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Autore: Nalu93    06/12/2011    0 recensioni
La nascita,la fuga,la caccia,la morte. Ecco cosa succede quando si segue la strada scritta da altri. Ma se si vuole uscirne? se si vuole smettere di seguirla? Ci troviamo in un mondo dettato da una sola regola: Soppravvivere.
Quella notte qualcuno morì,altri sopravvivero; ma nessuno ne uscì senza cicatrici ,e soltanto dopo molti anni queste verranno a galla.
Quando si barcolla nel buio,l'unica luce di salvezza e la mano che ci viene allungata dall'ombra stessa; il problema è ricordarlo a chi sta sempre nella luce : gli istinti corrono più veloci del pensiero che cerca di fermarli.
Genere: Fantasy, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Daphne Greengrass, Neville Paciock | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, James/Lily
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Leggete qui prima del prologo!

Questa fanfiction è un AU (alternative universe),se non va bene non continuate a leggere! I personaggi qui saranno molto ma molto OOC ,e nella storia ci sono delle grosse grosse differenze:
-Voldemort non è mai caduto
-Alcuni personaggi non sono mai morti in questa FF
-Se Voldemort non è mai caduto non cè mai stata vera pace,ma lui ha sempre agito poco in questi anni,mai apertamente guerra.(quindi la vita di molti personaggi è normalissima)
-Alcuni cose non sono mai accadute:
    - La pietra filosofale
    - La camera dei segreti
    - Il prigioniero di Azkaban
    - Harry non era il 4 campione del torneo tremaghi,che è avvenuto,e si Cedric è ancora morto.
    - Sirius non è morto
    - Silente non è morto; e quindi anche Piton

Gli avvertimenti base della fanfiction non sono molti, oltre e quelli già detti. Sappiate che il pairing di base è come al solito Harry\Ginny ; Creature!Harry;Powerful!Harry
Il rating rimane giallo per ora ma può aumentare ,in caso ci sia eccesivo 'sangue' .
Credo di aver detto tutto per ora.
Altra cosa: iniziando questa fanfiction non abbandono Invisible eyes ; ho scritto questa perchè mi è balzata l'idea in mente,non perchè avessi voglia di fermarmi con la mia precedente.
Inoltre noterete molte somiglianze tra questo Harry e quello di Invisible eyes,semplicemente perchè è come piace a me.
Il cognome Paciock lo tengo in inglese quindi Longbottom. (ritengo suoni meglio ^^ )
Auguro a tutti buona lettura,e spero di avere qualche recensione costruttiva sopratutto sulle cose che secondo voi non vanno bene.
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1 Novembre 1981

Doppio Attacco a due famiglie Nobili!!

Ieri notte, un gruppo di Mangiamorte,accompagnati da Tu-Sai-Chi in persona,hanno fatto irruzione nella Nobile casata dei Potter,attaccando la famiglia composta da James Potter ,auror,  Lily Potter nee Evans, indicibile del ministero, e dal futuro erede Harry James Potter. L'attacco sembra essersi svolto appunto per eliminare quest'ultimo. Ancora poco si sa sul come si sia svolto effettivamente l'accaduto,in quanto l'intera famiglia era nascosta dall'incanto Fidelius ,svolto da Albus Silente (vedi pagina 6 )
In contemporanea un gruppo di dieci Mangiamorte,capitanati da nientemeno che i famigerati Lestrange e Rosier, si sono infiltrati nella nobile casata dei Longbottom , composta dai famosi auror Frank e Alice Longbottom,e il loro futuro erede Neville Longbottom. Fortunatamente quella sera Augusta Longbottom,madre di Frank Longbottom, era al ministero della magia per un incontro con il Ministro.
L'attacco si è svolto appena fuori l'edificio,e gli auror Longbottom sono riusciti a Schiantare ben otto Mangiamorte prima di soccombere al Cruciatus di Bellatrix Lestrange, uno dei due Mangiamorte che sono riusciti a fuggire.
Entrambi le famiglie riportano le perdite dei loro eredi Harry e Neville,dei quali non si è trovata traccia; sono tutt'ora dispersi e presunti deceduti.
Che sia arrivato un mondo di terrore anche per i Neonati? Chi sarà la prossima vittima?

Per saperne di più :
La famiglia Potter pagina 5
La famiglia Longbottom pagina 7
I Mangiamorte Lestrange e Rosier pagina 8
I Mangiamorte catturati  pagina 9
Incanto Fidelius e le migliori difese pagina 10


