Libri > Eragon
Segui la storia  |       
Autore: Kooskia    06/12/2011    4 recensioni
Fanfiction sul Ciclo dell'Eredità di C. Paolini. Ambientata durante lo svolgimento della trama della serie (copre complessivamente un'arco temporale della durata di un anno). Presenta personaggi e ambienti di mia creazione senza influire/modificare/alterare i personaggi originari del Ciclo.
In questa storia vedremo un Cavaliere solitario e il suo drago: nati e cresciuti fuori dai confini noti di Alagaesia, essi si batteranno per riportare la pace in questo angolo di mondo inesplorato scoprendo la verità di un passato a loro ignoto e plasmando il loro futuro in una terra aspra e selvaggia.
Epilogo contentene Spoiler.
Un capitolo conterrà tematica erotica (rating Arancione)
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo Tre – Qualcosa da proteggere.
La sua prima reazione era stata la sensazione di avere i propri pensieri avvolti nella nebbia più fosca: quella nebbia densa, che soffoca il corpo quanto lo spirito.
Ma ben presto la confusione nella sua mente venne brutalmente respinta dalle immagini che giungevano ai suoi occhi.
Il ragazzo strinse i pugni, impotente per alcuni istanti.. poi qualcosa riscosse il suo spirito.
Soltanto un orecchio allenato avrebbe potuto sentirlo nella confusione di quel momento: lo stridore dell’aria che veniva solcato dagli impennaggi delle frecce.
Kooskia voltò la testa e vide un gruppo di cacciatori che si erano appostati al limitare degli alberi.
Poteva anche vedere le prede frutto della loro caccia, ora abbandonate lì a terra, mentre i loro archi abbattevano un altro genere di creature.
Gli stranieri rimasero inizialmente confusi ed interdetti benché la banda di cacciatori fosse composta da una mezza dozzina di uomini. Gli strani guerrieri non avevano una visuale chiara dei loro nemici, essendo questi ultimi coperti dai rami bassi degli alberi e dal fumo generato dagli incendi. Due degli uomini con la tunica cremisi erano già caduti, trafitti dalle frecce.
Il ragazzo vide almeno una ventina di quegli uomini dagli abiti rossi raggrupparsi al centro del villaggio; abbandonando a terra tutto quel che stavano razziando essi iniziarono a proteggersi coi loro scudi, rendendo inefficace l’attacco dei cacciatori.
Un urlo attirò l’attenzione di tutti i presenti, dall’altro lato dell’accampamento si fece avanti un uomo: Kooskia lo riconobbe immediatamente come uno dei cacciatori umani più forti ed influenti della loro comunità.
Il suo volto coronato da una lunga barba aumentava solamente l’intensità della sua rabbia. Ai suoi piedi giaceva inerme uno degli stranieri, il cacciatore reggeva alta nella mano destra una lunga e pallida lama d’acciaio:  sottratta allo straniero e screziata di quel suo stesso sangue.
Dietro di lui, attraverso il fumo, emersero le figure di un’altra decina di cacciatori armati di lance o bastoni, accompagnati da una mezza dozzina di lupi possenti.
Con un sol grido, essi si scagliarono in avanti scontrandosi con la banda di invasori al centro del villaggio: era il momento che il ragazzo aspettava.
Si mosse rapidamente verso le tende, incrociando i cacciatori armati di frecce che per primi avevano bloccato i nemici al centro del villaggio: due ragazzi giovani quanto lui lo seguirono.
Nei minuti successivi si mossero sul retro di numerose tende, squarciandone il tessuto in pelle e controllando che fossero state abbandonate. In una trovarono un anziano e fu solo con un po’ di fatica che riuscirono a convincerlo a lasciare la sua dimora.
Appena gli altri due ragazzi portarono il vecchio al riparo tra i cespugli, Kooskia si affacciò dal bordo della tenda per osservare lo scontro al centro del villaggio.
Come fece quella mossa un turbinio di metallo gli passò davanti al naso senza amputarglielo solo per pochi fortunati centimetri. Indietreggiò di alcuni passi sbattendo contro la tenda mentre davanti a lui si ergeva uno degli stranieri.
Indossava la stessa tunica rossa dei suoi compagni, il suo volto era parzialmente celato da un elmo di metallo ed impugnava una lama insanguinata che utilizzava per menare fendenti contro Kooskia.
Il ragazzo si piegò e la spada si conficcò in uno dei pali laterali della tenda, gli istanti che ci vollero al guerriero per estrarla furono sufficienti a Kooskia per correre al riparo.
Vide una lancia abbandonata davanti a se e anche senza voltarsi sapeva che il suo avversario aveva già liberato la lama ed era ancora intenzionato a fargli la pelle.
Il giovane afferrò la lancia e voltandosi la tenne orizzontalmente per parare un colpo, giusto un istante prima che quest’ultimo potesse squarciargli il torace.
L’urto dell’impatto fece tremare il braccio del giovane, ma il legno era robusto e resistette al colpo.
Kooskia era tuttavia consapevole che non avrebbe retto un secondo impatto, sfortunatamente per lui il guerriero non gli diede nemmeno un istante per pensare. La lama colpì nuovamente l’asta in legno, spezzandola in due. Kooskia si ritrovò con un pezzo per mano.
