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Autore: Sirio J Dawson    06/12/2011    1 recensioni
... - Baby sei bellissima quando ti arrabbi. – me lo ritrovo davanti agli occhi, accovacciato che mi sorride dolcemente.
- Io.. non volevo scusami.- mi prese la mano e mi fece alzare.
Mi girai, il solo tempo di capire che avevo le spalle all’armadio, poi solo il nostro amore.
Le sue labbra contro le mie, che si unirono in un unico bacio, il mio viso stretto delicatamente tra le sue mani.
L’aria sapeva di cioccolata e di latte, i suoi baci erano un qualcosa di fantastico.
- Justin baci come un dio lo sai? – gli diedi un bacio, mi abbracciò così forte da farmi mancare il respiro.
- E tu sai che io senza di te non posso stare? – mi strinse ancora più forte, si tolse con la punta del piede le scarpe, il suo abbraccio si sciolse e mi fece cadere sul letto...
Genere: Sentimentale, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Le tue labbra sono la mia più grande debolezza.
 

Avevamo deciso di andare a dormire, il giorno dopo dovevamo provare, quindi la decisione più saggia fu presa.
Decidemmo comunque di fare un giro per la piscina, di notte era uno spettacolo fantastico.
- Guarda quante stelle!- gli dissi guardando verso il cielo.
- E’ davvero bello qui.- mi cinse i fianchi con le braccia e mi diede un bacio.
Ci dondolammo per un po’ come se stessimo ballando, io gli guardavo i piedi.
Aveva sempre quelle bellissime “Supera” viola.
- Perché guardi in giù, io sono qui.- mi prese il mento in modo tale che potessi guardarlo negli occhi.
Era così infinitamente romantico, io e lui, gli uni negli occhi dell’altro.
- Scusami è che…- era una situazione imbarazzante, e direi, anche abbastanza equivoca.
- Ti piacciono le mie scarpe?- lui era più alto di me, io ero un metro e cinquantacinque, come nella norma, diciamo che di solito le ragazze sono più basse dei ragazzi.
- No è che… mi vergogno…- avevo parlato così piano che la mia voce risultò un sussurro.
- Ti vergogni?.- ripeté chiedendomi conferma.
- Tanto.- abbassai lo sguardo, non riuscivo a sostenere  i suoi occhi nei miei.
- Guarda che non stiamo facendo nulla di male, ci stiamo solo amando come è giusto che facciano due fidanzati non trovi?- stavolta alzai lo sguardo verso di lui, avevo gli occhi lucidi.
- Si è che…io ecco…- stavo piangendo, il perché non lo sapevo neanche io.
- Perché piangi?- mi strinse forte, le mie mani erano strette alla sua camicia nera che gli stava maledettamente d’incanto.
- Sono una stupida, devi fare sempre tutto tu, altrimenti io non sono in grado neanche di dirti che ti amo!- le lacrime scesero inesorabili dalle mie guance bagnando il pullover a V che Justin metteva sopra la camicia.
- Lo hai appena detto baby. – lo guardai e lui guardò me. 
- Devo riconoscere che anche io non ti ho detto una cosa…- mi sorrise dolcemente, quel sorriso lo potevo vedere anche a lume di candela.
- Le tue labbra sono la mia più grande debolezza.- mi scostò i capelli dal viso e mi baciò.
Fu un bacio diverso dagli altri, uno di quei baci che non vanno nell’archivio dei ricordi molto presto.
In quel momento c’eravamo solo io e lui, tutto il resto faceva da sfondo.
Le sue mani che stringevano i miei fianchi, i nostri corpi uniti in un unico abbraccio.
Il suono dei nostri baci era quasi un sussurro, una magia che solo l’amore può creare.
Ci guardammo negli occhi, come due persone che si rincontrano dopo qualche tempo, forse lui di baci ne sapeva più di me, ma ciò che era appena accaduto aveva sorpreso entrambi.
Il mio cuore era un’onda del mare in tempesta, aveva un ritmo così forte che ci mise un po’ a calmarsi.
- Tutto bene baby?- mi diede un bacio sul naso e mi sorrise dolcemente.
- Si tutto bene.- ero semplicemente troppo emozionata per dire altro.
Si sentirono dei passi e delle voci eccitate.
Ci guardammo entrambi per decidere cosa fare.
- Justin sicuramente sono le tue fan.- gli strinsi la mano, non volevo essere ancora sotto i riflettori, non ora, ne dopo.
- Andiamo in camera, lì sicuramente non ci troveranno.- mi diede un ultimo bacio e incominciammo ad avviarci verso la nostra stanza a grandi falcate.
Justin chiese all’addetto alla reception di non dire assolutamente la nostra stanza a nessuna persona, proprio per stare tranquilli almeno nei nostri appartamenti.
