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Autore: SailorDisney    06/12/2011    1 recensioni
Anno cosmico 4072.
Quadrante gamma. Settore 4.
Quartier generale protezione universo.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Buzz Lightyear, Jessie, Woody
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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4.

 
3…2…1….partenza!!!

I motori si accesero, la navicella cominciò a tremare, la piattaforma di lancio si aprì per permetterne l’uscita, improvvisamente si sentì un grande frastuono e l’astronave sparì in un lampo nell’oscurità dell’universo, diventando un puntino lontano.

“Wow.. partenza brusca, eh Woody?!” disse poco dopo Jessie slacciandosi la cintura e alzandosi.

“Dove stai andando?!” chiese Buzz vedendola in piedi.

“Faccio un giro dell’astronave! E’ proibito per caso?!” disse lei.

“Devi stare al posto di comando, ed alzarti solo se si tratta di un’emergenza!” rispose lui, ma lei era già scomparsa.

Woody si intromise. “Stia tranquillo capitano, da adesso va avanti da solo con il pilota automatico, resto io ai comandi per controllare che non ci siano problemi.”

Buzz sbuffò, cominciava a sentirsi di troppo!

“AAAAAAAAAAAH!!!!” un urlo ruppe il silenzio nell’astronave. Era Jessie.

Buzz scattò in piedi e corse verso l’ala delle cabine. “Che succede?!” Puntò il laser in attesa del pericolo.

Nel corridoio comparve Jessie con un’espressione furibonda.

“Non è giusto!!! La tua cabina è più grande della mia!!!” disse sbuffando.

“………..” Buzz la guardò incredulo. “E…ed è per questo che hai urlato? Pensavo fossi in pericolo!” disse lui.

“La mia comodità è in pericolo!” rispose lei.

“Io..sono senza parole, davvero.” Disse allontanandosi, tornando al posto di comando.

“Buzz….” Disse Jessie avvicinandosi a lui.

“Cosa?” rispose già intimorito.

“…che ne diresti di fare a cambio?” disse lei ancora più vicina.

Buzz era tutto rosso. “Ehm.. fai quello che vuoi. Non mi interessa.” Disse facendo il superiore.

“Yuuu-uh!!!” esultò lei. “Vado a sistemare le mie coseeee!” disse correndo verso la sua nuova cabina.

Woody si voltò verso lo space ranger. “Se gliela da vinta, perderà sempre…” commentò.

“Che?! Ma io non…” cercò di dire. “Oh.. nessuno ha chiesto il tuo parere!” sbottò lui.

“Si calmi.. era solo un consiglio!” Disse tornando alle sue occupazioni.

“Ehm.. e comunque puoi darmi anche del ‘tu’ adesso. Siamo soci, no?” disse Buzz cercando di mantenere la sua compostezza.

Woody sorrise. “Bene, sarà fatto capitan… ehm, Buzz!” si corresse lui.

Buzz rispose con un sorriso.


 
La navicella continuava ad avanzare a velocità estrema nello spazio aperto.

“Beh.. se qui è tutto a posto, io andrei a riposare un po’.” Disse Woody sbadigliando.

“Vai pure, se c’è necessità ti chiamo.” Rispose Buzz.

Woody alzò il pollice e sorrise.

Anche Buzz era stanco, l’universo di fronte a lui era quasi ipnotico. Lentamente le palpebre si chiusero e il sonno lo avvolse senza che se ne rendesse conto.

Sentì una strana sensazione. Lentamente aprì gli occhi. Davanti a lui due grandi occhi verdi lo fissavano concentrati.

“Aaaah!!!” gridò Buzz indietreggiando sul sedile.

Jessie scoppiò a ridere. “Ti ho spaventato?! Hihi.. scusa. Ma sei così carino quando dormi!” ridacchiò.

Buzz era paonazzo in volto. “Ca-ca..carino?!” cercò di ricomporsi. “Ehm.. è tua abitudine fissare la gente che dorme?” disse.

