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Autore: Krizia    05/12/2011    1 recensioni
Salve a tutti...di nuovo ^^ a causa di un mio errore la redazione mi ha fatto gentilmente notare che effettivamente la mia storia presentava qualche piccolo problemuccio....ad ogni modo...eccomi qui,di nuovo,con la mia prima fanfic dove osserveremo una Lucy indipendente che si scoprirà poi innamorata a tal punto da sacrificare se stessa...cosa accadrà infine? beh,leggetelo e lo scoprirete, ;) un bacio a tutti i lettori ^^
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lucy ancora spaventata osservò lo strano fenomeno stringendosi forte a  Natsu. La porta-finestra per rientrare in cucina si era chiusa da sola, gli oggetti avevano cominciato a fluttuare per la stanza, la porta si apriva e si chiudeva da sola. Il fenomeno durò all’incirca un paio di minuti sotto gli occhi increduli dei due ragazzi dopodiché tutto tornò alla normalità, la porta della cucina si riaprì così come la porta-finestra, anche se gli oggetti che fluttuavano finirono col distruggersi cadendo rovinosamente a terra.
“Hai…hai visto Natsu?”chiese incredula la maga degli spiriti stellari ancora incapace di lasciare la stretta del ragazzo.
“Dev’essere stato sicuramente un tipo di magia in grado di animare gli oggetti a proprio piacimento, tranquilla” le disse il mago sorridendole per calmarla “Ora però andiamo a controllare come stanno Happy e Lisanna” detto questo Natsu afferrò la mano di Lucy iniziando a correre per cercare i compagni e alla ragazza non sfuggì il fatto che il Dragon Slayer non aveva nemmeno pensato di far cenno a Sirio, di controllare come stesse; pensiero che destò Lucy dal suo temporaneo stato di paura facendola sorridere felice mentre stringeva ancora di più la mano di Natsu.
Tornarono nell’ ampio salone del piano di sotto dove Happy poco prima dormiva beato su di un divano. Lo trovarono in compagnia di Lisanna rallegrandosi che per fortuna entrambi stessero bene. Tuttavia notarono che lo stesso fenomeno doveva essere accaduto anche lì dato che divanetti e cuscini erano a terra sparpagliati per tutta la stanza.
“Come state?” si affrettò a chiedere Lucy sentendosi in colpa per lo spavento che si poteva leggere sul volto dei compagni.
“St-stiamo bene Lucy” rispose Lisanna “Aye…” disse Happy per alleggerire la situazione.
La giovane maga guardò tutti sorridendo, felice che oltre ai danni da pagare non ci fossero feriti o sparizioni.
“Vado a controllare se anche Sirio sta bene” si rivolse Lucy ai suoi compagni prima di cominciare a salire le scale. Natsu si irritò nuovamente vedendo la ragazza preoccupata per quello sconosciuto ma decise di seguirla anziché restare a guardare.
 “Natsu!”
 “Ti ho da poco promesso che non t’avrei più lasciata sola, non vorrai farmi credere che lo hai già dimenticato!” fece finta di giustificarsi Salamander sorridendole di cuore, facendo tremare di nuovo le gambe della povera Lucy che stava per cedere e cadere su di lui alla vista di quel sorriso così dolce e sincero.
“No, non l’ho dimenticato…Natsu” rispose semplicemente lei, prendendogli la mano per salire le scale insieme. Questa volta fu Salamander a farsi guidare dalla mano di Lucy che stringeva la sua e il primo pensiero che attraversò la sua mente fu che gli sarebbe piaciuto poter stringere più volte a suo piacimento quella mano così piccola e delicata, pensiero però, che fu improvvisamente interrotto da Lucy 
“Siamo arrivati Natsu, questa è la porta della sua stanza, anche se mi sembra strano che non si sia svegliato” gli disse prima di bussare con garbo, atto però, che fu bloccato dal tempestivo intervento del Dragon Slayer che senza pensarci aprì la porta con un calcio urlando “Ohi tu, Sario, dove sei? Stai bene?” notando quanto Natsu si impegnava nell’aiutarla, Lucy non riuscì a trattenere un sorriso carico di gioia e felicità che le spuntò sul viso come un’alba improvvisa che illumina la notte oscura e spaventosa.
Ebbe a malapena il tempo di formulare questo pensiero che subito dopo dovette far ricorso a tutta la sua concentrazione per realizzare le parole del mago di fronte a lei.
“Ehi Lucy, ma mi stai ascoltando?” le chiese il ragazzo agitando una mano davanti al viso di Lucy.
“S-si…ma….ma se Sirio non è qui…allora dov’è?” domandò quasi balbettando la maga.
“Io non ne ho idea, però è inutile stare qui a non far nulla, tanto vale tornare dagli altri no?” e detto ciò Natsu afferrò la mano della maga degli spiriti stellari trascinandola di nuovo dove avevano lasciato da soli Happy e Lisanna.
Dopo che i ragazzi di Fairy Tail si furono riuniti nel pian terreno si divisero in squadre cominciando a mettere in ordine tutto ciò che era rimasto intatto. Happy e Lucy restarono nel salone mentre Natsu e Lisanna si occuparono del primo piano, divisione in squadre su richiesta di Lisanna, cosa che alla bionda non sfuggì, infastidendola, ma non disse nulla e si limitò ad osservare i ragazzi che si incamminavano verso il primo piano.
“Lui ti piiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiace” la canzonò Happy con un sorriso divertito sulla faccia.
“Finiscila brutto gattaccio” urlò Lucy in tutta risposta
“Lucy è strana…” mugolò il gatto con un’espressione seria sul volto per distrarre la maga dai suoi pensieri, avendo notato quanto fosse carica di tensione per la situazione venutasi a creare.
