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Autore: Settelune    27/07/2006    5 recensioni
Gli occhi del bambino si aprirono, e guardarono Silente con curiosità infantile. Non c'era traccia di paura in quegli occhi castani, con appena qualche bagliore rossastro. Il mago rimase a fissarlo per un istante, poi lo sollevò con tutte le coperte. Il bimbo emise un verso di sorpresa, poi sollevò le manine bianche verso il viso di Silente, evidentemente affascinato dai suoi occhiali a mezzaluna. Moody ridacchiò. "Un marmocchio intraprendente, eh?" Un lieve sorriso apparve sulle labbra di Silente. "Sì, decisamente non è un timido. Come si chiama?" "Lui...lo ha chiamato Salazar." Silente sollevò un sopracciglio. "Salazar Riddle, eh? Avrei dovuto immaginarlo... guarda qui, Alastor." L' Auror si avvicinò per guardare. "Il Marchio Nero..."
Genere: Avventura, Dark, Generale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Arthur Weasley, Bellatrix Lestrange, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Il trio protagonista, Lucius Malfoy, Molly Weasley, Nimphadora Tonks, Nuovo personaggio, Peter Minus, Remus Lupin, Severus Piton, Sirius Black, Tom Riddle/Voldermort
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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“Muoviti, Draco” bisbigliò Douglas, voltandosi impazientemente verso Malfoy “siamo qui da più di un’ ora e non abbiamo ancora

“Muoviti, Draco” bisbigliò Douglas, voltandosi impazientemente verso Malfoy “siamo qui da più di un’ ora e non abbiamo ancora visto nessun Centauro…non abbiamo tutta la notte, sai.”

Malfoy, che era incespicato in una radice per la settima volta di fila, gli lanciò un’occhiata al vetriolo. “Arrivo, arrivo” borbottò, scrollandosi di dosso alcune foglie secche e un paio di ramoscelli “è che qui non ci si vede nulla!”

Considerato che sono le tre del mattino, la cosa non mi sorprende.”

Ma non potremmo fare almeno un po’ di luce?”

 

Douglas sbuffò, esasperato. “Ma certo, perché non ci ho pensato prima…una bella luce nel bel mezzo della Foresta Proibita nel cuore della notte, perché no? E poi magari facciamo partire un paio di fuochi d’artificio, tanto per festeggiare Capodanno in anticipo…anzi, no, perché non facciamo apparire un bel cartellone pubblicitario? Alla cortese attenzione del Preside Albus Silente: Salazar Riddle e Draco Malfoy sarebbero lieti di invitarla ad una battuta di caccia al Centauro, il cui sangue non verrà assolutamente usato per scopi di Magia Oscura…

Malfoy lo guardò storto. “Era solo un idea” bofonchiò, guardandosi nervosamente intorno “è che non mi piace la Foresta Proibita al buio. L’ultima volta che sono stato qui di notte non è stata una bella esperienza.”

 

Perché, cosa è successo?” domandò Douglas, riprendendo ad inoltrarsi nella boscaglia.

“Oh, nulla di che…ho solo incontrato Lord Voldemort che beveva del sangue di unicorno, tutto qui.”

Douglas sollevò un sopracciglio. “Una visione da incubo, eh?”

“Puoi dirlo forte. Cioè, non era proprio lui…era un tizio che era posseduto da lui. Non ho visto molto, aveva un cappuccio…ma era comunque una visione terrificante.”

Rimasero  in silenzio qualche istante, continuando ad inoltrarsi nella Foresta Proibita, poi: “Draco?”

Cosa?”

“A parte quella volta…tu lo hai mai visto di persona?”

 

Malfoy annuì, rabbrividendo leggermente al ricordo. “Solo una volta, prima dell’inizio dell’anno scolastico. Mi ha voluto parlare personalmente per ordinarmi di assisterti qui ad Hogwarts, e…bè, non è un’esperienza che ripeterei tanto presto.”

“Capisco” disse Douglas in tono del tutto privo di emozioni.

Malfoy guardò il suo amico, sforzandosi di distinguerne i lineamenti nell’oscurità. Un pensiero improvviso gli attraversò la mente.

