Era una raccolta, gli altri capitoli però non mi soddisfacevano molto e li ho rimossi in attesa di revisione. Questa è la prima drabble e quella che più di tutte ho cullato e a cui mi sono affezionata. L'unica che reputo meritevole (non molto, ma un po' sì) di restare pubblicata così com'è.
A
proposito di questa storia, poi, vorrei dire che il titolo "Mi ha
rapito
il sole" è tratta da un'iscrizione funebre latina riesumata
dal libro di
latino del ginnasio. Capirete che il fatto che sia un epitaffio sia una
cosa
che cade abbastanza a fagiolo, anche se in modo piuttosto
blando.
Ora
smetto di tediarvi, grazie dell'attenzione.
A
mio padre,
a cui non farò mai leggere questa storia.
Ma che se ne meriterebbe mille più belle.
Edward Elric ~ Sol Me Rapuit
{Icarus}
3 ottobre 1910.
Poi una scritta, Non dimenticare. Per ricordare, sempre.
È una linea precisa a violare il metallo, una nervatura d'argento a crocevia del mondo.
La incise il giorno stesso in cui strinse l'orologio, tracciandola senza alchimia, metallo contro metallo. Fino a sanguinare.
3 ottobre 1910.
C’è tutto il sapore amaro del contrappasso, quello plumbeo e acre del fumo di una casa bruciata sulle colline di Resembool, poi il sorriso di Trisha –la sua voce che non c’è più.
È stato il sole a bruciarti, Edward. Poi ti ha rapito.