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Autore: Chemical Lady    03/12/2011    12 recensioni
Come avrete immaginato la mia storia sarà incentrata sul personaggio di Blaine e sulla sua storia…. Ecco, a dire il vero no!
Essendo una fiera sostenitrice dei Warblers, ho pensato di scrivere questa storia per dare una voce e una personalità a questi ragazzi...
Pezzo tratto dal capitolo 01: .... Wes, come suo solito, prese in mano le redini della situazione prima che si arrivasse ad usare le poltrone come armi illecite “Coraggio, proviamo! Non c’è tempo da perdere, le Locali sono alle porte…”
Blaine lo guardò grato prima di iniziare a scaldarsi la voce.
“Non prendertela” gli disse sottovoce David.
Quello per risposta scrollò le spalle “Avere una vita privata in questa scuola è pressoché impossibile…”
Wes a quel punto ammiccò muovendo le sopracciglia “Fa già parte della tua vita privata, la piccola spia delle New Direction?”
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Warblers/Usignoli
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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bananissima

Attenzione: Il raiting di questo capitolo si alza leggermente.

Come sempre consiglio la lettura in contemporanea con l’ascolto delle canzoni che vi ho linkato^^

Enjoy.

 

 

Blaine Anderson presents:

the Pips!

 

 

#32 In the Still of the Night.

 

 

Kurt sospirò, voltando il viso verso il suo ragazzo che stava guidando tranquillamente, canticchiando sottovoce una vecchia canzone che passava alla radio e osservando con attenzione la via.

Cercava di ricordare esattamente dove si trovasse quel ristorante, c’era stato anche l’anno precedente, ma essendo situato in una zona di campagna abbastanza lontana dal centro di Westerville, sembrava quasi d’obbligo per lui perdersi tutte le volte.

“Siamo in ritardo” asserì Kurt, appoggiando una mano sul braccio di Blaine.

Questi lo guardò eloquentemente “Se non ci avessi messo quasi due ore a decidere come vestirti… E a litigare con tuo padre…

Il più giovane roteò gli occhi azzurri, fissandoli sul tettuccio del Suv prima di sbuffare ritraendo la mano. Davvero non riusciva a capire quale fosse il problema nel suo vestiario di quella sera. Aveva scelto un outlift decisamente sobrio per i suoi canoni, scegliendo un paio di pantaloni neri così aderenti che in un primo momento il suo ragazzo li aveva scambiati per panta-calze. Sopra si era messo una maglietta bianca leggera, nonostante avesse le maniche lunghe (perché faceva caldo, certo, ma la sera l’aria fredda lo disturbava… o almeno questa era la sua scusa) con sopra una stampa di Audrey Hepburn e, ai piedi, degli eleganti mocassini color sabbia. Quello che rendeva il tutto molto meno sobrio, almeno secondo il modesto parere di Blaine, era lo scollo a barca che lasciava scoperta in modo dannatamente invitante una delle spalle lattee di Kurt e la cintura che indossava in vita, che faceva passare quella maglia lunga per un…. Vestito.

Inutile dire che si era beccato del ignorante.

Lui aveva optato invece per qualcosa che era  sobrio sul serio, vestendosi alla John Travolta di Grease con tanto di brillantina. Dubitava che gli altri avrebbero notato la differenza dal solito….

Giacca di pelle nera, jeans aderenti, maglietta nera smanicata….

Si era messo d’accordo con gli altri Warblers per vestirsi così, un po’ sullo stile dei T-Birds.

Riconobbe una via e svoltò, sentendosi sobbalzare a causa del sentierino sterrato che aveva imboccato.

“Siamo ai limiti della civiltà” Decretò Kurt, osservando in lontananza quello che sembrava un vigneto “Non mi ero mai avventurato in campagna…. Al massimo papà mi ha costretto a campeggi di montagna.”

“Anche mio padre” rispose Blaine riconoscendo un cancello e capendo che si, si trovavano nel posto giusto “Ma a me piaceva…. Mi ricordo che quando avevo circa dieci anni amavo andare ad Aspen d’estate…. Facevamo delle gita davvero belle. Poi crescendo le cose sono cambiate e ora va a pescare una volta all’anno con Chad.”

Kurt lo guardò dispiaciuto, cercando di dire qualcosa di sensato. Ci rinunciò quando Blaine parcheggiò davanti ad un bellissimo casolare di campagna, di come non ne aveva mai visti prima.

Scese dall’auto avvicinandosi ad una ringhiera che dava su un campo in discese piuttosto grande, appoggiandosi ad essa e osservando il gioco di luci che il sole disegnava sulla vastità di quei campi di mais, non ancora maturo.

Blaine sorrise dolcemente, raggiungendolo e incantandosi a causa della luce dorata che illuminava il viso da di per sé bellissimo del suo ragazzo. Lo abbracciò da dietro, appoggiando il viso sulla sua spalla e lasciandogli un bacio sulla guancia “Ti piace?” Kurt annuì, come incapace di parlare “Io adoro questo posto…. Mi ricorda tanto quando, d’estate, vado a trovare mia nonna in Toscana”

A quel punto Hummel ritrovò le parole. Eccome “Hai dei parenti in Italia?” chiese meravigliato, ruotando su se stesso e appoggiandosi con i fianchi alla ringhiera, fronteggiando Blaine.

Il ricciolo annuì “Si ma…. Si sono trasferiti lì dopo la pensione….”

“Sembra un posto davvero bello e romantico…

“Lo è ma…” Blaine sorrise di più “Non credo che quest’estate lascerà l’Ohio…

Kurt ricambiò il sorriso, prima di sporgersi in avanti e baciare delicatamente il suo ragazzo. Quel momento, dolce al punto tale che solo un romantico come lui poteva realmente apprezzarlo, gli sembrò semplicemente perfetto.

Fino a che il suono di un clacson li fece sobbalzare.

A Blaine non serviva voltarsi per vedere chi fosse, il rumore delle lamiere di quel vecchio catorcio che Nick si ostinava a guidare era più che indicativo.

Attesero che la coppietta li raggiungesse, allontanandosi molto lentamente uno dall’altro, ma tenendosi per mano. Erano tra i ragazzi della Dalton, per una sera potevano prendersi la libertà di abbassare la guardia.

Nick era vestito circa come Blaine, aveva solo una maglietta bianca sotto al chiodo di differente, mentre Kenzie era molto carina, con una gonna blu a vita alta che le arrivava fino al ginocchio, rivelando sotto di essa delle balze in tulle.  Sopra indossava una camicetta a maniche corte molto semplice, dentro alla gonna, e un piccolo foulard annodato attorno al collo magro dello stesso colore della gonna. Il fatto che avesse messo le ballerine la faceva quasi più bassa di quanto fosse in realtà.

Quella era la classica ragazza che, accanto ad un ragazzo della statura di Nick, Blaine o Thad, li rendeva quasi normali, parlando di altezza.

McKenzie si avvicinò sporgendosi verso Kurt per lasciargli un paio di baci sulle guance mentre Nick salutava Blaine, pavoneggiandosi come non mai, con tanto di sigaretta dietro all’orecchio.

“Sono contenta di rivedervi” disse allegramente la giovane, voltandosi poi verso Blaine e dando una frustata a Nick sul naso con la coda di cavallo alta e color cioccolato, le cui punte erano leggermente più chiare e tendenti al biondo.

“Odio quando ti leghi i capelli” disse con un tono di voce strano che fece intuire a Kurt che…

“Nick quanto hai bevuto prima di venire qui?”

Duvall ridacchiò come un ebete, appoggiandosi alle spalle della sua ragazza “Sono brillo da stamattina alle undici…. Ma non dirlo a Kenzie”

La morettina roteò gli occhi “Guarda che ci sento bene, e ci vedo anche meglio…. Senza contare il fetore di vino che emani…

Lui la guardò, apparentemente sconvolto “Chi te lo ha detto?? Sei stato tu?!” disse rivoltò verso Blaine che non era ben certo se piangere o ridere della cosa.

