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Autore: _Rebecca_    02/12/2011    3 recensioni
Questa One-shot è ispirata alla tipica carola inglese "The Twelve Days of Christmas". Il pairing è Ginny/Blaise. Partecipa al concorso indetto da Violet Acquarius "Il Canto di Natale". Buona lettura :D
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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                                                         The Twelve Days of Christmas

14 Dicembre

 
<< Ciao Ginny, come va? >> dice Hermione venendomi incontro carica di libri come sempre.
<< Bene, e a te? >> rispondo passando per il quadro della Signora Grassa.
La Sala Comune è gremita di gente che parla, chiacchera o sprona i bambini di prima a combinare guai. Tra questi ci sono ovviamente Fred e George, intenti a vendere le loro famose Merendine Marinare.
<< Stanca, ho passato tutto il pomeriggio rincorrendo i tuoi fratelli cercando di farli smettere. Quei bambini finiranno nei guai per colpa loro! Vado a dirgli per l’ennesima volta di finirla con questi scherzi! >>, si dirige verso dei divani vicino al camino mentre io procedo verso le scale a chiocciola che portano al dormitorio femminile.
Apro la porta della mia camera e, nonostante io la divida con altre quattro ragazze, noto compiaciuta che adesso è vuota, avevo proprio bisogno di un po' di riposo.
Cammino verso il mio letto, vicino la finestra che si affaccia sul Lago Nero e mi accorgo che è aperta.
Fuori, essendo il primo dicembre, fa molto freddo e il vento che entra prepotentemente mi fa arrossire le guance e la punta del naso.
I capelli rossi si scompigliano mentre mi avvicino ancora di più per chiuderla. Devo finire di studiare trasfigurazione perciò afferro il libro dalla scrivania e mi butto sul letto, convinta che sia morbido, ma la mia schiena incontra qualcosa di spigoloso.
Scatto in piedi e curiosa afferro quella che sembra una scatola. Una carta lucida rosso brillante la ricopre, e sopra vi è un fiocco dorato, i colori di Grifondoro, penso sorridendo.
Lo rigiro tra le mani cercando un bigliettino ma non trovo niente perciò impaziente lo scarto cercando di non rovinare il pacco, sfilando cautamente il fiocco mentre mi siedo sul letto a baldacchino. Sotto la carta c’è un libro e aprendo la copertina rigida, con una scrittura svolazzante, c’è scritto:
“Ginevra: un nome magico e medievale. Leggi questo libro babbano e ricorda che mancano solo venticinque giorni al Natale, finiscilo in tempo…”.
Ok, questo è sicuramente molto strano penso sorpresa e incuriosita.
 
15 Dicembre
 
Oggi, per la seconda volta, ho trovato un pacco sul mio letto ricoperto dalla stessa carta e abbellito con lo stesso fiocco.
All’interno ho trovato un quadernetto con la copertina rilegata, rossa e dorata, sul quale sto scrivendo in questo momento. Ho notato un’unica differenza tra il regalo di oggi e quello di ieri: non c’era neanche una piccola nota o bigliettino nel diario. Credo che se la cosa continua ne parlerò con Hermione, lei ha sempre la risposta per tutto e mi aiuterà di sicuro.


16 Dicembre


Mi sto facendo coinvolgere sempre di più: oggi ho trovato per il terzo giorno di seguito un regalo sul mio letto. Il pacco era più grande e a forma di campana e lo scartato ancora più lentamente per gustarmi l’attimo. Sto diventando un’inguaribile romantica, mi devo far dare lezioni da Hermione su come diventare una persona seria e senza distrazioni.
Nella scatola ho trovato un dolce natalizio italiano: il pandoro. Proprio oggi stavo parlando con Hermione in corridoio di quanto ne volessi assaggiare uno. Ho buttato giù una lista di possibili “candidati” e alla fine la ricerca si è ristretta a due Grifondoro: Harry Potter e Dean Thomas, che sia uno di loro?
 
