Il
futuro che vorrei…
La pista di pattinaggio
era gremita di persone, cosa che a dirla tutta non sorprendeva affatto Kate
Beckett: sapeva benissimo, da brava newyorkese quale era, che un gran numero di
abitanti della Grande Mela si riuniva ogni anno al Rockfeller
Center la sera del 31 dicembre per celebrare sui pattini l’arrivo del nuovo
anno. Senza contare l’afflusso incontrollato di turisti che non volevano
perdere l’occasione di vivere come un vero newyorkese la notte più lunga ed
importante dell’anno.
Kate diede uno sguardo complessivo
alla pista davanti a lei, lasciando che i suoi occhi si poggiassero sui volti
degli adulti e bambini che correvano sorridenti sulla sottile lastra di
ghiaccio. Credeva che non avrebbe più compreso la magia di quel luogo, che mai
più avrebbe potuto infilare i vecchi pattini bianchi senza pensare a lei…a sua madre, e soffrire per il ricordo del loro ultimo
inverno insieme. E invece dopo un profondo respiro Kate permise ai suoi piedi
di ricominciare a danzare sul ghiaccio. Fu come ritornare improvvisamente
indietro nel tempo…a molti anni prima, quando sua
madre Johanna era ancora viva. Aveva la sensazione
che se avesse voltato il capo alla sua sinistra l’avrebbe trovata lì, con quel suo
sorriso così dolce e allo stesso tempo severo, esattamente come lo ricordava.
La donna si strinse nel
piumino ben imbottito e si sistemò la berretta di lana bianca che lasciava
uscire solo in parte i suoi capelli castani mossi, il tutto senza mai smettere
di muovere i piedi. Era come se le fosse impossibile fermarsi: ora che aveva
superato il terrore di salire sui pattini, le era impossibile privarsi delle
emozioni che provava ogni volta che sentiva la lama sfiorare e graffiare quasi
con dolcezza la superficie fredda della pista. Lasciò che le sue gambe si
muovessero al ritmo della musica che le grandi casse disposte ai lati della
pista trasmettevano…tutte rigorosamente natalizie.
Non ricordava il motivo
per cui si trovasse lì, in effetti. Sapeva solo di volteggiare su quella pista
al culmine della gioia e poco le importava della ragione che l’avesse spinta a
mettersi sui pattini dopo tanto tempo proprio la notte di Capodanno.
Chiuse gli occhi e
allargò leggermente le braccia come a voler abbracciare quella sensazione di
completa felicità che non provava da tempo.
Il contatto di una mano
con la sua la costrinse ad aprire gli occhi e a voltarsi verso il proprietario
di quella mano. Un uomo alto, bello, decisamente bello, con dei grandi occhi
azzurri al momento leggermente nascosti da una pesante berretta di lana che tentava
di coprire l’uomo dal freddo pungente di quella notte.
-Kate, ti avevo chiesto di aspettarmi! Sai
che non l’ho mai fatto! E potrei uccidermi su questi cosi- disse l’uomo
indicando preoccupato i pattini infilati ai suoi piedi.
-Andiamo, Rick…anche se dovessi cadere, il tuo sederone
ti proteggerà, stanne certo!
-Sederone? Io avrei un sederone
secondo te?- l’uomo sorrise divertito. Aveva sperato di vedere una Kate così
felice per tanto tempo. Per anni gli era stato addirittura impossibile
avvicinarla, farla aprire, farle ammettere di provare qualcosa di importante
per lui. Convincerla a trascorrere l’ultimo dell’anno sulla pista di
pattinaggio del Rockfeller center era quasi un miracolo!
-Sì, tu hai un sederone…ma io lo adoro!- rispose la donna mordendosi
maliziosa il labbro inferiore. Prese entrambe le mani dell’uomo ponendosi
davanti a lui e cominciò a trascinarlo per la pista con molta lentezza. Era un
principiante e scarrozzarlo alla velocità della luce in mezzo a quella folla
non era certo pensabile.
-Ehi, guarda che non
devi stancarti nelle tue condizioni! Niente sforzi, ricordi cosa ha detto il
medico?- la rimproverò l’uomo.
Per tutta risposta Kate
alzò gli occhi al cielo fingendo di essere arrabbiata e annoiata da quel
commento, ma entrambi sapevano che le attenzioni che Rick le riservava le
facevano piacere.
-Me lo ricordo, Castle! E per la pace della tua anima, ti comunico che ti
sto solo trascinando incolume verso il bordo della pista…così
tu potrai aggrapparti alla ringhiera e smettere di tremare dalla paura come un
bambino!
-Non sto tremando dalla
paura, ma per il freddo! E vorrei farti notare che…
-Certo, Rick…adesso stai zitto e muovi quei piedi prima che ti
superi anche quel nonnino là in fondo!- Castle si
voltò verso il punto indicato da Kate notando la presenza di un ometto
instabile sui pattini di circa 80 anni. Quando Rick tornò a fissare Kate, la
vide ridere di gusto per l’espressione mortificata che di certo Castle aveva dipinto sul viso.
L’uomo non disse altro
e lasciò che Kate lo conducesse al bordo della pista. Gli spazi liberi erano
pochi: la mezzanotte era ormai alle porte e tutti si stavano accaparrando un
posto alla ringhiera per seguire il countdown sui maxi schermi ai lati della
pista. Quando trovarono un angolo in cui inserirsi, Rick si assicurò che Kate
poggiasse comodamente la sua schiena alla ringhiera e la bloccò mettendo le
mani sui suoi fianchi.