10 Settembre 1989

C'era buio,ormai ne era abituata,ma non smetteva di fargli paura,specialmente quando le ombre si allungavano lungo le sbarre e il corridoio.
La cella era larga per lei;e bagnata. Dannatamente bagnata. In alcuni angoli c'erano addirittura delle pozzanghere,in una poteva quasi lavarsi se ne avesse avuto voglia. Sulle pareti si vedeva del muschio verde e arzillo,cresciuto sulla roccia a causa dell'umidità.
La roccia infatti era fredda e dura,ma così umida da poterci contare le goccioline della condensa sopra;e l'aria tiepida che entrava dalla finestra,situata a due metri buoni di altezza e probabilmente rinforzata di chissà quanti incantesimi, non riscaldava per niente l'ostile ambiente.
Non che l'odore aiutasse tale giudizio. C'era puzza di cadavere; e probabilmente qualcuno c'era stato in passato in quelle celle,a meno che loro non avessero messo lì le ossa solo per decorazione.
Se non si contava il sangue sulle catene presenti in ogni cella, e le urla agghiaccianti che si levavano ogni tre ore ,seguite da risata isteriche, sarebbe sembrata una prigione normale. Ma questa non era Azkaban; non era nemmeno nata come prigione.
Stava rannicchiata in un angolo tremando e trattenendo le lacrime che dovevano scendere; ma sapeva che anche se non ci avesse provato,non sarebbero mai scese: aveva pianto troppo e ora non le era rimasto più nulla. Si mise un ciuffo di capelli rossi dietro l'orecchio trattenendo un singhiozzo. Era sicura di non farcela. Tra poco si sarebbero stancati di lei e l'avrebbero uccisa; oppure lei sarebbe tornata e l'avrebbe fatta gridare ...di nuovo. Una bambina non doveva farsi questi problemi. Eppure lei era lì, aveva visto la stessa cosa accadere a tanta gente. Ma cosa aveva fatto lei di male? aveva solo otto anni! Neanche il tempo di tenere in mano una bacchetta! Ma altra gente era durata molto meno di lei, che fosse questo il premio per la sua innocenza? O magari non era innocente per niente,che avesse fatto qualcosa di male?
Da quanto tempo non mangiava qualcosa che non era pane secco e carne grigia e viscida! Ormai si era dimenticata persino l'odore dei piatti di sua madre. E suo padre! Stava ancora giocando con quella strana cosa a quattro ruote? E i suoi fratelli? Stavano probabilmente giocando a Quiddich,ridendo e scherzando.
Si strinse le mani intorno cercando di farsi forza,era sicura che non li avrebbe più rivisti.
Alzò lo sguardo quando sentì una porta metallica sbattersi,poi il rumore dei tacchi. Trattenne una smorfia; era stata fortunata oggi,erano passate quattro ore dall'ultima volta che la donna in nero scendeva a far gridare qualcuno . Sentì vagamente le suppliche di un uomo; non l'aveva ancora imparato che a supplicare lei si divertiva di più? In quel momento le grida strazianti dell'uomo presero possesso del silenzio,squarciandolo come solo l'agonia sa fare. Sentì un odio profondo per quell'uomo divamparle dentro,lui non doveva fare così o lei avrebbe continuato per più tempo,e poi sarebbe venuta a divertirsi con qualcun altro prima dello scadere delle due ore. Sospirò,non era colpa dell'uomo dopotutto; non era lui che si faceva gridare.
Ricordò quella volta che le grida si erano interrotte stranamente a metà,e si erano trasformate in rantoli di qualcuno che cercava di gridare sotto le risate macabre e possenti di lei. Poco dopo aveva scoperto che la donna in nero aveva tagliato la lingua a quell'uomo in un momento di ispirazione. Doveva essere proprio annoiata per inventarsi una cosa simile,tipicamente li preferiva gridanti . Che fosse stato stonato nella sua supplica di dolore? All'inizio l'aveva turbata quella cosa,dopo un pò però l'aveva accettata come cosa 'normale' ,e ora non le faceva più ne caldo ne freddo.
"Ciao" disse una voce alle sue spalle, interrompendo il flusso dei suoi pensieri e facendola sobbalzare.
Si voltò di scatto vedendo un ombra sulla finestra. Era qualcuno di piccolo,magari un bambino come lei? L'oscurità copriva il suo corpo,infatti era quasi impossibile distinguere gli occhi  o la bocca. Era accucciato come un gatto prima di saltare,con le mani che si aggrappavano alla fine della finestra ; poi si rilassò e spinse il suo corpo a sedersi al margine di questa .
Spaventata la bambina fece un passo indietro.
"Cosa ci fai qui?" chiese lui ignorando la paura di lei . Lei non rispose mentre lo guardava con occhi grandi e increduli.
" Per quale motivo ti hanno preso?" continuò lui imperterrito. Non osava rispondere,lui sapeva qualcosa di quello che succedeva qui!
"Non lo sai?" chiese infine. Lei esitò,poi quasi senza accorgersene annuì.
"Allora mi capisci!" disse lui sollevato "per un momento pensavo che Bella fosse già passata!"
"Be-Bella?" disse lei farfugliando. Di chi stava parlando? aggrottò le ciglia con fare pensoso.
