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Autore: fluorescentadolescent    03/12/2011    5 recensioni
Prima parte di un ciclo che sarà composto da quattro storie che prenderanno i nomi delle stagioni. Ho voluto cominciare con l'inverno e finirà (senza problemi, si spera) con l'autunno. Le storie ruoteranno attorno a Santana, Rachel, Quinn e Brittany. Ci saranno parti drammatiche e parti comiche. Are you ready? Winter is coming!
Genere: Angst, Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Mi scuso per il ritardo! :/
Spero che il capitolo vi piaccia e il prossimo cercherò di postarlo al più presto possibile!
Apprezzo i commenti e non sarebbe male se me ne lasciaste un paio. Così mi faccio un'idea su quanto la storia vi piaccia o meno. ;)
Buon weekend!
See ya! :)

 

 

 

BEING BRITTANY S. PIERCE

 

 

Brittany aprì gli occhi e si stirò le braccia sbadigliando rumorosamente.
Puntellò i gomiti sul materasso e studiò la stanza battendo le ciglia più volte.
La sera precedente, Rachel le aveva gentilmente preparato il divano letto, scusandosi continuamente del caos che regnava nel salotto ma la bionda la tranquillizzò più volte dicendole che non importava. Si sarebbe trattenuta solo per una notte e la mattina seguente si sarebbe messa alla ricerca di un albergo non lontano dalla casa della mora.
Questi erano i suoi piani.
“Buongiorno, Brittany!”
Rachel si appoggiò allo stipite della porta con in mano una tazza fumante.
“Hai dormito bene?”
“Sì, questo divano è comodo! Grazie Rach!”
La mora sorrise e lanciò una veloce occhiata all'orologio del lettore dvd.
“Britt, ora scendo al negozio di alimentari, devo prendere un paio di cose. Poi torno, pranziamo e ti aiuterò a trovarti una sistemazione, ok? Nel frattempo fai come se trovassi a casa tua, nessun problema.”
La bionda, colpita dalla gentilezza e dalla pazienza dell'amica, si alzò da letto e corse ad abbracciarla.
Rachel per poco non fece rovesciare il contenuto della tazza per terra, non era più abituata all'esuberanza della ragazza e ricambiò l'abbraccio sfregandole la schiena con la mano libera.
“Farò la brava!” squittì Brittany, con un ampio sorriso sulle labbra.
“La colazione è già pronta, ho preparato del thè e nel ripiano sopra il frigo ci sono dei biscotti vegani, sono sicura che ti piaceranno.”
Brittany allontanò il viso dall'incavo del collo della mora e fisso quei grandi occhi color nocciola.
“Ok, ci vediamo fra poco!”
Rachel le sorrise e staccò per prima dall'abbraccio.
“Per quanto tempo ti tratterai a New York?” domandò curiosa posando la tazza su un comodino del salotto.
“Non lo so ancora, per Natale sarò già a casa.”
“E la scuola di danza?”
“Oh, ho dato le chiavi a Mike. Prenderà il mio posto finché non torno.”
La più bassa prese il cappotto dall'attaccapanni aggrottando la fronte.
“E' dal diploma che non lo sento più. Come sta?”
Brittany l'aiutò a sistemarle il colletto della giacca, senza perdere quel solare sorriso.
“Non lo sai? E' sposato con Tina!”
Rachel si bloccò, sinceramente sorpresa e scosse la testa divertita.
“Non ci posso credere, sono veramente contenta per loro! Sono anime gemelle.”
“Già, anime gemelle.” fece eco la bionda allontanandosi di pochi passi dalla più bassa permettendola di uscire dalla stanza.
“Cercherò di non fare tardi così continuiamo la chiacchierata davanti a un bel piatto di pasta. Ciao Britt!” la salutò con un cenno della mano e uscì dall'appartamento.
La bionda si ritrovò così sommersa in quel mare di scatoloni che imperversavano sparsi per il salotto e il corridoio principale.
Mise due mani sui fianchi osservando minuziosamente le scatole di cartone, sporse il collo cercando di indovinare i contenuti di quei misteriosi tesori.
L'occhio cadde su una scatoletta gialla semi-vellutata, diverse da tutte le altre, nascosta dietro al divano letto ed ebbe l'impulso di aprirla.
Il colore era così invitante, allegro e spiccava nel grigiore della stanza.
Scosse la testa sorridendo, non era di sua proprietà e non voleva di certo ripagare l'ospitalità di Rachel andando a ficcare il naso nelle sue cose.
Raccolse i vestiti dal borsone che si era portata con sé e raggiunse il bagno.
Dopo essersi lavata e cambiata, fece una piccola colazione con del thè e i biscotti che le aveva indicato l'amica pochi minuti fa.
Una volta finita anche la colazione, tornò nel salotto con l'intenzione di studiare bene la mappa stradale di New York ma la chiuse neanche dopo cinque minuti.
Aveva una certa difficoltà a capire le linee stradali, i simboli colorati erano troppo strani e i nomi delle vie, così simili, le creavano solo una gran confusione in testa e decise così di aspettare la Berry.
Si tuffò nel divano letto ancora aperto e disfatto, fece scorrere lo sguardo sul soffitto perdendosi in mille pensieri.
Aveva un piano.
La sua piccola allieva preferita le aveva detto che se voleva più regali sotto l'albero doveva solo compiere due piccoli e importanti gesti come ritrovare l'amicizia di Rachel e rivedere Santana.
Sapeva che non sarebbe stato un compito facile, soprattutto per via di Santana.
Le aveva spezzato il cuore, tradito la fiducia e rotto un'amicizia che durava da anni. Ma Brittany era fondamentalmente una buona persona e dal canto suo non riusciva a portare rancore per una persona per così tanto tempo.
Sì, la compagnia di Santana Lopez le mancava ma non aveva nessuna intenzione di ricostruire un rapporto...amoroso con lei.
Alzò la testa dal cuscino e fece scorrere la lingua sulle labbra.
Non voleva passare l'intera mattinata sul letto, voleva fare qualcosa.
Si inclinò appena dal letto e rivide quella scatola che tanto aveva catturato la sua inesauribile curiosità pochi minuti fa.
Con estrema cautela la prese e se la mise sul grembo, come per proteggerla da nemici invisibili.
In uno dei lati della scatoletta campeggiava una scritta nera leggermente sbiadita.
'Estate'
Le labbra si incurvarono in un sorriso. Non poteva che trovarci qualcosa di bello!
La aprì con delicatezza e il sorriso le si raggelò in bocca.

