Ormai ero arrivato al mio settimo anno ad Hogwarts, scatenando la sorpresa di tutti, specialmente
in mia nonna, che non credo mi abbia mai considerato pari a suo figlio. In
fondo io sono solo un ragazzo che si caccia sempre nei guai, che non riesce mai
a prendere decisioni da solo ed ha sempre bisogno dell’aiuto di qualcuno.
Certe volte penso a quanto mi piacerebbe
essere un ragazzo popolare, magari come Harry, con una compagnia di amici simpatica e divertente. Invece io sono qui, seduto
in Biblioteca, che continuo ancora a guardare speranzoso il Galeone finto, nel
caso Harry programmi qualcosa con l’ES.
In quelle riunioni mi sentivo bene come
non mai; cercavo sempre di dare il massimo ed ho strappato qualche sorriso di
ammirazione e soddisfazione dal volto di Harry Potter.
Sì, credo che il quinto anno sia stato il
più bello nella mia carriera scolastica, anche perché sono riuscito a
partecipare all’avventura del Ministero, anche se, come sempre, ho combinato un
altro dei miei pasticci, facendo cadere la “Profezia” per terra, rompendola.
Spesso mi capita di pensare a come abbia fatto il Cappello Parlante a spedirmi a Grifondoro.
Non rispecchio nessuna di quelle qualità: non sono coraggioso, non sono
valoroso… Sono indeciso ed incapace e credo che il Cappello abbia commesso un
grosso errore nello spedirmi in questa casa…
In Biblioteca non passa mai nessuno,
neanche gli studenti del settimo anno; nonostante i M.A.G.O. incombano, loro
preferiscono passare il loro tempo libero a giocare a Quidditch, oppure passare
del tempo insieme alle loro dolci metà…
Ecco un altro argomento per me diventato
ormai penoso, visto che sono solo… Harry, anche se non lo vuole del tutto
ammettere, è pazzamente innamorato di Ginny, mentre Ron… Beh, presumo che
presto Ron farà i primi passi per farsi apprezzare di più da Hermione…
Hermione… L’unica ragazza che mi ha sempre
sostenuto ed aiutato, che ha sempre cercato le mie difese… La prima ragazza per
la quale ho provato un po’ d’affetto che non ho mai saputo esprimere… Ancora mi
ricordo quando cercava disperatamente di aiutarmi a
Pozioni e quando Piton riusciva a scoprirci, per colpa della mia mancate
qualità di pozionista, venivano sottratti punti alla nostra casa.
Sfogliavo distrattamente le pagine di
questo librone, che tanto sarebbe piaciuto ad
Hermione… Un libro di incantesimi avanzato, ma ora non riuscivo ad interessarmi
ad alcuna magia.
Non so neanche perché io sia venuto qui. Ma non credo che avrebbe fatto
nessuna differenza… Se fossi rimasto tutta la notte in Biblioteca difficilmente
qualcuno si sarebbe accorto della mia assenza prima di due giorni dopo…
Madama Pince gironzolava tra gli scaffali
ricolmi di libri e qualche volta dava un colpo di bacchetta per pulire un
volume particolarmente ricoperto di polvere. Mi stupii quando
vidi entrare Hermione seguita da Ron. Stavano litigando a bassa voce.
< E’ mai possibile Ron che tu debba sempre dire la cosa sbagliata al momento sbagliato?
> La ragazza si portò le mani sul volto < Ti avevo solo chiesto se oggi potevamo passare la giornata insieme, come due innamorati ed
invece tu te ne sei completamente dimenticato… > Piccole lacrime le stavano
rigando il viso < E poi, come se non bastasse, tiri in ballo la scusa del
Quidditch… Sai, perché non esci con la tua scopa ammuffita, magari è l’unica
che ti dà retta! > Sbottò, voltandosi dalla mia parte e salutandomi con un
lieve gesto della mano.
