Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: SummerBreeze    04/12/2011    3 recensioni
Tratto dalla storia: «P come perfezione, puntualità, precisione, professionalità! P come Peyton, un cognome, una garanzia!» [..] Una mano alzata compare all'orizzonte dal fondo dell'aula ma non riesco a distinguerla per via della moltitudine di corpi ammassati – neanche fosse un lazzaretto – dei miei compagni, che credo stiano dormendo... O facendo un'orgia, non saprei; non ci sarebbe da stupirsi in ogni caso. «Hai dimenticato p****na, Novice»
E fu così che il mio castello di sogni e speranze crollò come il muro di Berlino nell'89.
L'artefice? Ma Logan Shepherd, naturalmente. Lui è quello che potrei definire come la mia nemesi, l'anello di congiunzione tra l'uomo e lo stronzo – nel vero senso della parola –, il capello sulla tua pietanza preferita, la pioggia nel giorno del tuo matrimonio, un giro gratis quando hai già pagato, un buon consiglio che non hai seguito e... No, cavolo. Quella è Alanis Morrisette!
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
L es  l i a i s o n s d a n g e r e u s e s.




CAPITOLO IV: Friday I'm in love.






Avevo detto che se tutto fosse andato bene, sarei stata rovinata e per una volta c'ho preso eccome: sono rovinata; anzi, più che rovinata direi logorata internamente, perché i miei ormoni sono in subbuglio ed hanno deciso di trascinarmi nel baratro della lussuria insieme a loro. Devo ricorrere ad ogni briciolo della mia forza di volontà, del mio senso del dovere, della mia bacchettonaggine – termine coniato appositamente per la sottoscritta dalle due grandi menti di Kristin e Charlie. Quei due insieme sono l'Apocalisse!  – senza precedenti; devo pure fare appello ai ricordi d'infanzia, in particolare quello in cui Immaculada, la mia tata cilena – fondatrice del club "cintura di castità forever" –, da piccola mi rincorreva per casa gettandomi addosso l'acqua santa nella speranza di redimermi dai miei peccati futuri. 

