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Autore: melanita    02/12/2011    4 recensioni
Ambientata dopo la fine di brotherhood. Ling Yao, Lan Fan e May Chang ritornano a Xing; il giovane principe è infine riuscito ad ottenere la pietra filosofale, ed è convinto che più niente lo separi dal trono imperiale. Ma non è così: nello stesso palazzo imperiale si nasconde una minaccia che nessuno di loro poteva immaginare, ed i tre giovani dovranno di nuovo combattere per la loro vita.
Sigh, le introduzioni non le so proprio scrivere... vabbè comunque questa è la prima fanfiction che pubblico, quindi spero di ricevere qualche suggerimento utile. Mi scuso in anticipo per eventuali pasticci con l'html.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lan Fan, Ling Yao, May Chang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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GUIDARE? FACILE!

Lan Fan si ripeté che non c'era assolutamente alcun motivo per farsi prendere dal panico. Aveva affrontato situazioni molto peggiori. E poi si fidava completamente di Ling. Tutto questo, però, non le fu minimamente di consolazione quando si sentì rispondere:- No, però non sembra così difficile! Ho osservato come guidava il tenente Hawkeye!-

- Davvero tranquillizzante...- le sfuggì.

A Xing c'erano state un paio di automobili, ma si trattava più che altro di curiosità esotiche per il piacere della famiglia imperiale e dei nobili, e di sicuro non erano neanche lontanamente paragonabili ai veicoli militari di Amestris. Del resto non c'erano le fabbriche per produrle, e tutte le strade erano ancora più adatte alla circolazione di animali e carrozze che a quella dei mezzi motorizzati.

La ragazza sospirò:- Non sarebbe meglio andare fino al lago con un altro mezzo? Magari a cavallo?-

Ling mise il broncio:- Ma l'automobile è più veloce... e poi così possiamo contare sull'effetto sorpresa! Sono sicuro che quell'homunculus non se lo aspetta!-

Lan Fan sapeva benissimo che non sarebbe mai riuscita a fargli cambiare idea: quando Ling si metteva in testa qualcosa, non c'era modo di convincerlo a fare diversamente, e stavolta si era messo in testa quell'automobile.

- Non c'è tempo da perdere!- esclamò il ragazzo:- Allora, questo è il piano: io vado a dare ordine al comandante di radunare abbastanza soldati e raggiungerci al lago, mentre tu vai a controllare le condizioni della prigioniera, magari ha deciso di rimettersi a parlare!-

- E le mie armi?-

- Ah, sì... le trovi nell'armeria! Ci ritroviamo qui!-

A Ling bastarono pochi minuti per impartire le istruzioni necessarie, poi si eclissò ignorando tutte le obiezioni. Uno dei vantaggi di essere un imperatore era non essere obbligato a discutere tutti i suoi ordini. In genere lui preferiva farlo lo stesso, perché riconosceva che i suoi sottoposti avevano più esperienza di lui, ma in quella situazione di pericolo aveva intenzione di agire subito.

Quando tornò all'automobile, Lan Fan lo stava già aspettando, appoggiata alla portiera. Era riuscita a recuperare una divisa scura identica a quella vecchia. Il ragazzo fece una smorfia:- La maschera è proprio necessaria?-

- Ci sono così abituata che mi sentirei strana ad andare in missione senza. Perché?-

- Perché stai molto meglio senza.- gli scappò. Appena si rese conto di quello che aveva detto si affrettò ad aggiungere:- Cioè, no, insomma non volevo dire quello, mi piaci anche con la maschera... no, aspetta, non è che mi piaci, intendevo solo che... oh, insomma, hai capito!-

Nonostante la maschera, era evidente che Lan Fan non aveva capito.

- Lascia perdere!- sospirò Ling:- Piuttosto, l'homunculus ha detto qualcosa?-

- No. Si è appesa a testa in giù al soffitto della gabbia e sta cercando di afferrare la sua ombra sul pavimento. E non sembra capire come mai non ci riesce.- riferì la ragazza, sollevata perché erano ritornati ad un argomento comprensibile.

