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Autore: gm19961    03/12/2011    3 recensioni
"In realtà, non m'immaginavo di perdere tutto quello che le ragazze sognano. Ho perso i miei gioielli, i miei vestiti, non vivo più in una reggia ma in un appartamento londinese modesto. Dovrei essere davvero triste, ma non lo sono. Il mio cuore piange solo perché tu sei lì, io qui. Siamo così distanti eppure così vicini. Mi hai abbandonata, più di una volta. Ma ora so cosa devo fare e l'avrei dovuto capire fin dall'inizio. Questa volta non fuggirò ancora da te, John."
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: John Lennon , Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Close you eyes an I'll kiss you
Tomorrow I'll miss you
Remember I'll always be true”


-… E questa è la vita di un tricheco.-concluse alla fine George seduto sul divano insieme ad Elisabetta. Lei sorrise forzatamente.-Ah, è molto.. interessante, George..-il chitarrista guardò l’orologio e non attendeva altro che John tornasse con Valerie. Ringo poi, con in testa il capello della guardia, si era nascosto dietro ad un cespuglio ad attendere l’arrivo di Lennon con la macchina. E Paul… e Paul stava guardando il suo riflesso nella fontana.-Pss.. Ringo!-disse sottovoce.-Che vuoi?-
-Le guardie mi stanno ancora cercando?-
-Ma cosa ne so. Ti devo dire una cosa importante.-disse Paul serio non distogliendo lo sguardo dalla sua immagine.-Cioè??-
-Sono uno schianto.-disse con gli occhi quasi illuminati dalla felicità. Ringo lo guardò impetosito e roteò gli occhi, cercando di ruomevere dalla mente ciò che “Paulina” aveva detto.-Ehy, sento qualcosa!-disse Paul girandosi e sentendo rumore di motori.-E’ arrivato John! Grazie al cielo!-disse Ringo correndo verso di lui insieme all’altro Beatle. Vale uscì dall’auto mano nella mano con John e salutarono gli altri.-Ho fatto in fretta.-disse John baciando la nuca della principessa.-Ma George dov’è?-chiese lei curiosa.-E’ rimasto dentro con sua sorella.-disse Ringo guardandosi ancora intorno, aveva paura che le guardie l’avessero arrestato.-Oh, allora andiamo a recuperare, poverino! E vi prego, datemi del Tu.-disse lei gentilmente sorridendo a John.
-Eccolo lì! Principessa si allotani da quell’uomo, potrebbe farle del male!-disse la prima guardia saltando addosso a Ringo e ammanettandolo.-Aiutatemiii!-
-Ma come si permette? Quello è un Beatle e non ha fatto nulla di male. Lo lasci andare immediatamente altrimenti gliene farò pentire, guardia. Subito.-la guardia riluttante lo slegò immediatamente sussurrandogli nell’orecchio "Ti è andata bene, marmocchio.”il batteristà deglutì e si nascose dietro la principessa.
-Rings non far finta di aver paura per nasconderti e toccare la mia ragazza!-disse lui spingendolo via ridendo.-La tua chi?-disse lei alzando il sopracciglio.-Ops, pardon. Non ragazza, ma la mia piccola cosetta carina.-lei gli tirò uno schiaffetto sul petto e Paul leggermente schifato da quel romanticismo, si mise due dita in bocca.-Stai zitto Paulie e rientriamo, va!-
E la serata procedette nel migliore dei modi. Risero, scherzarono e suonarono perfino una canzone! E la Regina piacevoltemente sorpresa della buona condotta e per ripagarli della loro bontà, gli ospitarono al castello per la notte. Brian acconsentì, e fiero dei ragazzi, soprattutto di John, levò le tende e lasciò i ragazzi nelle rispettive camere.
-Wow che lusso!-disse Ringo buttandosi sul divano, era rimasto in mutande e maglietta.-Ringo vuoi mostrare le tue chiappe flaccide anche a noi? Non ti basta Maureen?-disse John ridendo insieme a George. Paul era rimasto in accappatoio, era appena uscito dalla doccia e prontamente, si specchiò.-Bleah, Ringo. Mettiti i pantaloni, vuoi farmi vomitare?!-disse lui schifato.-Ma che volete dal mio culo?! Tante ragazze per questo ci vanno matte!-disse lui autocompiacendosi e sorridendo sguaiatamente.-Solo Maureen, altro che tante ragazze.-disse George seduto anche lui in boxer, in una maniere più composta e leggendo il giornale.