“Che dite, entriamo?” domandò Hummel con somma pazienza, iniziando già ad avviarsi senza lasciare la mano del suo ragazzo. Entrarono nella sala e subito adocchiarono Jeff che si stava sbracciando per attirare la loro attenzione.

Mentre raggiungevano il tavolino da sei occupato dal biondo e da Wilson, Kurt si guardò attorno. La sala era davvero enorme e da lì Kurt poteva vedere il giardino nel quale, su una pavimentazione in mattonelle chiare, c’era un piccolo palco con sopra una band e quella che doveva essere la pista da ballo.

Presero posto insieme alla coppietta felice, iniziando a chiacchierare del più e del meno mentre la sala si riempiva velocemente.

La cena fu abbastanza veloce, le pietanze accettabili e la compagnia davvero buona. Jeff che assecondava Nick nei suoi folli deliri, poi, fu impagabile.

Duvall aveva deciso di prendersela comoda, visto che non avrebbe cantato. Così, visto che non aveva  le prove quel pomeriggio si era dilettato nella sottile arte del ‘bevi tutto quello che incontri sul tuo cammino, senza riflettere sul perché o sulle conseguenze’, ottenendo discreti risultati.

Thad, che invece avrebbe aperto la serata, seppure anche lui avesse iniziato a bere quella mattina con Nick, sembrava sicuramente più in sé.

Kurt si accorse di lui quando, una volta terminata la cena, alzò gli occhi dal bicchiere di vino incontrando la figura del capo consiglio in piedi, chinato in avanti su un tavolo qualche metro più avanti.

Anche lui, come Blaine, Jeff e Nick esibiva una mise alla Fonzie di Happy Days, ma non sembrava essersi ingellato i capelli. Almeno qualcuno che non apprezzava la brillantina c’era.

Flint invece aveva optato, come Kurt, per qualcosa di più elaborato ma comunque conforme con la moda del periodo: un paio di pantaloni bianchi a vita alta, bretelle nere, camicia verde acqua con tanto di papillon color crema e un maglioncino azzurro dal taglio datato, con lo stemma del suo vecchio liceo di New York.

Harwood si avvicinò al tavolo lasciando una pacca sulle spalle a Jeff, prima di chinarsi su Kurt e sussurrargli velocemente all’orecchio “Stasera voglio un ballo da te…”  e rialzarsi di nuovo, defilandosi tra la folla.

Blaine, che non aveva percepito il messaggio, guardò attentamente il suo ragazzo che però scosse il capo con non curanza “Il solito Thad” decretò mentre una coppia sorridente si avvicinava a loro, tenendosi per mano.

“Ciao ragazzi, state passando una buona serata?” chiese Wes, portando la mano libera nella tasca dei jeans.

Jeff sorrise “Oh si! Anche Nick, vero?”

Duvall guardò Wes sbadigliando, prima di fissare Lily per un istante, appoggiando il braccio attorno alle spalle di Kenzie “Voi non vi conoscete credo…”

McKenzie porse la mano alla mora, che la strinse con un sorriso pacifico in viso. Lily era davvero bellissima, come sempre. Il vestito rosso a pois bianchi aveva la gonna gonfia a campana che le arrivava sotto il ginocchio, e una cintura nera in vita che metteva in risalto la sua figura slanciata. I capelli neri, lungi fino a metà schiena, erano racconti in una mezza coda sulla quale era appuntata una rosa rossa. Nonostante fosse alta, con quei tacchi a spillo da minimo dodici centimetri lo sembravano anche più di Wes, un altro dei sette nani.

“Thad  sta per cantare” disse con voce melodiosa, passando i grandi occhi color topazio su tutti i presenti, prima di ripuntarli in quelli allungati del suo ragazzo che le prese la mano.

“Venite sotto al palco anche voi?” domandò Montgomery.

Nick si alzò traballante “Devo aiutare Thad, o non troverà mai la Scimmia di Giada!”scattò in avanti tra i tavoli, afferrando al volo una bottiglia di vino abbandonata.

Kenzie sospirò, chiudendo un istante gli occhi “Io lo annego nel laghetto qui dietro” concluse, levando il tovagliolo dalle gambe per poterlo seguire, evitando magari che provvedesse da solo a buttarsi nell’acqua.

“Euforia da fine scuola?” domandò pensieroso Kurt, mentre si alzava a sua volta imitato dal resto della tavolata.

“No, demenza dalla nascita” terminò Flint scuotendo amareggiato il capo.

Uscirono in giardino, avvicinandosi alla calca di studenti che stavano aspettando che iniziasse la serata, al centro della pista da ballo pronti come non mai a scatenarsi. Molti dei ragazzi della Dalton avevano chiesto alle giovani della Crawford di accompagnarli, visto che la serata era stata organizzata da entrambi gli istituti.

Kurt lo capì solo quando, insieme a Karter, il rappresentante di istituto, salì sul palco anche una ragazza con corti capelli rossi a caschetto.

Connor si schiarì la voce prendendo il microfono “Buonasera a tutti” disse con un sorriso “Benvenuti a questo cinquantaseiesimo ballo annuale di fine anno degli istituti Dalton e Crawford. Non mi dilungherò, voglio solo fare un paio di ringraziamenti a coloro che hanno contribuito alla serata…”

Kurt si appoggiò mollemente a Blaine, che da dietro aveva portato un braccio attorno ai fianchi del più alto per poterlo stringere a se “Quindi non cantate tutti, stasera?”

Blaine scosse il capo “Solo chi aveva voglia di preparare seriamente un pezzo. O chi era in grado di reggersi in piedi oggi pomeriggio alle tre…”

“…. Passo ora la parola al solista dei Warblers che ci intratterranno stasera. Fate quindi un bell’applauso a Thad Harwood”

Dalla folla partirono molti applausi e esclamazioni di incitamento, mentre il ragazzo saliva le scalette metalliche del palco, salutando la folla con un sorriso pragmatico, come se fosse il Presidente degli USA.

“Buona sera da parte mia e dei Warblers” disse dopo aver afferrato il microfono che Karter gli stava porgendo “Non ho intenzione di fare un discorso perché non l’ho preparato e, soprattutto perché ho voglia di bere quindi mi sbrigo anche a cantare” disse scatenando delle risate e altre esclamazioni. Kurt sorrise scuotendo il capo “Voglio solo dire che io avevo proposto a Connor, come tema per quest’anno, gli anni settanta. Lui però sosteneva che, visti i precedenti, fare gli hippie sarebbe stato sconveniente. Poi come lo spiegavamo il punch corretto con LSD alla narcotici?” domandò ironico, passandosi una mano tra i capelli “Tutto può accadere, l’anno scorso eravamo tutti in toga come gli antichi romani e siamo comunque riusciti ad ottenere otto richiami, me compreso”

“Perché la cosa non mi stupisce?” domandò Flint, fissando con espressione stranita il ragazzo sul palco “Ma dove sono i cecchini?”chiese ancora, fingendo di guardarsi attorno.

Kurt sbottò una risata “Perché i cecchini?”

“Per abbatterlo…” concluse, ricevendo una spintarella dal suo ragazzo per la boiata appena detta.

“Senza ulteriori indugi passiamo alla prima canzone della serata” disse Thad, dando momentaneamente le spalle al pubblico per lanciare uno sguardo all’orchestra, già pronta.

Il borbottare basso e ritmato di un basso diede il via alla canzone, supportato subito dal coro.

Thad fece qualche passo verso il pubblico e schioccando le dita a tempo di musica “Cantate con me se la conoscete…. E anche se non la conoscete, va bene lo stesso”

Prese un respiro profondo, incanalando l’aria nei polmoni, prima di iniziare a cantare.

 

In the still of the night, I held you….
Held you tight… 'Cause I love…
Love you so! Promise I'll never
Let you go… In the still of the night…

(In the Still of the Night – Eddy Martin Cover)

Blaine iniziò ad ondeggiare, sempre tenendo stretto a se Kurt “Sai…. Non mi pesa molto che lui mi abbia battuto”

Hummel voltò il capo per guardarlo “Ah no?”