< Hermione… > Cominciò spiazzato
Ron, tendendo il collo per vedere se Madama Pince era là vicino < Mi
dispiace molto, so che te lo avevo promesso, ma Harry
ha voluto stabilire un allenamento proprio per questa mattina e non ho potuto
saltarlo… > Si scusò < Però abbiamo tutto il pomeriggio libero, possiamo
ancora passare molto tempo insieme… >
< Beh Ron, hai perso il tuo tempo. Ma
credo che
< Ah davvero? > Ron assunse
un’espressione scettica < E con chi? >
Oh no. Stavo
cominciando a sospettare di essere quella persona; spero solo che Hermione
avesse davvero dovuto incontrarsi con qualcuno.
< Con Neville! > Rispose la ragazza,
dopo qualche istante < Guarda, Neville è già li che
mi aspetta! Almeno lui gradisce la mia compagnia! > E mi indicò.
Tombola. Ci voleva solo questa. Sorrisi
forzatamente a Ron, che non ricambio il mio saluto.
Allungai il collo per guardarlo meglio:
caspita, doveva essersi alzato di molti centimetri durante l’estate… Speriamo
solo che abbia conservato le sue buone maniere…
< Bene, puoi andare Ron! > Esclamò
Hermione, indicando l’uscita al ragazzo < Qui nessuno ha bisogno di te! >
E si diresse verso di me.
Ron mi scoccò un ultimo sguardo scoccante
e poi sparì dalla Biblioteca.
< Grazie Neville, per avermi tenuto il
gioco > Sorrise Hermione < E che ho litigato nuovamente con lui e… >
< Non ti preoccupare > Dissi subito
< Non ci sono problemi >
< Cosa studi? > Chiese la ragazza
curiosa, sedendosi vicino a me.
Aveva un buonissimo profumo di vaniglia. I
suoi capelli castani ricci le ricadevano elegantemente sulle spalle.
< Incantesimi > Risposi sognante,
ancora inebriato dal suo odore.
< Vuoi che ti dia una mano? > Si
offrì gentilmente.
< No, faccio da solo > Credo che
questa sia stata la prima volta che pronunciai una
frase del genere. A mia nonna sarebbe venuto un colpo se lo avesse saputo <
Piuttosto > Aggiunsi < Perché non torni a fare pace con il tuo ragazzo?
> Non so neanche perché stavo dicendo una cosa del genere.
Forse avevo voglia di stare da solo, senza
di lei...
< Oh Neville, non cominciare anche tu!
> Esclamò leggermente irritata < Io non devo fare pace con nessuno! È Ron
che deve imparare a prendersi delle responsabilità… Una buona volta! >
Ecco che ora parla dei problemi
sentimentali, come se io potessi capirci qualcosa…
< Insomma, non gli avevo chiesto molto!
> Continuò Hermione < I primi due mesi di scuola sono stati impegnativi
per entrambi e non siamo stati insieme molto spesso, ma questo lo capisco, ogni
giorno avevamo molti compiti da portare avanti… Ma oggi,
che è sabato e non avevamo troppi impegni per il fine settimana, nonostante gli
avessi chiesto di passare la giornata con me, lui non si presenta che tre ore
dopo l’orario stabilito! > Stava arrossendo < E perché? Perché ha avuto
un allenamento di Quidditch! >
In effetti, a sentire la vicenda in questo
modo, aveva ragione. Io, conoscendomi abbastanza a fondo, non avrei mai messo
uno sport prima della mia ragazza.
< Ci saranno altre occasione per stare
insieme Hermione > Le spiegai dolcemente < Siamo al settimo anno e
abbiamo molte cose da fare. Guarda me! Sono in Biblioteca da stamattina alle
sei! Cerca un po’ di capirlo, lui è anche un portiere bravo e se non si allena
a dovere la squadra non ne sarà molto contenta… > Ron mi deve un favore. Non
so neanche perché sto cercando di rimettere insieme questi ragazzi… In fondo a
me, che me ne importa?