“Salazar…tu non hai mai visto Lord Voldemort, vero?”

“Sì e no.”

 

Che accidenti significa ‘sì e no’? O lo hai visto o non lo hai visto!”

“Ho visto un Molliccio che aveva preso le sue sembianze” tagliò corto Douglas, poi abbassò la voce ad un sussurro “non lo avevo mai immaginato così. A dire il vero non me lo ero mai veramente immaginato.

Quindi non lo hai mai visto di persona?”

“Lo avrò sicuramente visto quando ero molto piccolo, ma non ho alcun ricordo di allora. Bè, quasi nessuno.”

“Ti ricordi qualcosa di quando vivevi nel suo rifugio, allora?” domandò Malfoy, incuriosito.

“Solo delle sensazioni, e nessuna piacevole” disse seccamente Douglas “ora vogliamo concentrarci su questo benedetto Centauro? Abbiamo solo poche prima dell’alba.”

 

Rendendosi conto che l’altro era chiaramente desideroso di cambiare argomento Malfoy annuì.

“Hai ragione, meglio non perdere tempo. Stupide foglie…!” bofonchiò, passandosi una mano fra i capelli biondo chiaro per eliminare le foglie che vi erano rimaste impigliate.

Douglas sogghignò. “Tranquillo, Parrucchino, i tuoi preziosi capelli stanno che è una favola.

La mano di Malfoy si fermò a mezz’aria. “Com’è che mi hai chiamato?”

“Parrucchino. Raksha ti chiama così.”

“Chi?”

 

“Il mio cobra. Sostiene che i tuoi capelli sono troppo biondi per essere veri.

“Davvero simpatico. Dimenticavo che i cobra sono degli esperti mondiali di capel…” Malfoy si bloccò, corrugando la fronte “aspetta un attimo…hai parlato di me a questo Raksha?”

“Veramente è una femmina. Comunque sì, le ho parlato di te.”

E le hai parlato anche di…di quello che facciamo?”

Douglas aggrottò la fronte. “Mi sembri preoccupato.”

“Puoi giurarci, accidenti!” esclamò Malfoy “ti ricordo che Potter è un rettilofono, Salazar! E se il tuo animaletto decidesse di spifferargli tutto? Puoi davvero fidarti di…”

 

Douglas si voltò di scatto, e Malfoy sentì le parole morirgli in gola nel vedere l’espressione di collera gelida sul viso dell’amico.

“So quello che faccio, Draco” sibilò il ragazzo “e non ne devo rendere conto a nessuno, tantomeno a te. O stai forse mettendo in dubbio le mie decisioni?”

Malfoy deglutì a fatica, distogliendo lo sguardo da quegli occhi di fuoco. La tenebra che aveva visto in quello sguardo lo spaventava: era quasi peggio di quando si era trovato di fronte a Lord Voldemort.

“Non ho detto questo” disse alla fine “è solo che…”

 

“Non devi preoccuparti di nulla” lo interruppe Douglas, mentre la sua espressione si ammorbidiva “non c’è alcun pericolo che Raksha mi tradisca. Per la cronaca, Draco, lei è molto più di un semplice animaletto. E’ stata la mia alleata e confidente negli ultimi dieci anni, e mi fido ciecamente di lei.

Ed era vero: se c’era una creatura verso la quale Douglas nutriva piena fiducia, quella era Raksha.

Malfoy annuì. “Capisco. Mi dispiace per quello che ho detto, non volevo offenderti. E’ solo che mi riesce difficile pensare che tutti i miei segreti sono nelle mani…bè, nelle spire di una che mi chiama” il biondino fece una smorfia “...Parrucchino.

 

Douglas ridacchiò, ma prima che potesse aprire bocca per rispondere un rumore di zoccoli attirò la sua attenzione. I due ragazzi tacquero immediatamente, tendendo l’orecchio mentre il rumore di zoccoli si avvicinava sempre di più. Douglas indicò alcuni cespugli alla loro destra con un rapido cenno del capo. Malfoy annuì, e pochi istanti più tardi i due ragazzi erano acquattati fra i cespugli, cercando di non fare il minimo rumore.