"Bella è..o meglio era mia zia,." questo lo disse più per ricordo suo che per spiegazione. Quando vide la sua confusione spiegò "è quella che viene a torturare la gente di solito"
Immediatamente tutte le paure di lei la attanagliarono come tenaglie su una pianta,e sbiancò. Erano parenti? Ma poi si ricordò del fatto che aveva detto 'era' e non 'è' ,cosa voleva dire? la donna in nero-Bella,si corresse mentalmente, era ancora viva.
Lui parve turbato per un momento. "L'hai già incontrata non è così?" chiese con un tono di finalità e rancore,ma non nei confronti della bambina. Di tutta risposta lei abbassò gli occhi sul pavimento,cercando di guardare tutto tranne lui.
Lui imprecò poi la fissò negli occhi "Cosa ti ha fatto?" chiese in tono rassegnato "puoi dirmelo tranquilla,con me sei al sicuro" disse poi notando la sua esitazione.
"Male" disse lei tremando " e c'era un uomo con lei e lui..." non finì la frase quando si accorse che il bambino si era immobilizzato.
"Un uomo?" chiese poi incerto e titubante " Ti ha fatto qualcosa?" disse poi terminando con un imprecazione quando lei abbassò nuovamente lo sguardo.
Lui era un bambino,non sapeva esattamente cosa faceva l'uomo ma quando era con un donna sembrava che lei gridasse molto di più di quanto gridava di solito. Aveva capito che in quell'atto dell'uomo,fatto in quel modo,per la donna non c'era altro che dolore,e sperava con tutto se stesso che Tom non lo avesse portato a termina con la bambina che si trovava difronte.
Infine sospirò. Passò un momento di completo silenzio ,che pareva prolungarsi in eterno;mentre le grida di sottofondo iniziavano ad affievolirsi,e solo quando si spensero il bambino parlò di nuovo.
"Se vuoi posso portarti a casa" disse lui,cambiando completamente l'argomento e rallegrando la bambina con quelle sei parole . Lei non poteva crederci,l'avrebbe davvero portata a casa? Il dubbio si infilò nella sua mente,come poteva riuscire a portarla a casa! Era un bambino anche lui! Ma stranamente,nonostante fosse diventata piuttosto scettica nel tempo passato lì , si fidava di quel bambino,era come se emanasse qualche odore o pensiero che diceva : ' di me ti puoi fidare,morirò piuttosto che ti facciano del male' ; ma lui non aveva mai detto niente di simile.
"Sai dove vivi esattamente?" chiese lui interrompendo nuovamente il suo pensiero,e con esso i suoi dubbi. Lei scosse il capo lentamente.
"No ... non sono mai uscita dai confini" disse strascicando le parole,come se avesse paura che altri le comprendessero.
"Oh.. allora non riesco a portarti a casa" disse lui. Il mondo le parve crollare addosso. Visto?! Un bambino come lui e te non può sfidare tale magia! Ti ha alimentato la speranza per niente; le diceva una voce macabra nella sua mente. Trattenne un singhiozzo
"Ma se vuoi posso farti uscire ugualmente da qui" disse rapidamente quando notò la sua espressione "Puoi stare con me e mio fratello!" si affrettò ad aggiungere quando notò il dubbio nei suoi occhi. Un grosso peso le si levò dal cuore all'idea di uscire. Infondo anche se non fossero riusciti ad uscire,lei sarebbe morta solo prima no? Non avrebbe mai più dovuto gridare,o come diceva il bambino essere torturata.
"Allora ti va?" disse infine lui. Lei annuì vigorosamente e freneticamente e si avvicinò.
In risposta,lui si attaccò con una mano al gancio della finestra che teneva unite le 'sbarre' e poi si calò fino a quanto poteva verso di lei,allungando una mano nella sua direzione. Lei si mise sulle punte per afferrare la mano di lui.
"Sai,non mi hai ancora detto come ti chiami" disse lui iniziando afferrando saldamente la sua mano.
"G-Ginny" disse lei balbettando,e sentendolo tirarla su con forza eccessiva per un bambino di quelle dimensioni. In quel momento riuscì a vedere il suo volto chiaramente per la prima volta,e non potè non rimanere incatenata da quegli occhi smeraldo.
"Io sono Harry" disse lui infine.
Un attimo dopo,dei due bambini non rimaneva che l'odore in quelle celle,mentre le nubi del cielo si scostavano lasciando spazio ad un ampia luna piena.


Note:
 Eccoci qui con una nuova fanfiction <3 spero piaccia! ^^
Volevo precisare che Harry essendo un bambino non capisce esattamente cose succede in quelle stanza,e nemmeno Ginny,ma il fatto che entrambi ci hanno vissuto o le hanno viste spesso li hanno resi coscienti delle atrocità che ci accadono,e di cosa succede quando determinati fattori entrano in campo.
Mi pareva di aver scritto molto di più,ma ahime non sembrerebbe.
Ringrazio in ancitipo chiunque leggerà questa fanfiction. E sono più che disposta a rispondere a domande a riguardo.
L'idea mi è venuta in mente a scuola,e  mi  ha preso all'istante che non potevo non scriverla. Ma come ogni idea va ancora definita bene dopo un certo punto,per ora so bene 5 o 6 capitoli dopo questo prologo.
Grazie ancora <3
Nalu
   
 
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