< Però Harry lo trova il tempo per
Ginny! > Ribatte lei pronta < Ogni volta che nessuno di loro ha degli impegni
particolari stanno sempre insieme! Ed Harry è anche Capitano! > Aggiunse.
Hermione sospirò, poi, dopo qualche minuto
di silenzio, si alzò.
< Oh, salutamela! Ormai mi capita di
rado di vederla… >
< Certo > Hermione sorrise <
Grazie per avermi ascoltata… > E mi schioccò un bacio sulla guancia.
Mentre lei si allontanava, mi guardai
attorno per assicurarmi che nessuno avesse visto; non volevo che questa cosa
arrivasse all’orecchio di Ron…
Baciato sulla guancia da Hermione. Ancora
non ci credevo. Credo che questo si possa considerare come il mio prima bacio,
dopotutto… Toccai ancora sorpreso il punto sul quale ero stato baciato.
Purtroppo una ragazza stava guardando
esattamente dalla mia parte. Impossibile non riconoscerla, con i suoi lunghi capelli biondo sporco, gli occhi sporgenti e
degli orecchini a forma di ravanelli.
Si avvicino al mio tavolo camminando
elegantemente. Quando mi fu davanti sorrise:
< Sei riuscito farti dare un bacio da
lei, allora? >
Arrossii violentemente; mi sentivo la
pelle del volto bruciare.
< Di che cosa stai parlando? >
Cercai di far finta di niente, anche se con scarsi risultati.
< Oh, lo so quanto ti piace Hermione
Granger > Fece lei, con tono sognante < Quando
ti sta accanto gli occhi ti si illuminano, come se ti fosse entrato nella testa
un Tarkl >
< Un Tark? E
che cos’è? >
< Oh, è uno spiritello dei boschi molto
piccolo, che ti entra nel naso e quando si trova vicino agli occhi scaturisce
una luce fortissima, che gli fa brillare gli occhi come fari! > Spiegò entusiasta mentre mimava ciò che diceva.
Notai che anche lei stringeva forte il
Galeone finto in mano.
< Quello è il Galeone dell’ES? >
Chiesi curioso < Come mai lo tieni in mano? >
Luna non parve minimamente imbarazzata
dalla domanda; se avessero rivolto a me una domanda così sarei sparito
sottoterra.
< Spero che ci sia
ancora un’altra riunione, ora che dobbiamo prepararci a difenderci, ma, forse
Harry ritiene che non abbiamo già imparato abbastanza… > Sospirò < Mi
divertivo molto in quelle riunioni… Sembrava quasi di avere dei veri amici…
>
Come ti capisco Luna! Cercai di cambiare
argomento:
< Come mai sei qui in Biblioteca? >
< Alcuni Corvonero hanno nascosto
alcuni dei miei libri e hanno detto di averli messi in Biblioteca > La
ragazza si guardò attorno, dilatando i suoi occhi già molto grandi.
< Ti… Ti nascondo i libri? > Chiese,
un po’ preoccupato < In Biblioteca poi? >
< Oh sì > Rispose Luna, come se
niente fosse < Capita molto spesso, ma di solito, se non li ritrovo, alla
fine dell’anno mi restituiscono tutto, anche le boccette di inchiostro vuote
>
Lo stomaco mi si strinse a sentire quelle
cose: provavo enorme dispiacere per quella ragazza un po’ pazza. Ed io che mi
lamentavo di non avere amici! A lei, addirittura, nascondono le cose e non
gliele restituiscono prima della fine dell’anno…
< Io ho quasi finito di studiare >
Dissi < Se vuoi posso darti una mano a cercarli… > Mi proposi.
Luna mi sorrise.
< No grazie > Si guardò nuovamente
attorno < Cercare i miei libri in biblioteca sarebbe come trovare un
asticello in una foresta… > Detto questo se ne andò, lasciando nell’aria uno
strano senso di pena.