02/12/2011
2 recensioniAlaric entrò nel solito pub, quello in cui oramai aveva passato più della metà delle sue serate, Damon gli aveva dato appuntamento li per parlargli. Si guardò intorno per cercare di scorgerlo tra quella folla di persone che beveva e chiacchierava divertita. Sapeva che il vampiro aveva qualcosa in mente, che sarebbe stato l’ennesimo casino in cui l’avrebbe coinvolto ma non riusciva a dire di no a quelli che giorno dopo giorno stavano diventando la sua famiglia. Ricordò le parole di Elena crude, forse, ma vere. Era solo, come quelle persone che gli chiedevano aiuto ed era per quello che non riusciva a rifiutare, perché in fondo loro provavano quelle che provava lui, a differenza che un piccola possibilità di riportare indietro almeno una delle persone che amavano, beh loro ce l’avevano mentre lui la sua Jenna l’aveva persa, per sempre.
Ordinò da bere e prese posto ad un tavolo, uno dei soliti che lui e Damon sceglievano per poter chiacchierare senza esser ascoltati ma al contempo osservare tutto ciò che accedeva intorno, chi entrava e chi usciva dal locale.
‘Eccomi’ disse accomodandosi accanto a lui il ragazzo che aspettava.
‘Allora, di cosa dovevi parlarmi?’ si affrettò subito, mostrando quel pizzico di curiosità che tradì la solita indifferenza che cercava di mostrare.
‘Credo di sapere dov’è Stefan. Voglio convincerlo a tornare’
‘Ok, cosa dobbiamo fare?’
‘Ci serve l’aiuto di Elena, lei soltanto può farlo tornare anche se è convinta che lui non prova nulla per lei, io scommettere qualunque cosa che non è così. Non si può amare e dimenticare di aver amato in così poco tempo.’
‘Beh, se sa che per aiutarlo non dovrebbe fare storie non credi?’
‘Il punto è che c’è Katherine con lei, non ci penserebbe due volte ad uccidermi quando si accorgerà che sto facendo di tutto per rovinare i suoi piani, soprattutto quando finalmente è riuscita a realizzarli’
‘Quindi dovremmo fare in modo che Elena non sappia che sia pericoloso?’
‘Dobbiamo fare in modo che lei non sappia che stiamo cercando di riportare Stefan. Ha cominciato anche con dei discorsi assurdi, è convinta di volerlo dimenticare’
‘Forse dovremmo rispettare la sua scelta, non possiamo costringerla. Non credi?’
‘Andiamo Rick! Sai benissimo che quei due appena si vedranno ritornerà tutto come prima, si amano!’
‘E se fossero cambiate le cose?’ insistette. Aveva uno strano presentimento, era come convinto che Elena avesse rivalutato Stefan, come se l’avesse conosciuto solo in quel momento e che i piani di Damon non sarebbero andati come lui credeva. In fondo, però, sapeva che la maggior parte dei piani di Damon non andavano come si sperava, quindi si rassegnò all’idea. Prima o poi sarebbe dovuto funzionare, forse.
‘Damon, è troppo pericoloso per te.’
‘Da quando credi che abbia paura di quella stronza o di morire? Anche se dovesse succedermi qualcosa, sarà giusto. Io ho creato questo casino ed io lo risolverò con o senza il tuo aiuto. Ci stai?’ gli porse la mano destra, sicuro che quell’accordo si sarebbe concluso positivamente e quando sentì la stretta della mano calda di Alaric cominciò a pensare un piano infallibile, qualcosa che non sarebbe potuto andare storto.
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Caro diario,quello che avrebbe dovuto tirarmi su, ieri sera, è diventato solamente l’ennesima nottata passata a vagare tra quel mare di pensieri assurdi che spesso non capisco da dove spuntano fuori. Avevo lasciato che Stefan entrasse nella mia vita, fosse parte dei sentimenti che provo. Era in ogni mio respiro, era il mio polmone, mi teneva in vita filtrando la mia aria, io in cambio gli avevo permesso di far parte di me. Ed ora mi ritrovo con dolore nella pancia costante, come un vetro spaccato in mille pezzetti, un po’ per volta, facendo quel cocci sempre più piccoli, colpendo sempre con più forza. Ho passato troppo tempo a cercare di ricostruirlo, di ricominciare da capo cercando in noi la forza che avrei usato per combattere contro una persona che aveva preso il suo posto. Ma non posso fare a meno di pensare che è stata una sua scelta, non posso lottare contro la sua volontà. Adesso ci sto provando, un po’ per volta a tirar via quei frammenti aguzzi e mi sto rendendo conto che toglierli da li, forse, fa addirittura più male di lasciarceli, perché mi sto continuando a tagliare, perché averceli dentro non me li fa vedere, se non sono io ad andare a sbatterci contro per cercare di trovare qualcosa di buono nel passato. Fa più male, soltanto adesso. So che quando li avrò gettati via lontani da me tutti, fino all’ultimo pezzetto non li vedrò mai più, perché sarò guarita. Ci sto riuscendo, sai? Non mi risulta difficile ricordarlo con Katherine o che tenta di uccidermi. Quelle scene mi aiuteranno a rendermi conto lui chi è davvero. Lo squartatore. Non il mio Stefan, quello che mi stringeva forte sul pontile di legno della casa mentre diceva di amarmi. Lo squartatore. Quello che ha solo sete di sangue, che non è capace di placare la sua sete per i suoi sentimenti. Non voglio ricominciare, non voglio ricordarlo mentre mi sorrideva. Tra l’altro stanotte ho fatto un sogno, strano davvero. Non ricordo di preciso cosa succedeva, ricordo solo che c’ero io ed un corvo che volava sopra di me, per proteggermi. Era un corvo nero, enorme ed io mi sentivo felice della sua presenza, lo cercavo quando si allontanava da me perché mi mancava, sentivo il bisogno che lui mi stesse vicino.
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ok vi chiedo scusa se ci ho messo tantissimo
per questo capitolo ma soprattutto la seconda parte
non riuscivo a scriverla come volevo( in realtà neanche ora
sono riuscita a fare in modo che venisse come volevo io)
ma mi auguro che sia di vostro gradimento
comunque :)
Grazie mille per le recensioni, non avete indea di quanto
mi rendano felice e mi gasino, facendomi scrivere con ancor più attenzione
per paura di non essere all'altezza di quello
che vi aspettate da questa storia.
Grazie anche a chi la sta ricordando, seguendo o addirittura l ha aggiunta fra le perferite.
Grazie di cuore.
Spero questo capitolo vi piaccia (: