odio i tuoi occhi verdi, che mi hanno fatto perdere la testa, odio i tuoi ricci dall’alto potere seduttivo, odio la tua voce così perfetta, odio le tue fossette quando ridi e odio il tuo amico che non sei riuscito a tenere nei pantaloni per una fottutissima sera in più all’anno.

-Cat perché non esci con i tuoi amici è Halloween, e c’è quella festa in maschera a scuola, il gran ballo, ci va anche Maddie, accompagna tua sorella lo sai che di lei non mi fido.- mi urlava mio papà da dietro la porta che avevo chiuso a chiave, non volevo andare a quel ballo, non conoscevo nessuno, si frequentavo quella scuola ma non ero cheerleader come maddie, o membro della banda della scuola come ashton, mio fratello, ero solo la secchiona di turno, quella da deridere ad ogni uscita pubblica, andai verso la finestra e spalancai le tende, si stava preparando, beh ovvio, doveva farsi bello per qualche zoccola di turno. Afferrai un elastico con il quale intrappolai i miei capelli e tornai a sedermi a gambe incrociate sul letto. Sospirai e voltai, per puro caso, lo sguardo nuovamente verso la finestra e lui era lì, mi sta fissando in quel suo completo in stile vampiro con quel rosso intorno agli occhi che lo rendeva tremendamente sexy più di quanto già non fosse di suo. Mi sorrise, con quel suo sorriso mozzafiato che lascia due fossette irresistibili come tutto ciò che è legato a quel ragazzo. Prese un foglio e notai che iniziò a scrivere qualcosa ‘Niente ballo?’ alzai gli occhi al cielo e afferrai un foglio a mia volta ‘compiti’ scrissi facendo una finta faccia dispiaciuta ‘peccato’ fu la sua risposta prima che un suono di un clacson si fece sentire da fuori, mi regalò un ultimo sorriso prima di sparire.

-Cat tesoro come ti senti?- la voce di mia madre mi riportò alla realtà, la fulminai con lo sguardo ma decisi di mentire con un –bene mamma tranquilla- e sospirai accarezzandomi quella enorme cosa che avevo sul davanti, la mia pancia lievitata a vista d’occhio, si ora da secchiona taglia XS per niente attraente, ero diventata una balena secchiona decisamente poco attraente.
-vado da papà torno tra poco, vedi di riposare- mi disse con un sorriso prima di allontanarsi. 'Come se fosse semplice con questo coso impiantato nella schiena' pensai ma socchiusi ugualmente gli occhi tornando ai miei pensieri in flashback.