"Señorita Danielle, si ricordi que Dios mira siempre!" mi diceva ogni volta che mi coglieva sul fatto, o in generale prima di addormentarmi; l'idea che Dio potesse osservarmi 24 ore su 24, mi ha leggermente traumatizzata quand'ero piccola.
Eppure i traumi subiti per colpa di Immaculada cominciano a non essere sufficientemente convincenti per farmi desistere dall'idea di saltare addosso a Logan e abusare di lui in modo tale da farlo sentire violato.
Questa cosa mi sta mandando fuori di testa, non so spiegarmi cosa succede ogni volta in cui io e lui siamo a distanza ravvicinata: la voglia di toccarlo, baciarlo, accarezzarlo, sentirlo mio insomma, diventa più forte di qualsiasi altra cosa. Voglio lui e basta, il resto non conta! So che non dovrei e che è sbagliato, perché i suoi fini hanno uno scopo puramente sessuale e i miei politici, anche se più vado avanti e più mi rendo conto che i risultati dell'elezione c'entrano ben poco con tutto questo, sebbene mi rifiuti di ammetterlo. La vicinanza di questo ragazzo è quanto di più nocivo potesse capitarmi, avrei centinaia di motivi per mandarlo a quel paese senza pietà e nonostante ciò non lo faccio: mi arrabbio, strepito, gli urlo contro quanto di peggio possa passarmi per la mente e poi? Ritorna tutto al punto di partenza. 
Ed eccomi qui, nella sua stanza, tra le sue braccia, a pomiciare con la stessa verve di due adolescenti che si sono appena messi insieme. Due polipi, insomma.
«Logan» richiamo la sua attenzione tra un bacio infuocato e l'altro, cercando di risultare il più decisa possibile. Peccato che più che un richiamo perentorio questo fosse un sussurro, infatti il biondino mi ignora bellamente, scostandomi i capelli per cominciare baciarmi il collo.
Oh no, il collo no!
Dei brividi intensi cominciano a percorrermi la schiena, talmente forti da sembrarmi vertigini e mi mandano in estasi. E' una sensazione meravigliosa e al contempo una lenta tortura, ma non ci rinuncerei mai; non mi è mai successo di desiderare così tanto una persona, più volte sono stata baciata ma non ho mai provato sensazioni del genere: passione, desiderio, eccitazione, brividi, calore e anche se sembra un controsenso, dolcezza. Non è più lo stronzo e arrogante di sempre, è soltanto Logan.
Ed io sono soltanto Danielle.
E forse stiamo correndo un po' troppo.
«Logan.» ritento molto a malincuore, con voce un po' più ferma.
«Possibile che tu debba rompere i coglioni anche in momenti del genere?» sbuffa lui, evidentemente spazientito. «Che c'è?»
«C'è che stiamo andando oltre. Ed io non farò sesso con te!» più che un'affermazione, questa mi sembra una domanda, ma è bene che lui non lo capisca.
Non posso andare a letto con lui, non adesso. Tutte quelle sensazioni, quello stare così bene... Mi spaventa troppo. Sarebbe l'ennesima fregatura per me, dolore inutile che posso e devo risparmiarmi! Non posso permettermelo.
«E perché?»
Figurarsi se lui capirebbe. 
Già, perché? Cosa gli dico? "I tuoi baci mi fanno sentire un'adolescente alla prima cotta?". Mi prenderebbe in giro a vita. «Ehm. Le elezioni, no?»
Butto lì la prima scusa valida che mi viene in mente.
«Ma...» tenta di ribattere qualcosa di convincente, ma a quanto pare il tentativo fallisce miseramente. «Non puoi farmi questo, così è sleale!» pigola contrariato.
Neanche tu puoi farmi questo. Sei tu, che diamine!
«Il risultato finale compenserà la lunga attesa» ammicco maliziosa.
Oddio, l'ho detto davvero? Flirtare non mi è mai risultato così facile. Ecco cosa mi fa la sua stupida vicinanza! Non è possibile, così decisamente non va.
«Sì e nel frattempo? Non penserai che io vada avanti a mano!»
Finiscono i baci, finisce la magia. Lui è sempre lo stesso zotico schifoso di sempre e la cosa non cambierà mai.
«E che avresti intenzione di fare?»
«Quello che ho sempre fatto.» risponde lui, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
Inutile stare a specificare quanto la frase mi abbia infastidita e in un certo senso ferita; ma d'altronde cosa posso aspettarmi da uno come lui? «Non penserai mica che io mi dia all'astinenza nella speranza che tu ti decida!»
Appunto.
«Sia mai» faccio, leggermente amareggiata. «E in ogni caso non lo faresti!»
«Adesso và» mi esorta, spintonandomi lievemente verso la porta «Prima che l'altro Logan mi costringa ad immobilizzarti a letto e fare di te ciò che voglio.»
«Quindi siamo liberi.»
Altra affermazione che in realtà suona più come una domanda.
«Come delle farfalle.»


***



"La vuoi sapere la verità sul tuo conto? Sei una fifona, non hai un briciolo di coraggio, neanche quello semplice e istintivo di riconoscere che a questo mondo ci si innamora, che si deve appartenere a qualcuno, perché questa è la sola maniera di poter essere felici. Tu ti consideri uno spirito libero, un essere selvaggio e temi che qualcuno possa rinchiuderti in una gabbia. E sai che ti dico? Che la gabbia te la sei costruita con le tue mani ed è una gabbia dalla quale non uscirai, in qualunque parte del mondo tu cerchi di fuggire, perché non importa dove tu corra, finirai sempre per imbatterti in te stessa"
- Paul Varjak, Breakfast at Tiffany's.2


Avrò visto Colazione da Tiffany quante volte? Forse 10, 15... Chi lo sa. Era il film preferito di mia madre e quelle rare volte in cui tornava a casa dall'ospedale e ci rimaneva per più di qualche ora, capitava che io e lei ci ritrovassimo sul divano a guardarlo.

