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Autore: LUNATICGIRL82    06/12/2011    2 recensioni
Questo e'il sequel di "nessuno lo sapra' mai", ho deciso di scriverlo perche mi sento ispirata, spero sia di vostro gradimento e all altezza del primo. Ci saranno molti colpi di scena e molte situazioni avventurose. Buona lettura:)
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Guidavo la macchina di shannon, la cherookee nera, mi aveva dato il permesso di prendere e usare quello che mi
 
serviva, mi aveva lasciato le chiavi di casa sua, ero libera di fare cio che volevo, si fidava di me. Dovevo andare in
 
banca a cercare il Sig. Smith, l amico di cui mi aveva parlato prima, solo che erano quasi le quattro, e le banche
 
stavano per chiudere, schiacciai l accelleratore sperando di arrivare in tempo, ma il traffico me lo impediva, cosi
 
decisi di prendere una scorciatoia. In quel momento non riuscivo a pensare a niente, tranne che al cognome di quel
 
tizio, lo ripetevo sempre dentro la mia testa per non dimenticarlo. Dopo dieci minuti vidi in lontanaza l insegna dell
 
banca, avvicinandomi trovai il parcheggio quasi subito fortunatamente proprio davanti l entrata. Posteggiai di fretta
 
e furia, usci dalla macchina, sbattendo forte lo sportello per il nervosismo, con il telecomando elettronico la chiusi
 
mentre mi allontanavo per entrare. La porta era aperta, ma alcuni dipendenti avevano gia lasciato le loro scrivanie,
 
mi guardai intorno, sperando di trovare qualcuno, e vidi un signore che stava parlando con una guardia. Corsi verso
 
di loro interrompendo la conversazione.."scusate, sto cercando il sig. smith!", chiesi col fiatone. I due mi guardavano
 
increduli, forse pensavano fossi una pazza uscita dal manicomio..si guardarono e si misero a ridere, "buongiorno
 
signorina....il signor smith ha finito il turno e sta andando via..", cio'significava che ancora era li, e che la fortuna
 
cominciava ad essere dalla mia parte. "E'una cosa importante, perfavore puo indicarmi dov'e' il suo ufficio?", chiesi
 
sistemandomi i capelli. "posso provarci ma l orario di lavoro e' gia passato non so se si rendera' disponibile..", mi
 
confesso' mentre lo seguivo lungo il corridoio elegante, che portava alla zona uffici della banca. L'uomo busso alla
 
porta, l'apri permettendomi di dare un occhiata dentro, e sulla poltrona c'era seduto il sig, smith intento a sistemare
 
dei fogli dentro una carpetta. "Mi scusi Sig Smith quesa donna chiede di poterla vedere per un motivo alquanto
 
importante...", Smith alzo la testa fermando il lavoro che stava svolgendo, mi guardo' dalla punta dei piedi fino alla
 
testa, alzo un sopracciglio, "grazie puo'lasciarci soli..", rispose positivamente per mia fortuna, ora potevo rilassarmi e
 
raccontare tutto. Mi fece accomodare su una sedia con le rotelle che era posta davanti la sua scrivania, "cossa posso
 
fare per lei?", Non gli diedi tempo di dire altro che cominciai a parlare, "sono un'amica di Shannon Leto..", momento
 
di pausa per capire se davvero lo conoscesse, "si..", rispose lui, "ecco, mi ha chiesto di venire qui e di parlare
 
direttamente con lei."L'uomo si alzo e si affaccio' alla finestra, guardava fuori, "per quale motivo le ha consigliato
 
cio?", mi chiese voltandosi verso di me ammiccandomi. Smith era un uomo sulla 40ina, sportivo, affascinante e
 
troppo convinto di se, "perche si e'messo in un guaio e deve essere aiutato!".
"Mh...si e'messo nei guai, che novita..E di che problema si tratterebbe Signorina?", notai che aveva lo sguardo sulla
 
mia scollatura, cosi cercai di tirarmi su la maglietta per coprirmi, poi gli risposi, "purtroppo e'finito in prigione, ma lui
 
e'innocente, vuole che domani lei venga con me perche le deve parlare..". Rise di gusto, come se stesse
 
fregandosene della situazione, "capisco..ma dammi pure del tu, mi chiamo John..", disse avvicinando la mano per
 
presentarsi, "monica..", risposi con un breve sorriso finto, quell uomo mi stava alterando il sistema nervoso. "Domani
 
a che ora?", "all una se e'possibile..". Controllo' la sua agenda e poi prima di darmi una conferma' ci penso'qualche
 
secondo. Io ero li seduta che aspettavo in ansia, "ma dimmi tu come fai a conoscerlo?non ti ho mai vista insieme a
 
lui, sei nuova?", aggrottai la fronte non capendo il motivo di quella domanda, "scusa ma questi non sono affari
 
tuoi..", mi alzai prendendo la borsa che avevo posato sulla scrivania, volevo andarmene, ma fui fermata dal
 
suobraccio, Smith si avvicino' lentamente, il suo sguardo perverso era di nuovo sul mio seno, "devo sapere visto
 