-Come ho potuto farmi convincere da te è Jared? Spiegamelo che cosa ci faccio qui?- guardavo Jared, il mio migliore amico nel suo abito da licantropo e scuotevo la testa cercando di abbassare quello che mia sorella mi aveva obbligato ad indossare. Portavo un miniabito sexy, diciamo un tubino nero di pelle tagliato sopra al ginocchio a metà coscia con degli strass sul davanti e un paio di ali nere attaccate alla schiena, un finto arco da angelo della morte con me e un trucco piuttosto dark.
-sembro una di quelle sgualdrine di quart’ordine che si fanno tutti- mi lamentai tentando di tirarmi giù il vestito, ma Jared mi fece allontanare la mano
-sei bellissima tesoro, e io farei un certo pensierino su di te ma solo perché sei una stragnocca stasera e non perché sembri una sgualdrina-
-tu non fai testo Jar, sei mio migliore amico e sei gay- dissi varcando le porte della palestra e sentendomi ancora più a disagio quando tutti si voltarono a fissarmi.
-sarà ma guarda che colpo che hai fatto- mi sussurrò lui all’orecchio sparendo nella folla.
Mi incamminai incerta tra la folla fino a quando non notai Sandy, la mia migliore amica in un fantastico abito che parlava con dei ragazzi, si voltò e mi vide iniziando ad urlare
-OMFG Cat sei uno schianto, stasera tu cucchi più di me- mi disse stringendomi in un abbraccio da perdi fiato
-se mi lasci respirare può darsi-
-se ti lascio di sicuro- mi sussurrò all’orecchio –cioè Styles non ti ha ancora tolto gli occhi di dosso un secondo e beh anche io mi farei pensieri impuri su di te se fossi un ragazzo stasera-
La fulminai per poi voltarmi di scatto alle mie spalle e lo vidi, era appoggiato al muro con quei suoi quattro amici di sempre e avete presente le scene dei film dove il bello viene attorniato da una luce e una folata di vento gli scompiglia i capelli? Beh quella fu la scena che mi si mostrò davanti, fu preso in pieno dalla luce dell’occhio di bue rosso passione e dalla porta di entrata un folata di vento gli scompigliò i capelli, mi sorrise con il suo solito sorriso che ricambiai timidamente prima di tornare a Sandy
-io me ne vado prima di fare qualche imbranataggine, sai come divento quando mi sento osservata- le sorrisi e mi diressi al bancone dei drink.
-uno, grazie- dissi al barista improvvisato per l’evento che mi sorrise, improvvisamente alle mie spalle potei riconoscere la sua voce dal momento che lo sentivo litigare tutte le sere al telefono con la scopata di turno. Ogni tanto, dopo quelle chiamate, si fermava anche a riempirmi la testa con i suoi inutili e insulsi problemi che non mi interessavano per niente, ma che ascoltavo rapita dalla sua voce e dal suo sorriso perdendomi ogni volta nel suo sguardo.
-due- disse al barista che si allontanò. Mi voltai verso di lui
-sei venuta alla fine- mi disse sempre con quel suo sorriso e io sospirai non sapendo che dire
-mi hanno convinto- risposi afferrando il bicchiere e bevendo un sorso di uno cocktail che ci volle tutta me stesse per non farmelo vomitare in faccia a Harry.
-e io che pensavo fosse stato merito mio- fece una strana smorfia muovendo le sopracciglia e io non riuscii a non scoppiare a ridere.
-balliamo?- mi chiese poi e senza aspettare che rispondessi mi trascinò nel mezzo della pista. Passai praticamente i tre quarti della serata a dividermi tra la pista dove ballavo con Harry appiccicato come se quella sera mi volesse solo per sé e il tavolo dei drink dove continuava ad offrirmi un drink dopo l’altro bevendo con me, unica differenza io non reggevo come lui.
-mi gira la testa- dissi ad un certo punto appoggiandomi a lui che si abbassò verso di me dandomi un bacio di quelli che ti tolgono ogni senso, ti disorientano in maniera allucinante, quando si staccò incrociai il suo sguardo
-ora ho seriamente bisogno di aria- conclusi mentre lui afferrava la mia incastrandola nella sua e mi portava verso l’uscita. Mi ritrovai a inseguirlo per i corridoi deserti della scuola senza rendermi nemmeno conto che ai piedi avevo un tacco 12, salimmo delle scale allontanandoci completamente dalla festa, quando aprì la porta mi resi conto che eravamo sul tetto e quell’aria pura bastò per farmi tornare in me o meglio per farmi ragionare un po’ di più. Dai piani bassi arrivò una canzone da lento e Harry mi porse la mano
-posso avere l’onore?- mi chiese mentre io afferrai la sua mano e iniziammo a ballare muovendoci tra le tenebre finché non presi una sottospecie di storta cadendo all’indietro e portandolo con me. Ora mi trovavo sdraiata sul freddo tetto della scuola con Harry riccio seduttore Styles sopra di me, avvicinò il suo volto al mio e si impossessò prima dolcemente delle mie labbra per poi approfondire quel bacio scivolando con la sua mano lungo la mia gamba fin sotto la minigonna del vestito raggiungendo i miei slip, sapevo dove voleva arrivare e nonostante tutto non lo fermai, lo lasciai fare.


-cogliona cogliona cogliona- mi ripetevo prendendo a testate il cuscino.
-si sei una cogliona- mi confortò Jared che era seduto al mio fianco in una scomoda poltrona grigia e triste come quel posto, era il reparto di ginecologia ma era pur sempre triste come luogo.
-grazie eh, sei il migliore amico che potessi desiderare-
-ma guarda che casini mi combini per una volta che ti porto ad una festa- ironizzò lui passandosi una mano tra i capelli che aveva tagliato corti e che lo rendevano ancora più sexy, possibile che tutti gli strafighi della mia vita o erano stronzi o erano gay?
-ricordami di non darti mai più ragione per nessuna ragione al mondo ok?-
-ok lo terrò a mente, dato che me lo hai detto anche quando abbiamo fatto il primo test- mi rispose sorridendomi, ricambiai quel sorriso ripensando a quando avevo avuto la certezza di essere incinta, nove mesi fa, avevo 15 anni, ero terrorizzata e l’unico al mio fianco, il primo che avevo chiamato era stato lui Jared, il mio migliore amico da sempre, era come un fratello, il fratello che non vedevo purtroppo in Ashton.
-sei stato il primo a saperlo- gli dissi sorridendo
-ricordo, mi hai preoccupato e poi quando ti ho chiesto chi è il padre e tu mi hai detto Styles-
-si la tua faccia è stata tipo…- feci una smorfia che mi risultò male a colpa della fitta allucinante che mi diede la piccola.
-sei una stronza proprio come tuo padre- le dissi portando la mano ad accarezzare la pancia per poi tornare a guardare Jared.
-ho fame-
-che novità, se non la smetti non tornerai mai più una taglia XS finito questo calvario-
Gli feci una linguaccia, per poi mettermi a pensare e arrivare ad una conclusione
-ho voglia di un frappè alla fragola e banana potresti andare a prendermelo per favore?-
lui mi annuì e se ne andò lasciandomi nuovamente sola nei miei pensieri.