Ogni volta che
appoggiava le mani sui fianchi della sua donna, Rick sentiva il battito del suo
cuore accelerare: forse perché per anni aveva desiderato farlo senza averne la possibilità…o forse perché ora quegli stessi fianchi erano
arrotondati a causa di quella nuova vita che cresceva dentro la sua Kate. Il loro
bambino…o bambina! Kate ci teneva tutte le volte a
precisare che poteva essere benissimo una femmina e non per forza un
maschietto, come avrebbe preferito Rick!
-Stai tranquillo! Il bambino
o bambina sta benissimo! Oggi non ha fatto capricci! Almeno non come ieri!
Rick sollevò gli occhi
sul volto della donna davanti a lei. Era sicuro di non averla mai vista più
bella che in quel momento: i capelli castani che spuntavano dalla berretta
bianca le incorniciavano il volto, gli occhi brillavano illuminati dalle luci
natalizie e le guance erano arrossate per lo sforzo di trascinare lei e Rick
sulla pista di ghiaccio. Non era mai stata così sexy ai suoi occhi. Questa era
la verità!
-E’ già stato detto
oggi che ti amo?- chiese l’uomo avvicinando il volto a quello della donna.
-Mmhh…probabilmente sì…ma mi
piace sempre sentirtelo dire- e senza lasciargli tempo di dire altro, appoggiò
le sue labbra a quelle di Rick. Sentì la punta del suo naso fredda contro la
sua guancia e sorrise. Dentro di sé si maledisse per aver aspettato tanto per
ammettere i suoi sentimenti nei confronti di Rick…ma
fu il pensiero di un solo istante, perché poi, come sempre quando baciava il
suo Rick, la sua mente si svuotava e lasciava posto solo a quella sensazione di
calore che le invadeva il cuore.
Quando si separarono
restarono per un attimo uniti, l’uno contro la fronte dell’altra, gli occhi
chiusi per assaporare fino all’ultimo quel meraviglioso momento di perfezione e
di pace.
-Ehi…mancano pochi secondi alla mezzanotte…- disse Rick sentendo lo speaker che annunciava
gli ultimi istanti di quello che entro poco sarebbe stato l’anno passato.
-Già…sei pronto ad iniziare un nuovo anno? Un
anno in cui diventerai di nuovo padre, Rick?
-Prontissimo!- rispose
l’uomo con il sorriso più dolce che Kate gli avesse mai visto dipinto sul
volto.
Dieci…nove…otto…sette…sei…
Cinque…quattro…tre…due…uno…
….
….
Kate aprì gli occhi. La luce bianca attorno a lei la accecava
completamente. Non ricordava dove fosse ma di certo non era più su quella pista
di pattinaggio e nemmeno era più con Rick. Istintivamente ma con molta fatica
si passò una mano sul ventre. Era piatto. Quindi evidentemente non era incinta.
Era stato tutto un sogno. Un sogno meraviglioso. Così meraviglioso
che quella sensazione di calore vicino al cuore le era rimasta addosso quasi
come un profumo anche ora che era stata strappata da quel mondo onirico in cui
era stata perfettamente felice anche solo per pochi istanti.
Una voce accanto a lei continuava a chiamarla. Conosceva quella
voce, ma non era la voce che avrebbe voluto sentire in quel momento.
Pian piano i ricordi si fecero più nitidi: il funerale di
Montgomery, il suo discorso, lo sparo, Castle che si
butta su di lei per proteggerla…che le dice di amarla…ricordava tutto. E capì di essere in ospedale e che
quella che sentiva era la voce di Josh. Il suo
ragazzo.
-Kate, mi senti? Sei sveglia Kate?
La donna con un enorme sforzo di volontà si voltò verso Josh: soffriva, non per la pallottola, non per l’operazione,
non per la morte di quello che per lei era stato più di un padre. Soffriva perché
le erano bastati pochi istanti per comprendere che tutto quello che possedeva
in quel momento era ciò che di più lontano potesse esistere dalla felicità. Nessuno
dei momenti passati con Josh le aveva mai fatto
provare qualcuna delle meravigliose sensazioni che aveva, invece, provato
sognando di aspettare un figlio da Rick.
Una lacrima le rigò il volto. Quanto tempo aveva sprecato? Quanto
ne voleva ancora sprecare? Non era pronta a stare con Rick. Lei ora era a
pezzi: il suo mondo era appena crollato di nuovo con la morte di Montgomery, la
speranza di catturare l’assassino della madre era svanita con la morte di Lockwood…lei era vuota dentro ora. Ma sapeva che un giorno,
quando sarebbe riuscita a mettere insieme i pezzi della sua vita, quel vuoto
avrebbe potuto essere colmato solo da Castle. Che senso
aveva continuare con Josh?
-Kate…rispondimi…- l’uomo si era avvicinato a lei. Lo fissò
negli occhi e comprese che non poteva andare avanti così. Non era giusto per
lei prima ancora che per Josh. Se voleva rimettere in
piedi la sua vita, doveva liberarsi di tutto quello che le impediva di andare
avanti. E Josh era uno di questi ostacoli.
-Josh…noi….noi dobbiamo parlare…
Bene….eccomi di nuovo!
Non so bene come mi sia
venuta in mente questa storia…so solo che stavo
addormentata con il mio adorabile Rick Castle
personale e mi sono sognata ‘sta cosa! =) Se lo sa il mio Riccardone
personale che mi sogno un altro mentre dormo con lui credo mi potrebbe anche mollare…:P
Tornando alla storia…ho pensato che una anticipazione della vita futura
con Rick ben poteva essere stata la molla che faceva svegliare Kate e farle
mollare quello spilungone di Josh! E poi come cantava
Cenerentola…i sogni son desideri di felicità…..ok, adesso basta con la follia. Spero vi sia
piaciuta! E se non ci si sente prima…BUONE FESTE A
TUTTI! =)
A presto! Un bacione…Laura