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Autore: May be    05/12/2011    3 recensioni
« Spiegami solo un’altra volta, Naruto, » sillabò calmo uno Shikamaru che in realtà calmo non era per niente, passandosi una mano sul volto disperato, « per quale motivo io sono in questa macchina, perché non so cosa mi stia trattenendo dallo scendere e tornare a casa. »
[scritta per l'iniziativa "Give Black on Christmas day"]
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Give Black On Christmas day


...Holiday?

 

 

“Saturday began just the same as other days
But ended up different in many ways”

 

 

L’ultimo dannato giorno della settimana.

Shikamaru Nara si concesse un mezzo sorriso soddisfatto e un sospiro di sollievo: ancora un paio d’ore e avrebbe potuto finalmente godersi il suo breve ma assolutamente libero da impegni finesettimana –finesettimana che quell’anno andava a coincidere splendidamente con l’inizio delle vacanze di Natale.

Niente lezione, niente lavoro.

Solo lo svacco più totale.

Quello che c’era di positivo nel sabato era la fine, che in qualche strano modo riusciva a condizionare l’inizio –inizio che altro non era se non quello di una qualsiasi altra giornata lavorativa.

Seccante e spossante.

Ma il tutto risultava in un certo senso più sopportabile proprio grazie alla consapevolezza di ciò che lo aspettava di lì a poche ore: letto, telefono spento, riscaldamento acceso.

E probabilmente era quello uno dei motivi per cui sua madre era stata tanto reticente ad acconsentire a che lui andasse a vivere da solo: sapeva che appena ne avrebbe avuto l’occasione si sarebbe chiuso in casa ed isolato dal mondo.

Ma alla fine era riuscito ad averla vinta, ed era pienamente deciso a godersi il suo weekend senza seccature e chiasso attorno.

Oh sì, era una prospettiva decisamente allettante.

 

***

 

« Spiegami solo un’altra volta, Naruto, » sillabò calmo uno Shikamaru che in realtà calmo non era per niente, passandosi una mano sul volto disperato, « per quale motivo io sono in questa macchina, perché non so cosa mi stia trattenendo dallo scendere e tornare a casa. »

Naruto lanciò un’occhiata lievemente terrorizzata al Kiba al suo fianco chiedendosi se effettivamente non fosse stata una cattiva idea irrompere a casa sua e trascinarlo fuori con la forza puntando tutte le proprie carte sul fatto che Choji, seduto dietro con lui, potesse placare la sua ira, ma recuperò il suo ottimismo non appena l’amico decise di prendere in mano la situazione.

« Perché è sabato sera, pesaculo di un Nara, ed è inconcepibile che tu te ne stia a casa ad affogare in un piumone –e sì, lo so che è Dicembre, ma biologicamente parlando non sei stato creato per il letargo, quindi taci e lasciami guidare in pace! »

Shikamaru sbuffò, seccato, ed affondò nel collo della sua giacca; sarebbe stata una lunga, lunghissima serata.

 

***

 

Rumore.

Musica.

Folla.

Una festa –lo avevano portato ad una fottuta festa.

Avrebbe tanto voluto piangere –lo avrebbe fatto, se non avesse avuto paura di ritrovarsi con le lacrime congelate sul volto.

Choji si era già lanciato al tavolo dei salatini, Kiba e Naruto si erano gettati praticamente a peso morto tra la folla, e lui aveva individuato sconsolato una specie di sedia libera ed allettante –sembrava quasi stata messa lì per lui.

Si stava appunto dirigendo verso quella magnifica visione facendosi largo a fatica tra la folla esagitata, quando andò letteralmente a sbattere contro qualcuno di non ben definito il cui drink si rovesciò irreparabilmente su di lui; rivolse alla sua povera giacca uno sguardo sconcertato cercando di quantificare il danno, indeciso tra l’ira e la depressione, quando l’altra persona commentò, con una voce estremamente familiare:

« Oh, scusa Crybaby… ma non metterti a piangere per una macchiolina, ora. »

Shikamaru rimase per qualche lunghissimo istante di panico completamente immobile, il respiro mozzato e un improvviso ed inquietante vuoto nel cervello. Che diavolo…? Alzò il capo con uno scatto e si ritrovò a fissare quei due occhi strafottenti e quei quattro codini biondi che conosceva fin troppo bene.