 

 Rachel rientrò nell'appartamento una mezz'ora dopo con in mano due sacchetti targati Root's Vegan Food.
“Sono arrivata!”
Chiuse la porta d'ingresso spingendola con le spalle ed entrò nel sala trovandola vuota.
Si diresse così in cucina e vi trovò la bionda seduta davanti al tavolo con in mano delle lettere e una decina di foto erano sparse un po' per tutto il piano marmorizzato.
“Brittany!”
La ballerina alzò il capo di scatto e cercò di nascondere goffamente il contenuto che aveva tirato fuori dalla custodia gialla.
“Cosa stai facendo?” domandò la mora sconcertata, posando la spesa su uno spazio vuoto del tavolo.
“Mettile via, per favore.”
“Scusami Rach, ma... Tu e Quinn?” domandò accigliata l'altra, indicando i fogli piegati che ancora teneva tra le dita.
“Britt...”
“Non sarò molto intelligente, ma so riconoscere questo” la bionda mise le carte e le foto all'interno della scatoletta “Cosa è successo tra voi?”
Rachel ruotò gli occhi e alzò due mani in segno di resa.
“E' una storia lunga, Brittany.”
“Ho tutto il tempo.”
“Ma il pranzo...”
“No.”
Rachel non aveva mai visto Brittany così seria e risoluta, si sedette davanti a lei e si sfregò nervosamente le tempie.
“Precisamente cosa vuoi sapere?” chiese a denti stretti.
Brittany spostò lo sguardo dalla piano del tavolo agli occhi scuri della mora e viceversa.
“Eravate una coppia?”
Rachel fece un profondo sospiro e si limitò ad accennare con la testa.
Come poteva sintetizzare il tutto a Brittany senza doverla mandare in palla?
“Più o meno, finché lei non è sparita dalla mia vita con la scusa dell'università...”
“Vi amavate?” fece l'altra sporgendosi appena dal tavolo e guardandola con occhi seri.
Rachel distolse lo sguardo e borbottò appena, prima di darle una risposta.
“Penso di sì, io... siamo state insieme per poco e non..saprei come definire quel nostro rapporto. Uscivo con Finn quel periodo, tra l'altro. Quindi eravamo in una situazione ben strana.”
“Oh..”


