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Autore: horansfood    04/12/2011    3 recensioni
Sephora non avrebbe mai pensato di riscontrare un amore che durasse per anni, e secoli. Che fosse così epico. Ma, a volte, la vita è ingiusta, e quando sembri riscontrare il dono più grande, qualcosa è pronto a portartelo via, e Harry ne ha avuto la prova.
Genere: Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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E' davvero così difficile? Sì, dico, cambiare. 
Insomma, tutti ne fanno un dramma, forse a volte fa solo del bene, per me lo è.
Abitavo a New York da tre anni ormai, era arrivato il momento di cambiare. 
Da quando mamma era morta, io e Zayn passavamo da famiglia a famiglia, ma adesso che è diventato maggiorenne, finalmente, possiamo costruirci una vita, solo nostra, io e lui, così decidemmo di trasferirci a Los Angeles, io e lui, e nessun altro.
Non avevo mai conosciuto mio padre veramente, lui morì di cancro quando io avevo appena 4 anni, Zayn, essendo più grande lo conobbe sicuramente meglio di me, mi parlava spesso di lui, di quanto fosse stimabile, di quanta forza aveva, solo con le sue descrizioni, capii che era un uomo fantastico. 
Sicuramente, la mamma, la conobbi meglio io, lei e Zayn sembravano quasi estranei, erano del tutto diversi, mentre Zayn era uguale a nostro padre, la carnagione scura, i lineamenti Pakistani, gli occhi scuri a mandorla, i capelli scuri, la mia carnagione, a differenza della sua, era chiara, quasi pallida, i capelli e gli occhi castani, color nocciola. 

Riaprii gli occhi bruscamente facendo sobbalzare il libro posato sopra di me, un rumore assordante mi trafisse le orecchie.
"Si prega di allacciare le cinture di sicurezza, stiamo per atterrare." 
La voce della ragazza rimbombava dall'autoparlante sopra la mia testa.
"Oh, finalmente." Esultò Zayn sorridendo.

Appena la porta del veicolo si aprì, una folata di vento scompigliò i miei capelli, lo scirocco di Settembre di Los Angeles, la sensazione più bella che potessi mai aver avuto dopo intense ore di volo.
"Finalmente a Los Angeles, ti rendi conto Seph?" Il sorriso di Zayn, mi faceva stare bene, sentire che era felice, rendeva felice anche me.
Quasi stentavo a crederci, adesso sarebbe iniziata una nuova vita.

L'auto nera era fuori ad aspettarci, un uomo, sulla trentina, abbastanza robusto, stava davanti al suv con un foglio con su scritto "Fratelli Malik." 
Scoppiai in una risata fragorosa, guardandolo. L'uomo gettava sguardi a vuoto, nell'immenso aereoporto, tirai dei lievi colpetti a Zayn, fecendogli notare l'autista.
"Malik, guarda abbiamo il bodyguard." Scoppiai di nuovo a ridere.
"Non c'è nulla di divertente." Mi guardò intensamente. "Okay, sì." E subito dopo, anche lui scoppiò a ridere.
"Buongiorno, signori Malik? Il mio nome è John, sono stato incaricato di portarvi a casa." Levò gli occhiali da sopra il suo viso, mostrando gli occhi, aprì lo sportello, facendomi gentilmente entrare.
"Questa è opera di zio Nahid, ci gioco la pelle." Esclamò Zayn.
Zio Nahid, era l'unico fratello di nostro padre, lui, nonostante non avesse mai fatto molto per noi, ci voleva molto bene, anche se non riusciva a passare del tempo insieme a noi, a causa del suo lavoro, ci riempiva sempre di beni materiali, come la casa, e il resto..

