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Autore: isidrinne    06/12/2011    2 recensioni
Long-fic in più capitoli (ne ignoro io stessa quanti) sul pairing più contestato nei fandom su Adam Lambert: Sauli/Adam.
Slice of life, con un tocco di angst qua e là, ma appena accennato, almeno nei primi capitoli. E ovviamente anche un po' di erotismo, visto che anche l'"omo" è fatto di carne.^^
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Pool-parties e aurore boreali 7

Pool-parties e aurore boreali

by Isidrinne



Bentornati... Sempre a corto di parole vi auguro
a nice reading!
:)

Buona lettura
e i tre soliti baci a tutti ^^.

DISCLAIMER: 

Adam Lambert, Sauli Koskinen, Tommy Joe Ratliff, Monte Pittman e tutti i membri della Glamily che compariranno, come pure Ravi Dhar & the Heartless e i Run Run Run sono persone ed entità esistenti di cui non rappresento la effettiva realtà ma che ispirano la mia mente di scrittrice (soprattutto i primi due in questo momento ^^).
Non ho inoltre alcun scopo di lucro nell'utilizzarne nomi e marchi.





Camera da letto, interno giorno.

Mentre in salotto si stava consumando l’ennesima disfatta ai danni dell’ego di Adam Lambert, Sauli si era nuovamente spogliato e, stanco come avesse disboscato a mano un ettaro di foresta a casa sua, si era infilato a letto, scivolando in un sonno sufficientemente profondo da non essere svegliato da Adam che apre la porta con la leggerezza di un orso nel sottobosco.

Un Adam che si blocca sulla porta, e osservando Sauli accucciato tra le lenzuola scomposte non riesce a trattenersi dall’intenerire lo sguardo.

Non pensava che sarebbe stato ascoltato quando, in quell’intervista, ha scherzato sul trovare l’amore sotto le aurore del nord, pensando a un vichingo…

Ma invece di un vichingo baffuto su una nave, aveva trovato un elfo biondo, minuto e esile… 

Soltanto in apparenza, però…

- Dammit, Honey! Mi avete fatto nero, tu e quell’altro… - pensa mentre si issa fino al cuscino dopo essersi seduto in fondo al letto ad ammirare la curva della schiena del compagno appena accennata sotto il lenzuolo.

Gli si avvicina, mettendo ogni cura nel non svegliarlo, e inizia a strofinare delicatamente la punta del naso sulla spalla del finlandese.

Sauli non dà segno di aver percepito qualcosa, o se l’ha fatto, ignora la timida avance del compagno a bella posta.

Mentre si stava spogliando, infatti, è stato assalito da una pungente e irritante sensazione di estraneità che non lo aveva abbandonato, evidentemente, neanche nel sonno.

Estraneità a cosa?

All’ambiente, così pieno di sole, e chiassoso, invadente;  alle follie che le persone fanno pur di apparire accanto a una celebrità; a chi approfitta della buona fede della gente per far soldi; ai paparazzi che non ti lasciano un secondo in pace; … a Adam?

Considerandolo ormai sveglio, Adam continua le sue avances appoggiando la guancia alla schiena del biondino.

«Rakas» mormora con un fil di voce, fingendo di dormire, ma in realtà è ben sveglio, solo...

Adam non smette di strusciarglisi addosso, costringendo Sauli a smontare la farsa.

«Ma ancora non ne hai abbastanza?» gli chiede con il tono meno infastidito di cui è capace.

«Di cosa?» ribatte Adam cercando di buttarla sullo scherzo e «Di legnate, sì grazie, anche troppe, del resto no!» conclude dimostrando di essere parecchio propenso a richiedere quel certo tipo di coccole…

«Piantala, dai, Rakas!»

«Oh! La mia fatina bionda è tanto stanca…» cerca di prendere in giro il compagno, ottenendo però l’effetto di irritarlo ulteriormente.

A quel punto infatti Sauli si rivolta contro Adam, e, sbuffando inviperito «Ti dispiace usare il maschile? SEMPRE!?», scatta in piedi come una molla.

Adam rimane sdraiato a guardare il finlandese a bocca aperta.

«Non ti fa piacere?» gli chiede issandosi a sedere sul letto incrociando poi le gambe.

«Non mi è mai piaciuto, neanche a casa…»

A Adam non sfugge l’ombra che ha velato l’azzurro degli occhi del compagno, di solito ridenti e allegri, e si alza per raggiungerlo e cingergli  affettuosamente le spalle.

«Nostalgia?»

Sauli si divincola dall’abbraccio prima di rispondere «Fastidio…»

«Uh?» esala Adam incredulo.

«Fastidio, ecco quello che sento…» precisa Sauli con astio «Fastidio per i paparazzi, per i fan impiccioni, per i californiani, per il sistema, per tutto!… E voglia di tornare a casa!» conclude serrando i pugni sul petto di Adam.

Adam, paralizzato dalla reazione dura del finlandese, non reagisce neanche quando Sauli si gira dandogli le spalle e «Tutto… anche tu…» sussurra con voce rotta dai singhiozzi.

«Honey…»

Tornando a fissare gli occhi ora velati di lacrime in quelli del suo compagno, Sauli «Anche tu… mi infastidisci…»

Ma forse infastidire non è la parola giusta; piuttosto, Sauli ha digerito peggio di quello che pensava il fatto di essere stato messo da parte…

Adam, strano a dirsi, riesce a capire cosa intende, forse anche grazie alla lavata di testa di Tommy di poco prima.