17 Dicembre



<< Hermione ciao, stai ancora studiando? Ma è tardissimo! >> dico appena entrata nella biblioteca di Hogwarts sedendomi su una sedia e posando la mia borsa per terra.
<< Sì, pozioni. Tu hai finito? >> risponde dopo aver alzato solamente per un attimo gli occhi oscurati dalla scarsa luce. Eravamo a un tavolino più appartato, dietro un’enorme libreria piena di tomi antichi.
<< Sì, puoi ascoltarmi un attimo? Ti devo dire una cosa >> confesso appoggiando la testa sulle mani.
<< Certo, dimmi tutto >> sorride posando la piuma tinteggiata d’inchiostro.
<< Bene, allora da quattro giorni torno nel mio dormitorio e trovo la finestra aperta e un pacchetto sul letto. Non so chi è ma ho qualche sospetto, mi aiuti a capire chi è? Ti prego, sono così curiosa! >> esclamò sorridendo a trentadue denti cercando di convincerla.
<< Wow! Veramente? Che cosa hai trovato? >> mi chiede sembrando abbastanza entusiasta.
<< Il primo giorno un libro, il secondo un diario, ieri una grande scatola con dentro un pandoro e oggi questa sciarpa >> spiego sollevando la mano per indicare ciò che ho attorno al collo; è bellissima, di lana calda, color panna e con le mie iniziali incise sulla punta in rosso.
 
<< Ti aiuterò sicuramente, non ti preoccupare. Comunque ce l’hai ancora il pandoro, vorrei tanto assaggiarlo! >> esclama scoppiando in una fragorosa risata.

<< Sì, andiamo nel dormitorio, l’ho conservato lì >> dico sorridendo e raccogliendo la mia borsa mentre Hermione prende tutte le sue cose.
 
<< Dobbiamo progettare un piano! >> mi annuncia la riccia seduta davanti a me. Siamo sul mio letto, circondate dal pandoro, i regali e alcune pergamene sulle quali sono sicura Hermione scriverà la risoluzione al mio problema.
Mentre scarabocchia disordinatamente, mangiucchia un pezzo di pandoro e a un tratto assume un’espressione pensierosa e contrariata.
<< Che c’è? >> chiedo curiosa ma poi noto che legge la “lista dei candidati” che ho stilato ieri.
<< Non credo sia Harry perché tu hai detto che prima di andare all’allenamento di Quidditch non c’era niente, dopo sì. Il fatto è che anche lui è nella squadra quindi non potrebbe essere stato. Inoltre non farebbe mai una cosa simile, non è nel suo stile: è troppo impacciato. Dean neanche: una settimana fa si è rimesso con Lavanda per la terza volta quindi, almeno che non sia più scemo di quanto pensassi, la cosa non avrebbe senso. Concludendo escluderei chiunque c’è scritto sulla tua lista e credo sia qualcuno di un’altra casa. Hai mai trovato un bigliettino o qualcosa del genere? >> domanda dopo la sua lunga riflessione.
<< No, solo la dedica sul libro, perché? >> mi passo la mano fra i capelli e mi butto esausta sul letto sbadigliando.
<< Hai sonno?  Be io vado e domani ti farò vedere il mio piano >> dice Hermione alzandosi e chinandosi raccogliere tutte le sue scartoffie.
<< Ok allora, grazie. ci vediamo domani >> rispondo sorridendo e facendo un cenno con la mano per salutarla.
Chiude la porta e rimango da sola, è presto perciò le mie compagne di dormitorio sono ancora in Sala Comune. Mi alzo, m’infilo il pigiama e in mente mi balena un’idea fantastica.
 
