Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: manymany    03/12/2011    4 recensioni
Maya ha un sogno nella vita. Uno solo da cui ne dipendono altri mille.
Scrivere.
Diventare una giornalista della carta stampata E perchè no? Una scrittrice a tutti gli effetti.
Per ottenere ciò che vuole, Maya, ha sempre sudato faticandosi ogni piccolo traguardo, ogni minuscola vittoria.
L'ennesimo? Affrontare tre lunghissimi mesi di tirocinio in una televisione, medium che lei detesta.
Tra liti, difficoltà, pettegolezzi, urla e tanto altro ancora dovrà riuscire a sopravvivere.
Suoi compagni di viaggio saranno la migliore amica e coinquilina Licia , imprevedibile e lunatica.
Tommaso un collega con un bambino a carico e una storia difficile alle spalle.
Nick giornalista di successo, tanto bello quanto arrogante, che però rivelerà un lato davvero sorprendente.
E poi ancora Luca, Marco, Mauro, Giorgia...
Ce la farà Maya a superare anche questa prova?
Varrà anche per lei il detto che Non tutti i mali vengono per nuocere?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic

CAPITOLO XXIII: Non tutti i mali vengono per nuocere!


Il gran giorno era arrivato.
Quello che aspettava da tre anni.
Che aveva inseguito e lottato per raggiungere.
Era arrivato.
C’era sua madre con un tailleur e una collana di perle, elegante come non accadeva quasi mai, lei che era la fan dei jeans più scatenata che avesse mai conosciuto. C’era anche Filippo, suo marito, nel suo completo scuro. Sembrava meno insopportabile del solito e quella mattina, vedendola l’aveva salutata con un sorriso e un abbraccio.
Forse era il caso di stabilire un rapporto civile con lui.
Giusto per non perdere sua madre.
Non la vedeva mai abbastanza ed era ora di porre rimedio anche a quello.
Da quattro mesi, ovvero da quando aveva terminato il tirocinio, aveva cercato di rimettere ordine nella sua vita.
Alcune cose le aveva sistemate, aveva gettato quelle felpe vecchie e informi e anche le converse consumate.
Aveva salvato la maglietta con topolino e i suoi jeans preferiti ma si era decisa ad andare avanti e crescere.
Si sistemò il colletto della giacca e strinse le dita attorno alla copertina rilegata della tesi.
Tra pochi minuti sarebbe stato il suo momento.
Sapeva che era solo una formalità.
Ormai i giochi erano fatti, ne era consapevole, ma non riusciva a non essere agitata.
- Maya! Tutto bene?- Licia le si parò davanti e lei spalancò gli occhi.
- Si, sono solo in preda al panico!
- Ma ormai è quasi fatta dottoressa! - quella voce la fece trasalire.
- Ma non devi dirlo! Porta male Nick!- esclamò Giorgia comparendo alle sue spalle.
- Ma.. Ma voi cosa ci fate qui?- Maya rimase a guardare i due a bocca aperta.
- Beh diciamo che un uccellino ci ha detto che oggi ti saresti laureata e non volevamo perdercelo, anche se dovremmo essere arrabbiati perché non sei stata tu a dircelo e perché sei sparita.- Nick sorrise e strizzò l‘occhio a Licia che se ne stava abbracciata a Marco.
Aveva un’aria tranquilla e rilassata, la mano allacciata a quella di Giorgia.
- Oh ma io.. Ma voi.. State insieme!- mormorò lei.
- Si, dal giorno dopo che hai finito il tirocinio.- rispose lui.- Avevamo detto anche a Tommaso di venire ma credo proprio che non potrà esserci. Dopo che avrei discusso la tesi dobbiamo parlare Maya.
Il suo tono era serio, fin troppo serio.
- Adesso è il turno della candidata Maya Di Vaio.
Lei si avvicinò al tavolo della commissione, vide Licia, Marco, Nick e Giorgia sedersi accanto a sua madre e Filippo.
Si sistemò al suo posto, di fronte alla commissione, con le gambe che le tremavano.
Non ricordava nemmeno una parola del discorso che si era preparata, in testa restavano solo le parole di Nick: Avevamo detto anche a Tommaso di venire, ma credo proprio che non potrà esserci. Dopo che avrei discusso la tesi dobbiamo parlare Maya.
Di cosa dovevano parlare? Era successo qualcosa a Tommaso? A Chris?