Ormai so il monologo di Paul praticamente a memoria, ma non ho mai riflettuto davvero sul significato delle sue parole... Forse ai tempi non mi riguardavano direttamente, quindi non ci avevo mai fatto caso.
«Elle sei tu?»
Mi volto nella direzione da cui proviene la voce, ritrovandomi Kristin che mi guarda accigliata.
«Che hai da guardare?» domando, bloccando di malavoglia il film. Adoro questa scena!
«Dico, ma ti sei vista?»
Beh, in effetti sono in stato un po' pietoso: pigiamone azzurro di flanella con tanto di orsetti disegnati sopra, occhiali da vista, capelli legati alla meno peggio e un cumulo di schifezze che giace sui cuscini del mio letto. «E allora? Voglio passare una serata casalinga»
Kristin alza il sopracciglio destro con enorme disappunto. Brutto segno, significa che si sta arrabbiando di moltissimo. «E' venerdì sera. Sono quasi le 10.30, sei single, bella – malgrado il tuo aspetto per ora lasci a desiderare – e non ci sono troppi compiti per lunedì. Che cazzo ci stai a fare in camera? Alza il culo da quel divano ed esci con me!»
«Ma stavo guardando Colazione da Tiffany!» protesto, mettendo il broncio. Sa benissimo quando odio essere disturbata mentre guardo un film... No, in realtà non lo sa. In realtà non è neanche vero che odio essere disturbata mentre guardo un film, ma ogni scusa è buona.
«Solita solfa. Il discorso di Paul la smuove, Holly smette di farsi tremila seghe mentali, scende dal taxi, corre sotto la pioggia per trovare il micio, trova il micio, si “allippa” con Paul. Fine della storia. Andiamo?»
Allippa? Holly fa cosa con chi? Allippa? Era uno dei baci più belli della storia del cinema e lei lo rovina con un verbo che più cacofonico non si può! «Allippa?» le faccio eco, incredula.
«Ti muovi?»
«Ti rendi conto di quello che hai detto?»
«Suvvia, Ellie! Quella roba ti deformerà il culo e nessun uomo ti calcolerà mai più! Vuoi forse essere derisa da Logan per la forma oscena del tuo culo? Poi non ti troverà per niente scopabile e addio piano!»
«KRISTIN!» sbotto scandalizzata.
La bionda, suppongo ormai spazientita oltre il limite consentito, mi afferra un braccio e mi trascina di peso verso il bagno, imponendomi in modo perentorio di darmi una sistemata e uscire dal college insieme a lei. Senza neanche darmi il tempo di protestare, sparisce oltre il corridoio, gridandomi con la tonalità di voce che assume quando sta macchinando qualcosa – che porta solo a guai. Guai molto grossi – che avrebbero pensato lei e Charlie a scegliere la mia mise.



«Non se ne parla nemmeno, io in discoteca non ci vengo, scordatevelo!» strepito decisa. «E non pensate che con quelle espressioni da cuccioli smarriti riuscirete a convincermi. Quando dico no, è no!»

Le ultime parole famose, ovviamente.
Kristin è intenta a sistemarmi i capelli, mentre Charlie si diletta a scovare nei nostri armadi alla ricerca di qualcosa di decente da metterci: inutile specificare che dal mio guardaroba non ha cavato un ragno dal buco; diciamo che non amo molto mettermi in ghingheri, mi fa sentire a disagio.
«Dio, ma che orrore!» commenta il mio amico schifato, osservando in tralice un semplice maglioncino con lo scollo a "V" e fantasia a rombi. Dopo averlo gettato per terra, neanche fosse ricoperto di pulci, afferra il suo I- Phone dalla cover ricoperta di Swarovski, compone un numero e in contemporanea il mio cellulare squilla.
Ma che diavolo...
«Rispondi!» mi esorta lui, con aria grave.
E' pazzo. Decisamente impazzito.
«Pronto?» faccio incerta, non sapendo se sentirmi ridicola o meno.
«Salve, chiamo dal 1920.» pausa ad effetto, in cui assume un'espressione mista tra il contrariato e lo schifato che è tutto un programma «RIVOGLIAMO I NOSTRI VESTITI!».
Ditemi che non l'ha fatto sul serio. Ne ho bisogno.
«Che ha il mio maglione che non va?»
Va bene, non rientra esattamente nella categoria di vestiti che una 18enne indosserebbe volentieri ma è questione di gusti! Non è poi così malvagio. Credo.
«Sei più gay delle giacche di Elton John» commenta Kristin, prima di scoppiare a ridere di gusto ed io e Charlie la seguiamo all'unisono per almeno 5 minuti buoni, col risultato che abbiamo le mascelle indolenzite. Sono questi attimi di spensieratezza a farmi capire quanto in realtà, nonostante tutto, io sia fortunata: frequento un liceo popolato da gente che non sopporto, il progetto di essere eletta potrebbe non andare in porto, sono immischiata un piano alquanto losco con la persona che più detesto – e per cui credo al contempo di provare qualcosa che non sia odio – ma sono comunque circondata dalle persone che amo e credo che tanto basta. La felicità dettata dai risultati che ottieni è nulla se non hai con chi condividerla.