No…. Alla fine è bravo, anche se non lo sopporto. Riconosco che ha talento e se lo incanalasse in karma positivo magari riuscirei a sopportarlo per più di dieci secondi senza volerlo prendere a cazzotti sulla faccia…

Kurt ridacchiò soavemente, prima di voltarsi di tre quarti per guardarlo negli negli occhi, con dipinta sul viso un’espressione furbetta “La tua è solo gelosia, anche se dici che ora non lo sei più…. Smetti di far finta che sia solo l’atteggiamento di Thad ad urtarti”

Blaine alzò un sopracciglio, cercando inutilmente di reprimere un sorriso “Ok, lo ammetto, sono molto geloso. Contento?”

“Abbastanza” decretò soddisfatto Kurt, tornando a guardare il palco.

L’altro affondò il viso nell’incavo del suo collo, mozzandogli il respiro in gola non appena prese a respirare il suo profumo direttamente dalla pelle lasciata scoperta dallo scollo a barca “Però hai ragione, non dovrei. Tanto sei solo mio….”

 

I remember that night in May The stars were bright above!
I'll hope and I'll pray to keep your precious love…
Well before the light hold me again... With all of your might!
In the still of the night…

 

Sebastian teneva lo sguardo sul palco, facendo ondeggiare con eleganza il bicchiere di vino rosso. Ne prese un assaggio, leccandosi poi le labbra.

Si sarebbe divertito davvero tanto, quella sera.

Se lo sentiva.

“Come pensi di agire?” domandò senza nemmeno troppo interesse Joey, troppo intendo ad adocchiare le ragazze single.

“Con tanto charme” fu la risposta pronta di Sebastian, che appoggiò il bicchiere ormai vuoto su un tavolino, prima di sistemarsi il maglioncino sulle spalle e il papillon “Ora, sono scopabile, decisamente scopabile, o dannatamente scopabile stasera?” domandò con un sorrisetto malizioso.

Joey storse il naso “Non sei il mio tipo Seba….. Lo sai bene”

Smythe rise senza troppo colore “Mi avvicino alla preda…. A dopo e, se ti senti troppo solo, vai a casa.”

L’altro gli fece il verso “Quello che si beccherà presto una malattia venerea, comunque, non sarò io.” concluse, parlando più a se stesso che all’amico, visto che Sebastian si era già incamminato verso il retro del palco, smettendo di ascoltare qualsiasi cosa che non fosse la voce di Thad.

 

So before the light! Hold me again…
With all of your might ! Yeeeah!Oooh!
In the still, in the still of the night!
In the still of the night…

 

Dopo essersi esibito in alcuni vocalizzi da pelle d’oca, Thad riaprì gli occhi osservando attentamente la platea.

Adorava vederli tutti così presi, si sentiva davvero una rockstar.

Quando la canzone terminò, quasi a malincuore, mise il microfono sul sostegno, scendendo dal palco sotto un’autentica standing ovation del pubblico.

Quando però finì di scendere le scalette trovò Wes infondo ad esse, e non sembrava affatto contento “Che succede?” chiese subito Harwood.

“Richard.” Rispose l’asiatico “Sta a lui ma non si trova…. Che facciamo?”

“Si è imboscato con la tipa?” domandò divertito Harwood, e appena Wes annuì sospirando esplose in una fragorosa risata “Ok ho la soluzione…. Quanto è ubriaco Duvall?”

“Tanto, perché?”

“Perché ubriachi si canta meglio”

 

 

 

Wes osservò la scena con scetticismo, mentre Thad passava un paio di microfoni a Kenzie e Duvall “Secondo me non ce la faranno mai…

La ragazza lo fulminò “Grazie per la fiducia!”

Wes arrossì lievemente, in imbarazzo “Ma no McKenzie, che hai capito…. è solo che Nick sembra davvero troppo ubriaco e…

“Amico, io ho la musica nel sangue” disse il diretto interessato guardando l’asiatico come se fosse scemo “Farò un autentico figurone…. Praticamente io…. io sono Danny Zucco!”

“Ah, pensavo l’amico brutto e stupido” rilanciò sarcasticamente Harwood, spingendolo verso il palco, prima di rivolgersi alla ragazza “In bocca al lupo, e spero che tu sia brava come dice Duvall. Di solito quando si innamora non capisce niente e quindi mi aspetto che tu canti come una vecchia rachitica racchia…. Successe la stessa cosa per una bella bionda qualche tempo fa”

Kenzie lo guardò alzando le sopracciglia “Prego? Una bionda?”

Si…. Una birra bionda” specificò poi divertito Harwood, beccandosi un paio di paroline dolci della serie ‘coglione’ o ‘deficiente’ prima che la ragazza salisse sul palco, seguendo Nick.

Non ci furono grandi preamboli, salutarono il pubblico facendo segno all’orchestra e subito la tastiera iniziò a suonare, seguita poi da tutti gli altri strumenti.

Duvall si sfilò la giacca, lanciandola oltre il palco, in testa a Wes, prima di iniziare a cantare, camminando lentamente fino a Kenzie….

 

Nick: I got chills, they're multiplyin', and I'm losin' control

Cause the power you're supplyin', it's electrify in'

Kenzie: You better shape up, cause I need a man, and my heart is set on you.

You better shape up, you better understand,

to my heart I must be true

Nick: Nothing left, nothing left for me to do!

(You’re the One That I Want – Grease)

 

Thad ridacchiò, guardando la ragazza che saltellava sul palco.

“Canta come cosa?” domandò sagace Wes, dandogli una gomitata sul braccio, con nonchalance “Come una vecchia racchia rachitica?”

“Ok, ok, ho sbagliato” rispose Thad divertito mentre Lily lo raggiungeva, muovendo il capo a tempo con la musica “Ora scusami ma ho un appuntamento anche io con una bella birra bionda. Ci vediamo dopo, controlla che Duvall non caschi dal palco”

“Potrei evitarlo? Credo di no” disse l’asiatico, portando un braccio attorno ai fianchi della sua mora, che ridacchiò divertita dalle espressioni che Nick stava facendo, mentre cantava.

Almeno ci credeva davvero.

Thad infilò le mani nelle tasche del chiodo di pelle, camminando tranquillamente al margine della pista, dove un sacco di persone stavano già iniziando a ballare e scatenarsi.

Intravide in lontananza Anderson che si muoveva in modo molto scomposto, seguito da un Jeff decisamente più a tempo, ma comunque parecchio ridicolo.

  vicino Flint parlava praticamente nell’orecchio di Kurt, ed entrambi sembravano decisamente impegnati a studiare i look degli studenti. E i loro rispettivi ragazzi.

Thad non pensava che Flint fosse quel tipo di gay. Un Kurt bastava e avanzava.

Il ragazzo alzò gli occhi chiari proprio in quel momento, incontrando gli occhi di Thad. Alzò la mano nella quale reggeva un grosso bicchiere rosso, salutandolo, mentre Harwood ricambiò con un cenno del capo.

Stava quasi ponderando l’idea di andare a scambiare un paio di parole con lui quando si sentì chiamare dal tocco delicato di una mano sulla spalla.

Voltandosi, non si sarebbe mai aspettato di trovarsi davanti proprio quella persona.

 

Togheter: You're the one that I want

Your the one that I want

Your the one that I want

The one I need,oh yes indeed!

 

Kurt osservò attentamente Trent avvicinarsi a Thad, chiedendosi se fosse improvvisamente impazzito.

Flint notò questo dettaglio, così la smise di commentare come quei jeans riuscivano a rendere il fondoschiena di Jeff ancora più sodo e sospirò “Ci scapperà il morto?”

Kurt si mordicchiò il labbro “Forse dovrei intervenire, tieni” gli passò il bicchiere, che in realtà conteneva solo Diet Coke, prima di avviarsi attraverso la pista da ballo verso i due ragazzi che sembravano coinvolti in una discussione accesa.

Blaine scelse quel momento per afferrare il suo ragazzo per la vita, tirandolo a sé. “Kurt vieni a ballare!” gli urlò praticamente in faccia.

“Rischio di sbronzarmi solo con il tuo alito, sai?” disse lievemente piccato Hummel, tentando di sfuggire alla sua presa, prima di desistere.