Erano passati quattro mesi.
Ormai era più il tempo che aveva passato senza di lui che quello in cui erano stati insieme.
Ogni notte, quando faticava a dormire, ogni giorno quando non riusciva a concentrarsi su niente, si ripeteva che non aveva senso stare così male per un bacio.
Era stato solo quello fra di loro, in fondo.
Un bacio.
Una sera in cui erano stati veramente insieme.
Poi era finito tutto.
Eppure più tempo passava, più la sua mancanza diventava insopportabile.
Non faceva che guardare Tvf, sentendosi una stupida, quando il cuore mancava un battito vedendolo comparire sullo schermo e sentendo la sua voce.
Gli mancava.
Come non gli era mai mancato nessun altro.
Lui aveva la sua vita ormai, magari l’aveva dimenticata già.
Era molto probabile che lo avesse fatto.
Magari tra qualche anno lo avrebbe incontrato e lui non si sarebbe nemmeno girato a guardarla, non l’avrebbe riconosciuta.
In fondo cos’era stata lei se non una brevissima parentesi?
E non poteva fargliene una colpa.
Era stata lei a decidere.
Eppure non era passato giorno senza che non se ne pentisse, senza che si chiedesse come sarebbe andata se solo avesse avuto il coraggio di rischiare.
Se solo avesse avuto la forza per lottare, se solo si fosse fidata.
Eppure nemmeno a quattro mesi e due giorni di distanza, seduta al tavolo di fronte alla commissione, appena prima di discutere la tesi che aveva preparato con tanta fatica, non riusciva a non pensarci.
Tommaso.
Quanto significato c'era dietro ad un nome!

Il suo relatore introdusse l’argomento e di colpo tutto fu spazzato via dalla sua mente.
Non poteva, di nuovo, permettere che qualcosa andasse storto.
Avrebbe discusso la tesi, si sarebbe laureata e poi lo avrebbe cercato.
Sarebbe andata a casa sua, avrebbe suonato, lui gli avrebbe aperto e lei gli avrebbe confessato che lo amava e che aveva avuto paura.
Se poi lui sarebbe scoppiato a riderle in faccia, poco male.
Crescere significava anche rischiare.
Iniziò a parlare con sicurezza e decisione.