18 Dicembre


Sono nascosta nell’armadio di camera mia, questa è tra le cose più assurde che io abbia mai fatto. La porta si è appena aperta facendo passare Romilda Vane abbastanza adirata che si dirige a passo di marcia verso il mio nascondiglio. Dalla fessura riesco a intravedere la camicia della sua divisa macchiata di arancione, probabilmente è succo di zucca. Mi rifugio nella parte meno esposta dell’armadio ma capisco che non posso fingere perciò esco con un paio di ballerine in mano.
<< Ciao Romilda >> saluto avvicinandomi al mio letto saltellando su un piede mentre mi metto le scarpe. Lei mi guarda e si rigira immediatamente dopo avermi lanciato un’occhiata piena di astio.
Infastidita, esco dal dormitorio non senza aver borbottato un “si saluta, sai?” e scendo le scale a chiocciola per cercare Hermione.
La trovo seduta sul mio divanetto preferito, quello davanti al camino, insieme a Ron e Harry che osservai giocare a scacchi.
<< Ehi Ginny! >> mi dice alzandosi per venirmi in contro.
<< Ciao Hermione! >>
<< Non c’eri prima in Sala Grande? >> mi chiede sorridendo.
<< No perché? >> domando curiosa.
<< Zabini ha fatto una sfuriata contro Romilda Vane per proteggerti: lei stava parlando malissimo di te ad alta voce e dal tavolo di Serpeverde ad un tratto si alza Blaise che viene verso di noi e le dice di non parlare male degli altri perché alla fine in tutta Hogwarts lei è la peggiore studentessa, per istruzione e carattere, che ci sia mai stata qui! Oh era fantastico! >> conclude sorridendo ampiamente.
<< Ecco perché Romilda era così arrabbiata quando l’ho vista nel dormitorio, non mi ha neanche risposto! >> esclamo compiaciuta per poi scoppiare a ridere. Alzo lo sguardo verso Hermione e vedo una luce strana nei suoi occhi: è quella che ha quando riesce a risolvere un problema.
<< Pensi anche tu quello che penso io? >> domando sorridendo.
<< Sì, abbiamo appena scoperto chi è il tuo ammiratore segreto! >> esclama entusiasta.
 
23 Dicembre


Ogni giorno ho trovato un regalo: un paio di guanti e un cappello da abbinare alla sciarpa, il mio letto ricoperto di rose rosse, un bracciale e due ciondoli. Il primo è una G, il secondo una W, le mie iniziali.
I miei amici hanno iniziato a notare qualcosa ma credo di essere una brava attrice, anche se due giorni fa Harry mi ha chiesto perché ultimamente sorridessi sempre in un modo strano.
Mi sono guardata intorno spaesata per sapere se stesse guardando con me prima di balbettare confusa qualche parola disconnessa.
<< Sembri così felice! Dovrei sospettare qualcosa? >> ha domandato mentre i suoi occhi verdi mi scrutavano curiosi, ma nonostante la nostra fortissima amicizia, non ho voluto dirgli niente quindi ho risposto che è la neve a rendermi così allegra. Spero che ci abbia creduto.


24 Dicembre


Apro gli occhi e mi rigiro nel piumone caldo e accogliente. Oggi è la Vigilia di Natale perciò tornerò a casa. Con i piedi calcio via le coperte ma ad un tratto mi accorgo che ai piedi del letto c’è un pacchetto. Per poco non cade ma con uno scatto riesco ad afferrarlo. Non riesco a frenare la mia curiosità perciò lo apro subito rivelando una piccola scatoletta di velluto verde e i finimenti argentei sui bordi.
Lo apro con la massima cautela e vedo una collana bellissima. Di oro bianco probabilmente, sottilissima e così fragile che sembra spezzarsi solo osservandola, ma la cosa più bella è sicuramente il ciondolo che vi è appeso. Un serpente con un occhio di un azzurro chiaro attorcigliato a una G. La slaccio e con un gesto solenne me la metto e poi corro allo specchio per guardare la mia figura riflessa: davanti a me ho la ragazza più felice del mondo, devo assolutamente parlare con Blaise.
Esco frettolosamente per cercare Hermione che trovo ancora addormentata nel suo letto, avvolta nel piumone mentre stringe un cuscino.
La scuoto non molto dolcemente e la sento grugnire infastidita perciò le tolgo le coperte buttandole per terra: è l’unico modo per svegliarla!
<< Hermione ascoltami, anzi guarda questa collana! >> esclamo al settimo cielo continuando a scuoterla.
<< Ginny questa me la lego al dito >> borbotta alzandosi per andare a recuperare ciò che le ho buttato per terra.
<< Cosa ti leghi? >> chiedo spaesata osservandole le mani alla ricerca di qualche fiocco legato.
<< Niente Ginny! Niente, è solo un detto babbano >> esclama ridendo rassegnata alla mia incompetenza riguardo ai non-maghi.
<< Comunque, guarda qui! Non è bellissima? >> le chiedo nonostante conosca già la risposta.
<< Sì, lo è >> dice ridendo di nuovo per poi continuare << Ginny tra poco ti verranno gli occhi a forma di cuore, sei troppo innamorata! >>
Rido anche io ma poi sentendomi superficiale spiego << Non è che io lo ami o qualcosa del genere ma quello che ha fatto è…è… >> balbetto a vuoto mentre nella mia mente penso a una migliaia di aggettivi per descrivere quello che ha fatto Blaise.
<< Capisco >> dice sorridendo dolcemente Hermione << devi cercarlo per parlargli, corri che tra poco dobbiamo partire e non so se anche lui tornerà a casa sua >>.
<< Vado! >> acconsento alzandomi dal letto per vestirmi.
 