Douglas strinse la mano intorno alla bacchetta e si mise in ascolto. Sì, il rumore di zoccoli si stava indubbiamente dirigendo nella loro direzione: ora bisognava vedere se si trattava di un Centauro o di un unicorno. A ben pensarci nemmeno un unicorno sarebbe stata una perdita di tempo, la polvere ricavata del suo corno si poteva usare in diversi incantesimi…ma adesso il loro scopo primario era un Centauro.

 

“Salazar…”

“Non ora, Draco!” sibilò Douglas, concentrato.

“Salazar, c’è una cosa che ti devo dire…”

Nel suo tono c’era una nota di disperazione che indusse Douglas a voltarsi verso di lui.

Che c’è?”

Sono allergico ai pollini…” ansimò Malfoy, sforzandosi di respirare con la bocca “devo…devo…”

Douglas spalancò gli occhi. “Oh, no. No, no, no. Non azzardarti a starnutire, sai. Non pensarci nemmeno!”

“M…mi dispiace…” riuscì ad articolare Malfoy “non riesco a…”

 

Fece per starnutire, ma la mano di Douglas gli tappò bocca e naso con forza sorprendente.

“Provaci e ti ammazzo, Draco” sibilò il ragazzo.

Malfoy si limitò ad annuire e a deglutire per ricacciare indietro lo starnuto che gli stava salendo alle narici. Chissà perché, sospettava che Douglas non stesse affatto scherzando.

Douglas tornò a volgere lo sguardo verso la radura, e finalmente lo vide. Sotto la debole luce lunare, un Centauro con gli occhi azzurri e i capelli di un biondo chiarissimo entrò trottando nello spiazzo di fronte a loro. Era uno spettacolo da mozzare il fiato, ma Douglas non se ne curò minimamente: tutto ciò a cui riusciva a pensare era il sangue che dovevano procurarsi.

 

Senza spostarsi dal suo nascondiglio, il ragazzo sollevò la bacchetta e la puntò contro il Centauro, che dava loro le spalle. Era quasi il momento…Douglas si preparò a scagliare una maledizione…

Etciù!”

Lo starnuto di Draco risuonò nella radura come una fucilata, e il Centauro si voltò di scatto.

“Chi c’è lì?” domandò, scrutando nel buio “fatevi vede…”

“STUPEFICIUM!”

Lo Schiantesimo di Douglas colpì in pieno il Centauro, che cadde a terra senza nemmeno poter vedere chi lo avesse colpito.

 

Douglas si rialzò da dietro i cespugli e si voltò verso Malfoy.

“Mi scusi” disse tranquillamente, come se si trovassero seduti a prendere un tè “temo di non aver capito bene l’ultima parola.

Malfoy si strinse nelle spalle, come a scusarsi. “Mi dispiace, non sono riuscito a trattenermi” disse, leggermente imbarazzato “quei dannati pollini…”

 

Non ebbe il tempo di finire la frase: Douglas gli aveva puntato la bacchetta alla gola. “L’unico motivo per cui non ti ho ancora ammazzato è perché siamo comunque riusciti a prendere il Centauro” sibilò gelidamente “e non ti ho scagliato qualche maledizione solo perché le tue urla avrebbero potuto attirare l’attenzione di qualche ficcanaso. Ma tu fammi un altro scherzo del genere, Draco, e quanto meno una Crociatus non te la toglie nessuno. Sono stato chiaro?”

Malfoy si limitò a guardarlo, senza nemmeno tentare di allontanarsi dalla bacchetta che l’altro gli puntava alla gola. “Ma davvero?” disse in tono altero “è stata davvero solo la preoccupazione di essere scoperto ad impedirti di colpirmi? Io non credo che le cose stiano così, Salazar.

 

Ci fu qualche istante di silenzio mentre i due ragazzi si fissavano. Gli occhi grigi di Malfoy rimasero fissi su quelli di Douglas come ghiaccio nel fuoco per un tempo che gli parve interminabile…poi, lentamente, Douglas riabbassò la bacchetta.

