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Autore: Sirio J Dawson    03/12/2011    2 recensioni
... - Baby sei bellissima quando ti arrabbi. – me lo ritrovo davanti agli occhi, accovacciato che mi sorride dolcemente.
- Io.. non volevo scusami.- mi prese la mano e mi fece alzare.
Mi girai, il solo tempo di capire che avevo le spalle all’armadio, poi solo il nostro amore.
Le sue labbra contro le mie, che si unirono in un unico bacio, il mio viso stretto delicatamente tra le sue mani.
L’aria sapeva di cioccolata e di latte, i suoi baci erano un qualcosa di fantastico.
- Justin baci come un dio lo sai? – gli diedi un bacio, mi abbracciò così forte da farmi mancare il respiro.
- E tu sai che io senza di te non posso stare? – mi strinse ancora più forte, si tolse con la punta del piede le scarpe, il suo abbraccio si sciolse e mi fece cadere sul letto...
Genere: Sentimentale, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Nuvole & Lenzuola.
 

 
 
Ogni singolo bacio mi faceva rabbrividire.
Si notava tanto che non ero mai stata fidanzata, eppure non mi fece nessuno domanda al riguardo.
Restammo a coccolarci  mi piaceva, tanto.
E’ vero, non ci conoscevamo da molto, direi che non erano neanche ventiquattro ore, ma infondo non stavamo facendo niente di male, erano solo timidi gesti d’affetto, niente di più.
Si notava che Justin era un ragazzo serio.
Non era uno di quelli che andavano subito al dunque.
Ogni tanto diventavo rossa, uno dei tanti miei difetti, non lo sopportavo.
Justin me lo fece notare, era stato delicato anche in questo, mi paragonò ad una fragola.
Io li per lì non capii, poi compresi.
Mi maledissi per questa mia reazione, tanto che mi riparai sotto le lenzuola.
- Dai Luce, vieni fuori.- disse lui punzecchiandomi con un dito sulla pancia.
- No Justin, non sopporto che io diventi rossa in viso, mi sento ridicola!- parlai così velocemente che fui costretta a ripetere.
Ecco un altro dei miei difetti, dico le cose così veloci che gli altri mi guardano con gli occhi da merluzzo, cosa che io detesto.
Lui sorrise dolcemente.
- Va bene Luce, se non vieni con le buone, rimangono solo le cattive…- aveva un tono di sfida.
- Justin non fare cazzate!- gli dissi in un tono che sembrava tutto tranne che severo.
- Justin il solletico NO!- cercai di supplicarlo ma non ci fu verso.
- Lo hai voluto tu!- mi fece notare dolcemente.
Dopo una decina di minuti di risate a crepapelle, e dopo essere caduti giù dal letto, Justin mi spinse a guardare le nuvole.
- Guarda che forme strane che hanno queste nuvole.- disse dandomi un bacio sul collo.
Io ne indicai una che assomigliava vagamente ad un cuore.
- Justin non ti pare che quella nuvola sia simile ad un cuore?- gli sussurrai all’orecchio ricambiando il bacio.
- Si hai ragione è gigante! E sai una cosa?- si voltò verso di me aspettandosi una risposta.
- Che cosa?- mi guardava con degli occhi così espressivi che mentre parlavo lo fissavo perennemente.
- Così è diventato il mio cuore appena ti ho vista.- questa non me l’ha aspettavo, davvero.
Mi aveva detto di tutto fino al quel momento, ma questa era stata la cosa più bella, una lacrima mi scese dal viso, lui se ne accorse e me la asciugò.
- Piccola che cosa ho detto che ti ha fatto piangere?- mi abbracciò forte, mi prese in braccio e ci sdraiammo sul letto.
- Nessuno mi aveva mai detto cose così romantiche in vita mia.- mi strinsi forte a lui, il suo profumo era una droga per me.
Mi diede un bacio, adoravo i morsi che mi dava.
Non mi faceva male assolutamente, era la delicatezza fatta persona.
- Piccola ma noi non dovevamo andare a cenare?- guardò l’orologio, erano le 21.30, eravamo n netto ritardo, il ristorante chiudeva alle 22.00.
- Io vivo di te, non ho bisogno d’altro!- non mi riesce sempre di dire ciò che penso, ma stavolta c’ero riuscita.
Justin mi guardò quasi sorpreso.
- Preferiresti rimanere qui con me e morire di fame?- mi chiese incredulo.
- Sì, stare senza di te è come stare in alto mare, solo tu mi puoi salvare- queste parole mi uscirono spontanee.
Ad un certo punto si mise a cantare:
 

I never understood you when you say
Wanted me to meet you half way
I felt like I was doing my part
You kept thinkin you were cummin up short
Its funny how things change how I feel…
 


Era dolcissimo, riconobbi il pezzo, OVERBOARD, una delle canzoni più belle che Justin abbia mai cantato.
Io continuai:
 

So crazy Its this thing we call love
And now that weve got it we just can’t give up
I’m reaching out for you
Got you out here in the water and i’m…

 
- Facciamo un patto?- disse lui accarezzandomi una guancia.
- Si dimmi…- non sapevo dove volesse arrivare, ma ero curiosa.
- Io amo te, e tu ami me. Va bene?- mi sorrise, che ragazzo romantico.
- Justin lo sai che sei sorprendente?- lo baciai, aveva le labbra così morbide che lo avrei preso a morsi, se non mi avesse presa sul tempo, mordendomi il labbro inferiore.
- E tu lo sai che sei bellissima?- tutti questi complimenti mi facevano venire i brividi, ogni volta che lo guardavo incrociavo i suoi occhi color del caramello, sono una cosa meravigliosa.
 
