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Autore: HachiXHikaru    03/12/2011    3 recensioni
Piccola fic di natalizia, l'idea mi è venuta osservando un'immagine dei due protagonisti che giocavano con la neve XD
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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-Yuki-

 

Sasuke Uchiha si infilò la giacca grigio-bianca che gli arrivava fino alle ginocchia e avvolse la sciarpa scura attorno al collo, infine prese la cartella e uscì dalla classe senza render di conto a nessuno. La campanella era suonata, la scuola era finita, almeno per quel giorno, e tutti i bambini venivano presi all'uscita da genitori o parenti. Il moro si guardò attorno con aria speranzosa, ma non riuscì a scorgere il viso sorridente del fratello maggiore; abbassò gli occhi e cominciò a camminare da solo. Per strada era caduta un po' di neve, quindi stava attento a non scivolare mettendo un piede avanti all'altro lentamente; sospirò. Non era la prima volta che Itachi non si faceva trovare all'uscita della scuola, anzi, che lui ricordasse non l'aveva mai visto aspettarlo. Sasuke raggiunse i giardini vicino casa sua e attraversando il prato coperto di neve si sedette alla sua solita panchina ad aspettare; ora toccava solo al fratello fare la prossima mossa, ovvero andarlo a prendere. Da quando i loro genitori erano morti toccava a Itachi prendersi cura del fratellino e questo comportava anche portarlo e prenderlo da scuola; peccato che non avesse svolto il compito una sola volta. Trovava sempre una scusa ed ormai Sasuke si era arreso e non brontolava neanche più; era più che plausibile scordarsi di lui. Ma in fondo che pretendeva? Suo fratello doveva occuparsi di tutte le faccende, compreso il lavorare per sopravvivere, e il piccolo Uchiha non poteva certo arrabbiarsi con Itachi; lui faceva solo quello che doveva. Il moro si strinse nel cappotto e affondò il naso nella sciarpa; probabilmente si sarebbe ammalato, ma non voleva muoversi da lì. Aveva le chiavi di casa, certo, ma voleva aspettare Itachi. Non si era presentato a scuola, questo ormai era un dato di fatto, ma gli aveva assicurato che sarebbero tornati a casa insieme. Sentì gli occhi pungergli un poco e si strinse ancora di più nelle spalle; Itachi in fondo glielo aveva promesso...

-Perchè stai piangendo?-

Sussultò al suono di quella voce e alzò di scatto la testa per vedere chi avesse parlato. Davanti a lui c'era una bambina che doveva avere più o meno la sua età; indossava una lunga giacca rossa, che lasciava però intravedere un po' della gonna scolastica verde, dei guanti rossi e un paio di cuffie copri-orecchie rosate; aveva dei corti capelli rosa e lo fissava in attesa di una qualunque risposta. Il moro sbuffò passandosi un braccio sugli occhi e fermando le lacrime che stavano cominciando a venir fuori.

-Non sto piangendo-

Rispose poi voltando gli occhi alla sua destra e cercando di ignorarla; sperava se ne andasse, non aveva certo voglia di sprecare il suo tempo con lei.

-Stai forse aspettando qualcuno?-

-Non sono affari tuoi-

Disse secco sperando che così lo avrebbe lasciato stare, correndo via a piangere dalla mammina perchè qualcuno le aveva risposto in malo modo. Quando la sentì sbuffare sbirciò la sua espressione constatando che sicuramente non sarebbe scoppiata a piangere; aveva gonfiato le gote e lo guardava in malo modo.

-Che maleducato-

A questo punto la fissò negli occhi verdi.

-Parli te, che parli con una persona senza nemmeno presentarti-

Lo fissò un po' confusa, per dire poi:

-Sono Sakura e tu...-

-Sasuke-

Disse senza neanche darle il tempo di finire la frase. Rimasero in silenzio un altro po', fissandosi negli occhi, finchè lei non si stufò e girò i tacchi. Il piccolo Uchiha sbuffò, pensando che era proprio l'ora che lo lasciasse in pace; abbassò gli occhi dopo essersi guardato un po' intorno. Di Itachi non c'era nemmeno l'ombra. Che se ne fosse scordato? Forse... A causa del lavoro... Il moro trattenne un colpo di tosse. Avrebbe fatto meglio a tornare a casa se non voleva ammalarsi, però...

 

Aspettami, verrò sicuramente e faremo la strada di casa insieme, va bene Sas'ke?”

 

Itachi glielo aveva promesso... Non poteva tornare da solo, non anche questa volta... Prima che una lacrima potesse rigargli la guancia un qualcosa gli prese il pieno la faccia; era tremendamente freddo e bagnato...

-Ehi, ma che fai?-

Chiese arrabbiato alla rosa che stava piegata a terra prendendo altra neve per creare nuove munizioni da lanciare.

-Gioco con la neve-

Affermò come se fosse la cosa più naturale al mondo e questo fece infuriare ancora di più il moro che si era alzato dalla panchina per levarsi la neve dalla sciarpa; ma che le prendeva a quella? Non poteva starsene da un'altra parte? Quando mosse le labbra per esprimere il suo pensiero ad alta voce un'altra palla di neve lo colpì in pieno; sbuffando cercò di togliersene il più possibile di dosso con le mani, poi guardò male la bambina. Lei lo fissava, il braccio e la gamba destra ancora protesi in avanti; nell'incrociare gli occhi scuri del moro gli sorrise facendolo irritare ancora di più.