Nell'esatto momento in cui mettiamo piede al Qube, dove si tiene il party più atteso ed esplosivo dell'anno, almeno stando a quanto hanno scritto i PR sulla bacheca dell'evento su Facebook – notizia riportatami da Kristin. Non credo di avere amici PR su Facebook! Anzi, ora che ci penso, non credo nemmeno di essermi registrata. Sì, sono proprio fuori dal mondo – ma non so fino a che punto possano essere credibili, considerato che ogni evento organizzato da loro è il "più atteso ed esplosivo dell'anno"; chissà, magari sono imparentati col tipo italiano che promuoveva offerte per materassi sempre stupefacenti e interminabili3 di cui tanto cianciava Isabella, la mia cuoca italiana. 

Promoter, valli a capire!
Cosa stavo dicendo? Ah sì.
Nell'esatto momento in cui mettiamo piede al Qube, maledico me stessa di essermi convinta ad andare: è il festival dell'indecenza! Zoccole che ballano a destra, zoccole che bevono a manca, zoccole che si strusciano con morti di figa a destra e a manca... Con tutti questo zoccoleggiare4 mi sembra di essere finita in Olanda.
«Balliamo?» propone Kristin, letteralmente in brodo di giuggiole.
«Che proposte alternative!» commento sarcastica «E dire che pensavo di essere venuta qui per contare le caprette con Heidi.»
La mia migliore amica mi guarda in tralice. «Danielle?»
«Sì?»
«E fattela una scopata, ogni tanto.»
Mi astengo dal rispondere verbalmente, ma direi che la mia tattica alzata di dito medio sia stata eloquente a sufficienza. Odio la discoteca, mi rende acida!
Okay, più acida del solito.
Come avevo saggiamente previsto, Kristin e Charlie hanno adocchiato le loro prede e si sono dileguati nel nulla, estremamente convinti del fatto che non sarei rimasta sola a lungo. "Avrei fatto qualcosa io per te" mi ha detto Charlie "Ma sei gnocca e adulta abbastanza per cercarti un uomo tutta sola": e l'ho fatto. 
Anche se l'uomo in questione è il barman e data la mia aria depressa credo abbia capito l'antifona e senza che gli dicessi qualcosa, mi ha allungato un Long Island con un gran sorriso.
«Offre la casa. Sarà una serata lunga, non è così?»
Annuisco mogia col capo. «Lunghissima!»
Impreco mentalmente contro me stessa da sola e bevo il drink tutto ad un fiato. Possibile che debba essere così stupida? Insomma, Kristin ha ragione... Sono single, ho 18 anni, Logan ha detto che "siamo liberi come farfalle" e tutto quello che ho voglia di fare è deprimermi su un divano con un film strappalacrime e quintali di schifezze con cui abbrutirmi!
«Perché hai quell'aria triste?» domanda lui, affabile. «Avrò giusto 30 anni in più di te, ricordo ancora come mi sentivo allora... A quest'età non dovrebbe esserci niente in grado di toglierti il sorriso. Quanti anni hai? 21?»
Cavolo, è proprio vero che i baristi sono gli psicologi del nuovo millennio! Lui sembra sinceramente interessato alla mia vita e parlare con qualcuno mi farebbe solo bene. E' incredibile quanto a volte mi trovi meglio a parlare con gli estranei... Loro non ti conoscono, il loro giudizio non pesa ed è del tutto disinteressato.
«Se le dico la mia vera età, lei smette di servirmi alcolici?»
«Facciamo finta che tu ne abbia 21» dice, strizzandomi l'occhio. «Allora fanciulla. Cosa non va?»
«La mia vita è un casino!»
Credo che tutto si possa riassumere in quella frase, ma comincio a raccontargli a grandi linee delle problematiche che mi affliggono.
«Questo è Beautiful!» commenta lui, divertito. Certo, divertiamoci pure a spese altrui! «Sei più sfigata della piccola fiammiferaia!5 Seriamente. Sei giovane e leggermente incasinata, ma è venerdì sera e sei in un club con i tuoi migliori amici: perché perdere tempo a deprimersi? Vai con loro e divertiti! Questo non servirà a risolvere i tuoi problemi, ma sicuramente ti aiuterà a non pensarci per un po'. Tutti si meritano una pausa e questa è la tua occasione... E chissà. Potresti cogliere la palla al balzo per far ingelosire quell'idiota a cui vai dietro! E soprattutto sorridi. Non c'è niente di più bello al mondo.»
