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Autore: ZetaDreams    02/12/2011    1 recensioni
Il rapporto tra Sirius e Regulus è controverso e dai libri non si può ricavare molto, ma ho provato ad immaginare una serie di episodi che Regulus ricorda nel momento della sua morte.
[cit.]
Io sono parte di quella famiglia che non definisci tale e che detesti. Questo era abbastanza per riversare il tuo disprezzo anche su di me. I nostri genitori ti avranno giudicato male, ma tu non eri tanto migliore di noi. Non hai mai scavato sotto le apparenze dei tuoi consanguinei. Credi davvero che per me sia stato tutto facile?

Prima classificata al contest "Every song hides a story" indetto da SlytherinGirl sul forum di EFP
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Regulus Black, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Pacchetto scelto: You found me - "Alla fine, tutti ci ritroveremo soli" / Malinconia / Specchio / Strada

IMPLORO IL TUO PERDONO

Lo specchio mi rimanda l’immagine di un uomo invecchiato troppo in fretta. Ho appena vent’anni e già il contorno dei miei occhi è un reticolo di segni. Suppongo che siano le tracce indelebili dei miei errori.
Trovo che il mio riflesso somigli allo spirito di questa casa. Il mio volto è pallido come l’aria che si condensa tra le pareti fredde, i miei capelli, troppo lunghi, gettano ombre scure sui miei lineamenti e la mia bellezza, di cui non molto tempo fa andavo fiero, sembra solo più un ricordo lontano.
Né io né te, fratello, abbiamo mai visto la bellezza di questa casa, oppressi dall’atmosfera che vi regnava. Forse non ti sei mai accorto di quanto fossimo simili, non hai mai notato la mia insofferenza per questo luogo. I miei occhi, copia perfetta dei tuoi, celavano bene il mio desiderio di urlare, di lasciare tutto e correre lontano.
Non ho mai neppure tentato di realizzare questa mia speranza. Tu, al contrario, hai avuto il coraggio di fuggire. Da quando te ne sei andato le cose sono peggiorate, tutto si sgretolava, ma ero l’unico a rendermene conto. Mi sono trovato solo a fare i conti con questa casa, pensavo di impazzire. Le immagini sconnesse della notte in cui sei scappato mi hanno tormentato per mesi, ancora adesso, nelle sere come questa, tornano prepotenti.
 
-Non hai niente, Sir. Dove pensi di andare?- Non lo ammetterei mai, ma vorrei afferrarti per un braccio e costringerti a restare.
-Ho i miei amici, Reg- alzi le spalle e sorridi, come se la vita fosse meravigliosamente semplice.
-E se non ci fossero? E se ti abbandonassero?- Come tu stai facendo con me.
Mi guardi con disprezzo, ora. Leggo nei tuoi occhi il disgusto.
–Tu conosci solo la tua stupida cerchia di aspiranti Mangiamorte, falsi ed egoisti. Non hai idea di cosa sia il valore dell’amicizia. Sei il degno figlio di questa famiglia di Serpi. Per quanto mi riguarda la mia famiglia sono i miei amici, non certo voi-
-Ti troverai solo- Le mie parole sono dettate dalla rabbia, o forse dalla disperazione. Ti urlo addosso, quasi mi scaglio contro di te.
Tu ti limiti a far scorrere le dita lungo la bacchetta, i tuoi occhi vagano sul legno e il silenzio mi preme nelle orecchie. Quando finalmente alzi il viso e mi guardi, ogni traccia di disprezzo è sparita. Vedo, per un attimo, un’espressione nuova, una sorta di serena arrendevolezza.
-Alla fine, tutti ci ritroveremo soli. Il trucco, fratellino, è trascorrere il tempo che ci separa dalla fine cercando di essere felici. Per me significa lasciare questa casa-
Infine hai ripreso la tua aria allegra e strafottente. Ridi, con quella risata simile a un latrato, e sali sul Nottetempo. Rimango immobile ad osservare la strada buia lungo la quale sei sparito.
 
Mi sono sentito abbandonato, quasi tradito. Hai sempre elogiato la lealtà, il coraggio e l’amicizia. Io non meritavo nessuno dei tre? Forse no.
Io sono parte di quella famiglia che non definisci tale e che detesti. Questo era abbastanza per riversare il tuo disprezzo anche su di me. I nostri genitori ti avranno giudicato male, ma tu non eri tanto migliore di noi. Non hai mai scavato sotto le apparenze dei tuoi consanguinei. Credi davvero che per me sia stato tutto facile?
Mi hanno sempre preferito a te, vero, ma a scuola era tutto diverso. Ho dovuto combattere per non essere semplicemente “il fratello di Sirius”. Tanto i professori quanto gli studenti mi paragonavano a te, nel bene e nel male.
In un certo senso sono stato costretto ad essere quello che loro volevano. Non tutti abbiamo il coraggio che hai tu.
Guarda Narcissa. Noi sappiamo come è davvero, forse siamo gli unici, oltre ad Andromeda. Ti ricordi quella sera?
 
