L’assillo del tarlo
L’undicenne Neville Paciock guardò assorto la nonna e disse: “Nonna, perché solo io ho te?”
Un tremito scosse la vetusta Augusta, mentre una fitta d’impalpabile imbarazzo parve scalfire la sua decantata corazza.
Lo sapeva. Sapeva che sarebbe accaduto. Il nipote, di ritorno per le vacanze estive dopo il suo primo anno ad Hogwarts, non avrebbe potuto evitare di notare la differenza fra sé e gli altri, quando era così dolorosamente evidente.
Augusta contrasse le labbra sottili in mille rughe di turbamento e deglutì.
“Vedi, Neville, tu hai solo me perché – “
Neville si affrettò a chiarire:
“No, voglio dire: perché solo io ho te? Che fine hanno fatto i nonni di tutti gli altri?”
Ma davvero mi volete far credere che i nonni di tutti sono schiattati? I Potter, gli Evans, i Weasley, i Prewett, i Malfoy… persino dei Granger non si sa niente.
Io ho due teorie: o, al profilarsi del pericolo calvo e senza naso, hanno deciso, da buoni cristiani, di defilarsi con nonchalance, o abbiamo capito cosa si cela veramente dietro il Velo.