- Con i poteri a me conferitimi dichiaro la candidata Maya Di Vaio dottoressa in Scienze della Comunicazione con un punteggio di centodieci su centodici con lode.
L’aula magna esplose in un applauso mentre lei si affrettava a stringere le mani dei professori e a ringraziarli.
Doveva andare via.
Si voltò verso la sua famiglia e verso i suoi amici, decisa a salutarli velocemente per poi schizzare via.
E lo vide, era lì in piedi, con Chris che batteva estasiato le mani.
Era lui.
Era lì.
Tommaso.
Rimase immobile, paralizzata, per alcuni secondi.
Adesso che ce l’aveva davanti tutto sembrava essersi complicato.
La sicurezza e la determinazione avevano abbandonato il campo.
Lui non rideva.
La guardava dritto negli occhi.
Si avvicinò, si lasciò abbracciare da sua madre in lacrime, da Filippo, da  Marco, da Giorgia, da Nick che gli consegnò una busta e che lei prese distrattamente, sentendo distrattamente le sue parole che le ricordavano che doveva parlargli.
Non aveva più importanza.
- Ciao!- mormorò lei, non sapendo bene cosa dire.
- Ciao!- replicò lui, impassibile.
- Ciao!- gridò Chris ridendo e lei sorrise scompigliandosi i capelli.
Aveva creduto davvero che un bambino così carino potesse essere un problema?
Certo complicava un po’ le cose, ma non poteva attribuire a lui la colpa della sua vigliaccheria.
Era stata lei a sbagliare, solo lei.
- Ti devo parlare.- mormorò.- Da sola, qui c’è troppa confusione.
- Sono passato solo a farti gli auguri, Licia ci ha detto che ti saresti laureata e mi è sembrato giusto venire.- Il suo tono era tranquillo ma lui cercava di sviare il suo sguardo.
- Ti chiedo solo cinque minuti del tuo tempo. Non di più.- insistè lei.
Tommaso sospirò e si avvicinò a Nick, mettendogli Chris tra le braccia.
- Amore resta con lui per qualche minuto, torno subito!
L’uomo teneva il bambino come se si trattasse di un pacco bollente e si affrettò a passarlo alla compagna.
- E’ meglio che lo prenda tu. Facciamo un passo alla volta, ho appena deciso di sposarmi, per i bambini ci sarà tempo.
Giorgia scoppiò a ridere e prese Chris dalle sue braccia.
- Si sposano?- chiese Maya, giusto per dire qualcosa, mentre lo conduceva verso un’aula vuota.
- Si. Tra tre mesi. - replicò lui asciutto.
Lei fece un sospiro.
Il tono scostante di lui non prometteva niente di buono.
Ma ormai aveva deciso, sapeva che molto probabilmente non avrebbe ottenuto niente ma era giusto così.
Quella era davvero la cosa giusta.
Quella volta lo era davvero.
- Ti amo!- annunciò guardandolo negli occhi e vedendolo trasalire.- Mi sono allontanata da te cinque mesi fa perché ero convinta di riuscire a non innamorarmi di te, ma l’ultimo giorno, quando ti ho salutato ho capito che era stato tutto inutile e poi non ho avuto il coraggio di tornare sui miei passi. Io ti amo Tommaso. Non te lo sto dicendo perché spero che tu magicamente mi dica che ricambi quello che provo io. Non ci vediamo da quattro mesi. Molto probabilmente tu ormai non sei nemmeno più interessato a me e fai bene. Insomma non mi aspetto che tu mi capisca. Non mi capisco nemmeno io! Quando ti ho detto che era meglio non stare insieme lo pensavo davvero e lo penso ancora. Penso davvero che tu e Chris meritiate una persona diversa, forse più matura, più equilibrata, forse tu stai di nuovo con Katia, non lo so. Però sento che dovevo dirtelo.  Solo questo.
Lo aveva detto, aveva detto tutto.
Aveva pensato di sentirsi meglio e invece si sentiva ancora peggio.
Tommaso se ne stava in silenzio, appoggiato alla cattedra con sguardo impassibile.
- Hai finito?- chiese dopo n po’.
- Si. - mormorò lei ormai umiliata.- Possiamo tornare dagli altri.
Fece un passo verso la porta ma lui la fermò.
- Non sono mai tornato con Katia, quella sera forse ho voluto che tu lo pensassi. Per ferirti.- disse.
- Ci sei riuscito. Ma forse me lo sono anche meritata.- scrollò le spalle e distolse lo sguardo, non sapendo se essere sollevata o meno.
Nono stava con Katia, ma questo non voleva dire che voleva tornare con lei.
- Si, te lo sei meritata.- annuì lui avvicinandosi di qualche passo.- Ma quella sera stessa ho capito che a te ci tenevo davvero e sono tornato a prenderti perché non sopportavo l’idea che tu te ne stessi in giro da sola a quell’ora. Avevo paura per te.
Maya rimase in silenzio, non osando dire e chiedere niente.
- E quell’ultimo giorno volevo starti lontano, non volevo darti quel materiale per il servizio, non volevo toccarti, non volevo dirti che mi saresti mancata, non volevo che tu capissi che a te ci tenevo ancora. Volevo ferirti. Come tu hai ferito me. Mi sono sentito tradito. Anche se razionalmente sapevo che tu avevi il diritto di vivere una vita più tranquilla, non sono riuscito a non sentirmi tradito.
Maya sospirò, non aveva il coraggio di dire nulla, lui continuava a parlare al passato.
- Oggi non volevo nemmeno venire, Licia mi ha implorato, Nick minacciato ma avevo deciso di non venire. Non aveva senso. Ormai tu facevi parte del passato.
Lei abbassò il viso, non ce la faceva più.
- Ma non ci sono riuscito. Come non sono riuscito a non venire a prenderti quella sera, come non sono riuscito a non dirti che mi saresti mancata, l'ultimo giorno. E adesso tu mi dici che mi ami. E  io vorrei poterti dire che non ti amo, che non mi sei mancata, che ti ho dimenticata, perché anche io so che meriteresti  di più di un ragazzo padre incasinato che trascorre le sue serate giocando a nascondino con un bambino di tre anni, che può portarti a ballare, che può prometterti che non dovrai preparare la merenda a suo figlio. Vorrei poterti dire che non ti amo e permetterti e permettermi di dimenticare. Ma non ci riesco. Sono egoista, ma non ci riesco.
Maya era rimasta paralizzata con il cuore che batteva impazzito.
Lo stava dicendo sul serio.
Era tutto vero.
- Io ti amo.- ammise alla fine.
Le braccia di Tommaso la circondarono e lei si sentì al sicuro, a casa.
Finalmente.
Le sue labbra trovarono le sue.

