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Autore: Tanuki    04/12/2011    5 recensioni
ATTENZIONE SPOILER!!
Per la sua bambina Kidd è un eroe, e sarà sempre un eroe.
Non importa quanto debole possa sembrare.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Eustass Kidd, Killer, Nuovo personaggio, Trafalgar Law
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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Allora... a me è piaciuta, una cavolatina per passare il tempo dopo aver visto le supernove dopo due anni...tra Drake che sembra aver infilato le dita nella 220 e Hawkins che ha cambiato parrucchiere mi è subito saltato all'occhio Kidd che sembra uscito da un film horror…Odacchi me lo ha semidistrutto…secondo me ce l’ha con i rossi, gli fa sempre succedere qualcosa di brutto!
Secondo i miei calcoli, Rocìo è stata concepita nel Nuovo Mondo, e dato che sono passati due anni, lei ha due anni (Capitan Ovvio^^).

I personaggi sono maggiorenni ed appartengono ad Eiichiro Oda (tranne Eos e Rocìo).

Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno!

 

 

Daddy is not weak






Eos sedeva su una sedia scricchiolante nel corridoio.

La testa tra le mani, le dita sottili immerse tra i capelli bruni.
Ha paura, perché Kidd era andato troppo oltre, aveva superato i suoi limiti e ne era uscito sconfitto.
Tremò leggermente al pensiero del sangue zampillante che aveva visto solo poche ore prima sulla nivea pelle di lui.
Due solchi lucidi di lacrime già versate sul viso sconvolto.

"...mamma..." .


La vocina di Rocìo la fece voltare, la bambina rimaneva in piedi pensosa, confusa, i suoi grandi occhi neri fissavano Eos come a farle mille e più domande a cui la ragazza non sapeva le risposte.

Eos la guardò con lo sguardo velato di lacrime.
Somigliava sempre più a Kidd: i capelli rossi scompigliati che le arrivavano a metà collo, il nasino sottile, le orecchie attaccate alla testa in quel modo così strano...
La bimba camminò incerta verso la madre, che la prese tra le braccia e la strinse forte.
Rocìo non disse più nulla con la sua vocetta argentina che sovente cicalecciava in giro per la nave, si limitò a poggiare la testolina rossa sulla spalla di Eos, che cominciò a carezzarle i capelli e a ravviarli dietro le piccole orecchie.
Dei passi risuonarono nel corridoio.
Una chioma bionda brillò per un istante nella penombra.
"Law ancora è dentro?" chiese Killer sommessamente.
Eos annuì, continuando ad accarezzare la testa di Rocìo, cercando di trattenere ulteriori lacrime.
"Ho paura, Killer" mormorò la ragazza fissando la porta ancora chiusa.
"Tutti abbiamo paura" rispose il massacratore avvicinandosi "Non avevo mai visto Kidd in quello stato".
Il labbro superiore della bruna tremò per un istante.
"Pensi che ce la farà?" chiese, con voce rotta.
Killer sospirò, il viso di Eos era sconvolto, avrebbe tanto voluto rassicurarla, dirle che sarebbe andato tutto bene, ma non poteva nasconderle il suo timore.
"Non lo so".
A quelle parole, la ragazza strinse ancora più a sé Rocìo, che rimaneva in silenzio, il visino confuso e triste; non sapeva cosa era successo, ma lo poteva intuire, dall'espressione materna.
La porta si aprì lentamente.
Gli occhi di Eos si spalancarono, appena vide Law uscire sospirando amaramente.
"Law..." sussurrò la bruna.
"E'vivo" rispose semplicemente il chirurgo "e adesso è cosciente, puoi vederlo...ma è meglio che Rocìo non entri".
La giovane posò la bimba a terra.
"Tesoro" disse dolcemente carezzandole il viso con un dito "Adesso mamma deve parlare con Law, vai a giocare con zio Dudù".
Il biondo prese Rocìo per la manina, la bambina si voltò a guardare Trafalgar con occhi tristi.
"Perché mamma si...e io no?".
Il moro si chinò per guardare negli occhi la bambina.
"Sai come è fatto il tuo papà...non vuole che tu lo veda ferito e debole".
"Papà non è debole" rispose secca la bambina cambiando improvvisamente espressione prima di andare via.

