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Autore: Miss Trent    24/07/2006    4 recensioni
   AGGIUNTO IL 6 CAPITOLO!
Immaginate se Nina non fosse la solita musona frigida di sempre.
Immaginate se Jin non fosse anche lui il solito musone asociale.
Da questi presupposti è nata la mia prima fic. Un po' romantica, mooolto OOC. spero solo vi piaccia e che lascerete tanti commenti ^__^''
tanti baci da Miss Trent (ps siate buoni vi pregoooo)
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jin Kazama, Nina Williams
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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05. I miss you

ecco un nuovo capitolo "a sorpresa" che non era previsto nell'idea originale. è nato dopo che la mia migliore amica mi ha chiesto "e dopo che succede?". Spero di non aver fatto male ad accontentarla^^

 

Un boato dalla folla. Grida. Applausi. Nina era stesa a terra.

"Cercherò di non farti troppo male" aveva detto.

La verità era che non se l'era sentita di picchiare (anche se solo per il torneo) colui che aveva curato, l'uomo a cui si era abbandonata per la prima volta senza difese...l'aveva davvero cambiata dentro, lui.

L'aveva lasciato vincere dopo pochi minuti, senza però permettergli di farle del male. Ma era certa che neanche lui avesse avuto l'intenzione di danneggiarla.

Di nuovo due sguardi, poi poche parole.

–Per la seconda volta mi hai steso.– disse Nina con il sorriso sulle labbra.

–Anche tu sei stata bravissima.– rispose Jin mentre si stringevano la mano e si scambiavano i baci sulle guance di circostanza. Poi lui venne raggiunto da una raggiante Xiaoyu che gli saltò al collo. Lui oppose poca resistenza e la abbracciò, non prima però di aver risposto al cenno di saluto di Nina. Quindi strinse forte la fidanzata, che sembrava impaziente di dimostrargli quanto era felice per lui.–

Nina li guardava, sempre sorridendo. Era passato del tempo, da quella notte, e ormai si era convinta di aver fatto la cosa giusta lasciandolo andare dalla sua Xiaoyu. Ma una fitta improvvisa invase il suo cuore. Ora, vedendo quei due stretti insieme, felici, provò per un attimo una sensazione che certamente non corrispondeva al sorriso che l'aveva accompagnata fino a quel momento.Tuttavia pensava che non poteva sopportare oltre quell'ambiente, forse...si girò dopo un ultimo cenno della mano, e se ne andò.

Jin ricambiò nuovamente il saluto, mentre la guardava allontanarsi. La figura elegante e gli ondeggianti capelli biondi rimasero impressi nella sua mente...

 

***

Era passato un mese da quel torneo. Aveva vinto. Era diventato il proprietario della Mishima Zaibatsu. Ma non era stata una vittoria del tutto guadagnata, quella. Sapeva che lei si era lasciata battere. Si era lasciata battere. Perché?

Questi erano i pensieri di Jin, steso insonne a letto, che fissava il soffitto con gli occhi sbarrati. Sentiva Xiaoyu muoversi nel sonno, accanto a lui, il suo respiro. Sentiva la pioggia che scrosciava incessante, là fuori.

C'era un senso di incertezza che si insinuava infido nei suoi pensieri. Spesso si era ritrovato a pensare a Nina, senza un perché. Spesso rimaneva come assopito dopo l'ennesima telefonata che si erano fatti, magari ridendo delle cose che erano accadute a uno dei due. Ma la cosa che più lo spaventava, che minava veramente le sue certezze, era il fatto che molte volte, abbracciando o baciando Xiaoyu, aveva d'istinto pensato a lei. Con le luci spente, facendo l'amore con la sua fidanzata di sempre, gli era sembrato di vedere ancora quei capelli biondi, quella pelle bianca...e si era sempre fermato, in preda ad un tormento indescrivibile. Ma non ne aveva mai parlato con nessuno. Si era sempre convinto che era un errore, che non era vero, che gli sarebbe passato, che era solo un'illusione...non lo voleva ammettere...

