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Autore: rayemars    04/12/2011    1 recensioni
Sakura, Sasuke, una cella, e una meritata ma improbabile fine.
Traduzione di Celiane4ever
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Celiane dice: Questa fan fiction ha un suo tempo di lettura, ed è un tempo lento: non divoratela, assaporatela e immaginatela =)

 

Sakura entrò nella cella in tardo pomeriggio, durante il cambio della guardia. Era una stanza corta e stretta, per impedire agli occupanti di usare taijutsu e la maggior parte dei ninjutsu. Una nota dell’Hokage che lei consegnò in silenzio fece dileguare la guardia che l’aveva fatta entrare. Sasuke alzò gli occhi solo al suo ingresso, prima di riportarli verso il muro opposto.

“Ciao, Sasuke-kun,” disse lei, ancora ferma sulla porta.

“Ciao.” Replicò il ragazzo dopo un po’.

La kunoichi abbassò lo sguardo e cominciò ad aprire il kit medico.


-

Le mani e i piedi di Sasuke erano legati con manette trattate in acciaio, e assieme alle catene gli pesavano abbastanza da rallentarne i movimenti. La sua colazione quella mattina era stata drogata in modo da renderlo inconscio abbastanza a lungo da permettere a Tsunade di praticargli un agopuntura sulle mani e sulla gola, bloccando temporaneamente l’abilità di usare chakra.

Le manette non permettevano a Sakura di sentirgli il battito dai polsi, così lo sentì dal collo.

Sasuke rimase silenzioso fino a quando non usò il chakra per controllargli gli occhi. Sibilò in quel momento.

Quando ebbe finito, Sakura ritrasse la mano e si riscattò degli anni passati a parlare di poco e niente. “Ne è valsa la pena?”

“È morto.” Rispose Sasuke, e Sakura suppose che stesse provando seriamente a far sembrare quella frase un ‘Si’.

“Perché ti occupi di questa sciocchezza?” le domandò qualche minuto dopo, quando la kunoichi ebbe finito di prendergli la temperatura.

“Ci sono un sacco di discussioni in corso.” Rispose lei. “Alcune persone vorrebbero che fossi reintegrato, dopo questi anni passati in prigione.” Fece una pausa, per poi offrirgli “Gli Hyuuga la pensano così.”

“Lo so,” replicò Sasuke. “Uno di loro è venuto a parlarmi prima. Vogliono offrirmi un posto nella casata principale per far scomparire lo sharingan dalla faccia della terra.”

Sakura alzò lo sguardo dai documenti su cui stava scrivendo. “Hanno detto così?”

“Non ne avevano bisogno.” Le braccia di Sasuke riposavano sulle sue gambe, con le catene nel mezzo, e stava ancora fissando il muro anziché lei. “Non hanno avuto motivo di sentirsi responsabili del clan Uchiha per generazioni.”

Sakura finì di registrare la temperatura e appoggiò il tutto a suo lato.

Il secondo sigillo che Kakashi aveva creato era stato rimosso quando Sasuke se n’era andato, ma c’e n’era uno nuovo e più potente al suo posto. Sasuke restò immobile e incredibilmente teso sotto le mani di Sakura che lo controllavano. Quando la ragazza fu soddisfatta nel vedere che il sigillo maledetto non stava dilagando incontrollato nel suo chakra, portò l’attenzione sulle ferite ancora in via di guarigione che l’Uchiha aveva ricevuto durante lo scontro con gli ANBU.

Sakura curò tre delle ferite peggiori, così che alla fine Sasuke potesse respirare meno faticosamente. Si alzò e scrisse diverse note nei documenti.

“Ok,” esclamò, appoggiandoli per terra assieme alla penna. Si allungò verso il kit medico e ne estrasse una siringa e una bottiglietta piena per un quarto di liquido cristallino. “Manca solo questa.”

Aveva quasi riempito la siringa quando Sasuke domandò “Hai richiesto tu questo lavoro?”

“No.” Rispose Sakura dopo una lunga pausa. Scosse la siringa e spruzzò un po’ del liquido per abitudine. “Ma sono l’unico ninja medico che Naruto non ucciderà per questo.”

“E sei anche l’ultimo contro cui combatterei?”

Mise via la bottiglia, dandogli solo parzialmente la schiena. “Non fingo più che te ne importi qualcosa.”

“Hn.” Replicò il ragazzo, e lei non poté leggere né il suo tono né il suo viso.

Era impossibile guardarlo negli occhi ora che aveva riempito la siringa. Sakura gli allacciò silenziosamente il laccio emostatico sotto al gomito.

“Dì a Kakashi che si sbagliava.” Sussurrò Sasuke, cogliendola di sorpresa. Il nodo le scivolò appena di mano.

Lo strinse di nuovo. “Si sbagliava su cosa?”

“Lo saprà.” Rispose lui, “Se no non era una cosa importante.”

Lei annuì una sola volta.

L’Uchiha la guardò con interesse passivo inserire l’ago con sicurezza, senza versare una goccia di sangue. Sakura spinse lo stantuffo cautamente, assicurandosi di non inserirlo troppo velocemente, e pensò quando fosse strano, sbagliato, fottutamente ingiusto che quella fosse l’ultima cosa che avrebbero visto assieme. Quanto era stupido che l’avesse toccato più in quell’ora che nei mesi che avevano passato come compagni. Quanto era spaventata di dover dare a Naruto la notizia, quando tutto sarebbe finito.

Quando ebbe terminato, Sakura ripose con attenzione la bottiglia e la siringa nel kit medico. Sasuke si stava ancora fissando il braccio, e non sembrò notare lei che gli sfilava il laccio emostatico e sfregava sul punto in cui era fissato per rimuovere il segno rosso.

Non ci volle molto perché la pozione avesse effetto. Sakura aveva modificato la ricetta che le aveva dato Tsunade affinché Sasuke potesse sentire il minimo del dolore, ma non abbastanza da renderlo evidente. Sarebbe comunque sembrato come se si fosse scatenato un aneurisma nel suo cervello in seguito allo stress dell’esame sul sigillo maledetto, e l’emorragia l’avesse ucciso prima di poter essere portato in chirurgia.

Sakura curò il piccolo foro lasciato dall’ago, prima di cominciare a gridare alla guardia. Quando l’uomo arrivò con dei rinforzi, Sakura aveva le mani pressate contro la testa di Sasuke, il chakra visibile fra le sue dita. Urlò freneticamente di chiedere aiuto all’ospedale.


-

Quando andò a riportare a Naruto le notizie della serata, con guardie ANBU appostate attorno a tutto il palazzo, non ebbe bisogno di fingere i tremori o le lacrime. Il crollo che ebbe nel suo salotto fu altrettanto vero. Sakura riusciva a sentire degli artigli perforarle la schiena anche se Naruto la stava abbracciando per persuaderla a smettere di piangere.

 

Note della traduttrice:

Ho tenuto il fiato sospeso durante tutto il pezzo della cella, non è capitato anche a voi?

Sapevo che stava per incombere la morte. Tremendamente angst.

Prima che venga chiesto in ogni singola recensione, “Su cosa si sbagliava Kakashi?”: una volta il maestro aveva detto a Sasuke che tutte le persone che amava erano morte. Forse, come ci confessa Sas’ke, non è così…

  
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