Ci alzammo dal letto e ci vestimmo, ci guardavamo costantemente, come se i nostri occhi fossero due calamite.
- Piccola dove sono le chiavi?- sorridendo mi fece notare che avevo uno stivaletto slacciato.
Mi chinai e me lo allacciai.
- Sei perfetta ora!- disse entusiasta.
Aprimmo la porta e ci avviammo per il corridoio.
Mi prese la mano, ed entrammo nel ristorante.
C’era un scuola in gita, un sacco si ragazze, ci guardano, le loro facce da stupite diventano eccitate ed emozionate.
Io non so che fare, stringo ancora più forte la mano di Justin.
- Non ti preoccupare baby, ci penso io, un autografo una foto ed è tutto sistemato.- quello che disse riuscì a tranquillizzarmi solo parzialmente, perché molte ragazze mi stavano fissando.
I pettegolezzi.
Si stavano chiedendo chi era quella fortunata che stava mano nella mano con il loro idolo, forse stavano discutendo sulla mia bellezza, come mi ero vestita ed altre stupidate simili.
Justin mi guardava, tutte le fan gli chiesero chi fossi.
- E’ la mia nuova fidanzata.- disse con semplicità.
Io arrossii all’istante. Avevo gli occhi di una ventina di beliebers addosso.
- Non guardatela troppo, che sennò me la consumate.- mi regalò di nuovo un altro meraviglioso sorriso.
- Ma tu non stavi con la Gomez?- a parlare era stata una voce che proveniva dal fondo.
Si notò lontano un miglio che Justin aveva fatto finta di non sentire.
Fatto sta che il suo sorriso scomparve, e continuò a guardare bieco colei che gli aveva fatto questa domanda inopportuna.
Evidentemente era un’haters, era chiaro, solo chi lo odiava non sapeva che si erano lasciati, o meglio, lo sapeva ma voleva farlo stare male.
Io intanto mi ero avvicinata, e cinsi il suo braccio.
Lui mi guardò con tenerezza, come se volesse andarsene subito da li.
- Andiamo piccola.- mi prese la mano e ci avviammo verso il tavolo.
Delle professoresse richiamarono l’attenzione delle alunne in piedi e le rifecero sedere, in modo tale che ci saremmo potuti godere la serata tranquillamente.
- Cosa prendi?- gli chiesi guardando il menù.
- Una pizza margherita, tu?- gli era tornato il sorriso. Avevo paura che quella ragazzina lo avrebbe rattristato per tutta la serata, fortunatamente ciò non accadde.
. Penso che prenderò una pizza ai quattro formaggi!- mi piaceva quella tipologia di pizza, era la pizza più gustosa che io abbia mai mangiato.
- Mai assaggiata, però promette bene!- si alzò dal tavolo, io lo guardai mentre mi si avvicinava.
- Che ho che non va?- gli dissi perplessa.
- Aspetta un secondo…- mi prese il mento e mi baciò davanti a tutte le sue fan, che lanciarono un urlo di quelli che neanche agli stadi si sentono.
- Oddio l’ha baciata hai visto c’è! Devo chiamare subito la mia best!!- bimbo minchia all’assalto.
Ecco le fan che non sopportavo, quelle infantili.
- Justin ma sei impazzito, guarda che hai scatenato!- gli dissi stupefatta.
- Baby stai tranquilla, c’è sempre un motivo in ciò che faccio.- mi stava ancora reggendo il mento, mi era così vicino che sentivo il suo respiro sul mio viso.
- Sai i tuoi occhi sono la cosa più bella che io abbia mai visto.- stavolta la timidezza davvero si era andata a farsi fottere.
Lui mi stava per dire qualcosa quando una fan ci raggiunse.
- Justin cosa provi quando sei con la tua ragazza?- disse lei scribacchiando su un foglietto la domanda.
- Quando ho la mia ragazza con me non sento nessun dolore, nessuna paura non ho alcuna preoccupazione…- le sorrise e si congedò, scrivendo sul foglietto la romantica risposta del suo idolo.
 

 

* Angolo dell’autrice. *
 
Ma buonasera! :3
Eccomi qua con il terzo capitolo.
Spero vi piaccia, è stata un’odissea scrivere questo capitolo, ma alla fine ci sono riuscita!
Un bacio:
Sirio Dawson.

   
 
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