-Che c'è Sas'ke-kun, non ti diverti?-

Chiese prendendolo in giro e lui non rispose; solo Itachi aveva il permesso di chiamarlo così. Rimase immobile, mentre la rosa continuava a fissarlo confusa, poi sospirò.

-Non sei di molte parole tu, eh?-

Il piccolo Uchiha sbuffò stizzito volgendo lo sguardo altrove; lei alzò le spalle e sorrise.

-Me ne farò una ragione, Sas'ke-kun-

-Lasciami in pace-

-Perchè? Hai di meglio da fare forse?-

La guardò di nuovo, era davvero...

-Noiosa...-

Le vide alzare un sopracciglio, non sorrideva più.

-Ho detto che sei noiosa, fronte spaziosa-

Rimase in silenzio. Quel bambino le aveva dato lo stesso soprannome che usava Ino; strinse i pugni. Ino Yamanaka... La sua migliore amica. Tzè. Migliore amica un corno... L'aveva lasciata da sola in quel giardinetto, perchè non voleva che la sua stupida gang incontrasse la rosa, che ovviamente era esclusa dal gruppo.

 

Non sono persone che potrebbero andarti a genio, fronte spaziosa.

Credimi, io non vorrei lasciarti qui da sola, ma...”

 

E se n'era andata fregandosene del fatto che lei non avesse dove andare; suo fratello sicuramente non era ancora tornato dal lavoretto part-time e Sakura odiava stare in quella casa da sola.

-Finiscila, Sas'ke-

Lui ghignò divertito, stranamente ora cominciava a provare un qualche piacere a parlare con quella buffa bambina; si scordò persino di Itachi.

-Ti da fastidio forse?-

Si guardarono in segno di sfida.

-Se anche fosse?-

Silenzio.

-Fronte spazios...-

Della neve lo colpì ancora una volta, anche se non era una vera e propria palla, dato che Sakura aveva solo preso un po' della soffice neve che stava per terra; il moro questa volta sorrise.

-Che permalosa che sei-

Sbuffò e si voltò dandogli la schiena.

-Ho capito, me ne vado e ti lascio stare, antipatico-

Si era stufata, ma in fondo che poteva pretendere? Che un bambino che non conosceva nemmeno si mettesse a giocare con lei e a farle compagnia? Però aveva notato che anche lui era solo, quindi sperava, in questo suo pensiero egoista, di far anche una buona azione; ma evidentemente lavorava troppo di fantasia, nessuno aveva bisogno di lei. Quando, però, lui la chiamò per nome una strana sensazione la avvolse; si voltò di nuovo verso di lui, cercando di tenere lo sguardo da dura, e questa volta venne colpita lei da una palla di neve. Il gesto la stupì non poco e, dopo essersi pulita il viso, fissò sbalordita il moro che stava ghignando.

-Una piccola vendetta-

Sorrise anche lei e si piegò a raccogliere la neve senza smettere di fissarlo.

-Vuoi la guerra, eh?-

Lanciò ciò che aveva raccolto e lui si parò col braccio sinistro; ora ridevano entrambi. Cominciarono così la battaglia a palle di neve correndo per il prato bianco. Stavano bene e non capitava a nessuno dei due da molto tempo, giocavano come se si conoscessero da tempo anche se non sapevano quasi niente l'uno dell'altro; possibile? La risata della rosa risuonava cristallina alle orecchie del piccolo Uchiha e lei trovava adorabile quel suo sorriso che si mostrava solo in rare occasioni. Sasuke, nel correre, scivolò finendo col sedere per terra e la rosa, senza neanche fermarsi nell'andargli incontro, lo indicò ridendo ancora più forte, quando anche lei cadde e questa volta fu il moro a ridere. Lui aveva il sedere sulla neve e teneva la mano sinistra poggiata in terra, incurante del freddo, e con l'altra si parava da un eventuale palla; lei stava in ginocchio davanti a lui con la mano destra in terra e l'altra piena di neve.

-Che imbranato che sei Sas'ke-

La guardò, quel sorrise la rendeva davvero carina.

-Senti chi parla-

Si fissarono negli occhi e lei smise piano di ridere, la neve che teneva in mano stava ricadendo per terra o diventava acqua che le bagnava il guanto; Sakura però parve non curarsene.

-Sono belli i tuoi occhi-

Disse poi lui abbozzando un mezzo sorriso, la rosa arrossì; era la prima volta che le facevano un qualche complimento. Abbassò lo sguardo imbarazzata e balbettò qualcosa, il moro alzò un sopracciglio non cogliendo la frase e se avvicinò chiedendole di ripetere; lei alzò di scatto la testa tenendo gli occhi chiusi.

