Anime & Manga > Soul Eater
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Autore: Shi_Sama    03/12/2011    0 recensioni
Salve a tutti! Questa è la mia prima ff e quindi non sono particolarmente brava... comunque, questa ff riguarda Soul Eater e in particolar modo Tsubaki e Black Star che sono i personaggi che preferisco nell'anime. Ehm non so cosa scrivere nell'introduzione a parte questo... quindi bhe buona lettura a chi è intenzionato a leggere! E se commetto qualche errore, scusatemi! Ciaooo :D :3
Genere: Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Crona, Death the Kid | Coppie: Black*Star/Tsubaki, Soul/Maka
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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 Salveee! Questo capitolo è molto corto, anche più dei precedenti, ma non trovo mai il tempo per scrivere! Mi dispiace ç___ç e scusate se non è proprio il massimo (perchè non lo è affatto! T___T)

BLACK STAR

 

 

La mia corazza cominciava a soffocarmi. Ogni gesto, ogni parola, ogni sguardo non facevano altro che allontanare sempre di più Tsubaki.

Purtroppo di Crona m'importava. Solo che avevo rinchiuso tutto questo dolore nella mia barriera, nel mio piccolo inferno personale, che nemmeno Tsubaki poteva vedere.

-Mi dispiace lasciarti andare così...- sussurrai.

I corridoi cominciavano a brulicare di gente pronta per tornarsene a casa poco dopo essere arrivata. La scuola era chiusa per qualche giorno, era considerata “non esattamente sicura.” Faceva quasi ridere, si sapeva benissimo che non sarebbe successo nulla a nessun altro, ormai era tardi per le precauzioni.

Mi unii alla folla e procedetti in direzione opposta all'uscita, scontrandomi con chiunque -Ma che cazzo fai? Maledizione, l'uscita è di là!- continuai imperterrito, spingendo sempre più forte per farmi spazio.

Una gomitata mi prese in piena fronte. Scattai in avanti e atterrai quello che mi aveva colpito. Ox.

-Rifallo e non ne esci vivo- lo minacciai con gli occhi socchiusi, tremando.

-Oho, ma come siamo magnanimi, non l'ho mica fatto apposta sai... Comunque dato il tuo comportamento, potresti benissimo avere aiutato il padre di Crona nel suo intento-

Lo alzai per il colletto della camicia e lo sbattei violentemente in un piccolo corridoio vuoto lì affianco. Poi gli assestai un pugno nello stomaco e feci per andarmene.

-Non sei neanche degno della tua discendenza, che fai, non rendi onore a tuo padre, non mi UCCIDI?- sussurrò.

-Se vuoi lo faccio subito.-

Ghignò soddisfatto mentre gli volavo addosso riempendolo di calci fino a farlo sanguinare.

-CHE C'E', NON PARLI PIU'? SEI CONTENTO ORA?- gli urlavo dopo ogni calcio che gli assestavo.

-TU SEI PAZZO, BLACK STAR! Non pensare che io torni a casa stasera, ho chiuso con te!-

Una piccola ombra si era intrufolata silenziosamente nel corridoio dietro di me.

Mi voltai verso la voce con gli occhi sbarrati mentre Ox si contorceva stringendosi lo stomaco con le braccia. Non feci in tempo a focalizzare l'immagine che un sonoro schiaffo si stampò sulla mia guancia sinistra. Tsubaki era ovviamente in lacrime, un po' per tutto. Cazzo, questa volta era davvero finita.

-N-non puoi sfogare su chiunque ti capiti a tiro tutta la tua frustrazione, cresci, CRESCI! E impara cosa vuol dire amare qualcuno... Poi se mi trovi ancora fammelo sapere.-

Scattò indietro e tornò nel corridoio principale, mischiandosi con gli ultimi che stavano uscendo.

Non avevo il coraggio di fermarla, un' altra volta.

Un ringhio mi partì dal petto e mi voltai verso Ox che si stava lentamente riprendendo.

-L'hai fatto apposta? Le hai detto di venire qui brutto bastardo?-

Il ghigno che si allargava sempre di più sul suo volto servì a confermare le mie ipotesi. Non potei trattenermi dallo sputargli in pieno volto, per poi dileguarmi prima di disintegrarlo.

-Sai com'è mandi un messaggio a Tsubaki... E poi stuzzicarti è facile, ahaha.- tossì.

Strinsi i pugni con violenza fino a farmi scrocchiare le nocche, non avrei sentito altro.

 

 

SOUL

 

 

Crona era in infermeria, respirava a malapena. Maka continuava a stringerle la mano e pregava. Sì, pregava sua madre di darle la forza di sopportare anche questo.

Avrei tanto voluto aiutarla, ma nonostante cercassi di sostenerla non facevo altro che innervosirla. Allora la osservavo da lontano. Ero accovacciato a terra con gli occhi spalancati che la fissavano, non mi perdevo nessun movimento. Un secondo si spostava una ciocca di capelli dietro all'orecchio, l'altro accarezzava una guancia a Crona o semplicemente si asciugava le lacrime che scorrevano incessanti e silenziose sul suo viso.

Ero così assorto nei miei pensieri che non mi accorsi che Tsubaki era entrata fino a quando non si sedette a terra di fianco a me.

-Di nuovo qui?- le chiesi. Da quando aveva scoperto la notizia su Crona, era rimasta qui con me e Maka per un po', ma poi era uscita di nuovo. Per Black Star immagino. Quel ragazzo riusciva a portare l'attenzione su di sé anche quando non era il caso.

-Sì.- sospirò.

-Black Star?- quel nome la fece scattare come una molla.

- Io, io non voglio più vederlo! Almeno per un po'. Continua a comportarsi come uno stupido, non capisce che valore abbia la vita... Prima mi sono assentata perchè Ox mi ha mandato un messaggio. Diceva che Black Star aveva cominciato ad insultarlo senza motivo e sembrava volerlo picchiare... Infatti appena mi sono precipitata là (sai che Ox è una femminuccia, no?!) si stava prendendo un sacco di calci e pugni. E lì, beh... Ho capito quanto odi Black Star quando si comporta in questo modo, quando cerca di risolvere le situazioni difficili con la violenza. E poi dopo quello che ha detto su Crona, ho capito che è una persona con cui non voglio più perdere il mio tempo.- disse brevemente.

Nessuno dei due andò oltre nel discorso. Restammo semplicemente lì, come sospesi in un mondo parallelo dove il tempo non sembra scorrere, mentre Crona scivolava nell'oblio...

Tutto finì in un attimo. Tra un battito di ciglia e l'altro, il tonfo sordo del suo cuore cessò di esistere. Lei cessò di esistere. In silenzio come quando era nata, altrettanto silenziosamente scivolò tra le braccia degli dei della morte.

Non c'era più nessuna lacrima, nessun dolore; soltanto il bianco, il vuoto dell'apatia. Come in una sorta di trance Maka scivolò a terra accanto a noi. Ci stringemmo le mani e ad occhi chiusi attendemmo l'ondata di ricordi che stava per travolgerci, come uno tsunami. E questa, lentamente, cautamente si avvicinò a noi... Per poi saltarci addosso, affogarci, ridurci al nulla.


 

  
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