 
Natsu si diresse subito nella cucina del primo piano, restando immobile a guardare la porta-finestra, luogo dove qualche attimo prima teneva stretta a lui Lucy, che sentiva tremare per lo spavento; osservò poi il tavolo, distrutto da lui stesso, quando non aveva ancora parlato con lei e infine… infine ripensò di nuovo a quanto gli era piaciuto poterla stringere dopo aver chiarito tutto, quando ancora non era successo nulla. Se non fosse stato per la presenza di Lisanna probabilmente sarebbe tornato da lei. Gli bastava vederla sorridere per sentirsi meglio.
“Natsu…qualcosa non va?” chiese titubante Lisanna destandolo bruscamente dai suoi pensieri. Il ragazzo rivolse la sua attenzione a lei sorridendole distrattamente “N-no tranquilla, non preoccuparti Lisanna…” rispose lui cominciando a mettere in ordine la cucina.
“Sembri distratto…” cominciò lei… “da piccolo eri carino quando assumevi quell’aria distratta” disse la ragazza mentre aveva già iniziato a ripulire il pavimento da cocci e pezzi di tazze, piatti, vasi e quant’altro.
Natsu non rispose, si limitò ad aspettare che la ragazza continuasse a parlare, per capire dove volesse arrivare con quell’ affermazione.
“E’ passato tanto tempo Natsu…2 anni non sono pochi in fondo…e ci sono ancora tante cose di cui non abbiamo parlato, ci sono stati tanti cambiamenti…da parte tua…come da parte mia…mi piacerebbe poter recuperare tutto questo tempo Natsu, mi piacerebbe che le cose tornassero come quando eravamo piccoli.” Concluse infine la maga.
“Beh…le cose principali le sai già…sono successe un sacco di cose in questi due anni…Lucy, è stata la nostra prima nuova recluta; forse non conosci ancora la sua storia, vero?” chiese fin troppo euforico Natsu all’idea di raccontarle la storia di quella ragazza così speciale.
“No, non la conosco bene…me ne hanno parlato a grandi linee” sussurrò appena Lisanna, avendo notato l’eccitazione del ragazzo al solo pensiero di parlar di lei. Lucy. Lucy la nuova recluta. Lucy compagna di team. Lucy maga degli spiriti stellari. Sempre e solo Lucy.
Non era gelosia la sua, era consapevole che questi due anni avrebbero cambiato tante cose, ma non si aspettava un cambiamento così drastico proprio sotto ai suoi occhi.
Ormai sentiva il Dragon Slayer parlare sempre e solo di quella ragazza, che in fondo, stimava anche lei per la sua bontà e la sua disponibilità.
“N-non int….non intendevo questo Natsu” disse Lisanna incapace di trattenere i piccoli singhiozzi che le impedivano di mantenere un tono composto.
“Mi sei mancato, e non sai nemmeno quanto, pensavo e ripensavo sempre a quando eravamo insieme, da piccoli, prima della nascita di Happy, a quei momenti felici…” scoppiò poi abbracciando forte l’incredulo Natsu che aveva di fronte.
“Lisanna ma cosa…” fu tutto quello che riuscì a dire il povero mago, sempre più confuso.
“Scusami, hai ragione, non è da me perdere così facilmente la compostezza…è solo che quando ripenso al Natsu di Edolas mi tornano in mente tutte le fitte che provavo al cuore quando il suo sguardo si posava su di me ed io sapevo che non eri tu. E’ stato terribile.” Disse la ragazza cercando di sorridergli nonostante tutto.
A Natsu venne spontaneo abbracciarla, potendo capire appieno quanto dolore fosse stata costretta a sopportare la povera Lisanna, ma fu proprio in quel momento che Happy e Lucy si presentarono dinanzi a loro.
“Natsu, Lisanna noi abbiamo finito giù…” disse Lucy con un sorriso che stava per incrinarsi se non fosse stato per il tempestivo intervento di Happy in quel momento “Aye,Sir!”
La maga degli spiriti stellari distolse immediatamente lo sguardo rivolgendolo verso il pavimento, mordendosi il labbro inferiore per evitare che una lacrima le uscisse, mentre Lisanna realizzò che forse lei avrebbe potuto fraintendere la situazione, conoscendo la situazione passata dei due; solo Natsu ancora non stava dando peso al fatto di quanto la scena avrebbe potuto ferire Lucy, che facendo ricorso a tutta la compostezza che possedeva rialzò il volto mostrando un dolcissimo sorriso. Diverso. Freddo. Spento. Distante.
Particolari che a Natsu non sfuggirono, particolari che amareggiarono così tanto il Dragon Slayer da indurlo ad annullare la distanza che lo separava dalla ragazza, dalla ragazza a cui tanto teneva, dalla ragazza che proteggeva sempre.
Cercò di abbracciarla “E’ successo qualcosa Lu?” le chiese nel mentre, ma la ragazza si divincolò dall’abbraccio come se nulla fosse, rammaricando Natsu che fissò i suoi occhi dentro a quelli della biondina.
“Nulla…nulla di cui ti debba preoccupare, davvero. Sono…sono solo molto stanca, credo che andrò a dormire.”
Detto questo Lucy uscì dalla cucina senza lasciare tempo a Natsu di bloccarla per porle altre domande, perché lei lo sapeva, le sarebbe bastato un solo secondo di più in quella stanza per scoppiare, il suo autocontrollo aveva un limite, ma il suo orgoglio ne aveva un altro.
                                                                                                                                                                            
  
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