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Autore: Sanae78    04/12/2011    1 recensioni
Sono passati tre anni da quando Taro é tornato a Nankatsu e per lui ed Azumi é arrivato il momento di rivedersi ...
Spin-off della mia storia 'Rokka getsu'.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Sorpresa, Taro Misaki/Tom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Ai suru - amare'
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Premier amour 29

Ringrazio tutte le persone che leggono le mie storie … buona lettura!

Sanae78

 

Premier amour

di Sanae78

 

 

Capitolo 29

 

La speranza

 

 

“Ma quanto ci mettono …”

 

Misaki stava aspettando che il dottor Shibazaki gli dicesse se si sarebbe occupato o meno della sua riabilitazione.

Prima di arrivare alla ‘Clinica sportiva Fuji’ era già in stato in altri due posti, dove i medici gli avevano detto che era impensabile sperare in un recupero così veloce.

Il signor Shibazaki aveva ascoltato le sue motivazioni e lo aveva sottoposto ad alcuni test preliminari prima di potergli dare una risposta.

In quel momento Taro era molto teso e sperava che almeno lì avrebbero potuto aiutarlo a realizzare il suo sogno.

 

“Eccomi qua … scusa ma mi ci è voluto un po’ più del previsto per valutare il tutto.”

 

Il dottor Shibazaki era un giovane medico che portava gli occhiali ed aveva i capelli lunghi.

In pochi anni si era già fatto un nome nella medicina sportiva, aiutando degli atleti molto famosi a riprendere le loro carriere.

Taro l’ aveva osservato, mentre si sedeva sulla poltrona, sperando che potesse dirgli ciò che sperava di sentire.

 

“Allora Misaki, qui con me ho i risultati dei tuoi esami e devo dirti che, nonostante la gravità dell’ infortunio alla tua gamba, seguendo il mio speciale programma di riabilitazione, potresti riuscire a prendere parte ai mondiali.”

“Dice davvero dottore?”

“Si, anche se avrei preferito avere un po’ più di tempo a disposizione.”

“La prego mi dica quello che devo fare e lo farò, perché voglio aiutare i miei amici a vincere i mondiali.”

“Aspetta Misaki, forse tu non hai capito. Non è detto che tu possa giocare ai mondiali, perché solo dopo che avrai terminato il mio programma, potrò dire se potrai farlo o meno.”

 

Misaki si era alzato di scatto arrabbiato per avere ricevuto l’ ennesimo rifiuto.

 

“Ma lei aveva detto che poteva aiutarmi …”

“Per favore calmati Misaki! Io per adesso posso solo permetterti di sottoporti al mio programma di riabilitazione, a cui tra l’ altro ho apportato delle modifiche per adattarlo alla tuo caso specifico. Intendo dire che potrebbe anche essere tutto inutile, te la senti di affrontare questo rischio?”

“Lei almeno mi da una possibilità ed una speranza di poterci riuscire e questo mi basta. Ma per quanto sarò in grado di giocare?”

 

Il tono di voce di Shibazaki si era fatto serio: “Per non mettere a rischio la tua salute, dovresti giocare per non più di trenta minuti.”

“Trenta minuti?”

“Si, perché superare questo limite di tempo, potrebbe far correre dei seri rischi alla tua gamba sinistra e compromettere irrimediabilmente la tua carriera di calciatore.”

“Ve bene dottore, quando iniziamo?”

“Oramai è sera, cominceremo domani mattina presto. Ti ho fatto preparare una stanza e finché resterai con noi ti forniremo vitto ed alloggio.”

“Grazie dottore!”

 

Misaki aveva stretto la mano del dottor Shibazaki ed il dottore aveva potuto vedere nei suoi occhi quanta grinta spingesse quel giovane uomo a sottoporsi a così tanta fatica e sofferenza.

 

“Non devi ringraziarmi Misaki. Applicare il mio metodo, mi aiuta a migliorarlo e questo mi permette di aiutare sempre più persone che ne hanno bisogno.”

“Capisco ciò che dice dottore. Ma ora lei ha deciso di aiutarmi ed io per questo gliene sono grato.”

“Ok, Misaki! Ci vediamo domani.”

 

Shibazaki sapeva che sarebbe stata un’ impresa titanica quella che stava per intraprendere con quel ragazzo, anche se la grande determinazione di Misaki lo faceva ben sperare.

 

Misaki aveva mangiato in camera sua e poi era sceso per fare una telefonata.

 

“Azumi, telefono!”

“Arrivo zia!”

 

Da quanto era rientrata in casa, Azumi aveva pensato in continuazione a Taro, e l’ idea che potesse essere lui a cercarla le faceva battere il cuore a mille.

 

“Pronto, sono Azumi.”

“Ciao Azumi, sono Misaki.”

“Che bello sentirti! Com’ è andata?”

“Mi trovo alla ‘Clinica sportiva Fuji’ e da domani inizierò un programma di riabilitazione.”

“Che bello! Questo significa che parteciperai anche tu ai mondiali?”

“Si, anche se potrò giocare per non più di trenta minuti.”

“Quindi potrai giocare una sola partita?”

“Si, ed indovina quale ho deciso di giocare?”

“Giocherai la finale, vero Misaki?”

“Si ed aiuterò gli altri a realizzare il nostro sogno.”

“Ed io verrò a fare il tifo per te.”

“Grazie Azumi!”

“Di nulla.”

“Ci vediamo allo stadio Nagai … a presto Azumi!”

“A presto Misaki!”

 

Taro non aveva voluto dirle la verità, perché aveva deciso di giocare in ogni caso quella partita e niente o nessuno avrebbe potuto fermarlo.

 

 

Continua …

 

 

Disclaimer

 

I personaggi presenti in questa storia appartengono a Yoichi Takahashi.

 

Note

 

‘Premier amour’ è in Francese e significa ‘Primo amore’.

 

  
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