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Autore: Luna_Love    03/12/2011    2 recensioni
L'eroina è una droga, a quasi tutti fà schifo il solo pensiero, eppure chi l'ha provata, chi sa cos'è non ne riesce più a fare a meno.
Bene per me l'eroina non è solo quella droga che si inietta nelle vene, o che si tira. Ognuno ha la propria eroina, una persona, una canzone, un film o un qualunque appiglio che ci faccia uscire da questa vita di merda.
Lei studia, è rinchiusa in una vita familiare che fà schifo.
Lui fuma erba, si trova sempre in situazioni sentimentali altalenanti.
Così diversi eppure così uguali, ognuno diventerà l'eroina dell'altro.
Spero che vi piaccia e per favore fatemi sapere la vostra opinione
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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                                                                                                    Capitolo 1
 
Piove, eppure Nicky deve andare comunque a scuola in motore, è bagnata fino al midollo, uno scoppio che non è molto rassicurante – Merda no! Non  mi fare questo!- gli ha fatto questo, si è fermato in mezzo la pioggia, se questa non è ironia a Shakespeare la sua vita sarebbe piaciuta parecchio, ne avrebbe scritto un dramma “Nicole è la sua vita di merda” questo sarebbe stato il titolo.
Continua a camminare dopo aver messo il cavalletto e si mette alla fermata dell’autobus, che meno male è coperta, chiude l’ombrello e si strizza i capelli, ne esce circa mezzo litro d’acqua, sbuffa, sta cominciando bene la giornata.
-Ei Evans la tua carretta ti ha mollato- una voce, quella voce, o quanto odia quella voce boriosa e arrogante, poi soprattutto in una giornata così di merda –Porter cazzo vuoi?- chiede leggermente alterata, al ragazzo che completamente asciutto le sorride strafottente dal finestrino della sua magnifica auto nera –O come siamo nervosette oggi Evans, più acida del solito- lei scuote la testa e si lega i capelli in una crocchia scombinata, alcuni ciuffi le scappano via dispettosi ma lei non gliene dà conto –Ancora qui Porter?- lui sogghigna, sembra lo stregatto di Alice nel paese delle meraviglie, avvolte lo odi avvolte lo adori, ma lei lo odia e basta –Oggi mi sono svegliato gentile Evans, salta su-, la rossa alza un sopracciglio sospettosa –Io? Nella tua macchina?- lui sbuffa –Che pretendi? Che scendo e ti apro lo sportello? Su sali!- lei non ci ripensa due volte è già in ritardo, prende lo zaino e il casco e sale nella macchina che come si è immaginata è calda.
Così calda che un vapore bianco comincia a salire dai Jeans chiari –Evans vai a fuoco in mia presenza interessante! Lo prenderò in considerazione- lei lo fulmina con lo sguardo, Eric mette le mani difronte e lui –Ooo ok perdono Evans-.
Si ferma qualche metro prima della scuola ha smesso di piovere –Bene scendi- lei lo guarda sorpresa –Ma la scuola è tra qualche metro!- protesta, lui sogghigna, “odioso sogghigno” –Mica penserai che io mi voglia far vedere con te, poi la gente si fa brutte idee- lei annuisce e prende le sue cose, scende sbattendo la portiera –Sai Evans un grazie sarebbe d’obbligo!- -Fanculo Porter- ecco come inizia la mattinata di entrambi.
***
Spagnolo, l’unica materia in cui Eric va bene, forse perché sua madre e della costa Rica, ma no tutta bravura sua, è seduto dietro Evans, che scrive freneticamente appunti anche se sono tutte cose già scritte sul libro, la cosa bella e che poi tutti corrono da lei per copiarli, ma lei da brava rompipalle non li dà a nessuno.
È questo l’unico aspetto che piace a Eric di Nicky la determinazione, è sempre determinata a prendere bei voti, a non aiutare nessuno, l’unica che aiuta è la sua amica Claire, una ragazza che lui trova davvero sexy anche per quei chiletti di troppo, somiglia un po’ alla Venere di Botticelli, lui sa chi è perché il padre è un critico d’arte.
La Venere gli sorride mentre messa in posizione strana prende degli appunti svogliati, lui ricambia mentre Nicky continua a prendere appunti quasi fosse un motorino.
Appena la campana suona, Claire corre dalla sua amica –Scusami se ieri non ti ho più chiamata ma mio padre mi ha requisito il cellulare- la rossa la guarda un po’ stranita –Ma se stamattina mi hai chiamato- la sua amica sorride furba –L’ho ripreso, il cassetto delle cravatte non è un ottimo nascondiglio-, entrambe prendono le borse e si dirigono verso lo spogliatoio per mettersi in tuta e fare palestra.