-Se inizi a frequentare quella combriccola e Mocciosus, Reg, per quanto mi riguarda non sei più mio fratello-
Sento il sangue salirmi alla testa e le mie mani hanno un tremito.
-Perché, lo sono mai stato?-
Imprimo alla mia bocca quella piega sarcastica e strafottente che mi rende tanto simile a te. Ti vedo sorridere, quasi approvassi la mia risposta, quasi come se non ti avesse sfiorato.
-In realtà, Reguls, non sono mai stato figlio loro, ma tuo fratello sì. Unisciti a quegli squilibrati e per me sarai esattamente come i nostri genitori: un inutile soprammobile-
Mi trattengo a stento dal picchiarti e sto per ribattere, quando sento un rumore provenire dall’aula alle nostre spalle. Ci accostiamo entrambi alla porta e sbirciamo all’interno. Senza dire una parola entriamo.
Narcissa sta facendo Evanescere alcuni cocci sparsi sul pavimento. Ha gli occhi arrossati e il respiro leggermente affannoso. Tu inarchi un sopracciglio e dai un colpo di tosse. Lei si interrompe e si volta di scatto verso di noi.
-Cosa ci fate qui?-
E’ arrabbiata e mi aspetto che tu le risponda a tono, invece ti limiti a sederti su uno dei banchi e sorriderle.
-Va tutto bene, Cissy?-
Narcissa ti guarda sorpresa. La vedo combattuta tra il darci dei bambini ficcanaso, in fondo lei ha sedici anni e noi dodici, e lo sfogarsi, portando a galla quei problemi che cerca di nascondere, ma che io, in fondo, conosco bene perché sono tanto simili ai miei.
-Andromeda se ne è andata di casa e io non ho più nessuno con cui parlare, non sono sicura di comportarmi nel modo giusto, forse sto sbagliando tutto-
Il suo contegno mi stupisce. Gli occhi sono appena lucidi e il suo sguardo è fermo sul tuo volto.
-Sono cose troppo grandi per te, Sirius, anche se capisci me e Meda meglio di quanto faccia chiunque altro. Tu non finirai mai come me, tu hai il coraggio-
Annuisci senza dire una parola e lasci che lei ti arruffi i capelli con un gesto affettuoso. Si rivolge a me e riprende di nuovo la sua espressione seria.
-Fai attenzione, Regulus. Abbi la forza di fare solo quello in cui credi davvero-
Ci volta le spalle e esce dall’aula a testa alta, ancheggiando appena. Tu ti volti per tornare dai tuoi amici e nel passarmi accanto sussurri alcune parole che mi rimarranno impresse a lungo.
-Provami che hai più fegato di lei e potrei riconsiderare il nostro legame di sangue-
 