«È per quello che è successo, vero?» domanda tendendogli la mano che viene quasi immediatamente riempita da quella del finlandese.

«Sì, l’ho presa male…» ammette recisamente per poi approfondire «Che senso ha stare qui, lontano da tutto quello che conosco se non posso condividere tutto con la persona che amo? Anzi, io non posso condividere niente con te, in realtà… E tu mi vuoi tenere fuori dalla tua vita… Cosa sono, un giocattolo, un bambolotto da esibire nei red carpet?»

Lo sfogo di Sauli è amaro anche per Adam che tentennando lo tira a sé, sperando che non faccia resistenza.

Sauli si lascia abbracciare, stavolta e continua a lasciar uscire tutto il livore e l’amarezza accumulati vivendo in California con Adam.

«Sorridere nonostante vorresti prendere tutti a pugni, volerti abbracciare, passeggiare stretto a te e non poterlo fare, e non parliamo di baciarsi… Lo so che non possiamo, e mi sta bene anche, ma… fa male, Adam, troppa luce mi sta facendo impazzire…»

- Mi ha chiamato Adam, di nuovo, con quel che c’è voluto per convincerlo ad accettare un nomignolo - pensa il cantante affranto dalla consapevolezza di quanto male è riuscito a fare credendosi nel giusto, pensando di proteggere la persona che ama.

«Honey… Sono tornato Adam?» gli chiede sperando di non essere frainteso.

Dal suo petto bagnato di lacrime, Sauli esita un po’ prima di rispondere «No, Rakas… Ma sono terrorizzato che possa accadere… se va avanti così…»

Adam rimane inebetito, come stordito da un pugno in pieno stomaco.

Da che prospettiva sbagliata aveva sempre visto il loro rapporto!

Il cantante si rende conto solo ora che la sicurezza che il suo Sauli aveva sempre ostentato, fin dai primi momenti della loro conoscenza, era una facciata, come la diva lo è stata per lui…

Il suo Sauli è tutt’altro che sfrontato e sicuro, e forse il fatto che lui abbia sempre contato sul consiglio del saggio, affibbiando quel ruolo a lui, anche se più giovane di età, ha aggravato il suo stato d’animo fino a questo punto...

Adam vorrebbe dire qualcosa, consolarlo, ma sente di non riuscire a trovare le parole adatte e gli sussurra dolcemente soltanto «Honey…» mettendoci tutto l’affetto di cui è capace, sperando che possa lenire almeno in minima parte il dolore, poi, del tutto all’improvviso, una frase gli raggiunge le labbra.

«Mi sposi?» e, vista la reazione esterrefatta del compagno si affretta a puntualizzare «non domani, ma… sì insomma…»

Sauli sorride prima timidamente, poi più apertamente chiudendo la bocca a Adam con un dito

- Vai per tentativi, Rakas… Vuoi davvero che io sia felice con te qui… - pensa mentre scuote la testa in senso negativo.

«Honey, a volte sono un pagliaccio, altre paranoico fino all’eccesso…» prova a spiegarsi Adam ma Sauli lo interrompe con un bacio.

«Lasciami finire, ti prego» insiste Adam, consapevole che un simile coraggio di fare mea culpa non lo troverà mai più «… Sono un bastardo egoista che se può scaricare sugli altri le responsabilità non si fa pregare, ma se non va tutto come dice lui dà in escandescenze, sono insicuro, e fingo di essere uno spaccone che ha la verità stampata nel cervello… Quello che voglio dire è che ho un milione di difetti, ma devi credermi, non assolutamente quello di ferire intenzionalmente le persone, e meno che mai chi amo… o te che sei molto più di un amore per me...»

Queste parole, Adam le pronuncia d’un fiato, quasi avesse paura di non riuscire a dire tutto prima di perdere il coraggio di farlo, affondando il viso nel collo di Sauli, e tenendolo stretto fra le braccia, massaggiandogli leggermente la schiena.

E Sauli, rassicurato da quelle parole, o forse solo confortato dal calore avvolgente del corpo del suo uomo, sospira sul petto di Adam «È passata, Rakas… L’aurora è spenta, ormai…»

«Uh?»

«Da noi si dice che quando stanno per cederti i nervi è perché da qualche parte tra te e il Polo  Nord si è accesa un’aurora boreale… La mia si è spenta ora…» spiega comprensivo, sapendo bene che i loro due mondi sono distanti come il sole e la luna.

«Honey… Vuoi dire che non mi odi  per costringerti a vivere sotto i riflettori e al sole tutto l’anno?»

Sauli sospira sorridendo di fronte a tanta ingenua preoccupazione: Adam ha solo tre anni più di lui, ma questo basta già a conferirgli l’aura di maggiore esperienza e di rispetto dovuto a una persona più grande… Almeno secondo i criteri finlandesi…

Adam invece, sembra nato per sovvertire ogni canone e ordine finlandese prestabilito: non solo è di un infantile assurdo, se si tratta di sentimenti, ma riesce ad essere un totale imbranato preda dell’irrazionalità più distruttiva, quando una minaccia incombe sulla sua tranquillità…

«Vuoi dire che mi è concesso odiarti, Rakas? Che posso permettermi di detestare la diva?» domanda innocentemente ironico, ricevendo in risposta un famelico quanto mefistofelico sogghigno.

«Scordatelo! Honey…» sillaba saltandogli addosso.

«Puoi solo amarmi… E amarmi… E amarmi… E amarmi…» continua intervallando ogni frase con un bacio dato del tutto a casaccio sul corpo del finlandese.

«Fino alla fine del tempo!»



   
 
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