“Dimmi qualcosa..” fece Rachel, osservando il silenzio della bionda.
Brittany fece scivolare il più lontano possibile la scatoletta e si appoggiò sullo schienale.
“Sinceramente non so che dirti, Rach. Sono un po' confusa. Mi sento come quando ho scoperto che gli ornitorinchi non sono uccelli né pesci anche se fanno le uova. Capisci?”
“Credo... credo di sì, ti capisco.”
Rachel cercò di prendere le mani della bionda ma questa li ritirò al primo tocco.
“Sei arrabbiata con me?”
“Cosa? No!”
“Bene.”
“Sono arrabbiata con Quinn.” sibilò abbassando il viso.
“Lo so.”
“Anche lei ha tradito me, non solo Santana.” disse con voce flebile, giocando una ciocca di capelli biondi.
Rachel strizzò gli occhi cercando di indovinare come deve essersi sentita la ragazza quattro anni fa.
Sapeva che le tre amiche erano molto legate e deve aver così provato una forte delusione per l'altra bionda, si volevano davvero molto bene e si fidavano a vicenda.
Brittany stavolta allungò le mani, strinse quelle di Rachel che erano ancora posate sul tavolo e cercò di cambiare discorso.
“Sei ancora in contatto con Santana?”
“Sì, sono ancora in contatto con lei. Ci siamo viste... ieri sera.”
La bionda alzò lo sguardo e inclinò appena il viso.
“Per questo ieri sera avevi fatto tardi? Siete uscite insieme?”
“Sì, siamo andate in un locale.”
“Ok” la bionda fece una pausa e si morse l'interno delle guance, indecisa se esporre il proprio piano perfetto.
“Sai perché sono a New York?”
Rachel alzò le spalle scostando la testa, non ne aveva davvero idea.
“Per incontrare te..” sorrise alzando le sopracciglia “e Santana.”
Rachel indietreggiò la testa, sorridendola a sua volta.
“Santana? Non capisco...”
“Voglio passare un Natale perfetto, Rachel. Mi piacciono i regali e... quest'anno li voglio avere veramente tanti sotto l'albero! E Babbo Natale premia chi si è comportato bene durante l'anno, no? Io credo di aver fatto la brava, come sempre, ma...” sospese la frase in aria, facendo vagare gli occhi davanti a sé “ho davvero bisogno di finire il mio puzzle.”
“il tuo puzzle?”
“Yeah, la vita è come un puzzle! Il mio è quasi completo solo che mi mancano due tasselli. Tu e Santana.”
“Fammi capire, sei venuta fin qua solo perché vorresti dei regali in più sotto il regalo e completare un 'puzzle'?” domando l'altra inarcando un sopracciglio.
Sapeva che Brittany era una ragazza non convenzionale, ma addirittura macinare chilometri di viaggio solo per un desiderio prettamente infantile?
“Esatto, Rachel!”
Brittany sembrava davvero irremovibile e decisa a completare la missione.
“Ma tu e Santana non vi siete lasciate nel migliore dei modi..” fece notare la più bassa, sinceramente preoccupata per Brittany.
“Lo so, ma.. cavolo! Sono passati quattro anni e mi sento pronta ad affrontarla, completamente. Non voglio tornarci insieme, Rachel. Voglio solo parlarle e..vederla.”
“E Quinn non è compresa nel tuo puzzle?”
“No.” fece l'altra con assoluta indifferenza “Con lei è diverso, storia lunga.”
Ma come faceva a prenderla così alla leggera? Rachel incrociò le braccia sul tavolo e fissò quegli occhi blu così particolari e pieni di vita.
Evidentemente aveva superato la separazione e ormai aveva preso il completo controllo della propria vita.
Rachel e Santana aveva raggiunto i loro sogni certo, ma allo stesso tempo avevano ancora un piede affossato nel passato e quella nebbia chiamata confusione ancora non si era diapanata dalle loro teste.
“Non so Santana sarà pronta a vederti, insom-”
“So che le hai telefonato ieri sera.” tagliò l'altra, con un sorriso “Ho un buon udito.”
“Oh..”
“Quindi il mio arrivo non è propriamente una sorpresa, no? Ora lei sa che sono in città e.. le darò del tempo per assimilare la notizia e mi vedrà quando sarà pronta, la conosco.” fece con fare ovvio.
“E Rach... mi dispiace per quello che è successo con Quinn” la bionda si fece più seria “scusami se ho aperto la scatoletta, mi piaceva il colore e pensavo di trovarci della polvere di fata.”
Polvere di fata? Rachel scosse la testa e non fece a meno di ridacchiare.
“Tranquilla Brittany, non sono arrabbiata. Dovevo buttare via il contenuto già molto tempo fa.”
“E perchè non l'hai fatto?”
“Non lo so..” Rachel osservò la scatoletta con un mezzo sorriso “Forse perché non riesco a cancellare dalla mia mente una delle migliori estati che io abbia mai passato in vita mia?”
La bionda mise una guancia sul palmo della mano, abbandonandosi sul piano del tavolo.
“Ho come l'impressione che sia successo qualcosa di più tra voi due.”
“Forse.” sorrise la mora, sperando che la bionda non indagasse troppo, non aveva voglia di doverle raccontare la verità, segno per segno. Già aveva omesso alcuni particolari con Santana e voleva fare lo stesso anche con Brittany.
In più ogni volta che si nominava Quinn, Brittany sembrava irrigidirsi.
La bionda sembrò capire il disagio di Rachel nel affrontare l'argomento e il tono di voce divenne più dolce di quanto non lo fosse prima.
“Cosa vorresti per Natale, Rach?”
“Sono ebrea, Brit.”
Brittany si grattò la nuca con un'espressione dubbiosa.
“Giusto, ma...Gesù era ebreo. Perché non puoi festeggiare la nascita di un bambino ebreo? E' una cosa così carina!”
“E' molto più complicato di così ma in effetti la tua osservazione, letta in un certo modo, potrebbe essere quasi ragionevole.”
Solo Brittany poteva credere a Babbo Natale e sintetizzare le differenze tra due religioni con estrema facilità.
“Comunque posso sempre farti un regalo prima che io torni a Lima?”
“Certo ma non disturbarti, veramente.” le indirizzò un occhiolino.
“Voglio fartelo!” rise la ballerina, illuminandosi “Sarà il mio modo per ripagarti l'ospitalità!”
“A proposito..” Rachel si morse le labbra “Puoi stare qui finché vuoi, non mi dispiacerebbe avere un po' di compagnia.”
Brittany aprì più volte la bocca, senza emettere alcun suono e infine si alzò dalla sedia prendendo subito posto sulle gambe della mora.
“Grazie Rachel, lo apprezzo. Ti aiuterò con le faccende e sarò la più brava ospite dell'universo!”
“Però non curioserai più tra i miei scatoloni.”
La ballerina mise due dita sulle labbra annuendo solenne prima di legare le braccia attorno al collo della più bassa.
“Te lo prometto!”