Blaine roteò gli occhi “Ho bevuto solo un drink, non ho intenzione di rovinarci la sera…. Andiamo su!”

“Ok, va bene” rispose Kurt scostandosi e prendendogli la mano, lasciandosi accompagnare verso il centro della pista da ballo dove Jeff stava supplicando il suo ragazzo per un ballo.

Lanciò solo un’ultima occhiata oltre le sue spalle, ma di Thad e Trent non c’era più traccia….

 

Kenzie: If you're filled with affection,'n you're

too shy to convey… Meditate my direction, feel your way…

Nick: I better shape up, cause you need a man

Kenzie: I need a man, who can keep me satisfied!

Nick: I better shape up, if I'm gonna prove

Kenzie: You better prove, that my fate is justified

Nick: Are you sure? Yes I'm sure down deep inside!

 

“Cosa diavolo vuoi?!”

Trent deglutì rumorosamente, prima di prendere un respiro profondo per farsi coraggio “Parlare con te…. E basta”

“E cosa ti fa pensare che non ti spaccherò la testa, per curiosità?!” Domandò Harwood, facendo un passo verso di lui con fare minaccioso.

Nixon arretrò appena, tenendo però lo sguardo sicuro in quello dell’altro “Perché anche se non sembra sei una persona civile.”

“Ah si?” chiese ironico l’altro “A me non sembra, visto che tutti dicono che sono un pazzo, grazie a te…”

“Sai che non importa a nessuno” replicò Trent “Siamo alla Dalton, nessuno giudica…. Nessuno eccetto te stesso” questo sembrò zittire momentaneamente il più grande, permettendo all’altro di parlare “Possiamo parlare un istante, per favore? Lontano dal casino se è possibile”

Ok…” Thad lo guardò con diffidenza, avviandosi verso un sentierino esterno.

La notte era scesa e Thad non vedeva nitidamente l’altro, a causa della scarsa illuminazione “Se stai pensando di imbucarti con me, mi dispiace. Non mi piaci per niente e un panda cinese sarebbe più sessualmente attraente di te”

Trent sbuffò “Non puoi essere un po’ più carino?”

“Con te no. Cosa ti aspetti scusa?! Un mazzo di rose?!” Harwood lo guardò incredulo “Ora sbrigati, il mio fegato attende qualcosa di significativo da poter filtrare…

“In primo luogo io sono etero, e poi sono i reni a filtrare i liquidi” puntualizzò Nixon, prima di sospirare “E io voglio solo chiederti scusa” sciolse le braccia, prima incrociate sul petto, lungo i fianchi “Vorrei tornare nei Warblers l’anno prossimo, ma non se tutti sono ancora incazzati con me….”

“Ma che ti importa, scusa? Io il prossimo anno nemmeno ci sono!”

“Penso sia un fatto di principio, Thad” Trent cercò di spiegarsi ,anche se sapeva che stava parlando con un muro “Io voglio che tu mi perdoni…. Davvero…

“Non credi sia pretenzioso?” Thad rimise le mani nelle tasche, tastando per trovare il pacchetto di sigarette. Se ne mise una tra le labbra “Tu pretendi di essere perdonato dopo quello che mi hai fatto, o non torni nei Warblers…. Credi davvero che cederò a questo ricatto? Non mi importa niente se non ci torni, ma proprio niente” prese l’accendino mettendo poi una mano a coppa per accendere la sigaretta.

“Ho parlato anche con Nick, Ethan…. Con  Blaine e Flint. Manchi solo tu”

“E penso che mancherò all’appello ancora per molto…” Harwood scosse il capo “Senti, io mi sto trattenendo dallo spaccarti la faccia, penso sia sufficiente, che dici? Togliendo Duvall, che alla fine si sapeva che era vergine, hai fatto davvero qualcosa di grave. Hai costretto un ragazzo ad un coming out forzato, messo a nudo i problemi personali dell’Hobbit, rovinato la relazione tra Flint e Jeff e…. E detto cose di me che nessuno sapeva eccetto…. Pochi eletti”
“Eccetto Kurt” incalzò Trent, beccandosi un’occhiata fiammeggiante che distinse bene, nonostante l’oscurità “Non te ne sto facendo una colpa”

“Tu non sai niente. Ne come stavo ne altro” disse secco Thad, la voce gli tremava per la rabbia “Ora vattene trascinando con te i rotoli di cellulite prima che cambi idea, decidendo di ridurti ad un hamburger.”

“Non ho mai sentito un così varia purpurrì di insulti creativi in tutta la mia vita, e detto da ma è davvero significativo…

Thad si voltò, trovandosi alle spalle Sebastian e il suo solito ghigno compiaciuto.

Trent osservò confuso l’intruso, chiedendosi chi diavolo fosse.

“Non avevamo un appuntamento, noi due?” domandò quindi lascivo Smythe, affiancandosi al capo consiglio “O preferisci perdere tempo con…” lasciò che gli occhi di ghiaccio percorressero tutta la figura di Trent “…. Coso”

“Non avevamo nessun appuntamento” specificò Thad “Ma improvvisamente mi sento magnanimo, attenderesti solo un istante?”

“Tutto il tempo che vuoi, dolcezza”

Harwood tornò a voltarsi verso Trent guardandolo sprezzante “Le azioni hanno un peso, convivici” decretò, prima di dargli le spalle e lasciarlo da solo a sospirare al buio.

Sapeva che non avrebbe ottenuto niente, e sapeva anche che non poteva prendersela per le parole dure e acide del ragazzo.

Aveva ragione su tutta la linea ad avercela con lui.

 

 

 

 

All I do is lie, by the Oceanside…
Why do the clouds all turn grey just for you?
I've never bloomed such a beautiful blues..
Step outside your door, and go down to the shore…
Why do your eyes feel like shells in a dune?
What makes a crowd turn away from a tune?
 I've never bloomed such a beautiful blues..

(Dangerous Blues – The Young Veins)

 

 

Kurt si mise a sedere sulle gambe di Blaine, ignorando i commenti di David sul fatto che la penuria di sedie era alla base del deficit americano. Si passò una mano sulla fronte imperlata di sudore prima di alzarsi le maniche della maglietta fin sopra al gomito “Non ho mai ballato tanto in tutta la mia vita” sottolineò, osservando deliziato Jeff che guardava ipnotizzato il suo ragazzo cantare.

Blaine ridacchiò “E abbiamo appena iniziato” sottolineò, portando un braccio dietro alla schiena di Kurt per stringerlo a se, prima di dedicare anche lui la sua attenzione all’esibizione di Wilson “Non conosco questa canzone, ma ha davvero un bel testo…

Kurt annuì, appoggiando il capo al suo “Vero…. E Flint  migliora sempre di più. Avete un’idea su chi potrebbe prendere il posto di Thad come solista? Ci riprovi tu?”

Anderson scosse il capo “Se sarò davvero capo consiglio non credo ne avrò il tempo…. Insomma, è un sacco di lavoro. Thad ha deciso di sfidarmi a fine anno, ma onestamente non so se sarebbe riuscito a tenere certi ritmi tutto  il tempo…

“Quindi resterai alla Dalton anche il prossimo anno?” domandò di getto Kurt, pentendosi immediatamente di averlo fatto e mordendosi le labbra. Non era certo di voler conoscere la risposta.

Blaine corrugò le sopracciglia, guardandolo stranito mentre il suo ragazzo puntava lo sguardo a terra “Certo…. Dove dovrei andare?” chiese senza capire, mentre David, accanto a loro, roteava gli occhi.

La sua lentezza alle volte era esasperante.

Kurt stirò un sorriso, baciandogli la guancia “Da nessuna parte, ovviamente….”

 

Who knew that love was a beautiful blues?
Who knew that love was a dangerous drug?
Now I know love is a beautiful drug…
I know that drug is a dangerous love…
I know now love is a dangerous blues…

 

Lo scrosciare degli applausi deconcentrò Thad, facendogli voltare il viso verso il palco, da cui Flint si stava spandendo in ringraziamenti prima di scendere dal palco.