Si alzò di scatto, e andò alla finestra per cercare di distrarsi. Come pioveva...l'acqua veniva giù a secchiate e doveva fare anche un freddo cane...Le luci fredde dei neon dei negozi contrastavano con quelle arancioni e calde dei lampioni, e riflettevano il contrasto dei pensieri di Jin.

––––––––––––––––––––––––––––––––––––––

"Where are you...

and I'm so sorry

I cannot sleep I cannot dream tonight..."

[I miss you – Blink 182]

da “blink–182 (2003)”

––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––

Ormai la situazione era insostenibile.

Lasciò vagare gli occhi per quella strada vuota, poi il suo sguardo si fermò su qualcosa...una donna, di spalle, che aspettava l'autobus sotto la pioggia. Una figura elegante, vestita di nero, ormai completamente fradicia. Ma un particolare colpì l'attenzione di Jin, che sentì una stretta fortissima allo stomaco. Quella donna aveva lunghi capelli biondi, raccolti in una coda. Rimase a guardarla trattenendo il respiro...e se fosse stata lei?

Istintivamente si girò e corse verso l'armadio. Si vestì più in fretta che poté, afferrò il cappotto e uscì senza neanche chiudere la porta.

Quando scese in strada era ancora lì. Jin non osava sperare che fosse lei...questo pensiero faceva male, e per quanto lo scacciasse quello si ripresentava puntualmente, aumentando il tormento.

Si avvicinò, quella ragazza sembrava non essersi accorta di nulla. Quando le posò la mano sulla spalla lei ebbe un sobbalzo, e si girò si scatto per vedere chi fosse. Jin la fissava immobile, e dopo qualche secondo trovò il coraggio di mormorare: –Scusa. Pensavo fossi un'altra persona... – Quindi si voltò e tornò verso casa. Ovviamente quella sconosciuta non poteva capire...vedeva quel ragazzo allontanarsi con un'aria arrabbiata, e rientrare in casa sbattendo la porta.

–Cretino...sono un cretino, non capisco niente!– sibilava Jin tra sé sfilandosi il cappotto e lanciandolo violentemente sul divano. Poi si fermò, per sentire se Xiaoyu si era svegliata. No, per fortuna. Tolse di nuovo i vestiti e tornò a stendersi. Chiuse gli occhi e cercò di rilassarsi, mentre veniva vinto da tutte le emozioni di quegli ultimi minuti.

Una domanda si plasmava incessantemente dentro lui, come una nuvola di fumo che si sparpagliava e poi tornava a prendere forma.

"Cos'è che voglio veramente?"

Xiaoyu si mosse nel sonno e si girò verso di lui, cingendolo blandamente con il braccio. Jin passò piano la mano fra i suoi capelli, per non svegliarla.

"La mia piccola Xiao..."

Era così dolce quando dormiva...Per un attimo si sentì confortato da quella visione.

Ma quella serenità durò poco. Il pensiero di ciò che era successo tornò a riaffacciarsi spietato, facendolo riflettere a lungo.

Si alzò per la seconda volta, stando attento a Xiaoyu. Si cambiò e si lavò la faccia, poi prese le chiavi della moto e il casco e recuperò il cappotto dal divano. Quindi uscì in silenzio. Non era del tutto sicuro di ciò che stava facendo, ma...

Una familiare sensazione di smarrimento, come se stesse guardando ciò che faceva da spettatore esterno, era tornata a pervaderlo. Ormai faceva tutto in automatico, senza quasi pensare. Così percorse quella strada che conosceva bene, che l'avrebbe portato forse a una svolta nella sua vita. La pioggia sembrava volerlo ostacolare, aveva cominciato a venire giù ancora più forte.

Quando Jin si fermò davanti alla porta di Nina, non aveva respiro. Bussò prima piano, poi più forte, poi con foga. Iniziò a gridare.
–Nina! Nina! Aprimi ti prego!–

Non gli importava niente del fatto che fossero le tre di notte, e che così facendo stava svegliando mezzo palazzo. Infatti poco dopo si accesero alcune luci e si potevano sentire i vicini che esprimevano tutto il loro disappunto.

Ma Nina non c'era, o non voleva aprire. Una parte di Jin si sentì sollevata, l'altra si disperava. Così il problema non si risolveva. Decise di tornare a casa, deluso. Probabilmente l'avrebbe chiamata l'indomani, se mai ne avesse trovato il coraggio.

Montò in sella e ripartì. Ormai la pioggia non smetteva di cadere. Ma arrivato vicino casa non si fermò, tirando dritto. continuò a vagare senza una meta precisa, finché non vide un'insegna al neon. Il bar...era quel bar dove si erano incontrati per la prima volta.

Decise di fermarsi. Voleva entrare lì, dove il destino aveva deciso di cambiare la sua vita. (non ti sembra di essere troppo…sentimentale? é_è NdJin)(Jin! è_é Ricordati queste tre lettere: OOC ... e poi dai che sei carinissimo così! ^.^ NdAutrice)

Smontò dalla moto (una bellissima Ducati 999 nera, per la cronaca^^) e guardando a terra di diresse verso la porta. Si sentì tintinnare il campanello, segno che qualcuno era appena uscito da lì. Jin urtò

leggermente la spalla contro lo sconosciuto e d'istinto alzò gli occhi, per vedere chi era.

L'ultima persona al mondo che si sarebbe aspettato di incontrare. Nina.

Si scambiarono un intenso sguardo, entrambi immobili sotto la pioggia che batteva senza pietà. Quella stessa pioggia che ora si confondeva con la lacrima, l'unica, che rigò per un istante il viso di Nina.

Jin non voleva crederci...era contento di vederla lì, davanti a sé, o no, voleva solo scappare più lontano possibile...il destino aveva giocato un altro dei suoi scherzi crudeli. Ma questa volta non si sarebbe fatto cogliere in debolezza, questa volta l'avrebbe presa a testa alta.

–Di nuovo una notte in bianco?– iniziò sorridendo.

–Si...– rispose lei facendo per andarsene. Jin la prese per il braccio.

–Perchè sei qui?– le disse fissandola negli occhi.

–Te l'ho detto, non riuscivo a dormire...– ora Nina evitava il suo sguardo.

–Non ti credo.– Jin strinse ancora più forte il suo braccio esangue.

–Ma che vuoi? Io potrei farti la stessa domanda. Tu piuttosto che ci fai qui?– disse Nina liberandosi dalla stretta con un gesto brusco.

Un lungo silenzio, poi lui sussurrò:

–Ti stavo cercando...–

Nina si sentì morire...era successo proprio quello che temeva da quando l'aveva lasciato andare, dopo quella notte, convinta di aver fatto la cosa giusta. Arrivò anche per lei il momento di capire. Non era "l'insofferenza all'ambiente chiassoso", come aveva pensato da ipocrita, ciò che l'aveva spinta ad allontanarsi dal ring, quando Jin l'aveva battuta alla fine del torneo...soffriva vedendo Jin e Xiaoyu insieme! Tutti gli sforzi per cancellare ciò che era successo erano stati dunque inutili. Il ricordo di quella notte a volte tornava ad affacciarsi a tradimento, quando credeva di averlo quanto meno sotto controllo.

Si accorse delle lacrime che avevano iniziato a scendere silenziose, e si girò per non farsi vedere da Jin. Tutte quelle nuove certezze l'avevano travolta all'improvviso, lasciandola senza difesa alcuna.

Lui rimase a guardarla. Dopo pochissimo lei si voltò di nuovo.

–Devo...devo andare a casa– disse con la voce rotta dal pianto.

Jin non disse niente, ma le asciugò le lacrime passando la mano sulla guancia. Nina si scostò per non farsi toccare, ma lui le prese il viso tra le mani e costrinse a guardarla negli occhi.

–Perché scappare? A cosa ti serve?– sussurrò intenerito dal suo pianto.

–E' tutta la vita che scappo, da tutto e da tutti. Lasciami, ti prego...così ti fai solo male...quelle come me non possono...non possono...– rispose lei singhiozzando tra le lacrime.

–No. Non ti posso lasciare. Non ora che finalmente ho capito...– Jin era molto serio, e il tono della sua voce era tremendamente sincero.

There is something in your eyes

c'è qualcosa nei tuoi occhi

flowing them over

che ricade dolcemente su di loro

stealing all the harmony

rubando tutta l'armonia

which lives in me

che vive in me

your hands

le tue mani

are covering

coprono

my tears

le mie lacrime

oh, why

oh, perché

There's a sort of inner dance

C'è una sorta di danza segreta

trying to seduce me

che prova a sedurmi

feeling this anomaly

sentendo quest'anomalia

which takes me

che mi prende

Your touch

il tuo tocco

You're here

Sei qui

Your heart

Il tuo cuore

 

Aeon, Lacuna Coil

da Comalies [2002]

 

"Ti prego, non lo dire, non lo dire..." Nina pregava perché tutto quello non accadesse. Non era pronta.

Ma Jin non finì la frase, perché la trasse delicatamente a sé e la baciò, dolcissimo eppure deciso a non farla scappare un'altra volta.

 

[a volte un bacio vale più di mille parole] [1]

anonimo (nonché scritto sulla metà dei diari di scuola italiani e non^^)

 

E Nina...Nina stava cedendo, lasciandosi avvelenare lentamente l'anima da quel bacio, tanto fuggito eppure tanto a lungo inconsapevolmente cercato. Le emozioni provate un mese prima durante quella dannata notte tornavano a pervaderla, insinuandosi nelle vene come arsenico, che inquina il sangue e fa il suo letale effetto senza lasciare neanche il tempo di chiedere perdono per i propri peccati.

Era la morte quella che stava assaggiando nelle labbra di quel ragazzo tanto amato, tanto odiato, causa di tanta sofferenza?

Le tornarono in mente tutte le volte in cui lo aveva desiderato ancora una volta. Erano momenti dove voleva quasi punirsi di quel pensiero...a volte era stata sul punto di rivelargli i suoi veri sentimenti, ma si era sempre trattenuta, consapevole che così facendo avrebbe dovuto ammetterlo a se stessa. E lei non lo voleva riconoscere, almeno non fino a quel momento.

Ma la pioggia continuava a cadere imperterrita, e lavava via tutti gli ostacoli, le convenzioni sociali e le reticenze che li avevano separati così a lungo.

Esistevano solo loro due, e un' unica certezza che ora si stagliava sicura nel cielo, con le sembianze della luna piena che brillava dopo essere uscita da dietro le nuvole dense e cariche di tempesta.

Il bacio più lungo che ciascuno di loro avesse mai provato.

Si staccarono con le labbra ancora brucianti di desiderio per l'altro. Si guardarono, e si accorsero di essere completamente fradici. Inaspettatamente entrambi scoppiarono a ridere.

–E' solo una mia impressione o piove?– Nina aveva ritrovato il sorriso dopo molto tempo. Ora il suo cuore era leggero, ogni spina che lo aveva ferito si era bruciata con quel bacio.

–Forse...comunque è meglio andare al coperto, non trova, signorina Williams?– anche Jin aveva trovato scampo dai terribili dubbi e le incertezze che lo avevano tormentato tanto a lungo.

 

Si sedettero sotto la tettoia di una fermata d’autobus lì vicino. Incuranti del fatto che fossero zuppi fino all’osso e che erano le quattro del mattino iniziarono a parlare, raccontandosi ciò che avevano fatto durante l’ultimo mese e confessandosi i reciproci turbamenti.

–Mi sembra tutto così strano…voglio dire, non avrei mai pensato di farcela a dirti tutto. Non volevo nemmeno convincermi di avere ragione…– disse alla fine Nina guardandolo e non riuscendo a trattenere un sorriso.

