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Autore: Parsifal    03/12/2011    1 recensioni
Dovevo scrivere da cinque giorni qualcosa per una grande festa di un'associazione di volontari di cui faccio parte, per poi leggerla mercoledì prossimo, la sera, sul palco di un teatro!!!!
Chiaramente non mi veniva in mente niente...il tema della serata sarà:
"Un lungo cammino inizia sempre con un piccolo passo"
e proprio oggi pom è venuta fuori questa piccola storia che ha colpito me prima di tutti (come sempre :P).
E' ispirata anche questa, come tutte le mie ultime fic, e la vorrei dedicare a Shingo Araki's, a Freddy e a tutti quelli che ci hanno lasciato un'eredità meravigliosa, che parla per loro e ci dà speranza e forza.
Piccoli fari nell'oscurità.
Buona lettura a tutti.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nuova pagina 1
Ho sempre davanti agli occhi un’immagine a me cara che non scorderò mai e che mi tiene compagnia negli inverni lunghi e difficili della mia vita:
Due scarpette da ballo e un tutù.
Sono di un rosa tenue e delicato, con dei piccoli fiori disegnati sopra.
E rivedo, con gli occhi della mente, la mia Valentina mentre danza, leggiadra, sulle punte.
Il suo sorriso dolce, la ferma risolutezza del suo sguardo, la testa reclinata sulla spalla destra.
E la mancanza delle braccia non toglieva nulla alla sua grazia ma anzi, aggiungeva una dignità tale da lasciare storditi.
Valentina non era nata così, senza braccia.
Lo era diventata a causa di un incidente.
Ma in quella macchina erano rimaste soltanto le sue braccia, perché la sua volontà, immutabile, continuava a spingerla a fare ciò per cui era nata: ballare.
Passo dopo passo vinse le ritrosie naturali di chi non credeva più in lei.
Riuscì, con la sua forza di volontà, a sopperire alla sua menomazione senza nulla togliere all’equilibrio, all’armonia.
Questo mi fa bene in quel posto, della mia anima, sempre al freddo.
La riscalda e gli dà forza ed equilibrio.
Allontana i miei fantasmi e mi rende consapevole che nulla è impossibile se soltanto io lo voglio.
Poso il libro e mi alzo, avvicinandomi alla finestra.
Il nastro grigio dell’asfalto si stende davanti ai miei occhi, perdendosi all’orizzonte mentre il sole, ancora celato dalle nuvole, fa sapere che c’è, che non esiste nuvola che possa cancellarlo.
Che lui esiste lo stesso e vive anche oltre l’oscurità.
E allora, inconsapevolmente quasi, la mia schiena si raddrizza e la testa si alza, con fierezza.
Non c’è forza al mondo che possa fermare la mia volontà.
Questo mi ha insegnato Valentina e questo terrò bene in mente per vincere le mie battaglie,
per continuare il mio cammino, passo dopo passo.
Anche con l’ausilio di un bastone.
Perché se è vero che un lungo cammino inizia sempre con un piccolo passo non ho tempo da perdere né passi da buttare, visto che la mia strada non ha orizzonti e si perde nell’infinito.
Dove i sogni diventano realtà.
   
 
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