Non aveva seguito niente della sua esibizione, troppo impegnato a fare altro.

A tal proposito, Sebastian portò una mano dietro alla sua nuca, costringendolo a voltarsi nuovamente verso di lui per riuscire ad infilargli tutta la lingua in gola.

Ok, quel passatempo era decisamente più piacevole di ogni canzone possibile e immaginabile, nonostante stimasse Flint come artista.

Permise al ragazzo di schiacciarlo contro la parete, portando una mano sul retro dei suoi pantaloni aderenti e tastando con mano quello che aveva apprezzando anche in precedenza.

Sebastian sorrise maliziosamente sulle sue labbra, prima di morderle piano.

Lasciò scivolare la mano lungo il fianco del più grande, sopra alla canottiera bianca che indossava e poi davanti, sugli addominali del ragazzo.

“Qualcuno va in palestra…” sussurrò lascivo, appoggiando la mano sulla fibbia della cintura nera che Thad indossava.

Col senno del poi, nessuno poteva vederli lì nascosti contro l’angolo della casa, ma erano comunque circondati da studenti.

Thad sapeva che il discorso era coerente e sensato, ma sapeva che non era quello il reale motivo per il quale fosse così riottoso nei confronti del bel Sebastian. Forse perché non voleva le sue mani su di se….

Non era lui che voleva per la sua ‘prima volta da omosessuale o bisessuale che fosse’, per questo aveva delle riserve.

Lo allontanò un po’ da sé, appoggiandogli le mani sui fianchi mentre questi lo guardava con la solita strafottenza, mista ad una sorta di nebbia di lussuria che gli oscurava gli occhi rendendoli blu come il mare in tempesta.

Lui spostò i suoi verso destra, notando Jeff e Blaine prepararsi per cantare la loro canzone.

Sorrise furbescamente.

Nonostante la situazione non fosse delle migliori, doveva scroccare a Kurt quel famoso ballo. Non ci sarebbe più riuscito poi e ci teneva visto che era il suo ultimo ballo studentesco.

Valeva la pena rimandare con Sebastian, magari liberando anche un po’ la mente.

“Devo fare una cosa importante” disse sicuro, portando una mano sul petto del ragazzo più alto e accarezzandolo lentamente, prima di scostarlo del tutto da sé.

Sebastian ridacchiò “Sai che facendo così non fai che eccitarmi di più? Mi piacciono le sfide difficili…” sussurrò sporgendosi verso di lui per mormorarlo direttamente sul suo orecchio, prima di leccarlo “Ma se vuoi fare questo gioco prego, non ti tratterrò”

“Mi serve anche qualcosa di forte” lo informò Thad, sistemandosi la giacca di pelle e i jeans per nascondere – per quanto possibile- il rigonfiamento che inevitabilmente era venuto a crearsi con tutto quello sfregamento “Così magari sopporterò meglio la tua parlata lenta e cadenzata da snob, Sebastian…

“Magari avrai anche le palle per scoparmi o lasciarti scopare, dopo…” lo incalzò Smythe mentre Harwood sbuffava una risata.

Almeno si divertiva, nessuno sapeva tenergli testa in quel modo.

Aveva trovato uno stronzo quanto lui, sembrava incredibile.

Peccato che lui fosse inevitabilmente il più stronzo del mondo.

 

Jeff: One, two, three o'clock, four o'clock, rock,

Blaine: Five, six, seven o'clock, eight o'clock, rock,

Jeff: Nine, ten, eleven o'clock, twelve o'clock, rock,

Blaine: We're gonna rock around the clock tonight.

(Rock Around the Clock – Bill Hayle)

 

Thad gli lanciò un’ultima occhiatina prima di ammiccare e dirigersi verso la pista da ballo. Non aveva bisogno di voltarsi per sapere che Sebastian non avrebbe scollato gli occhi dal suo sedere per tutto il tempo, mentre ballava con Kurt.

Perché sì, aveva già deciso che Hummel non avrebbe opposto resistenza alla sua decisione.

Sgusciò con facilità tra tutti quei corpi danzati, accalcati e vicini, riuscendo a raggiungere Kurt dalla sua postazione sotto al palco.

Meglio di così non poteva andare…

Si avvicinò da dietro, notando che Blaine si era già accorto della sua presenza (dopotutto il palco non era così alto) e, dopo essersi appoggiato alla schiena di Kurt col petto riuscendo nel suo intento di spaventarlo, sussurrò “Ok adesso balliamo”

Kurt si voltò di scatto, occhi sgranati “No guarda Thad…. Apprezzo che tu abbia pensato a me ma…

“Niente ma, muovi il culo Hummel!”

Lo afferrò per il polso, trascinandolo poco distante e prendendolo per le mani, lanciando un’occhiatina divertita a Blaine che, nonostante stesse cantando, non si perdeva un singolo movimento dei due.

Kurt se ne accorse, tanto che sbuffò sonoramente “E la tregua?”

“La tregua riguarda le parole crudeli verso il tuo gnomo da compagnia e i suoi piccoli amici Gremlins, non le dimostrazioni di pura stronzaggine, Pookie…

 

Jeff: When it's eight, nine, ten, eleven too,

I'll be goin' strong and so will you.

We're gonna rock around the clock tonight,

Blaine: We're gonna rock, rock, rock, 'til broad daylight.

We're gonna rock, gonna rock, around the clock tonight.

 

Ok, una cosa andava detta.

Thad ballava veramente bene.

Non se n’era mai accorto dai balletti dei Warblers, ma nel Rock’n’Roll ci sapeva davvero fare.

Dopo la quarta giravolta consecutiva si appoggiò alle sue spalle con entrambe le mani, nonostante continuasse a muoversi a tempo di musica, solo perché iniziava a girargli davvero tanto la testa.

“Dove hai imparato a ballare così?!” chiese, col fiatone.

Thad ridacchiò “Segreto Pookie…. E non mi hai visto alle prese con i latino americani…

“Eh certo” ribattè ironico Hummel “I movimenti pelvici saranno quelli ti riescono che meglio”

“Vuoi provare per caso?”

Kurt arrossì di botto, staccandosi di nuovo.

Harwood lo riprese per le mani, continuando a ballare come se nulla fosse “Quando ti accorgerai che Anderson è un Demotivotional con le gambe corte verrai da me per ballare una baciata, fidati. Io ho sangue caliente nelle vene…. Mia nonna è messicana.”

“Cosa centra??”

“Che i messicani sono più passionali dei nani di Moria. E meno pelosi

 

Jeff: When the clock strikes twelve, we'll cool off then,

Start a rockin' round the clock again.

We're gonna rock around the clock tonight,

Blaine: We're gonna rock, rock, rock, 'til broad daylight.

We're gonna rock, gonna rock, around the clock tonight.

 

Kurt scosse piano il capo, esibendosi in altra giravolta “La tregua…. Ricordatela…
“Oh quella vale solo quando mi sente”

A quel punto per il più giovane fu impossibile trattenersi e si lasciò andare in una risata fragorosa “Non sto ridendo perché prendi in giro il mio ragazzo, sia chiaro…” puntualizzò “Ma perché dici cose che non stanno né in cielo né in terra. Le prendi le medicine?”

“Ovviamente! Non vedi come sono sano?”

“Parolone per te ma…. Hai fatto miglioramenti” sorrise, togliendo le mani dalle sue non appena la musica cessò. Applaudirono entrambi i due ragazzi e non appena Blaine indicò Thad con un gesto secco, il capo consiglio Harwood ridacchiò, sporgendosi verso Kurt e lasciandogli un bacio sulla guancia “A presto Pookie. Ti saluto ora perché non credo che dopo sarò nelle condizioni di poterti riconoscere…. Buona serata!”

Hummel alzò gli occhi al cielo “Cosa devo fare con te?” chiese, ma ormai Thad si era dileguato. Si voltò verso il retro del palco, vedendovi emergere il suo ragazzo.

Decise di raggiungerlo mentre un gruppo di ragazzi si congratulava sia con lui che con Jeff e gli gettò le braccia al collo, riempiendolo di complimenti come sempre per l’eccellente performance.