- Va bene, adesso partiamo! Uhm... dunque, come si accende?-

- Non avevi detto che avevi osservato il tenente?-

- Sì, ma quando guidava era già accesa! Aspetta, dovrebbe esserci una chiave da qualche parte... ah, eccola! Trovata!-

Lan Fan scosse la testa, mentre cercava di nascondere un sorrisetto. Ling sembrava un bambino alle prese con un giocattolo, mentre rovistava nel cassetto dell'automobile. Era così dolce quando faceva così... fece una smorfia. Stavano per affrontare un essere pericoloso, potenzialmente letale, senza avere la minima idea dei suoi poteri e dei suoi piani. Era decisamente il momento meno adatto per pensare che Ling era dolce... oppure per chiedersi se ci fosse qualche significato nascosto nei suoi balbettii di poco prima. Scosse la testa: no, decisamente no. Non era possibile neppure lontanamente che Ling, in qualche modo, ricambiasse il suo interesse. E se a volte aveva questa impressione, si stava solo illudendo.

Per quanto si sforzasse di tenerlo nascosto anche a se stessa, si era resa conto ormai da parecchio che la sua devozione per il principe che aveva giurato di proteggere si era trasformata in qualcosa di più. E nonostante si fosse ripromessa infinite volte di dimenticare quei sogni impossibili, non poteva fare a meno di guardarlo e pensare che, se lui non fosse stato un principe... anzi, l'imperatore... avrebbero potuto...

Un rombo improvviso la fece sobbalzare. Un istante dopo, l'automobile fece un balzo in avanti, accompagnata da un grido entusiastico di Ling... e si fermò immediatamente.

- Ehi, ce l'ho fatta! E' partita!- esultò il ragazzo:- Sì, insomma, quasi partita... dai, sali anche tu, credo di avere capito come si fa!-

Lan Fan fece un respiro profondo, mentre il cuore riprendeva a battere normalmente, e saltò nella macchina, accomodandosi sul sedile anteriore di fianco a Ling. Il ragazzo le strizzò l'occhio:- Pronta a provare il brivido della velocità?-

- Ehm... forse sarebbe meglio andare con calma... almeno fino a quando avrai imparato bene come funziona...- sussurrò lei, poco convinta.

- Non preoccuparti, Lan Fan, è facile! Allora, premo questo pedale qui sotto, spostò questa leva qui, poi l'altro pedale e...-

Ancora una volta l'auto fece un balzo avanti... e si fermò dopo pochi metri.

- Oh, uffa!- sbuffò Ling, depresso:- Ma perché non va?-

- Forse dovresti provare a partire più lentamente...- suggerì la ragazza, accorgendosi che stava ancora stringendo il bordo del sedile con tanta forza da avere le nocche bianche.

- Tu dici? Va bene, adesso funzionerà!-

Al tentativo successivo l'auto non si fermò.

- Ling! Stiamo andando dritti contro la parete!- gridò Lan Fan, preparandosi a balzare fuori da quel trabiccolo infernale e a tirarsi dietro il giovane.

- Non preoccuparti!- ripeté lui, girando il volante. L'auto svoltò, mancando la parete per un soffio e dirigendosi verso l'uscita dell'edificio.

Appena furono all'aria aperta, Ling scoppiò a ridere:- Ma è divertentissimo!-

- Se lo dici tu...- commentò la ragazza, grata ancora una volta perché la maschera portava impediva di vedere il suo volto terrorizzato.

Fortunatamente quella zona della città era quasi deserta di notte, e le poche persone in giro ebbero il buonsenso di appiattirsi ai margini della strada. Riuscirono ad arrivare fino alle porte della città senza vittime, anche se un paio di gatti probabilmente non sarebbero mai più scesi dagli alberi.

Alla porta della città, i soldati, che erano già stati avvertiti, li lasciarono passare senza fermarli.

- Meno male che non abbiamo dovuto fermarci!- sospirò Ling, con un sorriso sulla faccia.

- Perché?-

- Perché non sono sicuro di avere capito come si fa!-

Lan Fan si ripeté mentalmente che non poteva permettersi di svenire. E anche picchiare Ling era fuori discussione.

Almeno per il momento, aggiunse dopo l'ennesima curva presa a velocità massima.

 

- Come fa a rimanere appesa così a testa in giù? Quella creatura mi dà i brividi!-

Hai sentito? Dai i brividi. Fai paura.

Per questo ti hanno chiusa qui sotto. Ma tanto sei abituata a stare rinchiusa, no?

Sempre rinchiusa, povera piccola Mad... povera piccola pazza pericolosa...

