-..Tu... HAI LE TETTEEEEEEE!- urlò infine additandolo, mentre il viso gli si illuminava come un bimbo che apre i regali di Natale. –COME È POSSIBILE!? QUANDO È SUCCESSO!? COME!? NOR, GUARDATI, SEI UNA FIGA DA PAURA!- strillò mettendosi le mani tra i capelli e piegandosi in avanti.
Ferito nell’orgoglio, Nor gli si avventò contro furiosamente, tirando giù tutti i santi dal paradiso e riempiendolo di pugni.
Poco dopo, entrambi si trovavano in cucina a sorseggiare caffè, come se nulla (o quasi) fosse successo. Dan con un occhio nero e vari lividi rossastri, Nor ancora irritato nonostante lo sfogo precedente.
La ragazza (?) continuava a sistemarsi i capelli dietro le orecchie, come se avesse un tic nervoso, e ogni tanto sbuffava.
-... Nor... Perché sei una...Emh...- Dan fissava il decolté, incapace di formulare una frase di senso compiuto.
-E CHE NE SO IO!?- sbraitò Nor infastidita. Si alzò rumorosamente, facendo vibrare le tazze sul tavolo e dirigendosi verso le scale.
-Nooor!- Dan provò a fermarla, ma finì con l’essere trascinato in camera.
Mentre Dan se ne stava in un angolino della stanza come un cagnolino timoroso, Nor iniziò a rovistare nell’armadio, cercando una camicia che le piacesse.
Ne prese una e rimase immobile, spostando lo sguardo dall’indumento a Dan.
-...-
-Uh?- disse lui, come risvegliato da un sogno.
-Esci. O almeno girati. Devo vestirmi. Oggi c’è il meeting, no?- disse acido, alzando un sopracciglio. Già. Quel giorno c’era il meeting, e lui (perché infondo era un maschio, insomma!) si ritrovava in quello stato imbarazzante.
Dan sogghignò, mettendosi le mani in tasca –Ma dai, ti ho visto mille volte vestirti. E anche sverstirti...- concluse con un piccolo e malizioso sorriso, che racchiudeva tutte le loro notti in bianco.
Nor arrossì, cercando di non dar peso alle frecciatine. –Ma che cavolo, non avevo queste. Cretino!- farfugliò indicandosi il petto.
Dan trattenne una risata, giradosi di schiena –Ok, ok...Giuro che non sbircio!-
-Umpf, buon per te.- disse Nor, tirandogli un forte calcio nel didietro prima infilarsi dei pantaloni e togliersi la maglietta del pigiama...
Arrossì. Ok. Quelle erano sue, eh? Alzò lo sguardo al cielo, prendendo un bel respiro, e si infilò la camicia.
Era impossibile nasconderle...
Spostò i lunghi capelli da un lato (li trovava piuttosto fastidiosi...) e, con fatica immane, allacciò la camicia, i cui bottoni tiravano pericolosamente.
-Dan...- mormorò trafficando con l’ultimo bottone -...Mi va stretta...-
Il ragazzo si girò e spalancò gli occhi.
Cercò di assumere un’aria indifferente davanti a quella camicia a righe che gli aveva visto addosso tante volte, ma mai così stretta in petto. Insomma... la maglia del pigiama era molto più larga e si notava meno.
-Eh...- esalò un sospiro -...Non posso farci niente...- concluse avvicinandosi e appoggiandogli le mani sulle spalle esili.
Lo fulminò con lo sguardo.
-Io dovrei andare al meeting conciato così, eh?-
-Conciata, vorrai dire.-
-Taci.-
-...Sai Norge, mi sembra di essere tipo in un porno, ahahah!- disse infine, senza pensarci, scoppiando in una risata fragorosa e ricevendo così una forte ginocchiata nelle parti basse, per poi essere spinto contro il muro con forza inaspettata, tra un turbinio di capelli chiarissimi.
-Hey, hey...Sei eccitante, dico sul serio!-
Nor ringhiò. Possibile che non sapesse a cosa stava andando in contro, comportandosi in quel modo!?
-Ti assicuro che ti strappo tutti quei tuoi bei capelli e ne faccio una tovaglietta da colazione se fai accenni sessuali, intesi?- gli disse cupo, guardandolo negli occhi.
Dan sogghignò e le accarezzò i capelli biondi. –Sicuro, bambolina.-
Trapassandolo con lo sguardo, lo lasciò andare, girandosi e tirandogli una forte frustata con i capelli.
-...Ah, credo che le scarpe ti stiano larghe. Vuoi che ti porti in braccio?-
-Smettila. La priorità non è trovare delle scarpe, ma capire perché sono diventato una ragazza!-
-...E allora che si fa!?-
-Andiamo al meeting e impicco Inghilterra. Poi gli brucio il libro degli incantesimi.-
-...Ma Nor, perché salti a conclusioni affrettate?!-
-Dan, accendi il cervello, chi altro avrebbe potuto farlo!? Non è la prima volta che mi fa cose del genere, anche solo per dispetto. Ma giuro che questa sarà l’ultima volta.- disse minaccioso, forse più a se stesso che a Dan. -...E VEDI DI TROVARMI DEI PANTALONI CHE NON MI CADANO.- aggiunse, togliendosi definitivamente i pentaloni che in genere indossava sempre durante le riunioni, ma che in quel momento cascavano, miseramente larghi.
Si diresse a passo spedito (...in ciabatte, mutande e camicia...) verso la porta, con i capelli svolazzanti.
Dan la guardò uscire dalla stanza, inclinando la testa da un lato.
Un lato B niente male. Niente male davvero.
FINE SECONDO CAPITOLO!
Angolo autrice.
Ok ok! Eccoci al secondo capitolo. Sapete carissime, questi capitoli li creo sul pullman e li butto giù appena arrivata a scuola, giusto per non dimenticarmeli u_u
Grazie alle persone che mi recensiscono! *O*
Spero che vi stia piacendo ;w; <3
(Perché Norge è diventata una figona assurdaaaa >:D)