-A proposito John, ma Valerie lo sa?-disse Ringo tornando improvvisamente serio. John alzò le spalle e con un punto interrogativo in fronte non disse nulla. Paul stupito sorrise.-Vuoi dirmi che non hai idea se lei sa che tu sei sposato con Cyn? John! Ma quella non è una ragazza normale, quella è una principessa! Non te la caverai tanto facilmente, sta volta.-disse sogghignando perfidamente.-Oh andiamo, io con Cyn nell’ultimo periodo non ci vado d’accordo. Ho solo bisogno di compagnia, la sua compagnia.-disse lui indicando il ritratto di Valerie da piccola appeso alla parete.-Sarà.. ma stai giocando con il fuoco, io te lo dico.-disse Paul sistemandosi minuziosamente la frangietta.-Non lo so, mi piace, che ci posso fare. Ma mi piace per davvero, farei follie per lei.. di tutto e di più.-
-E allora vai da lei, no?-disse George sfogliando il giornale e sorridendogli tranquillamente.-Ma che dovrei dire? Ah, mi sto compertando come un gay, santo Dio.-si portò le mani in viso e Ringo gli diede una pacca sulle spalle.-Non sei un gay, sei solo innamorato. Va da lei e parlale. Se ci tiene a te, capirà.-sorrise e John si alzò sospirando. Si mise i pantaloni e restò in camicia, e guardò gli altri tre, che con lo sguardo lo incitavano ad andare.-E va bene, vado!-disse irritato, sbattendo la porta.-Si accettano scommesse. Se non torna dopo un’ora vuol dire che se la porta già a letto.-disse Paul serio.-Secondo me tornerà con un bel due di picche.-disse George sorridendo acido.-Siete davvero stronzi! Povera principessina… e povero John. Io dico che passeranno la notte a coccolarsi e tante cose dolci.-disse lui annuendo e sorridendo. George e Paul lo guardarono storto.-Ehy, sono sposato! E’ normale fare certe cose con la propria moglie!-
-Si accettano scomesse anche sulla tua etero sessualità, Rings!-ridacchiò George.
Nel frattempo, John dovo aver vagato mezzo castello e dopo aver chiesto indicazioni alle guardie dove fossero gli appartamenti di Val si avvicinò alla porta, e dopo cinque minuti pieni di ripensamento, bussò alla porta. Valerie era seduta su una sedia, intenta a pettinarsi i suoi lunghi capelli biondi e con schirendosi la voce disse-Avanti.-
John entrò facendole un cenno con la mano.-Ehy..-lei sorrise e si alzò, avanzando timida verso di lui, chiudendosi la vestaglia con il laccio di seta bianca. Non voleva farsi vedere da lui in quelle condizioni.-Che c’è, John?-disse lei muovendo gli occhi destra e sinistra; era preoccupata.
-Niente, Cioè, sì, beh..-si grattò la testa.-Volevo essere sincero con te.-
-..Che mi vuoi dire?-disse lei sedendosi a gambe incrociate sul letto. Lui avanzò verso di lei e le posò le braccia sulle spalle.-Volevo dirti che tu mi piaci molto, e che mi hai colpito. Ma io sono sposato e dobbiamo cavarc..-lei sbarrò gli occhi e gli levò le mani dalle spalle.-Come sarebbe a dire sposato?-disse minacciosa.-..Davvero non sapevi che fossi sposato e che ho anche un figlio..?-disse lui incredulo. La principessa sospirò e si sentì davvero una cretina. Si era davvero innamorata di lui e solo ora gli rivelava queste cose che lui riteneva tanto superificiali.-Vattene.-disse lei a bassa voce.-No, senti Val..-
-Non osare parlarmi, John Lennon. E’ stata la giornata più bella della mai vita e tu me la rovini con certe bugie che potevi rivelarmi fin dall’inizio!-