Si morse le labbra. Non voleva ascoltare. Lei odiava quelle voci. Se non ci fossero state loro, sarebbe andato tutto meglio, ne era sicura. E odiava anche essere rinchiusa. Lei voleva volare, piroettare nel cielo, libera come una nuvola. Le nuvole non avevano voci, ne era sicura, e nessuno poteva imprigionarle. Le sarebbe tanto piaciuto essere una nuvola.

E invece sei Madness.

Lei era Madness. Non le piaceva il suo nome. Per questo era stata così contenta, quando Ob aveva cominciato ad abbreviarlo in Mad.

Ob! Se ne era dimenticata. Di nuovo. Come aveva fatto?

Perché non gli vuoi abbastanza bene, piccola Mad. E adesso si arrabbierà di nuovo.

Doveva uscire da lì. Tornare da lui. Lui urlava, ma poi la perdonava sempre. Le diceva cosa fare. Ob non faceva domande, e non le metteva dubbi nella testa. Lui era forte. E lui era la sua luce. Ne aveva bisogno.

E tu lo deludi sempre.

Le scappò un singhiozzo, mentre si lasciava cadere giù, distesa sul pavimento della gabbia. Le voci dicevano solo cattiverie quel giorno. Almeno non stavano facendo domande, quello era peggio.

Doveva uscire. Almeno per una volta, doveva rimanere concentrata... senza ascoltare le voci... ed uscire.

- Ehi, si è mossa! Non credi che dovremmo chiamare qualcuno?-

- E chi? Tranquillo, questa gabbia è abbastanza forte da trattenere una tigre infuriata...-

Due umani. Solo due. La stavano fissando. Per fortuna gli altri due se ne erano andati: i due più giovani, quelli che facevano tutte quelle domande. Non aveva proprio voglia di rispondere.

Quella gabbia non era affatto divertente. Era noiosa. E lei non aveva intenzione di restarci.

E allora esci. Che problema c'è?

Madness si mise seduta sul pavimento, cominciando a stiracchiarsi, e rivolse un sorriso smagliante ai due soldati che la stavano ancora fissando a disagio, tenendosi ad una prudente distanza. Si diede un'occhiata intorno: le sbarre intorno a lei e sopra la sua testa erano di metallo, ma il pavimento della gabbia era di legno. Legno massiccio, ma vecchio. Aspettò che le due guardie si voltassero e si dirigessero verso la porta, tranquillizzate dalla sua immobilità, poi conficcò le unghie sotto una delle assi e tirò con tutte le sue forze. Le schegge le si conficcavano nella carne, ma non era un problema. Anzi, era piacevole: il dolore era reale, le diceva che quella non era una delle sue allucinazioni.

Con uno schianto secco, l'asse si spezzò. I due uomini si voltarono immediatamente, ma non abbastanza in fretta. Madness scivolò nel varco che si era aperta, contorcendosi finché riuscì a passare. Si era graffiata, ma non era importante: entro pochi secondi il suo corpo sarebbe tornato intatto, senza il minimo segno.

- Ehi! Fermati subito dove sei, capito?-

Uno dei soldati le stava puntando una spada contro.

Madness sorrise di nuovo, sgusciando fuori da sotto la gabbia e rimettendosi in piedi con un'aggraziata capovolta. Canticchiò:- Uno, due e tre, stare dentro tocca a te!-

Poi piroettò verso il soldato, alzandosi a mezz'aria a metà del breve percorso. Vedendola fluttuare sospesa, l'uomo spalancò la bocca ed abbassò l'arma. L'homunculus ne approfittò per afferrarlo, farlo girare su se stesso ed assestargli una potente spinta, mandandolo a ruzzolare sotto la gabbia.

La seconda guardia era corsa a chiamare aiuto. Ma a Madness non importava. Uscì dalla porta dei sotterranei, che era rimasta spalancata, e si alzò nel cielo ridendo. Mentre saliva guardò in basso, fissando il palazzo e la città che si rimpicciolivano sotto di lei.

Era fuori, era libera, e la vita era meravigliosa. Follemente meravigliosa.

 

- Lan Fan, va tutto bene?- domandò Ling. Era da qualche minuto che la sua compagna di viaggio non gli rivolgeva la parola, neanche per invitarlo a rallentare o per gridargli che stava per investire un animale. Comunque li aveva evitati tutti fino ad allora, e l'auto si era fermata solo un paio... va bene, diciamo una decina... di volte. Personalmente, gli sembrava un ottimo risultato.