- Ehi allora è mezzora che ve ne state chiusi qui dentro! Possiamo partecipare anche noi alla festa?- Licia entrò a passo di marcia nell’aula seguita dagli altri.
- Il solito tatto eh peste?- rise Tommaso, sciogliendo l’abbraccio per prendere in braccio Chris che lo reclamava.
- E voi ve ne state sempre a tubare!- rispose lei con gli occhi che le brillavano per la felicità.
- Oh questo non è che l’inizio Licia.- Maya prese Tommaso per mano e lo presentò alla madre e a Filippo.
- Bene credi che adesso possa dirti quella cosa importante Maya? Dove hai messo quella busta che ti ho dato prima?- chiese Nick.
La ragazza la estrasse dalla tasca della giacca. Era piuttosto stropicciata per gli abbracci di Tommaso.
- Te ne farò una copia.- disse lui con finta aria di rimprovero.- Bene, come il tuo piccioncino sa la Belli ha lasciato TvF finalmente e hai davanti a te il nuovo direttore del telegiornale.
- Ma davvero? Sono felicissima per te Nick.- esclamò lei entusiasta.
- Aspetta, ci saranno altri motivi per essere felici.- sorrise lui.- Con la Belli fuori dai piedi, si è liberato un posto. Io ho pensato a lungo su chi assumere, poi mi è venuta in mente una ragazza con la lingua lunga, i capelli rossi, ma soprattutto che conosce la differenza tra un verbo e una congiunzione.
- Ma.. Ma stai parlando di me?- chiese Maya allibita, guardò Tommaso, ma anche lui sembrava stupito.
- No, nemmeno lui lo sapeva. Comunque si è di te che sto parlando. Ti offro di entrare a far parte di Tvf, potrai prendere il tesserino da pubblicista con noi e poi, se ancora vorrai, potrai restare.
- Oh ma io non so.. Non pensavo..- balbettò lei.
- Beh è facile, accetta. So che hai due anni di specialistica da fare, ma il tuo professore Bellomo mi ha detto che non hai obbligo di frequenza e quindi questo non ti impedirà di lavorare. Allora sei interessata?
Era interessata?
Maya era entrata da quel cancello di ferro battuto, ormai sette mesi prima, con la convinzione che si sarebbe trattata di una delusione. Di un perdita di tempo.
Adesso circa duecentoventi giorni dopo si rendeva conto di quanto quel giorno si fosse sbagliata.
Aveva in tasca una laurea appena conseguita, una mano stringeva quella dell’uomo che amava e  l’altra un contratto che le avrebbe permesso di fare un lavoro che, giorno per giorno, scalino su scalino, aveva scoperto di amare.
Quel tirocinio, in quel posto, che lei volontariamente non avrebbe mai scelto, era stato la sua fortuna.
Aveva proprio ragione, allora, quel detto secondo cui Non tutti i mali vengono per nuocere

- Ma certo!
Si strinse contro Tommaso, respirando il suo profumo.
Era arrivato quel giorno che aveva aspettato per tanto tempo, per anni e anni, quando ancora anche l’università era una prospettiva lontana.
Il giorno dei giorni.
Il giorno in cui tutto trovava il suo posto e a quello, ne era sicura ne sarebbero seguiti altri e altri e altri.
Aveva trovato la sua strada.
Con quel lavoro.
Con Tommaso.


E questa era la fine. Troppo sdolcinata? Beh, mi scuso ma non ho saputo fare di meglio. So che negli ultimi capitoli, i giorni, i mesi sono volati ma era a questo che dovevamo arrivare. Forse avrei potuto fare meglio ma come ho detto qualche giorno fa, anche io ho chiuso un periodo importante della mia vita e ho deciso di darmi da fare per terminare anche questa storia che mi ha accompagnata per  dieci mesi. Ringrazio tutti quelli che mi hanno seguita e per tutto questo tempo hanno aspettato con pazienza che io mi decidessi a dare fine a questa storia. Grazie a tutti per le recensioni, per l’attenzione e per la pazienza, è stata una bella esperienza e spero davvero di non avervi deluso. Un ringraziamento speciale a chi ha ispirato questa storia anche se indirettamente. Ma il Grazie più grande più sentito va  a tutti voi che mi date tante soddisfazioni e mi strappate tantissimi sorrisi anche quando sono stanca e svogliata.  GRAZIE MILLE ALLA MIA BUZZY, compagna fedele di tante avventure, sia qui su Efp ma soprattutto fuori. Lei è come sempre fonte ispiratrice per le cavolate che  scrivo e mi sostiene sempre, incondizionatamente. Adesso vi lascio davvero e spero che vorrete seguirmi nelle altre mie storie. Bacioni, Manu!
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: manymany