Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Bittersteel    02/12/2011    2 recensioni
Tra bricchi e provette Luna Lovegood vi era cresciuta. A un anno la mamma le aveva mostrato una pozione strana, di colore rosa, che una volta a contatto con l’aria prendeva la forma di vari animali: se Luna pensava a un cane, ecco un cucciolo tutto rosa; se pensava a unicorno, un puledro della stessa consistenza delle nuvole, e dello stesso colore di quelle al tramonto, trottava verso di lei.
Quarta classificata al Song Contest - Coldplay for Harry Potter
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Luna Lovegood
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Tra bricchi e provette Luna Lovegood vi era cresciuta. A un anno la mamma le aveva mostrato una pozione strana, di colore rosa, che una volta a contatto con l’aria prendeva la forma di vari animali: se Luna pensava a un cane, ecco un cucciolo tutto rosa; se pensava a unicorno, un puledro della stessa consistenza delle nuvole, e dello stesso colore di quelle al tramonto, trottava verso di lei.
Quel laboratorio era un giardino incantato, la signora Lovegood la fata regina, con quei capelli biondi come il sole e gli occhi azzurri come il cielo di Giugno. Luna aveva sempre ammirato la sua mamma, per la capacità di utilizzare alambicchi grandi come Snasi e pestelli piccoli come lumache carnivore. Per non parlare delle luci colorate che tirava fuori dal bastoncino di legno.
 
«Presto anche tu ne avrai una, e ti insegnerò tante cose

Luna aveva solo nove anni quando il laboratorio divenne all’improvviso fumoso, silenzioso. Xenophilus era impegnato a stampare il suo quotidiano, la bambina era la sola a sapere dove fosse la madre. Quando la trovò i capelli erano sempre biondi come il sole, ma gli occhi dallo straordinario colore erano chiusi. Cercando di svegliarla, le si accoccolò sul petto, stringendole la mano. Suo padre la trovò priva di sensi, uno scricciolo di bimba col volto impiastricciato di polvere e lacrime.

 

 

 

And the tears come streaming down your face 
When you lose something you can't replace 
When you love someone but it goes to waste 
could it be worse? 

Nessuno aveva detto a Luna come ci si sentiva a non rivedere quei capelli, a non sentire più quella voce. A non immaginare più fumi  e luci colorate dietro quella porta. Niente più bacio della buona notte, niente più profumo di mamma. Aveva nove anni, una bimba spaurita.
 
 
Quando, dall’alto della sua tenera età, si accorse che il papà stava crollando, decise però che non poteva perdere anche lui. Smise di vagabondare per casa come un fantasma, muto e pallido. Coinvolse il padre in mille attività, lo tempestò di domande.

«Sai papà, la mamma non vorrebbe che tu stessi sempre a casa.»

 
«Papà, perché non usciamo?»
 

«Papà, cos’è un Ricciocorno Schiattoso?»

Nessuno le aveva insegnato il dolore, ma voleva ergersi a maestra di gioia. Xenophilus guardava con piacere la sua bambina crescere, la fantasia di lei decollare. Sapeva cosa si agitava dentro quel piccolo cuore. Così, quando la trovò per l’ennesima volta dietro la porta del laboratorio, a nascondersi le guance bagnate con i pugni chiusi, la prese per mano, aprendo la porta.

Portandola davanti la grande vetrata che si affacciava sul sole al tramonto, lo stesso sole che tingeva di rosso il tavolo da laboratorio e l’occorrente per gli esperimenti rimasto intatto, si accovacciò alla sua altezza, senza lasciarle la mano.
«Tesoro mio, si piange sempre quando perdi qualcuno di insostituibile.» La bambina lo guardò un poco arrabbiata, ma lui continuò. « Ma non voglio che tu faccia il mio stesso errore, che ti isoli. La mamma è sempre con te. La potrai trovare guardandoti allo specchio, guardando il sole al tramonto. Nella luce che ti guida verso casa, che ti riscalda quando ti senti sola.»
Luna lo guardò con gli occhioni più spalancati che mai, gli strinse più forte la mano, poi, con una vocina appena udibile, chiese, «Un giorno la incontrerò di nuovo, vero?» Il padre se la strinse contro il petto, dicendole di sì.
 

