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Autore: Eremita grigio    04/12/2011    1 recensioni
A volte, ci sono cose che non possono essere cambiate, né evitate...accadono e basta. I Titans stanno per scoprirlo, a loro spese; una crudele ed assurda guerra, iniziata in un altro tempo e universo, sta per sconvolgere le loro vite e il loro intero mondo... ed essi sono nel mezzo del fuoco incrociato.
Mia prima Fanfiction, nulla mi appartiene davvero in essa,tranne la trama (e qualche personaggio secondario).
Leggete,recensite(costruttivamente,se possibile) e godetevela, colleghi scrittori.
P.S. Sto abbassando, almeno per ora, il rating da rosso ad arancione, dunque ora potrà leggerla chiunque...sono aperto alle opinioni di voi tutti, colleghi. Vi aspetto!
2° P.S. Sto modificando, per quanto possibile, i capitoli, in modo da rendere la lettura più semplice. Spero gradiate il pensiero.
3° P.S. I numerosi, piccoli errori ortografici del capitolo 25 sono stati corretti; mi scuso e attendo, come sempre, il vostro parere e le vostre recensioni. Buona lettura.
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beast Boy, Raven
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!
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Jump City, in California, era una città molto giovane.
Era stata fondata, meno di un secolo prima, a poche decine di km da San Francisco, qualche tempo dopo la fine della 2° Guerra mondiale, da un gruppo di emigrati europei.
Lo scopo dei suoi fondatori, narrava la leggenda, era quello di lasciarsi il passato alle spalle; tutte le sofferenze, le atrocità, le privazioni… tutto il dolore e la devastazione, lasciati alle spalle, oltre l’oceano Atlantico, in una terra che stava ancora scontando le sue colpe, la sua stupidità, la sua ignoranza…
Tutto lasciato indietro, tutto dimenticato…
No,impossibile. 
Dimenticare era impossibile, forse addirittura crudele nei confronti di coloro che non avevano avuto tale possibilità… No, quello che quei novelli coloni avevano fatto non era stato semplicemente fuggire dal dolore, no; loro avevano osato compiere il salto !
Essi avevano lasciato certo una terra bruciata, macchiata dal sangue di molta, troppa gente, nel nome di ideali crudeli e meschini, alimentati dal fuoco del risentimento e dell’ignoranza, ma era pur sempre   la loro terra!
Poteva essere stata l’incarnazione terrena del Purgatorio stesso, al momento della loro partenza, ma era il luogo che li aveva visti nascere, muovere i primi passi, giocare, amare, vivere…era la loro casa, dannazione!
Quando, alla fine di tutto, a quella gente non era rimasto che un pugno di mosche in una mano e cenere nell’altra, essi avevano preso la più difficile decisione di tutta la loro vita: raccolti i pochi oggetti e tutti i cari a loro rimasti, avevano deciso di imbarcarsi, partendo da punti diversi, e si erano incamminati, no anzi, avevano saltato  in quello spaventoso abisso che dai tempi più remoti terrorizza il cuore umano; questo abisso si chiamava ignoto!
Tale fu il pensiero di quelli che, sopravvissuti alla traversata prima dell’Atlantico, poi dell’intero continente, si erano ritrovati dall’altra parte del mondo, incontrandosi, spinti da chissà quale oscuro fato, in quel luogo.
Tale fu il pensiero che li spinse ad ignorare le differenze di tradizioni, credenze e culture, mentre insieme costruivano le loro case, gli edifici pubblici, le strade e gli impianti che, di li a pochi decenni, si sarebbero moltiplicati, accogliendo nel loro caldo e moderno abbraccio non solo quei pellegrini, ma anche i loro di scendenti, e i discendenti di questi ultimi, e di molti altri.
Tale fu il pensiero che decretò la scelta del nome della città.
Dunque, Jump City era invero una città giovane, ancora spinta da quel desiderio di espansione, crescita e progresso. Era più che naturale, a pensarci bene, che i suoi protettori fossero nientemeno che i primi di una nuova generazione di eroi: i Teen Titans.
 
Cinque giovani, ancora nell’età dell’adolescenza, ma che avevano provato al mondo, ai loro predecessori e mentori, ma specialmente a se stessi il proprio valore, affrontando battaglie quasi ogni giorno, contro minacce talvolta esilaranti, talvolta terribili, talvolta semplicemente infernali, collezionando vittorie e sconfitte lungo il tragitto, ma alla fine risultando sempre vittoriosi, facendo affidamento non solo sui propri doni ed abilità, ma soprattutto su un innato senso del gruppo e la speranza di un mondo migliore.
Essi erano l’emblema perfetto di una generazione disposta ad affrontare sacrifici, rischi e sofferenze, pur di riuscire nel loro intento; quello di portare ordine e giustizia in una società caotica e allo sbando sotto molti aspetti.
Robin, ex discepolo del leggendario Batman, il più grande detective noto all’uomo, secondo (forse!) solo al leggendario Sherlock Holmes;
Starfire, detta Stella, potente principessa guerriera da un lontano pianeta;
Cyborg, metà umano, metà macchina, 100% eroe;
Beast Boy, ex membro della Doom Patrol,  straordinario mutaforma, incarnazione del regno animale;
Raven, maga ed empatica, metà umana e metà demone, colei che usa il potere delle tenebre per portare luce nel  mondo;
Questi erano i nomi e le credenziali con cui il pubblico li conosceva fin dai tempi in cui, da soli, questi 5 teenager riuscirono ad impedire la distruzione, per mano di una crudele razza aliena nota nel cosmo con il nome di Impero Gordaniano, di una delle più giovani città d’America.
Quando la nave spaziale, responsabile dell’attacco, precipitò sconfitta sulla terra, andò a conficcarsi in un isolotto nella Jump City Bay; anziché divenire uno sterile monumento, essa venne completamente convertita in una gigantesca torre, dalla bizzarra forma di una colossale T; la nuova casa di cinque eroi destinati ad essere amati dalla gente, nonché odiati dal crimine.
Da quel giorno erano passati quattro anni, e benché oramai solo tre membri erano ancora legalmente considerati teenager, essi erano ancora noti con il nome delle loro origini.  
Poco sapevano, questi eroi, di essere sul procinto di un cambiamento drastico, che li avrebbe portati a rivedere completamente la loro visione non solo del mondo che avevano fino a quel punto strenuamente difeso, ma anche la visione di se stessi come eroi, come amici e, soprattutto, come uomini e donne.
   
 
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