Piccolo preambolo per chi avrà mai il coraggio di leggere
questa storia: Il protagonista è un apprendista jedi di nome Soren, allievo (assieme ad un altro
ragazzo di nome Cyril inventato
dalla solita Anna ^^) del maestro Cin
Drallig che immagino conoscano solo i fan più accaniti di Star Wars o coloro che hanno giocato al
videogame del terzo episodio ^_^ Gli ho affibbiato il potere di “vedere il futuro” stesso potere che ha
l’allievo di Cin, il bimbo (in pratica Soren ha preso il suo posto hehe) perché
mi ha ispirato l’idea che Soren potesse in qualche modo prevedere la fine dei
Jedi e vedere la sua fine ^^ Buona
lettura ho scritto di getto questa storia neanche so perché ma spero
piaccia a qualcuno.
Cap1 : il mio destino
Soren
chiuse gli occhi sentendosi stordito..
Che stava succedendo?
Li riaprì sperando di vedere qualcosa di diverso, ma lo
spettacolo non cambiò. Davanti ai suoi occhi c’era il Tempio Jedi in fiamme.
Un pezzo del soffitto si staccò improvvisamente e cadde a
terra con un tonfo, mentre lingue di fuoco si arrampicavano sulle colonne
bruciando ogni cosa, senza pietà, nulla sembrava poter essere risparmiato.
Il giovane apprendista avanzò di qualche passo con fare
incerto e scorse qualcuno disteso a terra, supino. Spaventato fece per urlare
ma nessun suono uscì dalla sua bocca, si chinò quindi rapido per aiutarlo ma
subito si rese conto che non c’era niente da fare, era già morto.
Davanti ai suoi occhi stava un padawan proprio come lui
che non doveva avere più di 12 o forse 13 anni. La spada laser era poco più in
là e sembrava non avesse fatto neanche in tempo ad accenderla, qualcosa lo
aveva colpito alla schiena uccidendolo sul colpo.
Soren si alzò di nuovo in piedi scrutando il luogo, ne era
sicuro ormai, quasi del tutto certo.. quello
doveva essere un sogno.
Era tutto assurdo, troppo assurdo. Come erano arrivati a
questo?
L’ultima cosa che ricordava chiaramente era di aver
augurato buona notte al maestro Cin Drallig e al compagno di allenamenti Cyril,
poi c’era un vuoto. Nonostante i suoi sforzi Soren sapeva che non sarebbe mai
riuscito a ricordare cosa era successo dopo, era come se i suoi pensieri
venissero sistematicamente cancellati e questo accadeva ogni volta che aveva
una visione. Quindi quello che stava vedendo non era reale, era solo un sogno.
Gli bastava sperare di aprire gli occhi al più presto,
svegliandosi avrebbe ritrovato il tempio integro proprio come lo aveva
lasciato.
Eppure sentiva crescere un sentimento di timore e paura
dentro di sé.. sapeva bene che i suoi non erano sogni normali perché lui era in
grado di vedere il futuro.
Era una cosa del tutto estranea alla sua volontà, non
sceglieva lui infatti cosa sognare né quando, era una cosa assolutamente
imprevista. Gli era capitato di vedere sprazzi di visioni anche ad occhi
aperti, o magari quando stava meditando assieme a Cyril o Serra, ma la maggior
parte delle volte accadeva durante il sonno.
Sempre comunque ogni visione era anticipata da un senso di
vuoto, quasi come se il padawan si trovasse a camminare sull’orlo di un abisso
sempre con la paura nel cuore che prima o poi in quell’abisso scuro ci sarebbe
precipitato.
E anche questa volta si sentiva esattamente così.
Sapeva che quella non poteva essere la realtà, eppure
aveva una paura tremenda, temeva che non avrebbe più aperto gli occhi e che
sarebbe rimasto intrappolato del suo sogno per sempre.
Aveva parlato al maestro Drallig della sua paura ma lui
non aveva saputo come aiutarlo, effettivamente Soren era l’unico nell’accademia
Jedi a possedere quel potere e nessuno lì ne sapeva molto quindi nessuno sapeva
come aiutarlo.
Soren deglutì cercando di farsi coraggio e avanzando di
qualche passo, non capiva il perché mai nella realtà si era sempre mostrato più
coraggioso che nelle visioni.
Continuò a camminare finché non si ritrovò nella stanza
delle mille fontane, lì qualcosa attirò la sua attenzione. Il jedi sentì un
forte botto e vide una colonna spezzarsi in due, quasi come fosse fatta di
carta, e infrangersi in mille pezzi al contatto con il suolo.
Il padawan accese la lightsaber preoccupato e pronto ad
affrontare eventuali nemici, subito una forte luce verde illuminò il suo viso.
Davanti a lui c’ero almeno una decina di cloni che ora lo guardavano con aria
minacciosa e gli puntavano contro le loro pistole
“Cosa volete?!” domandò il giovane facendo roteare la
spada nella mano destra sulla difensiva
Loro ignorarono la sua domanda continuando a guardarlo in
cagnesco “Uccidetelo” comandò quello che doveva essere il loro capo e senza
alcun preavviso gli altri presero a sparare contro Soren nella speranza di
sfondare le sue difese, ma lui, sebbene ancora padawan, era stato addestrato
dal maestro Drallig e sapeva come affrontare un numero così ridotto di nemici.