-Maddie hanno bussato puoi andare tu per favore?- chiesi sdraiata sul divano, avevo scoperto del bambino da un paio di settimane e da una settimana tutti a scuola mi fissavano come fossi un’ appestata.
-chi era?- chiesi ma mia sorella non mi rispose forse perchè non era tornata in sala.
-è mio?- riconobbi la sua voce alle mie spalle e mi voltai vedendolo lì appoggiato allo stipite della porta con le mani tra i suoi capelli e lo sguardo abbassato. Sbuffai alzandomi avvicinandomi a lui e senza pensarci due volte risposi –si, ma non ti preoccupare non ho bisogno che tu te ne faccia carico- lo vidi sospirare come se si fosse tolto un peso con quello che gli avevo detto e la cosa mi distrusse, presi un respiro e misi su un espressione fredda –quindi se ora non ti dispiace potresti andare? Stavo passando un pomeriggio solo per me prima che tu arrivassi- gli indicai la strada della porta ma non si mosse, alzò lo sguardo verso di me
-cosa hai intenzione di fare?-
-non lo so non ho ancora deciso, ma da questo momento la cosa non ti deve interessare-
-cosa stai dicendo Cat? È pur sempre mio figlio-
-tecnicamente finché non decido di tenerlo è ancora niente-
-tu non ucciderai mio figlio-
-ah adesso è tuo figlio? Prima sembravi soddisfatto quando ti ho detto che non dovevi prenderti la responsabilità-
-si ok ho fatto una cazzata, e se tornassi indietro mi ricorderei di chiedere a Zayn un preservativo, ma dato che ormai è successo...- non gli lasciai finire la frase interrompendolo
-non ho bisogna della tua inutile compassione Harry, ho 15 anni non posso tenere un bambino, non sono pronta a fare la mamma ho ancora un sacco di cose che voglio fare e non intendo diventare mamma dopo la mia prima volta, non ne ho nessuna intenzione-
Mi afferrò la mano e mi alzò il volto per incrociare il mio sguardo con i suoi occhi verdi
-insieme- disse semplicemente piegandosi verso di me baciandomi.


Aprii gli occhi e lo trovai sulla porta a fissarmi con quel suo sorriso da testa di cazzo che tanto amavo ma anche tanto odiavo in quel momento
-che hai da fissarmi?- gli chiesi acida guardandolo con occhio storto.
Si avvicinò porgendomi il frullato che avevo chiesto a Jared.
-non serviva che me lo portassi tu- continuai mentre lui me lo allungava
-non vorrei che mia figlia nascesse con una macchia rossa perché non ti ho portato delle fragole- mi rispose cercando di risultare ironico, sbuffai afferrandolo e iniziando a bere, si sedette sulla poltrona al mio fianco
-come stai?- mi chiese e mi voltai a guardarlo in modo torvo
-prova tu a stare bloccata in questa stanza da 12 ore con fitte atroci e un ago impiantato nella schiena, e poi fammi sapere come stai-
Si alzò ridacchiando e si avvicinò a me prendendomi una mano
-cosa hanno detto i dottori?- mi chiese poi cercando il mio sguardo che come al solito evitai, non volevo vedere attraverso i suoi occhi.
-mi hanno detto che se questa stronzetta, che assomiglia molto al sua papà da questo punto di vista, non nasce entro la mezzanotte domani mattina la fanno nascere per forza-
Appoggiò la sua mano sulla pancia accarezzandola, sorrise rialzando lo sguardo verso di me, questa volta non ero pronta al gesto così riuscì ad incrociare il mio, rimanemmo a fissarci in silenzio finché non sentimmo tossire sulla porta distolsi lo sguardo da Harry dedicandolo a mio papà
-Harry- disse freddo, non gli era mai andato a genio quel ragazzo e adesso che, come diceva lui, aveva violato la sua piccola ancora meno.
-signor Bales- lo salutò lui, allontanò la mano dalla mia pancia sorridendomi un'ultima volta prima di lasciare la stanza e me a mio padre.
Passarono le ore e mi addormentavo per poi svegliarmi e riaddormentarmi finché non sentii tutto tacere. Aprii gli occhi e Harry stava dormendo sulla poltrona alla mia sinistra mentre seduto ai piedi del mio letto c’era Jared , sorrisi debolmente, probabilmente era colpa dell’epidurale che mi avevano fatto un ora prima per calmarmi i dolori e lentamente richiusi gli occhi.

