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Autore: Cabiria Minerva    06/12/2011    6 recensioni
Severus/Harry
Appoggiò con cautela un piede sul pavimento freddo, sperando che Ginny non si accorgesse del marito che sgattaiolava via nel mezzo della notte.
È l'ultima volta, lo giuro.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton | Coppie: Harry/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Contesto generale/vago
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Gli occhi di Harry ci misero qualche istante ad abituarsi alla penombra della camera. Il suo respiro irregolare era l'unico rumore che disturbava la quiete notturna della casa. Accanto a lui, Ginny Weasley dormiva pacifica. Guardando il suo volto calmo si chiese come potesse non accorgersi del cuore che tamburellava freneticamente a pochi centimetri da lei. Si era svegliato di soprassalto dopo un altro dei sogni che lo perseguitavano da qualche mese. Dannati sogni. Erano anni che dormiva sonni tranquilli, ma poi un giorno aveva scoperto che Severus Piton era sopravvissuto all'attacco di Nagini ed aveva organizzato – anche se il suo ex Professore era piuttosto riluttante all'idea – un incontro con lui. Doveva vederlo. Doveva avere la certezza che fosse vero, che non fosse morto quella terribile notte nella Stamberga Strillante.

All'inizio non aveva ben capito cosa lo spingesse a voler vedere Piton. Pensava fosse per potergli esprimere la propria gratitudine, oppure anche solo per il sollievo di vedere che la Grande Guerra aveva mietuto meno vittime di quanto immaginasse. La Grande Guerra... Sconfiggere Voldemort non era stato facile, ma sopravvivere ai suoi amici... Per fortuna c'era stata Ginny. Ginny dai capelli color ruggine e dai silenzi comprensivi. Ginny con un vestito bianco che prometteva di restargli accanto nella buona e nella cattiva sorte. Ginny che lo abbracciava e piangeva con lui ricordando chi non c'era più. Un brivido gli corse lungo la schiena al solo ricordo.

Poi era riapparso Severus Piton, l'uomo che aveva disprezzato, detestato, accusato. Anche odiato. Non appena aveva incrociato il suo sguardo nero e gelido aveva sentito una fitta dolorosa all'altezza del cuore. Perché? Aveva voluto incontrarlo nuovamente. Piton non era un gran chiacchierone, e al loro primo incontro non aveva esattamente tenuto banco. Ma Harry voleva vederlo ancora.

Si erano incontrati sempre più spesso. Nessuno dei due capiva bene cosa li spingesse a passare ore e ore seduti uno davanti all'altro, quasi senza parlare, eppure entrambi sembravano averne bisogno. Ed allora avevano continuato a vedersi.

Era stato dopo qualche mese dall'inizio dei loro incontri. Harry non avrebbe mai potuto dimenticarlo. Si erano salutati educatamente, Severus si era accomodato su una morbida poltrona rivestita di velluto rosso, Harry aveva preso il solito sgabello sgangherato e l'aveva piazzato accanto ad un tavolino d'avorio, a poche spanne dall'uomo. Ricordava che stava meditando sullo strano gusto con cui Piton aveva arredato la propria abitazione, quando qualcosa era caduto dal tavolino ed i due uomini erano scattati istintivamente in avanti nel tentativo di prenderlo al volo. I ricordi successivi erano un po' più confusi. Due mani che si sfioravano, due paia d'occhi stupiti. Non sapeva bene come le loro labbra si fossero incontrate, ma le sensazioni che l'avevano sconquassato... Quelle si erano fissate indelebilmente nella sua anima, e nei suoi sogni che da allora non facevano che istigarlo a volerne ancora.

Appoggiò con cautela un piede sul pavimento freddo, sperando che Ginny non si accorgesse del marito che sgattaiolava via nel mezzo della notte. Si sentiva in colpa per quei sotterfugi, ma non riusciva a farne a meno. Doveva vederlo. Doveva sentire le sue labbra sfiorargli la pelle, il suo fiato scompigliargli i capelli nella foga dell'amplesso, la sua eccitazione crescere per poi esaurirsi dentro di lui.

Prima di chiudersi la porta alle spalle lanciò un'ultima occhiata alla giovane donna, sentendo una fitta di vergogna. L'amava. Ma aveva bisogno di quelle scappatelle notturne tra le braccia del suo amante. Non per sempre, ancora per un po'. Perdonami. Prese una manciata di polvere da un vaso sopra il camino, la buttò tra le fiamme e quando queste divennero improvvisamente verdi vi entrò in fretta e furia. È l'ultima volta, lo giuro.

***


Nota: Questo racconto è stato scritto grazie a Unbreakable_Vow, che mi ha fatto conoscere le Snarry! :)

Nota': dato che non sembra vi faccia schifo, ho deciso di dare a questa one-shot il beneficio del dubbio... Entro qualche settimana dovrei riuscire a scrivere ed inserire un secondo capitolo! :)
   
 
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