L’uomo che era di turno glielo promise, e noi ci avviammo verso la nostra stanza al primo piano.
- C’è l’abbiamo fatta!- ero esausta, sentivo le gambe cedermi, dopo essermi messa il pigiama mi buttai sul letto come se fossi un fantoccio.
- Aspettami che vengo anche io!- Justin strillò così tanto che quello della porta affianco ci bussò dal muro accompagnando la bussata con un’imprecazione.
- Indelicato!- fece una smorfia e si poggiò accanto a me, prendendomi tra le braccia.
- Uffa ma è possibile che si è volatilizzato?- una voce scocciata si sentì per il corridoio.
- Ma avete visto quella che stava con lui?- soggiunse un’altra voce, quasi schifata.
- Si, c’è, mo Justin si fidanza con le racchie? Oddio come è caduto in basso c’è!!- bimbo minchia, ecco come si potevano definire, altro che beliebers!
- Ma le bimbe di dieci anni a quest’ora non dovrebbero essere già a letto?- sbuffai, incredula, non era possibile, io alla loro età ero già nel letto dalle otto!
- Che ci puoi fare baby, tutta colpa dei genitori.- così Justin giustificò la mia domanda.
- Mi fanno rodere, come si permettono di chiamarmi racchia!- ero molto nervosa, mi dava fastidio la gente che sparava cazzate a vanvera.
- Neanche mi conoscono, ora vado lì e le do fuo…- non feci in tempo a finire la frase che Justin mi fece cenno di stare in silenzio, si sdraiò sopra di me, baciandomi il collo.
- Vediamo adesso come vai a picchiare le bimbe di dieci anni. – mi sorrise malizioso, sedendosi sul mio ventre.
- Io odio le critiche.- lo presi a piccoli pugni sul petto, lui mi prese le braccia e mi immobilizzò completamente.
- Justin vaffancucciolo!- lui si mise a ridere, mentre io mantenevo la faccia offesa.
- Ci stiamo scaldando un po’ troppo, ora ci penso io a raffreddare gli animi.- inarcai un sopracciglio, lo guardai molto male.
- Che cosa vuoi fare?!- ero abbastanza scandalizzata, non che avessi paura, ma diciamo che era abbastanza equivoca come cosa.
- Mica ti stupro baby.- si mise a ridere, ed io con lui.
- Lo so che non mi faresti del male.- liberai un braccio dalla sua presa, e gli accarezzai una guancia.
Mi prese la maglietta del pigiama e la arrotolò delicatamente fin sotto al mio seno.
- Justin menomale che non volevi far nulla!- lui mi guardò e io lo guardai.
- Baby, fammi finire, se non sai come voglio evitare la morte di quelle ragazzine, lasciami fare e vedrai.- sorrise ancora una volta, i miei occhi erano pieni di lui.
Mi diede un morso proprio sotto l’ombelico all’attaccatura dei miei pantaloni.
In quel momento avrei voluto gridare come un’ossessa ma mi dovetti contenere.
- Ma che cazzo ti salta in mente, ma sei scemo?!- ero furiosa, mi aveva fatto dannatamente male.
- Volevo solo testare la tua resistenza.- disse lui ridendo.
- Sei comoda sai?- mi accarezzo la parte in cui mi aveva morsicato.
- Bhè grazie!- dissi sarcastica.
Justin inclinò la testa verso sinistra guardandomi con infinita dolcezza.
- Perché mi guardi così?- ero curiosa, non riuscivo a capire che cosa gli era saltato in mente.
- No niente baby, non ti preoccupare.- si tolse da sopra la mi pancia e si sdraiò, invitandomi a sedersi su di lui.
- No peso, ti faccio male.- guardai la mia maglietta del pigiama, e la sistemai per bene, poi vidi Justin che mi protese la mano.
- Dai baby vieni qui, la notte è lunga, da solo è abbastanza deprimente, poi fa freddo e ho voglia delle tue coccole.- io lo guardai imbarazzata con un sorriso da ebete, presi la sua mano e mi sedetti delicatamente sopra la sua pancia.
- Adesso va molto meglio.- disse accarezzandomi una guancia. Mi distesi appoggiando la testa sul suo petto e ci coccolammo sotto i piumoni e, tra un bacio ed una carezza ci addormentammo, non curandoci del domani , perché quel domani era un altro giorno.
 

* Angolo dell’autrice *
 

 

Eccomi :3
Sono finalmente riuscita a finire questo capitolo, anche se tra la scuola e mia madre che scassa la minchia è stato molto faticoso.
Un ringraziamento speciale alla mia amica Chiara che mi ha aiutato nello sviluppo della storia dandomi dei nuovi spunti, eliminando delle idee abbastanza eccessive per i personaggi.
Spero di ricevere delle recensioni, visto che ci sono le visualizzazioni!
Quindi vi pregherei di recensire i capitoli che leggete!
Un bacione:
 
Sirio Dawson.

 

   
 
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