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Autore: Lady Alessia    26/07/2006    0 recensioni
Ormai ero arrivato al mio settimo anno ad Hogwarts, scatenando la sorpresa di tutti, specialmente in mia nonna, che non credo mi abbia mai considerato pari a suo figlio. In fondo io sono solo un ragazzo che si caccia sempre nei guai, che non riesce mai a prendere decisioni da solo ed ha sempre bisogno dell’aiuto di qualcuno.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Il trio protagonista, Luna Lovegood, Neville Paciock
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Ormai ero arrivato al mio settimo ad Hogwarts, scatenando la sorpresa di tutti, specialmente in mia nonna, che non credo mi abbia mai considerato pari a suo figlio

Ormai ero arrivato al mio settimo anno ad Hogwarts, scatenando la sorpresa di tutti, specialmente in mia nonna, che non credo mi abbia mai considerato pari a suo figlio. In fondo io sono solo un ragazzo che si caccia sempre nei guai, che non riesce mai a prendere decisioni da solo ed ha sempre bisogno dell’aiuto di qualcuno.

Certe volte penso a quanto mi piacerebbe essere un ragazzo popolare, magari come Harry, con una compagnia di amici simpatica e divertente. Invece io sono qui, seduto in Biblioteca, che continuo ancora a guardare speranzoso il Galeone finto, nel caso Harry programmi qualcosa con l’ES.

In quelle riunioni mi sentivo bene come non mai; cercavo sempre di dare il massimo ed ho strappato qualche sorriso di ammirazione e soddisfazione dal volto di Harry Potter.

Sì, credo che il quinto anno sia stato il più bello nella mia carriera scolastica, anche perché sono riuscito a partecipare all’avventura del Ministero, anche se, come sempre, ho combinato un altro dei miei pasticci, facendo cadere la “Profezia” per terra, rompendola.

Spesso mi capita di pensare a come abbia fatto il Cappello Parlante a spedirmi a Grifondoro. Non rispecchio nessuna di quelle qualità: non sono coraggioso, non sono valoroso… Sono indeciso ed incapace e credo che il Cappello abbia commesso un grosso errore nello spedirmi in questa casa…

In Biblioteca non passa mai nessuno, neanche gli studenti del settimo anno; nonostante i M.A.G.O. incombano, loro preferiscono passare il loro tempo libero a giocare a Quidditch, oppure passare del tempo insieme alle loro dolci metà…   

Ecco un altro argomento per me diventato ormai penoso, visto che sono solo… Harry, anche se non lo vuole del tutto ammettere, è pazzamente innamorato di Ginny, mentre Ron… Beh, presumo che presto Ron farà i primi passi per farsi apprezzare di più da Hermione…

Hermione… L’unica ragazza che mi ha sempre sostenuto ed aiutato, che ha sempre cercato le mie difese… La prima ragazza per la quale ho provato un po’ d’affetto che non ho mai saputo esprimere… Ancora mi ricordo quando cercava disperatamente di aiutarmi a Pozioni e quando Piton riusciva a scoprirci, per colpa della mia mancate qualità di pozionista, venivano sottratti punti alla nostra casa.

Sfogliavo distrattamente le pagine di questo librone, che tanto sarebbe piaciuto ad Hermione… Un libro di incantesimi avanzato, ma ora non riuscivo ad interessarmi ad alcuna magia.

Non so neanche perché io sia venuto qui. Ma non credo che avrebbe fatto nessuna differenza… Se fossi rimasto tutta la notte in Biblioteca difficilmente qualcuno si sarebbe accorto della mia assenza prima di due giorni dopo…

Madama Pince gironzolava tra gli scaffali ricolmi di libri e qualche volta dava un colpo di bacchetta per pulire un volume particolarmente ricoperto di polvere. Mi stupii quando vidi entrare Hermione seguita da Ron. Stavano litigando a bassa voce.