“Ed è tua abitudine dormire davanti ai comandi?” rispose lei sorridendo e alzando il sopracciglio.

Buzz aprì la bocca per rispondere ma.. non ne uscì nessun suono.

“Comunque sia..” disse Jessie. “Abbiamo oltrepassato la galassia dell’Est, se non ci saranno intoppi arriveremo prima del previsto a destinazione.”

“Lo spero proprio.” Rispose lui. “Non vedo l’ora di trovarmi faccia a faccia con Zurg..” disse fissando la grande vetrata con vista universo di fronte a loro.

“Hai un conto in sospeso, eh? Vedrai che non la farà franca..gli daremo una bella lezione!” disse lei incoraggiante.

“Non prendere alla leggera questa missione, ragazzina. Zurg è molto potente, più di quanto immagini. Ci metterà i bastoni fra le ruote. Per cui.. niente eroismi! Ci siamo capiti?” chiese, aspettando una conferma.

“Non faccio una promessa che non sono sicura di poter mantenere.” Rispose lei seria.

“Non potresti almeno provarci? Non vorrei fare la figura di tornare con un uomo di meno..o in questo caso, una donna.” Rispose lui fingendo di essere freddo.

“Non succederà, questo è un viaggio di andata e ritorno!” disse lei sorridente.

Buzz la guardò ammirato. “Sei davvero incredibile…” disse.

Lei lo guardò come se non capisse. “Lo devo prendere come un complimento?” chiese.

Buzz per tutta risposta si alzò in piedi, si sgranchì le braccia e la guardò. “Vedila come vuoi!”. Disse. Mentre nella sua testa, andando verso la cabina rispose alla sua domanda.

-Certo che era un complimento…-
 


 Più tardi, Woody tornò ai comandi. Buzz si sedette accanto a lui.

“Allora, come sta andando? Ci sono novità?” chiese.

“Situazione stabile, di questo passo entro 2 giorni arriveremo a destinazione.”

“Bene. Sei in gamba sai, space ranger?” disse Buzz improvvisamente.

Woody era sorpreso. “Grazie Buzz, detto da te è un gran complimento. Così giovane e..già una leggenda! Sei il punto di riferimento di tutti i futuri ranger del comando stellare! ” Disse Woody mentre impostava delle coordinate sul display.

“Forse di tutti, ma non di tua sorella.” Commentò lui sarcastico.

“Beh.. non direi. E’ da quando è una bambina che ha i tuoi poster appesi nella sua cabina. Credo che per questo sia entrata nel corpo degli space ranger..” disse lui ridacchiando.

Buzz diventò di tutti i colori, non poteva credere alle sue orecchie. “Miei..p-poster?”

Jessie spuntò da dietro come un fantasma, scura in volto.

“W…w…..woody…………” mormorò gelida.

“Aaaargh!!! E tu da dove spunti?!” Woody saltò in aria, tenendo stretto il timone dell’astronave tra le mani.

“Sei morto……………..” aggiunse lei, senza cambiare espressione.

Woody deglutì.

“Waaaa!!!” gridò Jessie avventandosi contro il fratello, cercando di strangolarlo. La nave sobbalzò a destra e a sinistra, mentre il timone girava su se stesso.

Buzz si fiondò sui comandi per evitare di finire contro qualche asteroide, poi inserì il pilota automatico e si mise a guardare la scena.
“IOO TIII AMMAZZOOO!!!” gridava Jessie inseguendolo per tutta l’astronave.

“Scusa Jess, mi è scappato!!!” si giustificava Woody cercando di fuggire dalla sua presa.

Buzz non sapeva se intervenire, nell’indecisione scoppiò a ridere di gusto.

I due fratelli si bloccarono istantaneamente e lo guardarono.

“Beh.. che c’è?” disse Buzz asciugandosi la lacrima. “Posso ridere anch’io, no?!” chiese.