Law sorrise debolmente.

"E'proprio la figlia di Kidd" commentò "Forte e volitiva come lui".
Eos abbassò lo sguardo.
"Cosa hai dovuto fare per salvarlo?"
Il moro non rispose, si limitò a scostarsi dalla porta per permetterle di passare.
"Meglio che tu lo veda da sola".
La giovane respirò profondamente, prima di entrare.

L'aria era satura dell’odore di sangue e disinfettante, nella penombra Eos sentiva i respiri spezzati del suo uomo.

"Kidd...".
"Costina..." la sua voce roca e sofferente fece trasalire la bruna, non l'aveva mai sentito in quello stato.
La ragazza allungò una mano per poterlo toccare, sentiva i capelli scompigliati, la pelle fredda.
Poi sentì la trama liscia di alcune bende che avvolgevano metà viso di lui.
"Voglio vedere" disse, ferma.
"No" rispose lui "Non voglio".
"Perché?"
"Perché non ti piacerà quello che vedrai".
Eos sospirò, avvicinandosi verso la finestra.
"Non ci provare, Costa di Sedano, ti assicuro che non sarà un bello spettacolo" ringhiò improvvisamente il rosso.
"Non me ne frega un cazzo, perché quello che vedrò sarà sempre l'uomo che amo".
Il frusciare delle tende impregnò il silenzio di quella stanza madida di dolore.

Gli occhi di Eos si abituarono velocemente alla luce, e videro Kidd semidisteso sul lettino bianco, il volto patito semicoperto dalle bende, il corpo completamente coperto dal lenzuolo.

"Non prendermi in giro, Kidd, so quello che ti è successo...non ha senso nascondersi".
Abbassando lo sguardo, il rosso alzò il braccio sinistro per scoprirsi.
Il braccio sinistro non c'era più.
Kidd guardò la sua donna per un istante.
"Guardami, Costina" sussurrò "Sei sicura di voler continuare ad amare un uomo ridotto così?".
La bruna non batté ciglio, aveva già visto il braccio del suo uomo completamente maciullato, sapeva che l'unico modo per salvarlo era l'amputazione.
"Perché hai detto una simile cazzata? Io vedo solo il mio uomo vivo, in questo momento".
Si avvicinò per abbracciarlo forte.
"Pensi che sarei stata più felice con te sotto due metri di terra, idiota?" sussurrò.
Il rosso posò la mano sulla schiena di lei.
"Non voglio che Rocìo mi veda così, si spaventerebbe".
"Non puoi nasconderti in eterno, lei ti deve vedere, prima o poi".
 

"Pa..pà?" la vocina di Rocìo fece sobbalzare Kidd, che istantaneamente si coprì con il lenzuolo.

La bimba si avvicinò lentamente al padre.
"Rocìo! Non ti avevo detto di andare con lo zio?" la rimproverò ansiosa Eos.
La bambina non rispose, cercò senza successo di arrampicarsi sul lettino dove giaceva il padre.
Kidd istintivamente fece per prenderla in braccio, il lenzuolo scivolò sul suo corpo rivelando la sua menomazione.
Il suo sguardo si fece amaro, non poteva neanche prendere in braccio sua figlia, in quel momento.
Rocìo cercava di tirarsi su sul letto puntando le piccole manine sul materasso, ignorando il moncherino del padre; il rosso la prese per la magliettina gialla con la mano destra, tirandola su di peso per farla salire.
Eos sorrise dolcemente, mentre la bambina guardava felice il padre.
"Papà non è debole!" esclamò con voce cristallina, poi allungò le manine fino a toccare le bende che gli coprivano metà volto.
Kidd la strinse a sé.
"Nemmeno tu lo sei, ranocchietta".




  
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