< E’ mai possibile Ron che tu debba sempre dire la cosa sbagliata al momento sbagliato? > La ragazza si portò le mani sul volto < Ti avevo solo chiesto se oggi potevamo passare la giornata insieme, come due innamorati ed invece tu te ne sei completamente dimenticato… > Piccole lacrime le stavano rigando il viso < E poi, come se non bastasse, tiri in ballo la scusa del Quidditch… Sai, perché non esci con la tua scopa ammuffita, magari è l’unica che ti dà retta! > Sbottò, voltandosi dalla mia parte e salutandomi con un lieve gesto della mano.

< Hermione… > Cominciò spiazzato Ron, tendendo il collo per vedere se Madama Pince era là vicino < Mi dispiace molto, so che te lo avevo promesso, ma Harry ha voluto stabilire un allenamento proprio per questa mattina e non ho potuto saltarlo… > Si scusò < Però abbiamo tutto il pomeriggio libero, possiamo ancora passare molto tempo insieme… >

< Beh Ron, hai perso il tuo tempo. Ma credo che la Pluffa e la scopa saranno liete di stare con te ancora un’altra volta… > Fece una pausa < E poi io dovevo incontrarmi con qualcuno! > Esclamò.

< Ah davvero? > Ron assunse un’espressione scettica < E con chi? >

Oh no. Stavo cominciando a sospettare di essere quella persona; spero solo che Hermione avesse davvero dovuto incontrarsi con qualcuno.

< Con Neville! > Rispose la ragazza, dopo qualche istante < Guarda, Neville è già li che mi aspetta! Almeno lui gradisce la mia compagnia! > E mi indicò.

Tombola. Ci voleva solo questa. Sorrisi forzatamente a Ron, che non ricambio il mio saluto.

Allungai il collo per guardarlo meglio: caspita, doveva essersi alzato di molti centimetri durante l’estate… Speriamo solo che abbia conservato le sue buone maniere…

< Bene, puoi andare Ron! > Esclamò Hermione, indicando l’uscita al ragazzo < Qui nessuno ha bisogno di te! > E si diresse verso di me.

Ron mi scoccò un ultimo sguardo scoccante e poi sparì dalla Biblioteca.

< Grazie Neville, per avermi tenuto il gioco > Sorrise Hermione < E che ho litigato nuovamente con lui e… >

< Non ti preoccupare > Dissi subito < Non ci sono problemi >

< Cosa studi? > Chiese la ragazza curiosa, sedendosi vicino a me.

Aveva un buonissimo profumo di vaniglia. I suoi capelli castani ricci le ricadevano elegantemente sulle spalle.

< Incantesimi > Risposi sognante, ancora inebriato dal suo odore.

< Vuoi che ti dia una mano? > Si offrì gentilmente.

< No, faccio da solo > Credo che questa sia stata la prima volta che pronunciai una frase del genere. A mia nonna sarebbe venuto un colpo se lo avesse saputo < Piuttosto > Aggiunsi < Perché non torni a fare pace con il tuo ragazzo? > Non so neanche perché stavo dicendo una cosa del genere.

Forse avevo voglia di stare da solo, senza di lei...

< Oh Neville, non cominciare anche tu! > Esclamò leggermente irritata < Io non devo fare pace con nessuno! È Ron che deve imparare a prendersi delle responsabilità… Una buona volta! >

Ecco che ora parla dei problemi sentimentali, come se io potessi capirci qualcosa…

< Insomma, non gli avevo chiesto molto! > Continuò Hermione < I primi due mesi di scuola sono stati impegnativi per entrambi e non siamo stati insieme molto spesso, ma questo lo capisco, ogni giorno avevamo molti compiti da portare avanti… Ma oggi, che è sabato e non avevamo troppi impegni per il fine settimana, nonostante gli avessi chiesto di passare la giornata con me, lui non si presenta che tre ore dopo l’orario stabilito! > Stava arrossendo < E perché? Perché ha avuto un allenamento di Quidditch! >

In effetti, a sentire la vicenda in questo modo, aveva ragione. Io, conoscendomi abbastanza a fondo, non avrei mai messo uno sport prima della mia ragazza.

