Non Sono Cenerentola!
Questa sera,
seppur per una manciata di secondi, mi sono sentita
come Cenerentola!...E non mi riferisco alla parte più bella e romantica della favola,
quando lei ritrova il suo principe azzurro “e vissero tutti felici e contenti!”.
No, io sto
parlando della parte più triste e deprimente, quando lei è sfruttata dalle sue
sorellastre e dalla matrigna cattiva, e l’unico momento veramente sereno è quando si rifugia nella sua piccola soffitta, nel suo
piccolo e magnifico mondo, popolato da fantastici sogni e lieti fini!...
La mia vita
non assomiglia nemmeno lontanamente a quella di Cenerentola: non sono
sfruttata, non ho una matrigna ne due orrende ed
odiose sorelle!...Però, a volte, una parola detta male, uno sguardo, o più semplicemente
un gesto, mi fa ricadere nello stesso baratro nel quale Cenerentola né è riuscita
a venire fuori lentamente, con tanta volontà e costanza! Ebbene, io non sono né
una persona volenterosa né tanto meno costante, quindi non credo avrò il mio lieto fine...
Lei aveva i
suoi adorati topolini, con i quali potersi confidare, e gli uccellini che le
intonavano dolci melodie per tirarle su il morale! E poi, da non dimenticare,
ha la buona e sorridente Fatina, che compare proprio nel momento del bisogno, e
le regala un bell’abito ed una fantastica carrozza, e le scarpette di cristallo...Bè,
io i topolini non li ho...E nemmeno gli uccellini, né tanto
meno la fata.
In fondo, io non sono affatto come Cenerentola!...Credo che nessuno sarà mai
come lei...Ed è proprio questa la cosa che più mi dispiace: niente balli, né principi
azzurri, niente di niente...Il movimento lento e delicato della bacchetta magica,
posso solo sognarlo, e, in fondo, tanto mi basta.
Io non sono
Cenerentola, né mai lo sarò, anche se per un attimo ho provato cosa volesse
dire esserlo.
Io sono
solamente IO, e non la brutta copia di un personaggio esistente solo sulla
carta e nei sogni rosa di una bambina che non vuole crescere...
Cenerentola è
cresciuta, fra mille avversità e piccoli amici.
Ecco! Forse
ho capito perché non sarò mai come Cenerentola: semplicemente, perché io non
voglio crescere. Immagino che ciò di cui ho bisogno in questo momento sia una
bella fatina, ma non come quella di Cenerentola, no! vorrei
che LEI facesse cadere sopra di me delicata polverina rosa, bianca, blu e
celeste e gialla, e che una voce di fanciullo mi guidasse dicendomi:
«Coraggio! Pensa a
qualcosa di molto bello!»
Allora, me ne andrei in un posto dove il tempo non scorre mai, e si
rimane bambini per sempre!
Ricomincerei
a sognare, e ad essere Cenerentola! Troverei il mio principe azzurro ad
aspettarmi, la buona fata a regalarmi un vestito, le scarpette e la carrozza, i
topolini a consigliarmi...
Ma ora, torno con i piedi per terra.
Nella
mia camera, di fronte al mio computer, con il rumore della pioggia che mi
accompagna in questa notte, buia.
Di tanto in tanto, rileggo ciò che ho scritto per assicurarmi che non vi siano
errori di battitura, e che il discorso fili liscio...
Rileggo il
titolo, me lo rigiro fra le dita delle mani, e sento che si adatta
perfettamente a come mi sento in questo momento.
Ma non date troppo peso a ciò che avete
appena letto: i sogni esistono, e si avverano! che si
desideri d’essere Cenerentola oppure Peter Pan...Perchè anch’io domani,
svegliandomi, rinnegherò di aver scritto tutto questo, perché mi sono sentita “