–Per tutto questo tempo…anch’io ti cercavo, senza saperlo.– rispose lui fissando verso terra.

–Beh, l’importante è che siamo qui ora, no?– fece lei allegra mentre si stendeva pancia in sù sulla panca e appoggiava la testa sulle gambe di Jin. Sembravano due adolescenti.

–Già, questo è l’importante…– mormorò lui.

Ora Nina giocherellava con un bottone del giubbotto di Jin, e aveva un’espressione distesa.

Jin conosceva bene quel modo di appoggiarsi…ma certo, Xiaoyu!

–Ehm…Nina?– iniziò il ragazzo un po’ titubante.

–Dimmi– rispose lei tranquilla.

–Stavo pensando…– nuova pausa.

–Si?– fece Nina sempre serena.

–…come facciamo a dirlo a Xiaoyu?– disse Jin in un soffio.

Nina smise di gingillarsi e cambiò espressione, facendosi seria e pensosa.

–Beh, io non la conosco come la conosci tu. Non so come reagirebbe– concluse con semplicità. Ma immagino non bisognerebbe essere troppo bruschi–

Jin assentì silenziosamente con la testa.

–La cosa migliore è essere onesti, credo. Cerca di prepararla, magari…aspetti il momento giusto e glielo dici. Anzi, glielo diciamo. Non voglio fare la parte dell’amante sgualdrina– continuò.

–E io non voglio ferirla.– sentenziò lui lapidario.

–Potrebbe essere necessario. Spero di no.–

Jin aprì la bocca per dire qualcosa, ma si trattenne.

–Buffo, vero? Prima tutto questo tempo per capire quello che vuoi –se lo vuoi ovviamente– e poi gli ostacoli non sono ancora finiti– Nina sembrava più che parlasse tra sé. –Portami a casa, dai…– disse poi alzandosi –prima di prendermi una polmonite…–

Jin la riaccompagno a casa. Mentre stava per chiudere la porta lei si fermò come se avesse voluto dire qualcosa, ma poi sembrò ripensarci e lo salutò con un semplice "buonanotte".

Il suo sguardo però era preoccupato. Jin capì che stava pensando a Xiaoyu.

 

Quando rientrò non aveva più sonno, perciò si sedette sul divano e accese la TV a volume bassissimo. Cercava di non pensare a niente, perché sapeva che affrontare Xiaoyu non sarebbe stata cosa facile o indolore per entrambe le parti.

–Eccoti!– sentì gridare improvvisamente dall'altra parte della stanza, e senza che se ne rendesse conto sentì qualcosa sprofondare sul divano. D'istinto scattò in piedi, mentre cercava di capire cos'era successo. Era un po' scosso.

Xiaoyu era atterrata sul sofà, e ora lo guardava perplessa con grandi occhi da cerbiatta.

–Xiao! Da dove spunti? Come mai sei sveglia a quest'ora?– domandò Jin dopo essersi ripreso.

–E tu? Perché sei tutto bagnato? Che hai fatto? Non ti ho trovato più...– ribattè lei.

–Io...non riuscivo a dormire, sono uscito a fare un giro. Hai visto, piove, perciò mi sono bagnato tutto.– rispose Jin togliendosi la maglietta fradicia e andando in bagno.

–Ho fatto un sogno, sai?– riprese Xiaoyu saltellando dietro di lui. –Eravamo insieme al luna park, poi c'era anche un grosso gatto, sembrava quasi una pantera, che ci seguiva e poi tutt' un tratto zac! iniziava a graffiarmi e a graffiarti...–

"Una pantera bionda e con gli occhi azzurri" pensò Jin.

–...e così mi sono svegliata di colpo ma non ti ho trovato. Jin mi ascolti?–

–Eh? Si, si...– fece lui distratto strizzando la maglietta nel lavandino.

–Non mi sembra. Ma che hai? mi sembri strano– domandò la ragazza avvicinandosi a lui e prendendogli la mano.

–Niente, niente...– ribatté lui fermandosi a guardarla.