« Che… che diavolo ci fai qua?! » boccheggiò lui, lottando per riprendere il controllo delle sue facoltà –insomma, lei doveva essere a una cosa come tre ore di treno da lui, e senza alcun preavviso si ritrovava innaffiato di alcool da quella persona che non vedeva da settimane e ora se ne stava davanti a lui ghignante e derisoria, come fosse la cosa più naturale del mondo.

Lei poggiò con un’alzata di spalle il bicchiere vuoto sul primo tavolino che individuò, e semplicemente propose –anche se conoscendola si trattava più che altro di un ordine: « Andiamo in terrazza. »

 

***

 

« Allora Seccatura? Che ci fai qua? »

Temari alzò gli occhi al cielo, sbuffando, e commentò sarcastica: « Continuerai a ripetere questa frase a macchinetta per il resto della serata? »

Shikamaru la fissò sbigottito per qualche istante prima di rispondere, il tono qualche nota più alto del solito: « Scusa se sono rimasto turbato dal fatto che dopo un mese che non ti si vede te ne vai in giro tutta tranquilla da queste parti! »

Temari si avvicinò con un ghigno: « Ti sono mancata Nara? »

Lui in tutta risposta sbuffò ed iniziò a fissare un vaso di fiori particolarmente interessante; lei si permise una mezza risata e lo costrinse –senza nemmeno trovare troppa resistenza, a dire il vero- ad abbracciarla, sussurrando ironica: « E secondo te i tuoi amici si sono presi la briga di trascinarti fuori di casa, sorbirsi le tue lamentele e ficcarti qua dentro dove hai incontrato me solo per caso, Crybaby? »

Lui si passò una mano sul viso, stanco, e sospirò.

Avrebbe dovuto aspettarselo, effettivamente, invece che iniziare a ragionare come un cretino.

Portò una mano sulla nuca di lei, sorridendo, e commentò: « Ti manderò il conto della lavanderia, Seccatura. »

 

***

 

« E insomma, ce l’abbiamo fatta! » commentò a mezza voce un Naruto esultante fermo all’ingresso del terrazzo, tirando una gomitata amichevole a Choji e rischiando di fargli cadere di mano il piatto riempito al buffet.

Kiba passò le braccia attorno alle spalle dei due amici e li trascinò nuovamente verso la folla, ghignando: « E’ per questo che amo il sabato, inizia come un giorno qualunque, ma non si sa mai come finisce! »

 

 

 

Note:

La mia relazione col prompt che avevo scelto in precedenza è stata incrinata da un commento di Vitto che mi ha mandata in panico, perciò io e la cara guastafeste abbiamo deciso di comune accordo (più che altro lei aveva già deciso di farlo, io mi sono accodata 8D) di utilizzare per questa iniziativa natalizia le fic che abbiamo preparato per un’altra occasione… Orbene, s’è unito l’utile al dilettevole! Utile, che altro non è che il riempire il quinto giorno del nero calendario dell’Avvento della Black Parade (fateci un salto! http://moschenere.forumfree.it ), e dilettevole che altro non è se non una piccola punizione escogitata per la socia 8D

socia, Clahp, Clà, parliamo di te! Tu hai annientato il venerdì con il tuo angst? Ebbene, io e Vitto lungo questo periodo d’Avvento e gioia ti posteremo alternandoci la bellezza di sei fic, una per ogni giorno della settimana che tu non abbia affogato nella depressione; e saranno sei fic fluff, allegre e vitali 8D (l’intento è quello insomma) il tutto per contrastare la tua “It’s Friday I’m in love” (che comunque è fantastica, leggetela) u.u Questo era Sabato, adattato per Natale al prompt “Vacanze”. La prossima è Vitto con domenica, fra due giorni 8D Preparati 8D

   
 
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