In lontananza Sebastian studiava attentamente la scena, pensieroso.

Harwood lo affiancò, concentrandosi anche lui su Blaine e Kurt mentre si rivolgeva a Smythe “Dove eravamo rimasti?”

“Se tu hai finito di perder tempo con i casi umani” decretò Sebastian “Io propongo di prendere una bottiglia di vino invecchiato a testa e scolarcela…. Poi ci chiudiamo in bagno…

“Idea allettante…. Ci sto”

 

Wes aiutò Nick a salire in auto, mentre Lily e Kenzie osservavano quella scena pietosa, davanti al veicolo.

Duvall era così sbronzo che non riusciva nemmeno ad afferrare la cintura di sicurezza, perdendosi in irritantissime risatine che snervarono Montgomery al punto tale che fu lui ad allacciargliela.

“Sono le undici di sera” disse Kenzie sospirando “Sono solo le undici di sera…

“Beh è durato molto rispetto al solito” replicò sarcastico Wes, chiudendo la portiera del passeggero “Se collassa come lo svegli a casa? Chiami i suoi?”

“Oh no, andiamo da me” disse la ragazza, sciogliendo la coda alta e sistemandosi i capelli sulle spalle “E comunque c’è un idrante molto vicino al mio garage. Mal che vada lo butto in terra e lo annego così.”

Lily ridacchiò mentre Wes sospirava “Cosa faranno il prossimo anno senza di me?”

“Me lo chiedo anche io” confermò Kenzie, aprendo la portiera dalla parte del guidatore e sedendosi, lasciandola momentaneamente aperta e iniziando a studiarsi bene l’Impala. Non sapeva se sarebbe stata in grado di farla andare senza doverla spingere, ma valeva la pena provare dal momento che non aveva altre alternative “Avrai comunque un lavoro a tempo pieno a New York con Thad…

L’asiatico sbuffò una risata mal contenuta “Mi terrà impegnato…. Se hai problemi chiamami. Con il navigatore trovo casa tua e vengo ad aiutarti col peso morto”

“Tra poco sarà davvero morto” costatò la ragazza, sorridendo a Wes “A presto, ciao Lily”

La mora ricambiò il sorriso “Ciao Kenzie!”

La giovane mise in moto e grazie ad un piccolo miracolo l’auto riuscì a partire e uscire velocemente dal cancello, dirigendosi di nuovo verso Westerville.

Lily alzò gli occhi verso il cielo stellato, perdendosi a rimirarlo mentre Wes, accorgendosi dell’interesse della sua ragazza, la stringeva in un caldo abbraccio, lasciandole un bacio sulla tempia “A che pensi?” le chiese dolcemente.

Lei per risposta appoggiò il capo alla sua spalla, abbracciandogli fianchi con entrambe le braccia “Che il prossimo anno sarà triste stare tanto tempo senza di te…”

Al ragazzo si strinse un po’ il cuore, mentre baciava con passione le labbra di Lily.

Sarebbe stata dura, certo.

Stavano insieme da quattro anni e non si erano mai separati per più di un paio di settimane.

Ma ce l’avrebbero fatta, ne era certo, e quella lontananza non li avrebbe che rafforzati.

“Philadelphia non è poi così lontana” disse, una volta che il bacio si interruppe, guardandola negli occhi azzurri “Verrò a trovarti spesso, e tu verrai a trovare me a New York”

Lei annuì, sorridendo teneramente “Hai ragione….”

Lui appoggiò il capo al suo, alzando gli occhi verso il cielo.

La festa poteva anche aspettare….

 

Flint si prese un secondo, appoggiandosi alla parete del bagno e chiudendo gli occhi. Aveva bevuto un Martini di troppo, a quanto pare, ma non era ancora ubriaco. La testa però, nonostante questa consapevolezza, non la smetteva di girare. Complice il fatto che non reggeva l’alcool e che, nonostante odiasse ballare, non era riuscito a rimaner seduto per più di dieci minuti quella sera, in quel momento si sentiva davvero scombussolato.

Controllò l’orologio, notando che ormai era mezzanotte e, dopo aver preso un respiro profondo, uscì dal bagno andando al lavandino per darsi una rinfrescata. Aprì l’acqua fredda bagnandosi le mani, prima di portarne una dietro al collo e bearsi del sollievo che si stava procurando, chiudendo di nuovo gli occhi. Faceva dannatamente caldo per essere solo inizio giugno.

Si lavò anche il viso, appoggiandosi con entrambe le mani al bordo del lavandino mentre iniziava a sentirsi decisamente meglio.

Un gemito roco lo fece sussultare, e immediatamente afferrò una salvietta di carta per asciugarsi gli occhi. Eppure pensava di essere solo….

Si raddrizzò, facendo qualche passo verso l’ultima cabina in fondo alla stanza, dalla quale provenivano quelli che sembravano…. Ansiti?

Ok, Flint non era un ingenuo e, anzi, sessualmente parlando era uno dei più informati in materia. Non ci voleva di certo un genio per capire cosa stesse succedendo in quel bagno, e chiunque sarebbe arrossito per l’imbarazzo, uscendo fuori il prima possibile.

Lui compreso, che infatti arricciò le labbra in un sorrisetto malizioso, gettando nel cestino la salvietta usata e facendo per uscire.

Qualcosa però lo fermò.

Un gemito più alto, un vocalizzo decisamente conosciuto….

Si voltò di nuovo verso la cabina la cui porta, tra l’altro era chiusa per metà.

Sarebbe bastato lanciare uno sguardo per levarsi ogni dubbio….

Si sentì Cameron per un istante, chiedendosi perché non poteva farsi semplicemente i fatti suoi…. Peccato che stesse camminando verso la fonte dei rumori, seppur consapevole che eticamente fosse sbagliato.

Sana curiosità.

Sarabbe bastato affacciarsi un istante….

Lanciare uno sguardo…

Si avvicinò fino a che non riuscì ad appoggiarsi con una mano alla porta stessa senza gravarvi sopra e guardò.

Quello che vide, in parte, gli ghiacciò il sangue nelle vene.

E confermò i suoi dubbi.

Uscì velocemente dal bagno, senza curarsi dei suoi passi veloci che rimbombavano per quell’ambiente piccolo, e si diresse sempre spedito verso il giardino.

Thad.

E un tipo non bene identificato inginocchiato davanti a lui con la bocca decisamente occupata in qualcosa che non era considerabile come una conversazione.

La sola cosa che aveva notato del fantomatico sconosciuto era che sembrava alto e che i capelli che Thad stringeva tra le dita con forza erano di un castano chiaro.

Molto chiaro.

Un castano conosciuto….

Ma com’era possibile che….

Tornò nei pressi del palco e lì riprese un po’ di colore.

Kurt era seduto accanto al suo ragazzo e stavano parlando vicini, insieme  a Blaine, quindi non era lui che stava facendo un servizietto orale a Thad nel bagno dei ragazzi…. Ma…

Era davvero convinto che fosse Hummel, ma forse era stata solo una malaugurata coincidenza e, pensandoci bene, quel ragazzo era decisamente molto più magro di Kurt.

Si appoggiò una mano al petto, sospirando.

Non si rese conto che il suo ragazzo, notando la sua presenza, si era alzato e si era avvicinato velocemente, abbracciandolo stretto e proponendogli di ballare.

Non si era nemmeno reso conto che Kirk stava cantando una canzone molto bella e struggente, pacata rispetto al suo attuale stato d’animo…

 

Wise men say only fools rush in

But I can’t help falling in love with you

Shall I say Would it be a sin?

If I can’t help falling in love with you

(I cant help falling in love, with you – Elvis Presley.)

 

Kurt accavallò le gambe, dondolando il piede a tempo con la musica lenta e romantica, mentre osservava attentamente Kirk.

Non sembrava nemmeno la stessa persona che aveva tentato in ogni modo di mettere i piedi in testa a Blaine quando Kurt si era trasferito alla Dalton, molti mesi prima.

