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Autore: AudaceVale    02/12/2011    6 recensioni
La stanza era calda, il caminetto era acceso, ma la legna era quasi ormai finita, il letto era posto a destra dell'ingresso della camera,quel letto dove avevano dormito tante volte da piccoli, ora ben composto, le lenzuola bianco latte e le coperte che emanavano un profumo di rose, tirate senza nessuna piega.
E' la mia prima storia, non siate cattivi. ^^ recensite!
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Una lacrima di felicità


“Oscar vieni”,
Oscar rispose curiosa e turbata dalla serietà nella voce del ragazzo 
“Cosa c’e Andrè?”
Andrè le prese la mano e la tirò verso di sé, quasi facendola inciampare 
“Scusa non volevo farti perdere l’equilibrio, vieni”.
La ragazza stupita seguiva Andrè che correva verso la camera di lei. Arrivati, lui la fece entrare e chiuse la porta dietro alle sue spalle.
La stanza era calda, il caminetto era acceso, ma la legna era quasi ormai finita, il letto era posto a destra dell’ingresso della camera, quel letto dove avevano dormito tante volte da piccoli, ora bene composto, le lenzuola bianco latte e le coperte che emanavano un profumo di rose, tirate senza nessuna piega.
“Andrè che succede?” le disse scossa dal cambiamentod’umore di Andrè.
“Oscar...mmm…” deglutì “Oscar...io”
Oscar si sedette sulla sua poltrona, posta a sinistra del suo letto, aspettando la risposta di Andrè, con faccia preoccupata.
“Io cosa Andrè? Parla!” Oscar odiava quando qualcuno la faceva aspettare soprattutto Andrè.
Andrè non ce la faceva più, doveva digli quello che provava, non riusciva più a trattenersi, ma non voleva spaventare Oscar con quell’audace rivelazione. Il cuore batteva a mille, lo sentì esplodere quando alzò lo sguardo per raggiungere gli occhi color cielo di lei.
“Oscar…io” Ad Andrè cadde una lacrima dagli occhi, che strisciò poi sulla sua morbida guancia. Oscar si rialzò dalla poltrona e si avvicinò a lui, le sue spalle forti, la sua voce cupa, i suoi capelli legati di un castano scuro, che ricadevano mossi dietro la schiena, i suoi dannati occhi verdi, quegli occhi che Oscar non riusciva a non guardare e pensare.
Oscar prese la mano tremante di Andrè e si rivolse a lui con un sorriso 
“Dimmi”.
Andrè fece un piccolo sorriso, quasi impercettibile, tranne che per Oscar che vide subito e lo ricambiò con un altro piccolo sorriso. Le labbra di Andrè tornarono normali, gli passò la lingua sopra, per farle inumidire, per riuscire a dire quello che non poteva più trattenere.
“Oscar… ti amo non partire non lasciarmi” fu la frase uscita dalla bocca del ragazzo, c’era troppa commozione nella sua voce, un sospiro il suo, uno stupore quello di lei, stupore misto a felicità, stupore per il fatto che era riuscito a dire quello che provava per lei, felicità per quel “ti amo”, quel “ti amo” detto con un filo di voce, per quel “ti amo” bagnato da una lacrima sulla sua guancia.
Oscar asciugò il volto di Andrè con la sua morbida mano e si soffermò a fissare le sue labbra, riprese la mano e la strinse forte a se, alzandosi con le punte dei piedi per dare un bacio lieve e tenero su quelle labbra, Andrè aprì gli occhi verdi pensando che fosse stato un miraggio il bacio di Oscar.
Con un filo di voce lei gli rispose 
“Lo so Andrè, l’ho sempre saputo” si morse le labbra per quello che stava per aggiungere e con il cuore che batteva a mille “Andrè...”
Il ragazzo strinse la mano di Oscar ancora più forte.
“Si Oscar?”
“Andrè, anche io, anche io ti amo”
Erano increduli i due ragazzi, come potevano aver rivelato quello che provavano l’uno all’altra. Anche una lacrima scese dal viso di Oscar, quel comandante rigido, quella donna cresciuta come un uomo, che era stata sempre riservata, come poteva aver rivelato il suo amore per lui, pensava Andrè mentre il suo cuore scoppiava nel suo petto.
Andrè baciò Oscar, come lei prima di lui aveva fatto, i due sentirono la pelle infiammarsi a quei baci, a quel tocco tenue delle loro lingue, al loro amore ormai rivelato. Andrè prese anche l’altra mano della ragazza e se le mise sul suo petto, sentendosi ancora più bruciare a tocco delle mani di lei.