-Pensavo sapessi che fossi sposato, ormai tutti sanno!-si giustificò lui.-Ma è peggio John! E’ una cosa inaudita, stai tradendo tua moglie, tuo figlio con ME. Me, cioè… non ci credo. Mi vuoi solo perché con tua moglie non ti senti soddisfatto per caso?!-gli urlò lei addosso.-No, non ti voglio per soddisfare le mie voglie, tu mi piaci davvero ma non devo certamente rendere conto a te come amare o cosa fare con mia moglie!-lei lo prese per il colletto della camicia e lo avvicinò al suo viso.-Stai tradendo tua moglie, sono più schifata per questo che per il resto. Mi fai schifo, John Lennon. Mi fai davvero schifo.-lo staccò bruscamente e lui la prese per i polsi e la fece cadere sotto di lui sul letto. Erano vicinissimi ma negli occhi della principessa regnavano le fiamme di rabbia e tristezza.-Gaurdami.-disse lui sorridendole.-Ti sto guardando!-disse lei arrabbaita e cercando di dimenarsi.-No tu non mi stai guardando. Sei solo arrabbiata, e basta. Lo so che ti piaccio, non puoi nascondermelo. Stai pensando con il cervello e non con il cuore, io lo so.-
-Lasciami andareee!!-urlò lei e lui prontamente la baciò, pressò le sue labbra contro le sue, lasciando la diciassettenne stupita, basita e lasciò che i suoi splendidi occhi cerulei splendere in quelli marroni. E per quanto ci provò, non trovò la forza di staccarsi da lui, non ci riusciva. Le piaceva troppo. Sentì la mano di John scorrere freneticamente sul suo corpo, dai capelli ai fianchi e fino alla cosce.  La sentì perfino scorrere sotto il suo pigiama, accarezzarla e sfiorarla, facendola rabbrividire.-John..-disse lei staccandosi da lui.-Per favore, smettila.-lui scosse la testa.-No, non lo farò. Voglio restare accanto a te, per sempre. Non voglio andarmene. Voglio sentirti mia, anche ora se vuoi.-
-Ma io non sono pronta ad essere definitivamente tua, John…-disse lei sedendosi a calvalcioni su di lui, che era seduto normalemente sul letto. Le cinse i fianchi con le braccia e le baciò le labbra.-Va bene, ma io non mi arrendo. Verrà un giorno in cui tu sarai mia per sempre, e il tuo cuore mi apparterrà. Sappilo.-lei annuì ironicamente.-Certo, sogna.-
-Lo sto già facendo, perché cosetta non se l’hai capito, ma tu mi fai sognare ogni volta che mi guardi.-disse lui baciandola per poi staccarsi subito.-John, noi non abbiamo futuro.-
-Ti sembro il tipo che si arrende facilmente?-
-No, ma… dobbiamo essere realisti.-disse lei stringendolo forte a sé, respirando il profumo dei suoi capelli o sentendo le sue labbra sul suo collo.
-Essere realisti vuol dire essere stupidi.-
-No, significa guardare con razionalità ciò che hai davanti.-
-Ed è qua che ti sbagli. Hai vissuto tutta la tua vita a vedere con occhi razionali, e ora abbondanati.. insieme a me.-
-Non ce lo farò mai.-
-Ti insegnerò io, allora.-
-Insegnarmi cosa?-
-Insegnare a farmi amare da te senza temere il futuro.-
-E’impossibile, John.-
-L’impossibile è solo una scusa dei perdenti per dire “abbandono la sfida”. E tu non sei una perdente, tu sei la persona più brillante che abbia mai conosciuto. Non puoi arrenderti così.-la fissò con determinazione, stringendola ancora un poì di più a lui. Sentì le sue gambe cingergli la vita e tremolare.-Allora cercherò di farcela...-disse lei baciandogli la guancia.-Ce la farai, cosetta, ne sono certo.-
Ma se c’era una cosa che John Lennon sapeva fare meglio, purtroppo quella era mentire. Sapeva che lei aveva ragione, sapeva che il suo futuro con lei non era altro che un illusione, e sebbene l’amasse con tutto il suo cuore, non voleva arrendersi, non voleva mostrarsi debole davanti a Valerie. Era troppo insicura e le mancava di ricevere quel colpo di grazia. Si sentiva in colpa; la cullò fin quando sentì il suo respiro diminuiere, si era addormentata tra le sue braccia. E forse quello era lo spettacolo più adorabile che i suoi piccoli e miopi occhi avessere visto.-Arrivederci, cosetta.-
--
Uhhhhhh siamo arrivati ad una svolta ! :D
Spero che questo capitolo vi piaccia, e grazie per le recensioni precedenti, siete fantastiche <3
Un bacio,
gm19961

   
 
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