Fondamentalmente il suo discorso non fa una grinza.
Sembra l'analista francese da cui mi mandarono i miei prima di spedirmi negli States, con la differenza che la sua parcella è il prezzo di un cocktail, che tra l'altro mi ha offerto. Adoro questo posto!
«Io la ringrazio, davvero!» esclamo accorata.
E dopo aver trangugiato l'ultima sorsata del mio drink, mi fiondo nella pista da ballo con i miei amici, che mi accolgono entusiasti e mi coinvolgono in un balletto assurdo.
Dopo svariate ore di ballo e soprattutto dopo svariati drink, decido per la mia incolumità che è meglio andarmi a sedere su un divanetto, anche perché i piedi cominciano a pulsare per il dolore. Dannati tacchi 12 cm!
Charlie e Kristin non sentiranno la mia mancanza, sono troppo ubriachi anche solo per accorgersene.
Ed io sono troppo andata per accorgermi che una tizia  altrettanto ubriaca. Quanta varietà! dietro di me è caduta rovinosamente per terra, facendomi cadere a mia volta, ma per fortuna il colpo è attutito da qualcosa.
O meglio, da qualcuno.
«Scusa!» biascico, confusa «Non volevo! Non mi ero accorta di quella ragazza e...»
«Va tutto bene» mi interrompe, aiutandomi ad alzarmi. 
E... Bingo! E' un ragazzo carino! Con cui ho fatto una figura pessima.
«Sicuro?»
«Sono stato appena travolto da una ragazza molto carina, non capita tutti i giorni!» esclama, strizzandomi l'occhio. «La cosa mi è dispiaciuta poco.»
Okay, sta flirtando. Un ragazzo molto carino e decisamente molto alto sta flirtando con me.
E il migliore amico di Logan, un certo Colin, ci sta fissando incuriosito. «Oh, meno male.»
«Ehm, però se togliessi il tuo tacco dalla mia scarpa, la cosa mi dispiacerebbe ancora meno!»
Guardando verso il basso, mi accorgo che il tacco delle mie decolletè è conficcato proprio al centro del suo piede e lo tolgo tempestivamente. «Scusami, davvero!! Dio, mi dispiace, sono mortificata! Come posso sdebitarmi? Ti ho praticamente ucciso!»
«Magari dicendomi come ti chiami?»
Una figuraccia dopo l'altra! «Danielle» dico, tendendogli la mano.
Lui afferra la mia e la stringe con fare deciso, ma non troppo forte. Mi piace. «Jake.»
Rivolgo a Jake un sorriso, che lui ricambia, mostrandomi una schiera di denti drittissimi e bianchi. Che bel sorriso... E' molto attraente! Sembra un testimonial di spot per dentifrici! E se così fosse? Starei parlando con una persona famosa! Oh mio Dio, Danielle Peyton con un VIP. L'ho già detto che amo questo posto?
In ogni caso una chiacchiera tira l'altra e fu così che passai il resto della serata su un divanetto a parlare 
e flirtare, con tentativi pessimi. Sono una frana con queste cose ma credo che l'alcool sia mio complice  con uno sconosciuto, con cui ho scoperto, tra l'altro, di avere tantissime cose in comune.
Ha una parlantina davvero ammaliante, starei ore ed ore ad ascoltare le sue storie e i suoi mille aneddoti! Ha un aneddoto per ogni cosa, inoltre è così brillante! Quasi come il suo sorriso.
Chissà che ci mette nei denti.
«Danielle, mi stai ascoltando?»
Tra l'alcool e la musica assordante, non mi ero resa conto di essermi persa nella contemplazione del suo sorriso. «Ehm, scusa... Io...»
«Mi stavi fissando.» afferma lui, divertito.
«Io... Lo so, sono un totale disastro! Non ho fatto altro che collezionare figuracce su figuracce, flirt pessimi, ma il tuo sorriso è davvero bello e scintillante e non mi sono accorta che...» senza darmi il tempo di finire la frase, afferra il mio viso tra le mani e mi bacia. Ed io lo bacio. Ci stiamo baciando e anche se non dovrei, lo faccio. Nessuno me lo vieta, sono brilla e soprattutto "libera come una farfalla".
Beccati questo, Shepherd!



