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Autore: aryasnow    06/12/2011    1 recensioni
Il Dottore "caduto dal cielo" una notte di dodici anni le promise di ritornare presto. Passarono 12 anni.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Amy Pond
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gli abitanti della città ormai non avevano più paura degli “alieni”, dopo il Titanic che quasi distrusse Londra, dopo le invasioni dei Dalek e dopo che i Cyberman occupassero il mondo una piccola cabina blu apparsa dal nulla non dava spettacolo, infatti il cerchio di gente attorno alla cabina si fece sempre meno corposo. Nel frattempo una ragazza si avvicinò all’uomo, era Amy.

“Allora? Amelia Pond? Scozzese, rossa, lentiggini, bambina...” borbottò il Dottore.

“E’ davvero lui, il Dottore del cielo, quello di cui Amy parla sempre!” esclamò qualcuno.

“Non può essere vero! Era solo un amico immaginario, è impossibile!” un'altra voce si levò dal gruppo.

“Ok signori, sono il Dottore!  Noto con piacere che mi conoscete già! Be’ quasi tutti mi conoscono , ho salvato la terra un centinaio di volte negli ultimi anni, però ho una nuova faccia adesso e vi assicuro che ha fatto male, come sempre d’altronde.”

“Dottore ? Sei tu?” azzardò a domandare una timidissima Amy, con quel suo accento scozzese che la distinse da tutti. Una piccola lacrima scintillante come un diamante nella luce attraversava la sua guancia.

“Non ci posso credere, sei Amelia? Quell’accento è difficile da dimenticare. Ma è improbabile sia tu, anzi, impossibile! O forse sono nel futuro!”

“Basta parlare Dottore, mi hai lasciata sola per dodici anni, hai ingannato una bambina con le tue promesse e le tue parole strampalate. Dodici anni Dottore. Ormai pensavo di non incontrarti più, ma ho sognato questo momento da tempo.” Urlò in faccia a quell’uomo che aveva cambiato la sua vita.

“No Amelia, deve esserci stato un problema con il Tardis! Mi ero appena rigenerato e l’ho danneggiato, non è stata colpa mia, per me sono passati solo cinque minuti.”
Le parole le uscivano a fatica dalla bocca e le sue rosee labbra sembravano serrate, chiuse ermeticamente. Il gruppetto di curiosi si disperse borbottando e lanciando occhiate sorprese verso Amy. La ragazza che ha aspettato era lì di fronte al Dottore, pronta ad urlargli i suoi rimpianti, a raccontargli i suoi incubi e le sue speranze di bambina,  le notti insonni ad aspettarlo con il volto rivolto verso la finestra e con gli occhi verde smeraldo speranzosi e assonnati. Era solo una bambina, che diritto aveva lui di riempirle il cuore di false speranze? Le gambe improvvisamente non reggevano più il peso del corpo di Amy, sembrava sospesa nell’aria, nel bel mezzo di un grosso buco nero. Cadde. I capelli rosso rame diventarono parte del fogliame che faceva da coperta alla piazza cittadina, le mani tastavano per terra ma all’improvviso furono prese da quelle del Dottore. Si era chinato vicino ad Amy, la sentiva singhiozzare. I suoi due cuori per un attimo si fermarono e subito dopo ebbero un sussulto. Lui sentiva ciò che lei provava: un sentimento tra tanti? La solitudine, e il Dottore la conosceva bene.

“Amelia Pond io torno sempre, e questa volta non me ne andrò. So che ti ho fatto soffrire, so che la tua fede in me ti ha tagliato fuori dal mondo, so anche che per colpa mia la tua infanzia è stata rubata. Tutto questo lo sento in me Amelia, vive in me. È una sensazione bruttissima. Mi dispiace Amelia, mi dispiace tanto.”
Il Dottore strinse forte Amy, si alzarono insieme e le asciugò le lacrime che inondavano il suo viso. Dopo tanti, tantissimi anni Amelia non era più da sola. Lui era tornato.
 
  
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