La giovane non rispondeva. Preoccupato, Ling frenò: l'auto sbandò sul fondo stradale sconnesso, colpì con la ruota anteriore un sasso in mezzo alla strada, roteò su se stessa, sfiorò un tronco spezzato lungo il margine ed infine si fermò nel prato accanto alla via.

Ling esclamò soddisfatto:- Ecco, visto? Sono riuscito anche a fermarmi senza problemi!-

Lan Fan si precipitò fuori dalla macchina, verso il margine della strada, e lì si fermò, piegata in due, con la maschera in mano.

- Lan Fan! Cosa succede?- ripeté Ling preoccupato.

- Non mi sento molto be...- borbottò la ragazza, prima di vomitare fuori tutto quello che aveva nello stomaco. Si fece i complimenti da sola: aveva stabilito un nuovo primato, era la prima persona a Xing a soffrire il mal d'auto.

Sentì due mani sulle spalle, e la voce di Ling che chiedeva:- Ma perché non mi hai detto che stavi per sentirti male?-

Che cosa poteva dire? Che vederlo divertirsi così tanto con quell'auto, dopo le preoccupazioni che lo avevano angosciato per tutta la giornata, valeva un po' di vomito? Che non voleva essere un peso per lui?

- Non volevo che ci fermassimo. Hai detto tu che la velocità è fondamentale in questa missione.- balbettò alla fine, prima di piegarsi di nuovo. A quanto pareva non aveva ancora svuotato del tutto lo stomaco.

Ling sospirò:- Sei ancora debole per quello che è successo. Non avrei dovuto metterti in pericolo di nuovo.-

- Ho deciso io di venire, va bene? Non potevo certo lasciarti da solo.- ribatté lei:- E poi mi sto già sentendo meglio.-

E ora che si sentiva meglio, riusciva anche ad avvertire qualcosa che prima le era sfuggito: alzò lo sguardo, scrutando il paesaggio che aveva di fronte, e dichiarò:-Avremmo dovuto fermarci lo stesso. Siamo arrivati al lago.-

Ling annuì:- Adesso lo sento anche io. Quell'homunculus è qui vicino.-

- Laggiù, in quel boschetto. Ci servirebbe un piano.-

- Andiamo, osserviamo la situazione, poi usiamo un paio di bombe fumogene per distrarlo finché liberiamo May. A quel punto decideremo cosa fare.-

Lan Fan annuì:- Mi piacciono i tuoi piani, Ling. Semplici, pratici...-

- ... e generalmente destinati a fallire.-

- E allora improvviseremo.-

Ling le sorrise:- Anche questo piano mi sembra efficace. Forza, andiamo a salvare la donzella in pericolo e picchiare il cattivo. Con un po' di fortuna saremo di ritorno per colazione.- Sotto la maschera, la ragazza alzò gli occhi al cielo: possibile che pensasse sempre a mangiare?

E con un po' di fortuna, aggiunse Ling tra sé, saremo tutti ancora vivi. E quando saremo un po' più tranquilli potrò dirti chiaramente quello che penso, senza altre interruzioni.




E dopo questo capitolo vado a nascondermi sotto terra, perché è assolutamente penoso. Purtroppo le mie guide vanno troppo bene (ehm... sì dai, diciamo di sì... non ho ancora fatto danni né ucciso nessuno, quindi vanno bene) per avere idee davvero divertenti riguardo a quell'automobile. Volevo inserire un paio di scene carine tra Ling e Lan Fan, ma non mi vengono bene neanche quelle: il problema è che me le immagino con quelle faccette stilizzate che ci sono sempre nell'anime, ma traducendole in parole perdono tutto (lo so, è una scusa penosa).
Il pezzo su Madness era una cosa che volevo inserire da un pochino, ma anche qui non credo di avere reso bene il personaggio.
In ogni caso, per puro spirito autolesionista, ho deciso di postare lo stesso il capitolo, sperando in un po' di comprensione da parte dei miei lettori (comprensione che potreste dimostrare, ad esempio, tramite una recensione... questo è solo un velatissimo suggerimento ^_^).
Ringrazio Una Certa Ragazza, Silvery Lugia e Zolie per avere recensito il capitolo precedente, e spero di riuscire ad approfittare del ponte dell'8 dicembre per terminare il prossimo senza farvi aspettare troppo!
Ciao a tutti! ^_^

 

 

  
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