Ricordò divertito il colorante rosa che Thad era riuscito a rimuovere del tutto solo dopo molte docce, Wes costretto al bagno dal lassativo….

Lui ubriaco marcio la sera di Capodanno.

Tante piccole cose bastarde che nessuno sembrava ricordare più.

Certo, era successo anche di peggio, ma il bello della Dalton (e in particolare dei Warblers) era che tutti sembravano quasi giustificati, come bambini che facevano le marachelle e che, quindi non si potevano odiare.

Hummel era quasi del tutto certo che così sarebbe stato anche per Trent, che stava seguendo l’esibizione con Ethan, a pochi passi dal palco.

Una mano apparve dal nulla, praticamente sotto al suo naso, facendolo trasalire. Alzando gli occhi scontrò lo sguardo con quello caldo di Blaine, che con un sorriso dolce lo invitò a prendere la sua mano, facendo poi un cenno verso la pista da ballo.

Non ci furono bisogno di parole.

Kurt sorrise raggiante, afferrando quella mano ancora tesa e stringendola forte. Camminarono per qualche metro, posizionandosi in mezzo alla moltitudine di persone che ballavano vicine.

Blaine passò le braccia attorno ai fianchi dell’altro, stringendolo a sé, e subito Kurt portò le braccia dietro al suo collo, appoggiando il capo al suo e iniziando a muoversi piano, a tempo con la voce di Kirk.

Chiuse gli occhi, lasciandosi guidare da quel momento assolutamente perfetto mentre si chiedeva se il suo cuore avrebbe mai smesso di avere seri attacchi di tachicardia ogni qualvolta Blaine lo sfiorava, anche per sbaglio.

Sperò di no, perché il sentimento che provava per lui era così intenso e entusiasmante da farlo sentire bene.

Innamorato come mai si era sentito e come pensava che non lo sarebbe mai più stato…

 

Wise men say only fools rush in

But I can’t help falling in love with you

Shall I say Would it be a sin?

If I can’t help falling in love with you

 

Ethan si portò il bicchiere di vino alle labbra, senza mai staccare gli occhi dalla figura del suo migliore amico (e, anche se non era ben chiaro, qualcosa in più) che stava letteralmente facendo l’amore col microfono.

Trent gli chiese qualcosa, ma lui si limitò semplicemente ad annuire come in trans, avvertendo un brivido ogni singola volta che Kirk arrivava a cantare quel pezzo, quello più romantico e smielato di tutti, riuscendo ad abbassare la voce al punto tale da ridurla ad un roco sussurro.

Stava ammattendo, ne era certo.

Era successo tutto così in fretta che quasi non si stava accorgendo di quello che stavano vivendo, e nonostante fossero tanti piccoli obbiettivi quelli che Kirk voleva raggiungere con lentezza, Et non aveva fretta.

Valeva assolutamente la pena aspettare un po’…

 

Like a river flows surely to the sea

Darling so it goes

Some things are meant to be

Take my hand, take my whole life too

For I can’t help falling in love with you

 

 

 

 

David sbuffò, mentre lui e Wes trasportavano un Thad collassatissimo alla sua auto “Ormai guido di più io la sua BMW di quanto lo faccia lui” disse piccato il ragazzo di colore, prendendo le chiavi dalla tasca dei jeans del ragazzo e aprendo l’auto.

Blaine e Kurt, che li seguivano, si scambiarono uno sguardo.

La serata si era conclusa verso mezzanotte e mezzo, orario in cui erano stati praticamente cacciati a pedate dai camerieri che dovevano riordinare il macello fatto.

“Tornate anche voi alla Dalton?” domandò Wes mentre David caricava alla buona il ragazzo collassato sui sedili posteriori, sistemandogli il suo maglione sotto alla testa.

Entrambi arrossirono e mentre Kurt distoglieva lo sguardo Blaine annuì energicamente “Si…. Anzi, noi andremmo subito se voi non avete bisogno di aiuto con lui”

“Io porto a casa Lily. Quell’ultimo daiquiri l’ha stesa” disse Wes avviandosi alla sua auto dove, sui sedili davanti, stava tranquilla la sua ragazza in una situazione di totale abbandono.

Al contrario di Thad che sfiorava il coma etilico, però, lei dormiva e basta.

“Dormo con il mostro stanotte” disse Thompson  a Blaine, alludendo a Thad, mentre il ragazzo asiatico se ne andava via, accendendo gli abbaglianti e uccidendo le retine di Kurt che mugugnò scocciato “Così Wes ha la stanza libera e non rischiamo di vedere il somaro far la fine di Elvis…. Domani mattina colazione alle nove e mezza?” chiese poi, chiudendo la portiera posteriore e avviandosi verso quella anteriore.

Anche Blaine aprì l’auto e Kurt ci volò dentro, ancora un po’ a disagio.

“Certo, per l’ultima volta” disse poi con un sorriso tirato.

David annuì comprensivo “Vi lascio andare, io tanto devo aspettare Troy, il mio compagno di classe, che ha bisogno di uno strappo e sta salutando una tipa che ha conosciuto stasera. A domani ragazzi.”

Blaine lo salutò con un cenno, mettendosi al volante e allontanandosi a sua volta, verso la Dalton.

David si appoggiò al tettuccio della BMW bianca, sospirando.

In lontananza, sotto alle luci del ristorante che si stavano via a via abbassando, notò un ragazzo alto e magro, che non pareva per nulla soddisfatto dalla serata.

Si scambiarono uno sguardo non appena si accorse che guardava nella sua direzione, ma venne bruscamente interrotto da Troy che montò in auto senza troppe cerimonie, irritato dalla ragazza di prima.

Sebastian guardò i due scambiarsi due parole prima di salire in auto e allontanarsi. Quando i fari si furono allontanati a sufficienza sbuffò sonoramente, lanciando a terra il mozzicone e pestandolo.

Joey lo raggiunse con un sorrisetto soddisfatto, segno che aveva rimorchiato alla fine “Andato in bianco?” domandò con falsa innocenza, ricevendo un ‘vaffanculo’ sentito.

“Stasera si, ma non è ancora finita” disse con un sorrisetto molesto Smythe, leccandosi le labbra “Ho il suo numero, e penso che lo userò…

 

Quando Kurt entrò nella stanza di Blaine si sentì un po’ a disagio.

Non lo era stato per tutta la serata che, al contrario del Prom del McKinley, poteva considerarsi perfetta.

Eppure aveva un dubbio amletico sin da quando il suo ragazzo aveva proposto di rimanere a dormire da lui, un tarlo che stava lentamente consumandogli il cervello: che progetti aveva Anderson?

Lo guardò sfilarsi la giacca di pelle, appoggiandola ad una sedia, e permise ai suoi occhi chiari di scorrere lungo la sua schiena tonica fino al bordo dei jeans.

Prese un respiro, così non andava.

Blaine si voltò verso di lui, notando dove Kurt lo stava puntando.

Fu davvero molto veloce.

Si avvicinò in un paio di passi, prendendo il suo ragazzo per le spalle e baciandolo con passione.

Kurt trattenne il respiro per un istante, scordandosi addirittura di chiudere gli occhi, prima di riprendersi e stringere tra le mani la maglietta nera del suo ragazzo, ricambiando il bacio e respirando contro la sua pelle, bisognoso di ossigeno.

Il moro iniziò a spingerlo delicatamente verso il letto, facendolo arretrare fino a che non lo urtò col le gambe.

Lo fece stendere, staccandosi dalle labbra per potersi incollare prima al suo collo e poi alla spalla lasciata scoperta dalla maglietta.

Kurt lo sentì sedersi sul suo bacino e questa era probabilmente la cosa più erotica che avessero mai fatto fino a quel momento. L’urgenza, la voglia, per un istante aveva permesso a Kurt di scordarsi del suo essere impacciato e inesperto ma ora si presentava come un cartello stradale davanti a lui.

Anzi un’insegna con i neon che si rincorrevano, stile vecchia Las Vegas.

Tutto ciò si tramutò in paura quando avvertì le mani di Blaine che, frenetiche, stavano slacciando la cintura che teneva sopra alla maglia.