-Mi sento una balena Jar- dissi tenendomi la pancia mentre ero seduta su quella sedia in quell’insignificante studio e la piccola continuava a calciare come se fosse nervosa anche lei. Io ero sempre stata convinta del fatto che fosse una femmina ma oggi sarebbe stato il gran giorno. L’infermiera uscì e si avvicinò –Catherine, Jared- ormai ci conosceva bene ogni mese era lui ad accompagnarmi al controllo entrai nello studio mentre Jar mi aspettava fuori, feci il controllo poi uscii con in mano l’ecografia e sapendo il responso sul sesso, quando alzai lo sguardo però Jared non c’era più, seduto su quella sedia c’era Harry. Si alzò venendomi incontro
-maschio o femmina?- mi chiese semplicemente, nessun come stai, ma d’altra parte l’unico motivo per cui ci parlavamo era quella bambina, non mi aveva fatto prendere le mie decisioni, non mi aveva fatto valutare nemmeno l’adozione, lui voleva ‘nostro’ figlio come continuava a dire, ma noi non eravamo una coppia, stavamo cercando di diventare i cosiddetti genitori amici, ma la strada era lunga ancora, io lo odiavo per non aver usato una semplice cosa chiamata preservativo, se li avevano inventati un motivo c’era no? E  odiavo anche me stessa per avergli dato il consenso a entrare in me nonostante sapessi non lo avesse, cercai di sorridergli per poi parlare
-avevo ragione io Styles, è una femmina-
Mi sorrise semplicemente poi prese un respiro –sarà bella come te speriamo-
-sai l’unica cosa che spero prenda da te sono gli occhi-
-un complimento, attenta potrei montarmi la testa per questo- ironizzò mostrandomi nuovamente quel sorriso mozzafiato che solo lui aveva.
-piantala cretino- conclusi lasciandogli l’ecografia e i fogli andando a prendere il cappotto e indossandolo, feci un cenno all’infermiera e uscii seguita da Harry.


Mi svegliai di soprassalto a causa di una fitta atroce tenendomi la pancia, Jared non era più lì mi voltai e alla mia sinistra vidi Harry.
-Styles svegliati e chiama qualcuno credo che ci siamo- urlai e lo vidi alzarsi di colpo e saltare giù dal letto correndo fuori, non mi resi nemmeno conto di essere arrivata in sala parto e che mia mamma mi stava tenendo la mano, il mio ginecologo si avvicinò
-bene Cat ci siamo, pronta ora spingi-
Iniziai a spingere e sentii un dolore atroce, socchiusi gli occhi
-se esco viva ti uccido Harry Edward Styles- sibilai in un secondo prima di tornare a spingere, mia madre mi guardò ridendo, probabilmente era una tipica frase da sala parto quella ma era esattamente quello che avevo intenzione di fare, ucciderlo.

Più tardi mi trovavo nel dormiveglia tipico di chi è sfatto dalla fatica e sentivo una voce dolce e melodiosa, in poche parole perfetta, canticchiare, proveniva dalla mia destra, aprii lentamente gli occhi e vidi Harry con in braccio la piccola che la stava cullando per non farla piangere non riuscivo a sentire bene che canzone fosse finché non mi ripresi completamente e riuscii a sentire una strofa
-Isn't she lovely isn't she wonderful isn't she precious less than one minute old I never thought through love we'd be making one as lovely as she but isn't she lovely made from love-
Rimasi a guardarli in silenzio sorridendo quando lui alzò il volto verso di me ricambiandomi il sorriso. In quel preciso istante entrò l’infermiera con una cartellina in mano
-scusate avrei bisogno dei dati della bambina per registrarla. Il nome?-
Harry mi guardò e senza pensarci troppo risposi –Destiny-
-perfetto e il cognome?-
Harry sembrava non aspettare altro momento se non quello, prese un respiro profondo e parlò –Styles, Destiny Styles- dopo di che si girò verso di me sorridendomi.
Io e lui al momento non eravamo amici, non eravamo una coppia, ma soltanto i genitori di quel piccolo esserino che stava tenendo in braccio, e chissà forse in un futuro, non so, forse, può darsi, le incertezze sono tante, per questo non so ancora cosa avrà in serbo per me il futuro, ma il presente dopotutto non è poi così male.
 
   
 
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