Senza pensarci troppo egli gettò via la parte inferiore e tenne saldo nella mano destra il pezzo della lancia con ancora la sua letale punta. Il guerriero si era leggermente sbilanciato nello sferrare il colpo e non aveva ancora sollevato la spada, il giovane approfittò di quell’istante di vantaggio menando un fendente che andò a colpire l’uomo al braccio destro.
Sangue sgorgò e colò a terra mentre l’uomo cacciò un grido di rabbia e dolore allo stesso tempo.
In preda alla furia egli menò un fendente dietro l’altro, mancando ogni volta Kooskia che non potè far altro che indietreggiare passo dopo passo tentando di non farsi uccidere tanto facilmente.
Il ragazzo avvertì il contatto della pelle di un’altra tenda dietro di lui, si scansò all’ultimo istante mentre il suo nemico cercò di infilzarlo ottenendo  il solo risultato di affondare la spada dentro la tenda.
Kooskia approfittò dell’errore, scagliandosi di peso contro di lui: la spada del guerriero allargò lo squarcio nella tenda ed entrambi rovinarono all’interno di essa.
Dopo alcuni momenti di frenetica lotta a mani nude, l’uomo riuscì a colpire con un pugno allo stomaco il ragazzo che si piegò in due e cadde a terra. Il troncone della lancia era sparito chissà dove e Kooskia potè solo osservare dal basso come il suo nemico si preparasse ad infierire il colpo di grazia, sollevando la sua spada.
Il giovane chiuse gli occhi e sentì un spruzzo di sangue caldo bagnarlo in volto. Quando li riaprì, notò con stupore la punta di una lancia affiorare dal petto dell’uomo.
Egli cadde a terra in un lago di sangue..
-Non c’è tempo da perdere Kooskia !!-
L’anziana saggia estrasse la lancia dal corpo del guerriero, e la allungò verso di lui..
Era rimasto sorpreso ma non stupefatto dall’identità del suo salvatore, benchè anziana la sciamana era infatti rinomata per avere una tempra ben superiore a quel che ci si poteva aspettare.
Rimase invece stupefatto nel vedere la donna dirigersi in mezzo ai suoi tesori e alle sue cianfrusaglie, per poi estrarre la sacca con all’interno la pietra che aveva mostrato al ragazzo solo poco tempo prima.
-Prendilo !!- disse la sciamana  - Portalo al sicuro, fintanto che non sarà tutto finito!!-
Kooskia afferrò la sacca, badando di tenerla con cura.
La donna lo fissò pensierosa…
-Dirigiti.. alla Collina del Drago, e aspetta lì che sia tutto finito.. non tornare indietro per nessun motivo e ricorda che questo tuo compito e importante al pari di difendere questo villaggio, ora vai !!- 
Egli non attese oltre.
La sacca stretta al petto dal braccio sinistro, mentre il destro impugnava con forza la lancia della sciamana: egli conosceva, come tutti i giovani del Popolo dei Lupi, la misteriosa collina erbosa che si ergeva solitaria nel cuore della foresta.
La leggenda narrava che tanto tempo fa lì vi morì un drago: pare che egli fosse tanto grande che ci vollero giorni e giorni per costruirgli un tumulo di terra tanto da formare la collina che ne ereditò il nome. Niente di più che una favola per bambini, aveva sempre pensato Kooskia.
Cionondimeno, la collina era lontana dal villaggio ed era senza dubbio un luogo sicuro.
Almeno questo sperava mentre correva rapido tra il verde di rami e cespugli.
Quando giunse in prossimità della collina egli era stanco e sudato, tanto che crollò a terra esausto vicino ad un albero.
All’improvviso dei cespugli si mossero davanti a lui e Kooskia puntò rapido la lancia contro di essi.
La ritrasse con un sorriso, nel vedere suo fratello Redpaw saltar fuori con un agile balzo..
-Ho fatto più in fretta che potevo!! Ho incrociato il resto dei cacciatori che si erano aggregati ad una banda del vicino villaggio, saranno più di quaranta cacciatori e una decina di lupi e.. ma sei ferito? Cos’hai lì?-
Kooskia sorrise di fronte all’apprensione di suo fratello. Quando il suo naso umido sfiorò il suo braccio egli non oppose resistenza nemmeno quando con curiosità il lupo sbirciò all’interno della sacca.
-E’ tutto a posto fratello, io sto bene e comunque.. –
Si interruppe, perché l’espressione del lupo era vicina allo sconcerto.
-Kooskia.. tu lo sai che .. è vivo?-
Il ragazzo si affrettò ad abbassare lo sguardo verso la pietra. Vivo? Cosa intendeva suo fratello?
-Io.. io non..-
Senza pensarci, la sua mano toccò la fredda e dura superficie della pietra.. ed una folgorante scarica trafisse il braccio del giovane.
Il colpo, unito  alla stanchezza di quella giornata terribile, fu troppo per lui.. e la sua mente sprofondò lentamente in un sonno senza sogni.
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Eragon / Vai alla pagina dell'autore: Kooskia