25 Dicembre


<< Buon Natale a tutti! >> esclamo scendendo le scale della Tana vedendo tutta la mia famiglia e Harry riuniti attorno al tavolo della cucina.
Sono felicissima, questa è la mia festa preferita!
Mia madre si alza e viene verso di me per abbracciarmi e darmi il suo solito regalo: un caldo maglione di lana azzurra con una G blu notte ricamata sopra. Saluto e abbraccio tutti e poi mi siedo tra Fred e George che stanno raccontando a Harry e Ron tutti gli scherzi fatti a Piton.
Finita la colazione, salgo nuovamente in camera mia per farmi una doccia e poi indossare il maglione nuovo della mamma.
Mentre sto per uscire, sento un ticchettio alla finestra, un gufo nero con le piume ricoperte di neve. Attorno ad una zampetta è legata una piccola pergamena e penso che sia un biglietto d’auguri da parte di Hermione.
Apro la finestra e una folata di aria fredda riempie la stanza e qualche fiocco bianco entra posandosi per terra per poi sciogliersi in una minuscola pozza di acqua. Slego il bigliettino e aprendolo noto che la scrittura non è quella di Hermione, svolazzante e disordinata è simile a quella sul libro regalatomi dodici giorni fa. Sorridendo leggo le uniche tre parole scritte con un inchiostro blu notte ancora fresco: “Scendi in giardino”. Chiudo la finestra e mi precipito nel cortile di casa toccando terra ogni tre scalini che scricchiolano sotto il mio peso.
 
 Apro la porta di casa e sento le guance colorarsi di rosso per il vento che mi investe, ma non mi importa. Noto in lontananza una figura stagliarsi nel bianco della neve e inizio a camminare verso di essa.
Passo dopo passo sento il cuore battermi sempre più forte, e il candido manto che ricopre il terreno perdere la sua perfetta forma per dar spazio alla sagoma dei miei stivali.
Lo riconosco: è Blaise, avevamo ragione io ed Hermione allora!
Viene verso di me annullando gli spazi che ci dividono, siamo a qualche centimetro l’uno dall’altra e i suoi occhi si fondono nei miei.

Poggia le sue labbra sulle mie e mi bacia, un bacio casto ma così dolce che adesso mi sento sciogliere come la neve al sole.
Si allontana un po’ e bisbigliando dice << Ecco il dodicesimo regalo, buon Natale Ginny! >>.
 
 
Poco più in là, alla finestra della Tana, Molly Prewett in Weasley osserva gioiosamente la più piccola della famiglia crescere. Si sente cingere la vita da dietro e voltando un poco la testa sorride al marito prendendogli la mano e allontanandolo dalla scena per seguire l’esempio della figlia.
 
 
26 Dicembre


Dalla porta di casa entra Hermione mentre io Harry, Ron, Fred e George giochiamo a gobbiglie. Ieri non è potuta venire perché ha dovuto trascorrere il Natale con la sua famiglia ma oggi ci è venuta a trovare. La salutiamo tutti e poi le afferro la mano e la trascino al piano di sopra, lontano dai miei fratelli invadenti.
<< Hermione ieri è…>> non faccio in tempo a finire che mi interrompe sorridendo.
<< So già tutto! >> esclama.
<< Cosa? Come? >> chiedo. Va bene che è la prima della classe, sa sempre tutto ed è super intelligente ma fino a questo punto…
<< Ero io che ti lasciavo i regali, Blaise mi ha chiesto un piccolo favore equindi…! Poi lui è una brava serpe, non come altre di mia conoscenza >>  spiega sorridendo timidamente e poi abbracciandomi.
Rido stringendo le mie braccia attorno la sua vita e la sento borbottare nel mio orecchio: << Spero che continuerai a studiare, eh? Mi raccomando! >>.




 
   
 
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