-E... E tu sei carino!-

Disse tutto d'un fiato per poi aprire gli occhi e accorgersi che erano a pochi centimetri di distanza, lui rimase spiazzato e non disse nulla. Non aveva mai parlato con nessun bambino, o bambina, della sua età, non pensava di aver bisogno di amici sicuro di star bene da solo; solo con Itachi. Suo fratello era sempre stato l'unica persona che voleva al proprio fianco e che cercava di tener stretta a sé. Eppure quella là lo stava... Lo stava facendo sentire bene, a suo agio, ma in modo diverso da come lo faceva sentire il fratello maggiore; sentì le guance infiammarsi. Non sapeva se risponderle che anche lui la trovava carina... Giusto un po', eh! Però era... Deglutì. Era imbarazzante... Aprì le labbra per risponderle, dirle qualcosa; il cuore di entrambi aveva cominciato a battere in modo strano.

-Sas'ke!-

Nel sentire quella voce l'attenzione del piccolo Uchiha fu rivolta completamente verso la persona che aveva parlato e sorrise.

-Itachi!-

Si alzò velocemente e, senza neanche preoccuparsi di scivolare, corse incontro al fratello e lo abbracciò; così finalmente era arrivato. Quello gli scompigliò i capelli sorridendo un poco e scusandosi per aver fatto tardi, ma il moro parve non sentirle aggrappandosi di più a lui.

-Andiamo a casa, va bene?-

Sasuke lo guardò e annuì, poi Itachi lo prese per mano, ma prima che cominciassero a camminare verso casa il piccolo Uchiha si voltò indietro a guardare la rosa. Si era alzata in piedi e fissava i due fratelli da un poco con una punta di gelosia; sembrava quasi che Sas'ke si fosse scordato di lei. Quando, però, lo vide voltarsi e incrociò i suoi occhi sembrò raddolcirsi e gli sorrise teneramente; in fondo era giusto così e poi tra poco anche suo fratello sarebbe tornato a casa. Il moro non ricambiò il sorriso, ma arrossì imbarazzato facendo un leggero gesto con la mano e sussurrando un “Ciao” alla rosa. Infine tornò a casa assieme al fratello che cominciò a inondarlo di domande sulla bambina dai capelli rosa e Sasuke, sbuffando e rosso sulle gote, gli rispose a monosillabi e mezze parole.

 

Sakura Haruno cominciò a prepararsi per andarsene appena la campanella suonò, si infilò il cappotto rosso, i guanti del medesimo colore e mise le cuffie copri-orecchie rosate. Prese la cartella e salutò le compagne di classe con la mano, poi corse fuori; appena uscita ammirò la neve che copriva la città e cominciò a incamminarsi verso i giardini vicino casa. Le piaceva stare lì, anche se una volta la sua ex-migliore amica ce l'aveva abbandonata lasciandola sola, la rilassavano e poi si divertiva a giocare con la neve, non importa se era alle elementari o al liceo. Sorrise fermandosi davanti a una panchina dove era seduto un ragazzo dai corti capelli corvini che indossava una giacca grigio-bianca e una sciarpa scura; stava leggendo un libro e non si era accorto di lei. Fu tentata di chiamarlo per nome per farsi notare, ma poi guardò la neve e ghignò abbassandosi a raccoglierla. Quando Sasuke girò una pagina del libro e alzò un poco gli occhi lei lanciò beccandolo in faccia; sbuffando, il moro cercò di togliersene il più possibile di dosso con le mani, poi guardò male la ragazza. Lei lo fissava, il braccio e la gamba destra ancora protesi in avanti; nell'incrociare gli occhi scuri del moro gli sorrise facendolo irritare ancora di più.

-Che c'è Sas'ke-kun, non ti diverti?-

Lui posò il libro nella borsa smettendo di guardarla.

-Sei in ritardo-

Sbuffò.

-Dammi il tempo di camminare fin qui, no?-

Mentre parlava si avvicinava all'Uchiha che rimaneva seduto; lo sentì sbuffare e sorrise.

-Non parli mai tu e quando la fai è per lamentarti... E poi dai a me della noiosa...-

Scherzò lei e lui abbozzò un mezzo sorriso guardandola. Ora erano uno di fronte all'altra, lei in piedi e lui seduto; si fissavano negli occhi.

-Ma tu sei noiosa-

-Ah sì? Allora me ne torno a casa-

E girò i tacchi, dando le spalle al moro che ghignò e, prima di chiamarla per nome, prese della neve tra le mani creandone una palla; solo quando lei si voltò gliela tirò in faccia.

-Una piccola vendetta-

Disse senza smettere di ghignare, lei sorrise.

-Scemo-

Cominciarono così l'ennesima battaglia di neve, rincorrendosi per il prato bianco e ridendo come dei bambini; quando lui scivolò per terra lei gli finì addosso senza smettere di ridere. Non dissero niente, ma si guardarono negli occhi in silenzio, poi lui le prese il volto con la mano destra e la baciò sulle labbra. Ormai era da un po' che andava avanti: lui, lei e i loro baci.

-Sei freddo-

Disse lei quando si staccarono lanciandogli un po' di neve, mentre lui cercava di pararsi con le braccia. Era davvero bello stare così, in mezzo a quella soffice neve che li aveva fatti incontrare...

 

  
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