Scoppiarono tutti e tre a ridere, poi Jessie incrociò il suo sguardo, diventò tutta rossa e uscì dalla stanza, ricordandosi che era arrabbiata.

Woody e Buzz tornarono alle loro postazioni.

“Le passerà, è fatta così.” Disse Woody.

“Eppure sembrava proprio furibonda!” rispose Buzz.

“Già.. poche volte l’ho vista fare così. Si certo, va di matto per un nonnulla ed è facilmente irritabile ma solitamente evita di usare la violenza, se non si tratta di qualche combattimento…” si fermò a pensare. “Si.. era proprio furibonda.” Ammise Woody ridendo.

Rise anche Buzz, rendendosi conto che non rideva così da chissà quanto tempo.


 
 
 
Le lancette dell’orologio avanzavano in fretta, era notte. Ma fuori dall’astronave, il panorama era sempre buio, non vi era differenza fra luce e oscurità.

“Beh.. credo che andrò a dormire per qualche ora.” Disse Buzz. “Quando vuoi il cambio, chiamami!”

“Sarà fatto! A dopo!” rispose Woody.

Buzz si avviò verso la sua cabina, sbadigliando. “Sono proprio a pezzi… i viaggi intergalattici mi distruggono.” Disse fra sé e sé. Entrò nella stanza al buio e si buttò sul letto.

Si stropicciò gli occhi, e si girò di un lato. Improvvisamente aprì gli occhi.

Jessie dormiva profondamente distesa accanto a lui. Respirava lentamente, le labbra socchiuse e le palpebre serrate facevano intuire un sonno sereno.

Buzz capì di doversi alzare immediatamente, non poteva rischiare di farsi trovare lì! Ma.. non riuscì a distogliere lo sguardo. Continuò a fissare il suo viso delicato, sarebbe voluto rimanere lì per proteggerla. Ma allo stesso tempo, ne era incredibilmente attratto. Osservandola, si rese conto che sotto gli occhi vi erano segni di pianto. Non sarà per la discussione prima? Si chiese Buzz.
Ma mentre si immerse in questo pensiero, Jessie aprì gli occhi.

“AAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!!!!!!” urlò lei.

“Scusa, scusa, scusa! Non è come pensi!” cercò di dire Buzz.

Woody entrò di colpo nella stanza e accese la luce. “Che succede?!” gridò lui. “Oh scusate…” disse vergognato defilandosi.

“No Woody! Non pensare mal…oh! Guarda che hai fatto!” disse Buzz rivolto a Jessie.

“Io?! Che ci fai tu, nella mia cabina, per giunta nel mio letto?!” disse lei coprendosi con un cuscino.

Buzz divenne tutto rosso, vedendo la ragazza con una corta camicia da notte che la rendeva ancora più sensuale di quanto già non fosse. I lunghi capelli rossi le cadevano sulle spalle. Buzz alzò lo sguardo su quel viso tenero e allo stesso tempo arrabbiato che lo fissava in attesa di una risposta.

“Sei tu nella mia cabina! Che ci fai tu qui…?!”disse lui,  poi gli si accese una lampadina. “Ah..già.. avevamo  fatto cambio….?” Domandò ricordandosi la discussione fatta quella mattina.

“Già.” Rispose Jessie facendo notare con lo sguardo che c’erano le sue cose nella stanza.

“Ehm..  scusa, ero distratto..era buio..” cercò di giustificarsi lui.

Calò il silenzio per qualche secondo.

“Io credo che.. adesso potresti anche andare. Sai, sei ancora nel mio letto..” fece notare lei ridendo.

Buzz si alzò di colpo, prima di uscire dalla stanza le rivolse un’ultima occhiata.

“Comunque…”

“Si..?” chiese lei.

“Bisognerebbe indossare la tuta spaziale anche durante la notte!” disse rimproverandola.

Jessie gli lanciò il cuscino.

“Buonanotte!” disse voltandosi nel letto, dandogli le spalle.

Buzz sorrise e spense la luce.
 
 
   
 
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