< Ci saranno altre occasione per stare insieme Hermione > Le spiegai dolcemente < Siamo al settimo anno e abbiamo molte cose da fare. Guarda me! Sono in Biblioteca da stamattina alle sei! Cerca un po’ di capirlo, lui è anche un portiere bravo e se non si allena a dovere la squadra non ne sarà molto contenta… > Ron mi deve un favore. Non so neanche perché sto cercando di rimettere insieme questi ragazzi… In fondo a me, che me ne importa?

< Però Harry lo trova il tempo per Ginny! > Ribatte lei pronta < Ogni volta che nessuno di loro ha degli impegni particolari stanno sempre insieme! Ed Harry è anche Capitano! > Aggiunse.

Hermione sospirò, poi, dopo qualche minuto di silenzio, si alzò.

Disse

< Oh, salutamela! Ormai mi capita di rado di vederla… >

< Certo > Hermione sorrise < Grazie per avermi ascoltata… > E mi schioccò un bacio sulla guancia.

Mentre lei si allontanava, mi guardai attorno per assicurarmi che nessuno avesse visto; non volevo che questa cosa arrivasse all’orecchio di Ron…

Baciato sulla guancia da Hermione. Ancora non ci credevo. Credo che questo si possa considerare come il mio prima bacio, dopotutto… Toccai ancora sorpreso il punto sul quale ero stato baciato.

Purtroppo una ragazza stava guardando esattamente dalla mia parte. Impossibile non riconoscerla, con i suoi lunghi capelli biondo sporco, gli occhi sporgenti e degli orecchini a forma di ravanelli.

Si avvicino al mio tavolo camminando elegantemente. Quando mi fu davanti sorrise:

< Sei riuscito farti dare un bacio da lei, allora? >

Arrossii violentemente; mi sentivo la pelle del volto bruciare.

< Di che cosa stai parlando? > Cercai di far finta di niente, anche se con scarsi risultati.

< Oh, lo so quanto ti piace Hermione Granger > Fece lei, con tono sognante < Quando ti sta accanto gli occhi ti si illuminano, come se ti fosse entrato nella testa un Tarkl > 

< Un Tark? E che cos’è? >

< Oh, è uno spiritello dei boschi molto piccolo, che ti entra nel naso e quando si trova vicino agli occhi scaturisce una luce fortissima, che gli fa brillare gli occhi come fari! > Spiegò entusiasta mentre mimava ciò che diceva.

Notai che anche lei stringeva forte il Galeone finto in mano.

< Quello è il Galeone dell’ES? > Chiesi curioso < Come mai lo tieni in mano? >

Luna non parve minimamente imbarazzata dalla domanda; se avessero rivolto a me una domanda così sarei sparito sottoterra.

< Spero che ci sia ancora un’altra riunione, ora che dobbiamo prepararci a difenderci, ma, forse Harry ritiene che non abbiamo già imparato abbastanza… > Sospirò < Mi divertivo molto in quelle riunioni… Sembrava quasi di avere dei veri amici… >

Come ti capisco Luna! Cercai di cambiare argomento:

< Come mai sei qui in Biblioteca? >

< Alcuni Corvonero hanno nascosto alcuni dei miei libri e hanno detto di averli messi in Biblioteca > La ragazza si guardò attorno, dilatando i suoi occhi già molto grandi.

< Ti… Ti nascondo i libri? > Chiese, un po’ preoccupato < In Biblioteca poi? >

< Oh sì > Rispose Luna, come se niente fosse < Capita molto spesso, ma di solito, se non li ritrovo, alla fine dell’anno mi restituiscono tutto, anche le boccette di inchiostro vuote >

Lo stomaco mi si strinse a sentire quelle cose: provavo enorme dispiacere per quella ragazza un po’ pazza. Ed io che mi lamentavo di non avere amici! A lei, addirittura, nascondono le cose e non gliele restituiscono prima della fine dell’anno…

< Io ho quasi finito di studiare > Dissi < Se vuoi posso darti una mano a cercarli… > Mi proposi.

Luna mi sorrise.

< No grazie > Si guardò nuovamente attorno < Cercare i miei libri in biblioteca sarebbe come trovare un asticello in una foresta… > Detto questo se ne andò, lasciando nell’aria uno strano senso di pena. 

 

 

 

 

 

 

  
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