Dopo una mezz'ora ci trovammo davanti ad una villa, il giardino, era piuttosto grande, composto da un prato inglese, una targhetta argentata sporgeva vicino al cancello, lucida, con un insegna in grassetto, con su scritto MALIK.
Aprii leggermente il cancello, entrando, infilai la chiave nella serratura, e facendo cadere il borsone, mi guardai intorno, era una casa enorme, composta da due piani, il piano terra, era ricco di mobili, quadri, ritratti, e foto mie e di Zayn di quando eravamo bambini insieme alla nostra famiglia, era una casa meravigliosa.
"E' bellissima, Zayn." Corsi verso il moro abbracciandolo e stringendolo forte a me, lui baciò dolcemente la mia guancia sorridendomi.
Senza pensarci mi precipitai su, apri una enorme porta, su cui con un cartellino, c'era scritto il mio nome, la stanza, la mia stanza.
Era enorme, avevo sempre diviso la stanza con Zayn, o qualcun'altro, ma ora era soltanto mia.
Il letto matrimoniale, era enorme, il balcone si affacciava proprio alla strada, come piaceva a me, vedevo il giardino dell'esterno, e in lontananza il mare.
Posai le mie valige, aprendole e cominciando a sistemare un po' di cose, appesi più foto possibili nelle pareti, e sulla scrivania, appesi i miei vestiti nella cabina armadio e mi distesi sul letto guardando il soffito color crema.
**
Il campanello suonò, e Zayn corse ad aprire.
Sorridente, si ritrovò davanti un ragazzo, riccio, occhi verdi smeraldo, 1.80, sorriso smagliante. 
"Hey ciao, vi ho sentito arrivare." Si girò indicando probabilmente, quella che era la sua casa per poi continuare a parlare. "Io sono Harry, il vicino, beh tanto piacere." Sorrise, nuovamente.
Zayn sorrise di rimando e porgendogli la mano esclamò: "Ciao io sono Zayn, piacere di conoscerti."
Il rumore delle scale rimbombava, Zayn, mi notò arrivare e si girò verso di me.

** 

"Malik, ti rendi conto, questo posto è fighissimo, ho una stanza tutta mia porca carota!" Sorrisi, avvicinandomi a Zayn, anche se la mia euforia, si bloccò nel vedere quel ragazzo. Giuro, di non aver mai visto nulla di così perfetto, i suoi riccioli, i suoi occhi, e quel sorriso che si impadroniva del suo volto, ne rimasi incantata.
Zayn, vedendomi, spiccò parola all'istante. "Sephy, lui è Harry il vicino." Sorrise, "Harry, lei è Sephora, mia sorella." Sorrisero entrambi.
Diventai rosacea in volto, e mi avvicinai a mio fratello. "Ciao, Sephora." Sorrise lui, giuro quel sorriso? Era perfetto, mi si illuminarano gli occhi d'immenso.
"Ciao." Ricambiai il saluto con un sorriso, sincero.
"Beh ora devo proprio andare," ammise guardando il suo blackberry, "ma per qualunque cosa, chiamate, ciao, buona permanenza."
Sorrise, ed uscì dalla casa.
"Allora, Sephy, dicevi.." Aggiunse Zayn "Sephora? Ci sei?" Passò la sua mano davanti a me, facendomi dis-incantare.
"Sisi, ci sono, è ok." 
"Che dici, ci ordiniamo una pizza?"
"Certo, Malik." Sorrisi, e mi avviai nella mia nuova stanza.
Dinuovo, mi sdraiai sul grande letto fissando quel soffitto.

One day later.-
La sveglia sul comodino, emise il suo assordante rumore, la buttai a terra con uno spintone, e a malavoglia, mi alzai dal letto.
"Buongiorno." Mi sedetti accanto a lui, esaminando la cucina, per poi rialzarmi e andare a prepararmi.
Dopo una mezz'ora, ero lì giù, afferrai la borsa con le mani, e mi diressi verso l'uscita.
"Zayn, la finisci di specchiarti cazzo? Sei da due ore tra te e i tuoi capelli non so chi scegliere, muoviti!" Gli urlai bruscamente, e subito dopo lo vidi avvicinarsi. "Era ora" aggiusi scocciata, e ci dirigemmo verso scuola. Usciti dalla porta, trovammo il ragazzo del giorno prima, Harry, mi incamminai con Zayn, quando il ragazzo ci bloccò.
"Hey, Zayn." Sorrise lui. 
"Ciao Harry." Mio fratello ricambiò il sorriso.
"Ciao Seph." Sorrise anche a me, in seguito ed io gli feci un cenno con la mano.
Dopo una decina di minuti di camminata, mi trovai davanti a quella, che doveva essere chiamata, la mia scuola, era abbastanza grande, con un enorme prato inglese, l'istituto era di un rosaceo chiaro, con delle sfumature color panna. Varcai la soglia del cancello, e mi diressi verso l'entrata.
"La mia classe è su, beh ci vediamo a pranzo in mensa, buona fortuna Seph." Zayn mi sorrise continuando a camminare, insieme ad Harry, ed io mi trovai sola. Entrai in quella che doveva essere la mia classe, sedendomi, nel primo banco libero, qualche minuto dopo, la professoressa varcò la porta. Iniziò a fare l'appello finchè non raggiunse il mio nome.
"Sephora Malik?" 
"Presente." Alzai la mano sorridente, e imbarazzata e mi risedetti sul mio banco.
"Ben arrivata alla Hist High." La donna mi sorrise, e continuò l'appello con sveltezza.

