18. Neve

«Cosa c’è? Non ti piace la neve, Malfoy?» il biondo fece una smorfia a metà tra il disgustato e l’arrabbiato, reclinando appena gli angoli della bocca e cercando, invano, di scostare dai propri capelli quei fiocchi di ghiaccio che vi erano ricaduti sopra.  Erano umidi, freddi, e gli rendevano la pelle appiccicosa: Draco Malfoy aveva una vera e propria repulsione verso la neve, tanto più se questa gli veniva letteralmente spalmata addosso da una nata babbana troppo allegra.
Fece un’altra smorfia.
Non l’aveva neppure vista arrivare. Hermione era corsa tutta contenta nel cortile innevato, senza dargli possibilità di protesta; si era distratto un attimo, e il risultato era stato di ritrovarsi in faccia una palla di neve.
Odiava la neve.
Era un passatempo viscido e vile, degno solo dei ranghi più bassi, di classi decadute e di mezzosangue. Per non parlare, poi, dei babbani: a quanto sembrava, i babbani adoravano la neve. La Granger gli aveva indicato un servizio al telegiornale, quando ancora la nevicata era in corso. Avevano detto che sarebbe durata tutta la settimana di natale, e allora lei era corsa immediatamente al piano superiore, a cercare una cosa chiamata “Snevino” o forse “Slittotale”… una cosa strana, fatta in acciaio e con dei sostegni lunghi e apparentemente poco pratici.
Serve per scivolare sulla neve, gli aveva detto.
E nel tempo in cui lei era andata a cercare quell’affare dal nome strano, Draco si era ritrovato in salotto con i genitori di Hermione, maledicendosi per aver accettato l’invito per Natale fatto dalla sua ragazza, e sentendosi – inspiegabilmente – a disagio.
Ridicolo! Sarebbero dovuti essere loro a disagio, di fronte a un Malfoy come lui!
Hermione era scesa poco dopo. Dandogli in mano guanti e sciarpa, l’aveva trascinato fuori, per lasciarlo sull’uscio e gettarsi sul velo bianco.
Odiava la neve e non gli piaceva stare con i babbani.
Fece una smorfia, più simile a un sorriso che a un ghigno vero e proprio.
Osservò per un attimo quella mezzosangue per la quale era disposto a passare il natale a Londra e stare tra la neve; osservò le mani inguantate e il cappello buffo, il sorriso e le guance rosse, l’espressione con cui gli venne in contro per rimproverarlo, così severa ma tradita dalla gioia, che traspariva dagli angoli della bocca.
Si sentì un’idiota, ipocrita, traditore dei suoi stessi principi, ma capì che – per qualche strana ragione – era disposto a gettarli tutti via.
«Tzè» sbottò, raccogliendo della neve e gettandola addosso alla ragazza. Hermione alzò lo sguardo, l’espressione carica di quello stupore divertito. Un ghigno le attraversò il volto «Ti conviene correre, Malfoy» ridendo, iniziò ad inseguirlo, carica di neve.
Per quanto Draco odiasse la neve, non poté negare di amare il modo in cui faceva sorridere Hermione.

 

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Note: Salve a tutti! e, soprattutto, grazie per aver letto questa piccola flash-fic ^^ Sarebbe il mio primo esperimento su Draco ed Hermione e, benché non sia esattamente convinta dell'IC di questi, devo dire che mi sono divertita a scriverla. E poi siamo nel periodo giusto per scrivere di Neve e Strenne xD *canticchia canzoni di natale*