Forse non verrai mai a conoscenza di quello che sto per fare, ma io sono sicuro che saresti fiero di me e forse disposto a considerarmi di nuovo tuo fratello.
Sono sceso in cucina e ho chiamato Kreacher, sarà l’unico a sapere di questa missione. E’ fedele a me più che a chiunque altro. Dopotutto nessuno in questa casa lo ha mai trattato bene, neppure tu che parlavi spesso di parità di diritti.
Usciamo in strada per Smaterializzarci e l’aria fredda mi sferza il viso. Sembra prendermi a schiaffi, come se volesse impedirmi di rischiare la vita. Sono tentato, per un attimo, di abbandonare ogni proposito e fuggire. Potrei trovarmi un nascondiglio, ma so che nessun luogo resterebbe celato ai suoi occhi. Ovunque io possa andare, lui mi troverà e mi punirà per essermi tirato indietro. Scappare sarebbe sciocco, soprattutto perché perderei la mia libertà. Una libertà che non ho mai avuto e che non ho nemmeno cercato, ma sono stanco di lasciare il mio destino in mano agli altri. In questo momento ho la possibilità di scegliere come morire. Solo adesso mi rendo conto di avere davanti un’opportunità straordinaria. Posso morire come un animale braccato dal cacciatore oppure posso morire nel tentativo di fare qualcosa di buono e riscattare la mia anima. Molti direbbero che non c’è differenza, la morte mi troverebbe comunque, ma io e te, che conosciamo il valore di ogni piccola scelta, sappiamo che si tratta di una differenza enorme.
Ci Smaterializziamo e arriviamo alla grotta. Uso il mio sangue per entrare, dopotutto non ne avrò bisogno ancora a lungo. L’acqua scura è colma di Inferi. Una parte di me vuole restare aggrappata alla vita e portarla in salvo, così come le mie mani sono aggrappate alla catena della barca per tirarla fuori dal lago di cadaveri, eppure sono ormai consapevole che questo è l’unico modo che ho per riscattare la mia anima. Una vita in cambio di un’anima. Quale pazzo farebbe mai una cosa del genere?
Ci muoviamo sull’acqua con lentezza. Questi sono i miei ultimi pensieri, riesci a crederci? Vado a morire in nome di qualcosa che ho sempre condannato. Avevi ragione, hai sempre avuto ragione su di me: ho venduto me stesso a una causa in cui non credevo solo per ottenere la stima dei nostri genitori. Sono stato un ragazzo sciocco e viziato, un burattino nelle mani della nostra assurda famiglia. Ho voluto giocare con il fuoco e mi sono imbattuto in qualcosa di troppo grande per me, come diceva Narcissa.
Scendiamo e ci accostiamo al bacile di pietra. Ecco una delle armi del Signore Oscuro. Riempio il calice con la pozione e ne mando giù un sorso dopo l’altro. Sento il liquido scorrermi in gola e scendere nello stomaco. Mi sento bruciare la lingua e mi sembra di non riuscire a respirare, ma la parte peggiore è la testa. Penso di dover esplodere a momenti, le immagini e le parole si sovrappongo disordinate. Riaffiorano momenti che non ricordavo di aver vissuto. Sto per perdere coscienza, credo. Sto urlando frasi che per Kreacher non avranno alcun senso, ma lui non ha idea di quello che riempie la mia mente. Spero che non manchi molto alla fine, voglio solo morire e porre fine a questo dolore che ora invade tutto il mio corpo. Sento il cuore accelerare bruscamente e so che a breve si fermerà.
 
-Sirius-
Ti volti verso di me e mi guardi. Non riesco a capire se sei arrabbiato o solo preoccupato.
-E’ successo qualcosa?-
Mi afferri le spalle, nei tuoi occhi una serietà che non ho mai visto prima. Indietreggio cercando di divincolarmi, ma le tue mani sono troppo forti.
-Non farlo, Regulus. Non commettere questo errore, non spingerti fino a quel punto. Si tratta di un servizio a vita, non ci si può tirare indietro-
Stringi ancora di più la tua presa su di me, come se potessi afferrare anche la mia anima.
-E’ quello che si aspettano da me-
-E allora? E’ anche quello che vuoi tu?-
Provo a dire di sì o anche solo ad annuire, ma il mio corpo sembra rifiutarsi di obbedire. In realtà non so neppure io cosa voglio. Ho sempre lasciato fare ai miei genitori, convinto che loro sapessero quali fossero le scelte migliori.
-Vieni con me. Forse non sei irrecuperabile come credevo. Sei migliore di loro, io lo so-
Non riesco a parlare. Guardo l’asfalto e sento le tue dita allentare la stretta. Vorrei urlarti di non arrenderti, di non abbandonarmi così.
-Se mai dovessi cambiare idea, puoi venire da me. Quando capirai l’errore che hai fatto, io potrei anche prendere in considerazione l’idea di perdonarti-
Mi volti e le spalle e te ne vai. Non ti Smaterializzi, ti limiti a camminare spedito lungo quella stessa strada di qualche anno fa. Come allora lascio che tu sparisca, anche se vorrei solo pregarti di restare e di darmi il coraggio che non ho mai avuto. Hai creduto in me fino alla fine e io non ho saputo raccogliere il tuo aiuto. Ora, senza di te, la mia strada è tracciata e va nella direzione opposta alla tua, perché non c’è più nulla a dividermi da questa famiglia che amo e odio al tempo stesso.
 
Nell’ultimo istante di lucidità, ti imploro, Sirius, di perdonarmi.

 


Angolo autrice
Dunque, cosa posso dire? 
Un grazie alla giudiciA SlytherinGirl per aver indetto un bellissimo contest :)
Questa storia si è aggiudicata il primo posto (cosa sorprendente, dato che si trattava del mio primo contest) con il punteggio massimo (75/75), ma purtroppo non posso ancora postare il giudizio perché la sopracitata giudiciA non ancora avuto il tempo di inviarli alle partecipanti. 
Detto ciò, spero che questa breve one-shot vi sia piaciuta :)
-Zeta

p.s. Il link al contest: contest
  
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