DLIN-DLON.
“Hanno suonato.”
“Ho sentito, Britt.” diede un colpetto alla coscia intimandola di scendere dalle gambe “Mi riempi una pentola con dell'acqua, intanto?”
“Certo!”
“Ehi..non mi hai ancora detto una cosa.”
“Cosa?”
“Perché io faccio parte del tuo puzzle?”
Brittany, ormai in piedi, si voltò verso la mora.
“Da quando mi hai detto di aver preso una casa con l'aiuto di Santana, mi è scattato qualcosa qua dentro” indicò la tempia con l'indice “Ho immaginato che le cose tra voi non sarebbero finite lì e avevo ragione. Poi mi piaci, sei magica.”
Rachel la guardò stupita e capì di aver davanti una persona veramente speciale.
“Anche tu mi piaci, Brittany.”
La mora si alzò dalla seggiola, le fece un occhiolino e si diresse verso l'ingresso con un sorriso stampato sulle labbra.
Aprì lo spioncino e una ruga solcò sulla fronte.
“Merda..” sussurrò appoggiando le mani sul legno della porta.
Si guardò le spalle in direzione della cucina e scosse la testa.
Sapeva che sarebbe successo, ma non così presto e nemmeno a casa sua.
Aprì la porta lentamente e mise una mano sul fianco, cercando di sembrare vagamente infastidita dal tempismo della persona che aveva di fronte a lei.
“Posso spiegarti, Rachel...”
“Ciao Santana.”

  

  
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