Ho sempre davanti agli occhi un’immagine a me cara che non scorderò mai e
che mi tiene compagnia negli inverni lunghi e difficili della mia vita:
Due scarpette da ballo e un tutù.
Due scarpette da ballo e un tutù.
Sono di un rosa tenue e delicato, con dei piccoli fiori disegnati sopra.
E rivedo, con gli occhi della mente, la mia Valentina mentre danza, leggiadra,
sulle punte.
Il suo sorriso dolce, la ferma risolutezza del suo sguardo, la testa reclinata
sulla spalla destra.
E la mancanza delle braccia non toglieva nulla alla sua grazia ma anzi,
aggiungeva una dignità tale da lasciare storditi.
Valentina non era nata così, senza braccia.
Lo era diventata a causa di un incidente.
Ma in quella macchina erano rimaste soltanto le sue braccia, perché la sua
volontà, immutabile, continuava a spingerla a fare ciò per cui era nata:
ballare.
Passo dopo passo vinse le ritrosie naturali di chi non credeva più in lei.
Riuscì, con la sua forza di volontà, a sopperire alla sua menomazione senza
nulla togliere all’equilibrio, all’armonia.
Questo mi fa bene in quel posto, della mia anima, sempre al freddo.
La riscalda e gli dà forza ed equilibrio.
Allontana i miei fantasmi e mi rende consapevole che nulla è impossibile se
soltanto io lo voglio.
Poso il libro e mi alzo, avvicinandomi alla finestra.
Il nastro grigio dell’asfalto si stende davanti ai miei occhi, perdendosi
all’orizzonte mentre il sole, ancora celato dalle nuvole, fa sapere che c’è,
che non esiste nuvola che possa cancellarlo.
Che lui esiste lo stesso e vive anche oltre l’oscurità.
E allora, inconsapevolmente quasi, la mia schiena si raddrizza e la testa si
alza, con fierezza.
Non c’è forza al mondo che possa fermare la mia volontà.
Questo mi ha insegnato Valentina e questo terrò bene in mente per vincere le
mie battaglie,
per continuare il mio cammino, passo dopo passo.
Anche con l’ausilio di un bastone.
Perché se è vero che un lungo cammino inizia sempre con un piccolo passo non
ho tempo da perdere né passi da buttare, visto che la mia strada non ha
orizzonti e si perde nell’infinito.
Dove i sogni diventano realtà.