devo dare i miei soldi a quel bastardo per farlo uscire di li!", mi rispose a un palmo dal mio viso, inclinai la testa
 
infastidita, sarebbe stato un problema bello grosso la sua presenza in questa situazione. "Avremo modo di parlarne
 
un altra volta magari ora devo andare..", dissi sorridendo cercando di convincerlo. L uomo sospiro'convinto di essere
 
riuscito nell intento di sedurmi, ci stava provando, "magari stasera a cena cosa ne pensi monica?", adesso potevo
 
sentire il suo respiro sul mio viso, era disgustoso il modo in cui stava cercando di corrompermi.."mi dispiace ma ho
 
altri progetti per stasera..", lo guardai sicura che la sua prossima risposta sarebbe stata come una coltellata al cuore,
 
conoscendo il tipo di uomo, potevo gia prevedere, "allora domani all una penso proprio che saro' occupato con un
 
cliente..", mi disse da bravo bastardo uomo d affari qual era, toccandomi una ciocca di capelli e mettendola dietro l
 
orecchio. Degluti' nervosamente, gli avrei tirato un calcio sulle palle se solo non avessi avuto altro a cui pensare, ma
 
non volevo dargliela vinta, cosi presi tempo, "possiamo fare domani sera volendo, tanto non cambia molto..", mi
 
fulmino' con lo sguardo, pensava che fossi stupida, ma non lo ero, e lui lo sapeva, "qui decido io cosa fare, sai non
 
penso che il tuo uomo sia stato molto furbo a farti venire da me...", a cosa si stava riferendo?Lo guardavo
 
aspettando di saperne di piu, "sa che tipo di persona sono, sa che se aiuto qualcuno economicamente in questo
 
caso, voglio sempre qualcosa in cambio..". Il mio stomaco arrivo'in gola!Come poteva essere stato cosi ingenuo
 
shannon a non pensare a quello che mi avrebbe chiesto Smith?"allora  cosa serve la cena di domani sera s eil tuo
 
scopo e'solo quello di fare sesso con me?", domanda lecita e intelligente. "Gia, con una come te avrei pure potuto
 
evitare di spendere soldi per fare il galante, tu sei una che va presa e sbattuta al muro subito!", disse avvicinandosi
 
prendendomi per i capelli, "lasciami stare!", gridai, ma lui mi tappo' la bocca consigliandomi di non farlo piu,
 
"trovero' qualcun altro ad aiutarci!", gli risposi prendendo la borsa dalla scrivania intenta a lasciare quel posto subito,
 
ma le sue parole mi sconfortarono.."be'senza il mio aiuto ti converra' vendere la sua casa e tutto cio' che possiede,
 
altrimenti il tuo caro shannon si puo scordare la liberta per molti anni..", disse alitandomi in faccia. Mi voltai il viso
 
dall altra parte, mi faceva schifo quell essere, ma se volevo aiutare shan cos altro avrei potuto fare?Mi allontanai da
 
smith, per pensare due minuti, abbassai la testa e lo  sguardo rimase sul pavimento per qualche secondo, chiusi gli
 
occhi e presi la fatidica decisione. Lo guardai avvicinandomi alla scrivania per posare di nuovo la borsa,
 
"sbrighiamoci pero' non ho tempo da perdere..", sul viso dell uomo si stampo un sorriso malizio, e senza pensarci su
 
comincio' a slacciarsi i pantaloni, si sedette sulla poltrona, e mi guardo'"aspetto che tu faccia il resto", mi disse
 
leccandosi le labbra. Degluti, mi vergoganvo per quello che stavo per fare, ma non avevo altra scelta, speravo solo
 
che shan non ne sarebbe mai venuto a conoscenza..Feci  il giro della scrivania per raggiungerlo, lentamente mi
 
inginocchiai davanti a lui, le ginocchia mi facevano male al contatto con il parquette, non avevo il coraggio di
 
guardarlo, ma stavo perdendo tempo per i suoi gusti, cosi con le sue mani avvicino' il mio viso sul suo ventre
 
scoperto. Dopo qualche minuto tutto era finito, mi rialzai mettendo una mano sulla mia bocca, avevo un gran senso
 
di vomito per quell atto che avevo appena compiuto contro la mia volonta', provavo a nascondere il disagio
 
interiore e la rabbia che sentivo montare in me. Smith mi aveva offesa delusa e sconvolta da quella richiesta
 
"domani all una ci vediamo tesoro..", mi disse facendomi l occhiolino, lo guardai senza dire niente, usci' dalla stanza
 
camminando lentamente , come se tutto intorno a me  scorresse a rallentatore. Durante il tragitto in macchina per
 
arrivare a casa mia, pensavo e speravo che non mi avrebbe chiesto altre prestazioni del genere. La mia bocca aveva
 
un sapore che non avrei piu potuto sopportare, cercai la borsa accanto al sedile, forse avrei trovato un fazzoletto, ne
 
presi uno e ci sputai dentro, volevo liberarmi del sapore di quel bastardo! Questo era il suo gioco, e le regole le
 
dettava lui, ma mi sarei vendicata prima o poi!
 
  
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