-Allora per la festa?- chiede mentre corre, non ama particolarmente le feste anzi le odia, Claire prende fiato –A si la festa, allora sarà una festa in maschera- Nicky guarda inorridita l’amica –una festa in maschera! E perché?- la treccia in cui a legato i lunghissimi capelli rossi le balla sulla schiena fino al sedere –perché è figa è va di moda- la rossa sbuffa e si siede in una panca, alla punta della panca proprio il lato opposto di dove è seduta lei c’è Eric che con la testa segue il ritmo della canzone che sta ascoltando, ovviamente non è in tuta e ovviamente sta saltando l’ora della palestra, Nicky beve l’acqua appena si accorge di lui gli tira l’asciugamano in piena faccia scombinandogli quell’odioso ciuffo perfettamente liscio, lui si gira incazzato levandosi le cuffie e sistemandosi i capelli –Cazzo fai Evans?!- lei si mette a ridere, ha una faccia così buffa adesso non ghigna più, lei si sente così soddisfatta – Porter hai le mestruazioni e quindi non giochi?- lui la guarda negli occhi per un attimo si fissano inviperiti, vorrebbero uccidersi a vicenda –No Evans semplicemente non mi và e se a me una cosa non va non la faccio!- lei ridacchia mentre  si sistema le ginocchiere per giocare a pallavolo –Quindi tu volevi darmi un passaggio stamattina?- lui si gira leggermente rosso, -Io ma ti sei drogata, mi facevi pena Evans, la prof ti chiama corri dalla mamma- lei gli ritira l’asciugamano e corre dalla prof.
Finalmente l’ora di pranzo, Eric è seduto con Kevin, mangiano un trancio di pizza al salame, in realtà il salame a Kevin non piace ma lui vuole imitare Eric in tutto e per tutto quindi si accontenta, mentre mangiano in silenzio si avvicinano Claire e Nicky entrambi restano sconvolti da quella visita, Nicky resta dietro le spalle dell’amica imbronciata –Ciao Eric, Kevin- i due ragazzi borbottano un saluto –Emh… tra due settimane è il mio compleanno, organizzerò una festa sto invitando tutta la classe, e be ecco- consegna a loro due inviti viola, i due li osservano interessati –In maschera, figo!- dice Kevin, -Io ci sto tu che fai Eric?- Eric fissa Nicky che non lo guarda nemmeno –o andiamo il locale sarà enorme e non vi vedrete nemmeno- Nicky annuisce, -L’ho messo nelle condizioni- dice lei, Eric annuisce –Bene ci saremo- le due ragazze tornano al loro tavolo.
-Non capisco perché li hai dovuti invitare! Magari solo Kevin ma Eric- Claire sbuffa mentre mangia il suo cheeseburger con patatine –Cosa pretendevi che invitassi tutti tranne lui, solo perché non vi sopportate dalle medie- la rossa annuisce –Esatto pretendevo proprio questo-
Continua a mangiare i suoi cavoli bolliti, -Vieni da me oggi pomeriggio e decidiamo insieme i vestiti da mettere?- Nicky fa no con la testa –No non posso lezione di piano con la nuova professoressa, quella che avevo prima esagerava un po’ troppo con le canzoni popolari composte solo da tre note- Claire scoppia a ridere –Buona lezione allora!-
***
Il motorino grazie al cielo è stato preso da Allison un cambio veloce di candele, e adesso và più veloce di prima.
Si ritrova davanti casa della nuova prof nel giro di pochi minuti dato che si trova a pochi isolati da casa sua, è una bellissima casa col giardinetto sul davanti, e le finestre grandi, controlla attentamente il nome sulla casella della posta per essere sicura che sia quella, Martinez, ottimo, fa trillare il campanello.
Dopo qualche minuto una bellissima donna, scura di carnagione con capelli neri come la pece e occhi cobalto le sorride cordiale –Tu devi essere Nicole- la ragazza sorride e stringe la mano a Astrid Martinez –Nicky per carità- la donna ride e la fa accomodare in casa, una casa bellissima, quasi tutta in legno con scaccia pensieri appesi alle pareti, e un bellissimo pianoforte a coda che troneggia in mezzo al salotto, nero lucido meraviglioso quello che lei ha sempre sognato, si avvicina sognante allo strumento –No su dai vieni in cucina ti offro qualcosa da bere e poi cominciamo- Nicky sorride e segue la donna nella cucina, meravigliosa anche questa stanza tutta in legno bianco e giallo, Astrid apre il frigo –Cosa gradisci, succo, latte o una fetta di torta? O tutte e tre?- -Un bicchiere di succo va bene- la donna armeggia con dei bicchieri e si siede di fronte e lei porgendole un bicchiere colmo di succo alla fragola con ghiaccio e una fetta di limone, Nicky sorride –Grazie mille-.