*

 
«Hai...» cominciò. «Voglio dire, chi… è morto qualcuno che conoscevi?»
«Sì» rispose Luna con semplicità. «Mia madre. Era una strega straordinaria, ma aveva un debole per gli esperimenti e un giorno uno dei suoi incantesimi è andato male. Avevo nove anni.»
Harry Potter e L’Ordine della Fenice, cap. 38, pag 797
 
 

«Lights will guide you home 
and ignite your bones 
And I will try to fix you »

Coldplay, Fix You

 




Note:
Le frasi “Si piange sempre quando perdi qualcuno di insostituibile, ma non voglio che tu faccia il mio stesso errore”, “Nella luce che ti guida verso casa, che ti riscalda quando ti senti sola” sono liberamente ispirate ad alcune strofe della canzone, così come il titolo. E' banale come cosa ma non avevo mai letto o scritto di Luna prima d'ora.
Ecco il giudizio:
Grammatica e Sintassi 8/10 

A parte l'uso di “stringendogli” al posto di “stringendole” la mano, la grammatica è buona. 
Ciò che però emerge è qualche problema con alcune virgole superflue che rallentano inutilmente la narrazione. 
Alcuni esempi: “ fumoso, silenzioso”, “ impegnato a stampare il suo quotidiano, la bambina era la sola a sapere”, “si accoccolò sul petto, stringendogli” in questi i casi avrei levato la virgola e messo una “e” come congiunzione. 
“Aveva nove anni, una bimba spaurita.” - questa frase non mi convince molto, è come se mancasse di qualcosa (un verbo? “Aveva nove anni, era una bimba spaurita”). Comunque dato che è piuttosto confuso e che io stessa non so come renderla mi limito a fartelo notare senza penalizzarti. 


Originalità 8/10 

Non si può dire che l'idea di parlare della morte della mamma di Luna sia molto originale. 
Purtroppo è una tematica che viene presa in considerazione di continuo da chiunque decida di scrivere di Luna, perciò non mi sento di darti un punteggio molto alto. 


Utilizzo Personaggio/Canzone 7/10 

Devo dire che è la prima volta che ascolto Fix You in relazione alla perdita “fisica” di qualcuno. 
Per quanto riguarda la prima strofa mi sorge qualche perplessità in merito all'associazione con la morte, perché le parole parlano di amore dato invano - come se la persona amata non lo ricambiasse – mentre in questo caso la persona a cui è indirizzato non lo rifiuta, ma è “solo” morta. 
La seconda strofa che hai usato invece la trovo molto pertinente, perché è come se Luna e Xenofilius cercassero di “aggiustarsi” a vicenda. Lei cercando di tirarlo fuori dall'apatia in cui è caduto dopo la morte della moglie, e lui asciugandole le lacrime e confortandola quando la trova dietro la porta. 

Caratterizzazione dei Personaggi: 5/5 

Anche se ti ho penalizzata nell'Originalità mi sento di darti un punteggio pieno. 
La Luna della tua storia è proprio lei. 
Ha sofferto dopo la morte della madre ed è andata avanti da sola. 
Ha avuto abbastanza forza anche da sorreggere il padre, ed è proprio quello che la caratterizza anche a Hogwarts quando, pur essendo presa in giro da tutti, trova la forza per stare vicino ad Harry e confortarlo. 
Mi è piaciuta molto! 

Gradimento personale: 4/5 

La storia mi è piaciuta molto, e come ti ho detto prima anche i personaggi sono molto IC come piacciono a me! 
Il punto che ti ho levato è giustificato dalle osservazioni che ti ho fatto per l'Originalità, perché quando ho aperto e ho visto che avresti scritto su Luna ero curiosa di leggere la tua storia, per poi rimanere delusa di trovare di nuovo una fic che parla della morte della mamma. 


TOTALE: 32/40 

   
 
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Bittersteel