***



1. Friday I'm in love
è il testo di una canzone dei Cure. Dato che tutto accade di venerdì sera, ho deciso di dare nuovamente al capitolo un titolo di una canzone.
2. La citazione di inizio capitolo manca proprio perché ho usato il monologo di Paul Varjak a metà capitolo. E' anche la mia scena preferita di tutto il film  e Colazione da Tiffany è a sua volta il mio film preferito , starei a guardarla per ore e ore. Inoltre trovo che Audrey Hepburn sia semplicemente divina, quindi non potevo non farle un piccolo omaggio nella mia fan fiction.
3. Il riferimento è a Giorgio Mastrota e alle pubblicità Eminflex. E' da quando sono piccola che gli sento dire che le sue offerte dei materassi sono strepitose e che bisogna affrettarsi perché sono gli ultimi giorni che abbiamo a disposizione per approfittarne. E fu così che gli ultimi giorni si trasformarono in decenni. Bah.
4. L'Olanda, oltre che per i mulini a vento, i tulipani, il museo di Andy Warhol  i coffee shop, la droga, erba a volontà, le prostitute e i quartieri a luci rosse...!   è anche nota per gli zoccoli. Quindi zoccoleggiare, zoccole... Insomma, una battutaccia di Danielle.



Writer's corner
.
Chiedo perdono per il modo in cui vi avevo liquidato all'inizio, ma andavo di fretta e dovevo necessariamente pubblicare il capitolo perché sono stata colta dall'ispirazione proprio mentre ero connessa dal portatile
– che tra l'altro non è mio – e quindi avevo una certa urgenza. Ho sistemato qualcosina ed ho aggiunto le note, quindi adesso sono un po' più tranquilla.
Io e le mie manie d'ordine.
Comunque, in questo capitolo Danielle comincia a fare un po' più di chiarezza con sé stessa e i suoi sentimenti, sebbene ammetterli sia molto difficoltoso... Anche perché Logan è quello che è, ma soprattutto non perde occasione di dimostrarlo. Diciamo che mi è venuto piuttosto facile scriverlo, visto che ci ho messo molto di mio 
– ho un personalissimo Logan, per la cronaca. Magari non così diretto, ma parecchio stronzo –. Almeno quel disastro di vita sentimentale mi torna utile in qualcosa.
Il bacio con Jake è dovuto prettamente al fatto che lei sia brilla 
– il modo in cui ho scritto l'ultima parte lo conferma  e desiderosa di vendetta contro quell'idiota, questo ovviamente avrà delle ripercussioni; chi ha letto la versione precedente potrebbe notare una sottigliezza da cui si può intuire qualche spoiler per il prossimo capitolo. E già ho detto troppo!
Per quanto riguarda i personaggi, tanto per farvi un'idea sulla loro fisicità, li ho "associati" a dei VIP che secondo me rispecchiano alcune loro caratteristiche; poi magari qualcuno di voi lo avrà già fatto di suo. A discrezione della vostra immaginazione, insomma! Comunque, per quel che riguarda me:
Danielle la vedo molto come la modella Eva Riccobono. Non esattamente bellissima 
– poi de gustibus, sono poche le modelle che ritengo tali – ma molto chiara di carnagione e longilinea.
Edward invece me lo immagino come Mat Gordon, anche lui modello
– oggi sono molto in vena –. Magari un po' meno figo e perfetto, ma Mat ha quell'aria dolce e un po' innocente che al mio personaggio calza benissimo.
Per Kristin ho pensato Chelsea Staub, che onestamente non so chi sia 
– cercando Young Hollywood su Google mi sono apparse anche delle sue foto – ma come Kristin mi sembra abbastanza convincente, specie nelle foto in cui ha i capelli corti.
Per Logan e Charlie rispettivamente Chad Michael Murray 
– adoro quest'uomo, sbavo per lui dai tempi di Charlie Todd in Dawson's Creek – e Adam Gregory, che se non ricordo male ha recitato il ruolo di Ty in 90210 – serie che seguo, lo confesso. E' troppo trash per non intrigarti!
Lawrence ancora non sono riuscita ad inquadrarlo, ma vi terrò informate. Se avete qualche suggerimento, fate pure! Vediamo cosa ne esce fuori!
Ultima cosa e giuro che chiudo, visto che non ne potrete più, ringrazio nuovamente tutte per il supporto e la comprensione riguardo la possibile cancellazione di questa storia... Che non credo avverrà. :)
Un abbraccio.
Sara.

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: SummerBreeze