“Il tuo cuore batte fortissimo Andrè”
“Perché ti ama Oscar”
La ragazza le fece un sorriso grandissimo e riprese a baciarlo con le guance color porpora. Andrè si sdraiò con il suo amore sul letto, baci casti quelli che riceveva da lei, con il desiderio sulle labbra, con il suo amore sulla lingua. Prese a baciarla lungo il collo, quel vellutato collo che a lui piaceva tanto, lei emise un gemito di piacere e prese il viso di lui e si mise seduta, tornando a baciarlo, cercando quello che bramava di più: le labbra di Andrè, il suo amore.
“Ti amo”
“Ti amo” fu la risposta di lui.
Fuori dalla finestra incominciò a nevicare con fiocchi grandi come la loro felicità, il parco di palazzo Versailles era immenso, una superficie di 815 ettari coperta di neve. Oscar e Andrè fissarono quella neve posarsi sui rami del grande Castagno ormai senza foglie, davanti alla finestra, che battevano contro il vetro per il freddo vento, quasi volessero entrare per avere anche loro un poco di quel calore che emanava la stanza.
Si sedettero sul letto ben fatto, stropicciando le lenzuola, Andrè si sollevò su di lei e lei si sdraiò sulla schiena, la ragazza sentiva le dita di lui entrarle nella carne, si era fatto più possessivo, più deciso, si staccò e con un il suo tocco live incominciò a sfilargli la camicia bianca nella penombra d’orata creata dal sole che calava. Osservava la liscia pelle di quel ragazzo seduto con lei sul proprio letto, passandogli una mano in mezzo al petto caldo, quel ragazzo che gli aveva rivelato il suo immenso amore, quel ragazzo che le era sempre stato vicino fin da piccola.
Andrè fremeva, il cuore gli bruciava e prese a sfilare anche lui, tremando, la camicia Oscar, facendo passare le mani sui suoi capelli biondi morbidi e poi sul suo seno, che incominciò ad accarezzare e a stuzzicare il capezzolo con la sua insolente e calda lingua.
Oscar prese a bruciare, gemiti di piacere uscivano dalla sua bocca malgrado cercasse di trattenerli.
Le mani percorrevano la pelle, le labbra si univano piene di languore: Oscar e André sentirono la morsa della passione invadere i loro corpi. Oscar esplorava la pelle di André, delineando con le sue dita sottili i contorni dei suoi muscoli, facendolo sospirare di piacere.
Andrè sentiva di non potersi più trattenere voleva farla sua, voleva amarla in modo che lei non potesse più dimenticare.  Si spogliarono con carezze che solo due amanti si possono dare, con l’amore puro sulle mani, con l’amore sulla bocca, l’amore dei loro baci.
“Oscar...”
“Voglio essere tua Andrè, stanotte”
Una frase che fece esplodere di gioia il ragazzo, che riprese a baciarla con passione.Oscar e Andrè furono spogliati dalle loro vesti, inutili e intralci del loro amore. Andrè si mosse su di lei, prendendole la mano per rassicurarla, carezze e baci nessuna vergogna.
Andrè non resistette più e prese un respiro e scivolò in lei, nel miele del suo ventre, quella parte che tanto stava bramando. Un gemito di dolore fuoriuscì dalle labbra di lei e lui per rassicurarla gli diede un bacio lieve sulle labbra per non farle sentire il dolore che la sua virilità gli aveva provocato.
“Ti amo..ti amo…ti amo” sussurrava Oscar su collo di Andrè, stando abbracciata a lui, le braccia che non lo lasciavano andare via, le mani sulla sua schiena che premevano forti per il dolore e per il lungo e appassionato bacio.
“Ti amo più della mia stessa vita amore mio”.
Andrè prese a muoversi in lei, prima piano e poi sempre più deciso, gemiti di piacere uscivano dalle loro labbra, morivano in quel momento Oscar e Andrè i due compagni d’infanzia, nacquero Oscar e Andrè gli innamorati, innamorati del loro stesso amore, ardere in questo fuoco carico di amore era per loro un’emozione mai sperimentata prima, un’emozione che pendeva dalle loro labbra, che baciavano con la loro bocca, che sfioravano con la loro lingua. Il loro amore.
Erano affamanti dei loro corpi, annebbiati dalle sensazioni che provavano, dal fuoco dentro di loro che si propagava per tutto il corpo.
“Oscar ti amo” le disse son un sorriso sulle labbra.
“Ti amo” le rispose lei, con occhi lucidi 
“Non partirò, non ti lascerò, amore mio”, una lacrima di felicità le scese dagli occhi.
Lasciate una recensione per favore, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate. baci :)
  
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