C-cosa fai?” domandò tentennante, incapace però di fermarlo o semplicemente fare qualsiasi cosa che non fosse ansimare piano, visto che quelle dannate labbra lo stavano facendo morire lentamente.

Blaine non alzò il capo “La maglia” disse semplicemente, col fiato corto, lasciando un piccolo morso sulla spalla del suo ragazzo “Solo la maglia. Come l’altra volta…

Kurt chiuse gli occhi, abbandonandosi ad un sospirò profondo mentre la cintura cadeva a terra, tintinnando non appena la fibbia picchiò contro le mattonelle. Blaine alzò la maglietta con ritrovata dolcezza, stando bene attento ad accarezzargli tutto il petto con una mano mentre con l’altra lo spogliava.

Una volta che si fu liberato dell’indumento, il ragazzo riccioluto riprese possesso delle labbra morbide di Kurt, già gonfie per i baci appassionati, mentre avvertiva le sue mani ancora insicure ma decisamente più audaci che tentavano di levargli la maglietta dai pantaloni, per potergliela togliere.

Lo aiutò, gettandola con non curanza in qualche angolo della stanza, scendendo poi sul corpo caldo di Kurt per posizionarsi meglio.

Nello stesso istante, però, l’altro lo tirò a sé, tenendolo stretto e facendolo praticamente stendere sul suo corpo.

Fu inaspettato, ma decisamente gradito quando le loro erezioni già accennate entrarono in contatto, facendo partire una serie di brividi e piccoli gemiti, annegati in un bacio più urgente.

E Kurt perse ufficialmente la testa.

Blaine si fermò, appuntellando i gomiti sul materasso e guardando negli occhi il suo ragazzo, pronto a scostarsi, seppur contro voglia, non appena avesse letto in quegli occhi chiarissimi anche il ben che minimo dubbio.

Non lo avrebbe mai forzato a fare nulla, nonostante lo desiderasse così tanto che avvolte faceva addirittura male…

Quando però lo sentì muoversi in modo quasi istintivo contro di lui, provocando un’altra frizione tra i loro bacini, rituffò il viso tra il suo collo e la sua spalla, lambendolo di baci e ansimando contro di essa, mentre riprendeva a muoversi in modo più o meno ritmico contro di lui, strusciando le loro erezioni ormai evidenti una contro l’altra.

Kurt sentiva la testa così leggera e vuota da fargli paura.

Preoccupazioni, paure….

Non ne aveva più.

Portò entrambe le mani tra i suoi capelli, costringendolo a tornare sulle sue labbra, bisognoso di altri baci sempre più veloci, così come gli scatti del suo ragazzo su di sé.

Blaine gli prese una mano, intrecciandolo alla sua mentre sussurrò un “Sei perfetto” col fiato corto sulle sue labbra, baciandole alternatamente con quelle parole che uscivano come fiumi in piena dalla sua bocca “Ti amo….”

Kurt fece per ricambiare, ma non gli fu umanamente possibile.

Più le spinte del suo ragazzo si facevano veloci e irregolari, più un piacevole e diffuso calore si univa ai brividi di piacere, riscaldandogli il ventre sempre di più.

Tutto ciò che poteva esternare erano gridolini e gemiti acuti che, francamente, a Blaine non dispiacevano per niente.

Kurt portò la mano libera sulla schiena del suo ragazzo, mentre, inarcando la schiena con uno scatto, veniva forte dentro ai suoi stessi pantaloni.

Blaine ci mise poco a raggiungerlo, rotolandosi poi su un fianco per lasciarsi cadere di peso sul materasso, evitando di gravare sul corpo di Kurt che sembrava ancora vivo per miracolo.

E non avevano nemmeno fatto sesso, si erano solo strusciati….

Kurt si rese conto che Blaine gli stava ancora tenendo la mano nell’esatto momento in cui, una volta recuperata un minimo di lucidità, il suo ragazzo lo attirò a sé, abbracciandolo stretto.

Lui si lasciò stringere, scambiando con lui un ultimo bacio dolcissimo, prima di rendersi conto del casino che aveva nei pantaloni.

Un casino decisamente disgustoso che stava rovinando la magia del momento.

Blaine sembrava dello stesso avviso, visto che di schiarì la voce e, dopo averlo baciato sulla fronte, si mise a sedere sul letto “Vado un istante in camera di Jeff e Nick a…. Sistemarmi.  Tanto nessuno dei due è tornato…. Tu puoi usare il mio bagno.” Kurt annuì lentamente, non molto felice del fatto che il suo ragazzo se ne stesse per andare in un’altra stanza. Stava quasi per fare una proposta ambiziosa, ovvero chiedere a Blaine di fare la doccia con lui, ma si sentiva ancora un po’ troppo imbarazzato per farlo, nonostante la sua mente vagasse. Per l’ennesima volta, Anderson parve leggergli nel pensiero. Sorrise dolcemente, chinandosi su di lui sussurrò, direttamente sul suo orecchio “Ti prometto che faccio in fretta, così poi potremo coccolarci per bene…

Hummel gli sorrise “Allora muoviti” disse deciso, alzandosi a sua volta a sedere e osservando Blaine che si spostava per la stanza raccattando tutto quello che gli serviva per darsi una ripulita e cambiarsi.

A giudicare dalla sua espressione, nemmeno lui aveva gradito molto l’essere venuto nei pantaloni.

Lasciò la sua camera sorridendo ancora una volta a Kurt e subito il ragazzo scattò in piedi, euforico.

Dentro di lui imperversava una vera battaglia: da una parte si sentiva sfinito, dopotutto aveva ballato tutta la sera e quello sfregarsi non aveva di certo contribuito, dall’altra invece si sentiva particolarmente sveglio.

Si morse le labbra, iniziando a ragionare, mentre prendeva il pigiama e un cambio di intimo pulito. Significava che era pronto, quindi?

Il pensiero di Blaine che ansimava, la sua espressione di totale estasi…. Pensarci gli fece andare a fuoco le orecchie.

Entrò in bagno chiudendosi dentro e si spogliò velocemente, lasciando le cose in terra. Buttarsi sotto il getto caldo dell’acqua lo fece rilassare un po’ e, mentre si insaponava con il bagnoschiuma di Blaine prese a riflettere sulla possibilità che sì, poteva fare sesso con il suo ragazzo se solo lo voleva.

Anderson, certamente, non si sarebbe opposto.

La sola cosa che frenava Kurt, ovvero lo stato di totale e catatonico imbarazzo nel quale cadeva ogni volta, sembrava qualcosa di superato dopo quella sera.

Quindi si….

Era pronto.

E ne avrebbe parlato a Blaine.

 

 

 

 

Continua….

 

 

 

 

Nda.

Eccomi qui, a meno tre capitoli dalla fine!

Sarò davvero molto breve nelle mie note perché, come avrete notato, questo capitolo è qualcosa di infinito D: solo mi sono rifiutata categoricamente di tagliarlo così sono 24 pagine di dolce sarcasmo, porno e cattiveria.

Spero che abbiate apprezzato comunque.

Amo gli anni 50, avevo centinaia di canzoni bellissime tra cui scegliere e alla fine (fatta eccezione per il pezzo di Flint) sono andata sul classico, che ne pensate?

Altra domanda: preferite il prom del Mckinley o questo ballo della Dalton? E che ne pensate di Sebastian? E Trent? Per non parlare poi del risveglio sessuale di Kurt.

 

Come sempre grazie mille ad Alexa (DumbledoreFan) che mi ha betata as faste as possible e a tutti voi che mi avete recensita e aggiunta ai preferiti**

 

Un paio di cosette veloci:

 QUI trovate una FanArt bellissima fatta dalla dolcissima Sella_Ella_Lella sulla ThreeSix Maphia + Kenzie!

 

Se non lo avete ancora fatto, leggete la Flash Hummerwood di Mr Adkins, ovvero I hate.  Lasciategli anche un commentino perché davvero vale la pena, è un ragazzo davvero molto talentuoso!

 

A presto col terzultimo capitolo!

Un bacione,

Jessy

 

 

  
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