Eccoci, all'ultima ora, prima del pranzo, ancora dieci minuti e quella lancetta sarebbe arrivata alle 12.
Fissavo l'orologio in continuazione, quando il professore richiamò la mia intenzione.
"Signorina Malik, mi dica, quand'è che ebbe inizio la seconda guerra mondiale?"
"Nel 1941 per gli italiani, mentre nel 1945, per gli americani." Sorrisi soddisfatta della mia risposta.
"Ottimo." Mi sorrise lui ed io ricambiai.
La campanella suonò, ed io abbandonai l'aula dirigendomi verso la mensa.
Appena entrai, mi guardai intorno, finchè non vidi la mano di mio fratello alzarsi in aria sorrisi e mi avvicinai a lui.
Era seduto accanto a tre ragazzi, sconosciuti. Mi sedetti accanto a mio fratello, sorridente, ma imbarazzata e lui mi tirò un piccolo colpo con la spalla.
"Seph, loro sono Niall Liam e Louis." Affermò sorridente, guardai i tre ragazzi e sorrisi, mi persi negli occhi del biondino, quello che doveva essere Niall, rispetto agli altri, che parlavano sempre, lui stava lì, zitto consumando la sua pietanza, ogni tanto accennava qualche sorriso, ed io cercavo di guardarlo senza che lui se ne rendesse conto, e quando se ne accorgeva giravo sveltamente lo sguardo verso un altra parte.
L'ora di pranzo finì, e mi alzai dal tavolo raggiungendo il mio armadietto.
Posai i libri precedentemente usati, per poi pigliarne dei nuovi, mi girai bruscamente, ed essi caddero per terra.
Mi chinai velocemente per raccoglierli, e vidi qualcuno davanti a me.
"Oddio scusa, sono un imbranato, aspetta." Il ragazzo si chinò davanti a me, dinuovo quegli occhi, mi persi in quell'azzurro profondo, ancora una volta.
"Sephora." Il ragazzo sorrise, pronunciando il mio nome, ed io arrossii leggermente.
"Ciao, Niall." Sorrisi nuovamente, raccogliendo i libri da terra.
"Tutto bene?" Domandò lui. Feci un cenno di approvamento con la testa, finchè i nostri sguardi non furono interrotti.
"Tesoroo." Una biondina si avvicinò verso Niall, stringendolo a se, e baciandolo "passionalmente" o bruscamente. Rimasi al quanto scioccata dalla scena schifosamente porrosa.
"Oh, Emily." Il ragazzo si staccò dalla bionda scocciato, scostandola ed aprendo l'armadietto.
"Che fai, non calcoli nemmeno più la tua ragazza? Dopo tutto quello che è successo quest'estate?"
"Cara Emily, non è che perchè sono stato uno dei tuoi tanti scopamici estivi, adesso, devo essere il tuo ragazzo."
Affermò lui scocciato, ancora una volta respingendola. Io chiusi il mio armadietto, ostenendomi dal guardare, andai via. 
"Seph, aspetta" Gridò lui raggiungendomi "Scusa," Continuò. "E' un po' rompipalle."
"Non devi scusarti," Spiegai io "Scusa, ma ora devo proprio andare, ho Spagnolo, e mi ammazza se faccio in ritardo."
"Hey, aspetta, anche io ho spagnolo, adesso, andiamo insieme?" Chiese lui sfoggiando uno dei suoi sorrisi, alla quale non seppi resistere.
"Ok." Sorrisi di rimando. 
"Zayn mi ha detto che abitavate a New York." Accennò lui.
"Si, beh, è così." Sorrisi io.
Mi girai di scatto, trovando Niall, a pochi centimetri dal mio viso, il mio cuore batteva troppo forte, mi sentivo cedere le gambe.
Mi allontanai lievemente, "Hai dei bellissimi occhi." Sorrisi, posando una mano sul suo petto, per scostarlo, e per evitare, anche con dispiacere, l'avvenire di un bacio.
"G-grazie." Sorrise lui, scuotendo la testa, rimanemmo lì ancora qualche istante, fermi a fissarci negli occhi, un altra volta.
"Forse è meglio entrare." Accennai io sorridente.
"Si hai ragione." 

Chi poteva essere la cretina che interrompeva un momento simile? ...Certo, io. 

buonasera.-
allora, premetto che ho fatto un casino con sta ff, quindi la sto riscrivendo,
so, questo comporta che, cancellerò i capitoli, ecco così è più carina.
non vi chiedo molto, neh? 
solo 5 o 6 recensioni  a capirolo :)
presto posterò il prossimo, recensite. <3
@horansfood

  
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