In un batter d’occhio li sterminò tutti trovandosi faccia
a faccia con l’ultimo clone, quello che aveva ordinato di ucciderlo
“Arrenditi Jedi sei comunque spacciato”
Soren lo fissò dubbioso
Spacciato?
Ma se aveva appena sterminato tutti i suoi nemici? Perché
avrebbe dovuto essere spacciato?
Tutto preso nei suoi pensieri Soren si accorse appena in
tempo che il suo nemico aveva ripreso la lotta iniziando a sparare
all’impazzata contro di lui. Evitò per un pelo i primi proiettili e poi si
preparò a contrattaccare, con un agile salto il padawan si ritrovò alle spalle
del clone tagliandogli poi la testa con un colpo secco.
“Soren!”
Il giovane si voltò di scatto, la spada laser alta pronto
per colpire, ma alle sue spalle non c’era nessun nemico. Cyril, il suo compagno
di addestramento, era appena entrato nella sala. I corti capelli castani erano
sparpagliati sul suo giovane viso quasi come si fosse appena alzato e
contribuivano a dargli un’aria decisamente sconvolta.
“Cyril!” lo chiamò Soren spegnendo l’arma ed avvicinandosi
rapido verso il compagno
“Sei qui!” disse Cyril con il fiato mozzo “io ed il
maestro ti abbiamo cercato ovunque!”
“Dov’è il maestro ora?”
Cyril scosse la testa piegandosi in due e cercando di
riprendere fiato “non lo so” borbottò in risposta “credo sia andato a cercare
Serra”
“Sono qui” disse una voce alle loro spalle
Il maestro Cin Drallig era appena entrato nella sala, la
spada d’un verde accesso stretta nella mano destra e un’espressione furente che
Soren non aveva mai visto sul suo volto
“Maestro..” iniziò Cyril ma lui lo interruppe con un gesto
“Dovete andare via”
Soren fissò il maestro incredulo senza sapere bene come
rispondere.. andare via? Fuggire? Scappare e lasciare il tempio in queste
condizioni?
Per fortuna fu Cyril a dar voce ai suoi pensieri “Noi non
possiamo andarcene”
“Non sono solo i cloni ad attaccarci” ribatté Cin Drallig
aspettandosi quella risposta da parte dei suoi padawan “Qui ci sono di mezzo i
sith e forse molti”
“Bene, noi combatteremo” si infiammò Cyril stringendo
forte la spada quasi come se quell’arma potesse dargli forza, quella forza di
cui ora aveva tanto bisogno
“No. Non sapete di cosa state parlando!” lo rimbeccò il
maestro fissando i due severamente “Siete solo dei padawan, non siete pronti
per questo”
“Siamo quasi cavalieri Jedi” lo corresse Soren prontamente
“E non fuggiremo lasciando tutti in pericolo”
Cin Drallig scosse la testa, evidentemente non si
aspettava tutta questa resistenza. Aprì bocca come per ribattere ma qualcosa lo
bloccò
Soren impallidì e si voltò di scatto per vedere cosa aveva
attirato la sua attenzione e la visione lo lasciò di stucco.
In piedi sopra la colonna più alta stava il cavaliere Jedi
Anakin Skywalker, ma non era il jedi che Soren aveva intravisto lungo i
corridoi dell’accademia, era molto, molto diverso.
Era quasi interamente coperto da un lungo manto scuro come
la notte dove si intravedevano alcune macchie di sangue che sembravano fresche.
Fissava il tiretto con sguardo gelido, quasi come non li vedesse affatto, nella
mano destra teneva una lightsaber rosso fuoco mentre nella sinistra reggeva
qualcuno.
Sith..
Il maestro aveva ragione, era vero che dei Sith avevano
attaccato l’Accademia, non lo aveva detto solo per convincerli ad andarsene e
mettersi in salvo. E tra questi c’era Anakin Skywalker.
Avrebbe voluto urlare, gridare con tutta la forza che
aveva in gola “Traditore!” ma qualcosa glielo impediva, qualcosa lo bloccava lì
immobile accanto alla fontana.
Era quel corpo che Anakin teneva in mano, quel corpo che pian piano iniziava a
riconoscere.
“Serra..” sussurrò
Cyril sbarrò gli occhi sentendo quelle parole e
riconoscendo a sua volta la compagna d’allenamenti
Serra Keto era stata anche lei allieva del maestro Drallig,
era più grande di Soren e Cyril ed era quindi già diventata cavaliere Jedi ma
non perdeva occasione di venire a duellare assieme ai due padawan sfottendoli
scherzosamente e cercando di trovare i loro punti deboli.
Anakin scese dalla colonna con un balzo ed in un lampo fu
a terra scaraventano ai piedi della fontana il corpo senza vita della ragazza.
Cin Drallig la guardò per un attimo, nel suo sguardo si
leggeva un profondo dolore, era come osservare un padre che rivolge l’ultimo
addio al figlio, poi distolse lo sguardo riportandolo sul sith quasi come se
non potesse sopportare quella visione.
“Serra!” la chiamò Cyril chinandosi sul corpo esanime
della Jedi
“E’ morta” concluse il sith con voce atona
“Tu… maledetto” iniziò Cyril stringendo i pugni
“No!” lo bloccò Cin Drallig avanzando di qualche passo
“penserò io a lui, voi andate”
“Non ti lasciamo solo maestro” protestò Soren accendendo
nuovamente la lightsaber
“Nessuno se ne andrà di qui” lo corresse Anakin
preparandosi a colpire “Il mio compito è uccidere ogni Jedi finché non ne
resterà neanche uno”