Stanno un po’ a chiacchierare sulle esperienze che lei ha fatto con la musica, con la sua insegnante di prima, ridono un po’, poi si dirigono verso il piano lei si siede, la poltrona è soffice e subito prende la forma del suo fondoschiena, sfiora con dita leggere un po’ i tasti bianchi –Allora cosa vuoi sentire?- chiede Nicky ancora incantata dallo strumento-Mmm comincia con una cosa semplice,  semplice voglio sentire la tua tecnica, per Elisa va bene- la rossa sorride e comincia a suonare una delle sue canzoni preferite.
Dopo un’ora che suona un rumore, un piatto che si infrange salta in aria e si gira.
Eric è rimasto sconvolta, a terra i resti del piatto che ha rotto, Nicky lo guarda scioccata seduta davanti al suo piano –Cazzo ci fai tu qui!- urla Eric quasi con la bava alla bocca per la rabbia –Già che ti devo sopportare a scuola pure a casa no!- Nicky si alza incazzata come una bestia –Io non sapevo fosse casa tua!- in tutto questo Astrid guarda con gli occhi sgranati –Potrei sapere che succede Eric?- chiede curiosa –Mamma lei è la ragazza di cui ti parlavo, la ragazza che odio!- Astrid scoppia a ridere –Ma chi lei, questa ragazza tanto graziosa?- lui annuisce indignato –Si mamma lei!- Nicky raccoglie la sua roba, -Tranquillo Porter sto andando via!- Astrid la ferma per un polso –No tu vai perché la tua ora è finita ma tornerai dopo domani non mi importa, Eric se tu vuoi esci ma non ho mai avuto un allieva così talentuosa!- dice rivolgendosi al figlio in Jeans ,catena e petto nudo, qualunque ragazza sarebbe morta davanti quel fisico ma no Nicky, non lei.
-Va bene mamma! Va bene- urla quasi Eric salendo le scale, -Mi dispiace…- sussurra Nicky mortificata –Non sapevo che Eric fosse tuo figlio, altrimenti non sarei mai venuta- Astrid sorride mentre l’accompagna alla porta –No ma che dici! Tu sei bravissima e sarai mia allieva, lui è un adolescente problematico la sua opinione non conta- Nicky ride a quest’affermazione –Bene allora ci vediamo-.
Appena arriva davanti al suo motore Eric è lì appoggiato –Che cazzo vuoi?- chiede lei avvicinandosi, lui sogghigna spegnendo la sigaretta che sta fumando, continua a essere senza maglietta i muscoli poco formati alla luce del sole spiccano risplendendo è davvero bellissimo, i capelli sono così neri che grazie al contrasto con la luce emanano anche riflessi blu, -Ammettilo sei innamorata di me, guarda che ti potrei denunciare per stolking- lei scuote la testa, e lo tira per un polso, lui scende e la guarda mentre sale sul motore –Non sapevo fosse casa tua, e tu non credi di esserti comportato come un bambino viziato?- lui si avvicina e le sussurra all’orecchio –Ti sopporto già abbastanza Evans non peggiorare le cose!- lei ride –Oooo che paura Porter tremo!- lui le prende il mento tra le dita affusolate –Forse dovresti Evans, dovresti avere tanta paura-.
Nicky torna a casa con i brividi, i brividi continuano anche dopo la doccia calda, anche quando dorme, si addormenta con paura e un secondo prima di cadere nelle braccia di Morfeo pensa – é un idiota è inutile avere paura-
***
Si sente potente è disteso nel suo letto e si fuma una canna, la riuscirà a manipolare, sarà un pezzo di creta nelle sue mani, ah Nicole Evans comincia a preoccuparti di Eric Porter
 
Note: allora secondo capitolo, che ne pensate? Delirante? Sappiate che sono le 04.17 del mattino sarò pazza? Un po’ ma quando l’ispirazione viene una non può fare a meno di scrivere (anche se sono cagate) aspetto le vostre recensioni un bacione!
Luna <3
  
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