–Ah, stasera andiamo in discoteca, non te lo dimenticare! Al PinkFlavour, quella dove ho festeggiato il mio compleanno, l'anno scorso!– disse poi lei, subito allegra.

–Discoteca...?oh...sai quanto io ami le discoteche...– Jin assunse un'espressione rassegnata. Già, la discoteca. Se ne era completamente dimenticato.

–E dài Ice Man[2], me l'avevi promesso!– disse Xiaoyu con tono

Ancora non aveva capito come aveva fatto a essersi lasciato convincere ad accompagnarla, dato che non si era mai sentito attratto da luoghi del genere. Non si confacevano al suo carattere, proverbialmente di ghiaccio. Per questo Xiaoyu lo chiamava Ice Man, a volte.

–D'accordo, te l'avevo promesso.– rispose lui spogliandosi ed entrando sotto la doccia. Lasciò che l'acqua calda lo ricoprisse, poi si rivolse alla cinesina che si stava guardando allo specchio.

–Xiao, però...ora esci, dai.–

–Uff, e va bene– la sentì sbuffare mentre chiudeva la porta.

Jin rimase solo. Si sentiva un peso sul cuore, sapendo ciò che prima o poi avrebbe dovuto fare per non vivere continuando a mentire a Xiaoyu.

La doccia comunque lo fece rilassare e pensare, e quando ne uscì aveva deciso che era meglio risolvere tutto il prima possibile. Sì, quella sera stessa. Gliel'avrebbe detto in discoteca.

 Entrò in cucina, dopo essersi vestito, e trovò Xiaoyu intenta a preparare la colazione. Non poté fare a meno di provare tenerezza per lei, subito soppiantata però da un senso di oppressione. Un bugiardo, ecco cosa si sentiva. Sapeva che sarebbe stato solo fino a quella sera, se fosse andato tutto bene, ma comunque non gli piaceva mentire.

"Cerca di prepararla, magari…aspetti il momento giusto e glielo dici. Anzi, glielo diciamo. Non voglio fare la parte dell’amante sgualdrina"

Si ricordò delle parole di Nina. Decise che l'avrebbe chiamata più tardi, per dirle di trovarsi quella sera in quella discoteca.

–Al PinkFlavour? e dov'è?– chiese Nina perplessa. Jin parlava talmente piano al telefono che aveva dovuto farsi ripetere il nome di quel locale tre volte prima di capirlo.

–Non ho molto tempo per spiegarti– fece lui frettoloso –comunque è l'unico locale in questo quartiere ad avere il portone principale rosa fucsia. Con grandi caramelle in tinta che sovrastano l'ingresso.–

A Jin sembrò di vedere l'espressione disgustata che si dipingeva sul volto di Nina, e sorrise al pensiero.

–Solo Xiaoyu poteva scegliere posti del genere...va bene, ci sarò.– disse lei rassegnata –Sei sicuro che glielo vuoi dire proprio stasera?– chiese poi esitante.

–Si, si. Ho capito che non posso mentirgli. Non ce la faccio– rispose serio.

–Quanto sei carino quando dici così...ci vediamo stasera.– tagliò Nina.

–Va bene, a stasera.– e chiuse il telefono. –

 

[1] perdonate la mia inusitata e sconfinata originalità^^

[2] questo soprannome è presente nella fic "Kill Heiachi" di Yuna, pubblicata sempre in questa sezione. Mi sembrave carino e così l'ho inserito...non me ne voglia l'autrice^^

 

ovviamente dopo questo ci sarà una degna conclusione... almeno spero! grazie a Pandora, Prince Mezzosangue 90(quando continui la tua fic? è troppo divertente!), Setsuna, Haruko, Ire, ma soprattutto Junpei (Ich will dir viel Gute mein teurer Freund!)
per ora vi saluto visto che tra poco parto per l'Inghilterra (un sogno che si realizza^^) ma qualcosa mi dice che tornerò presto tra le pagine di EFP! e non scordatevi di lasciarmi una recensione^^! Kisses :-*

Miss Trent

  
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