“Stai cominciando a conoscermi fin troppo bene, amico mio” ammise con un mezzo sorriso “no, non è stata la paura a fermarmi la mano. Se al tuo posto ci fosse stato chiunque altro non avrei esitato un istante.”

“Non fatico a crederti. Allora, ci occupiamo di questo Centauro? Non so te, ma io non vedo l’ora di tornare in dormitorio.

 

“Finalmente un’idea intelligente” sogghignò Douglas, avvicinandosi al corpo esanime del Centauro. Estrasse un piccolo pugnale da sotto il mantello e tagliò il Centauro su una spalla, raccogliendo in una boccetta il sangue scuro che scorreva dalla ferita.

“Questo dovrebbe bastare” disse, voltando le spalle al Centauro e passando la boccetta a Malfoy “ora sarà meglio modificargli la memoria e fargli credere di essersi ferito con un rovo o roba simile, non mi sembra una buona idea lasciare che dica a tutti di essere stato…”

“Salazar!” lo interruppe improvvisamente Malfoy, indicando qualcosa oltre la spalla di Douglas “guarda!”

 

Il ragazzo si voltò, e rimase senza parole. A pochi passi da loro, appollaiato sul Centauro privo di sensi, c’era un bellissimo uccello che Douglas riconobbe immediatamente. Delle piccole gocce simili a piccoli cristalli cadevano dagli occhi della creatura sulla ferita del Centauro, rimarginandola. Ma non poteva essere…non era davvero…

“La Fenice di Silente!”

E chi aveva detto che portarsi sempre appresso un’ampolla di riserva fosse inutile?

 

 

“…e poi dovrei aggiungere mezza milza di gatto, giusto?”

“…”

“Douglas?” Ginny aggrottò la fronte “mi stai ascoltando?”

“Uh…?” Douglas sbattè le palpebre, tentando di schiarirsi le idee. Gli effetti della notte insonne iniziavano a farsi sentire: anche dopo essere tornato in dormitorio, Douglas non era riuscito a prendere sonno al pensiero che tutti gli in gradienti necessari ad assicurarsi tanto l’invulnerabilità quanto la vita eterna fossero a due passi da lui, al sicuro nella Camera dei Segreti, in attesa di essere utilizzati. A ben pensarci avrebbe potuto iniziare i preparativi già quel pomeriggio, almeno per la pozione dell’ invulnerabilità…ma chi gliel’ aveva fatto fare ad accettare di aiutare quella ragazzina in Pozioni?

 

“Doug, mi vuoi rispondere?”

Una ragazzina parecchio insistente, peraltro

“Sì, sì, ti sto ascoltando” borbottò, passandosi una mano sugli occhi. Forse gli sarebbe convenuto aspettare fino a dopo le vacanze di Natale per cominciare a preparare la pozione, non poteva permettersi errori a causa della fretta…

“Allora è mezza, giusto?”

Ma che diavolo va blaterando?

“Mezza cosa?”

 

“Mezza milza.”

Che milza?”

“Quella del gatto.”

“Quale gatto?”

“Quello che si è mangiato il tuo cervello a colazione” disse Ginny, sospirando, poi lo guardò con un’aria critica che a Douglas ricordò vividamente la signore Weasley “non hai dormito molto, vero?”

“Eh?”

“Ce la fai a mettere più di due monosillabi in fila, Doug, o vuoi proseguire la conversazione a grugniti?” fece Ginny, irritata.

 

Correzione: una ragazzina insistente e con bel caratterino...

“No, non ho dormito affatto” disse Douglas, strofinandosi gli occhi per la ventesima volta in cinque minuti “mi sento davvero uno straccio.

“Benissimo, allora lasciamo perdere Pozioni” disse Ginny, richiudendo il libro “tanto non serve, sarebbe più facile che la capisse Ron.”

Douglas fece una smorfia. “Su questo punto temo di dover dissentire, sai. Tuo fratello manifesta difficoltà anche quando si tratta di copiare i compiti. Bè, anche tu non scherzi…”

Ginny fece per replicare, ma si interruppe quando una ragazza alta e bionda entrò nella biblioteca e si avvicinò al loro tavolo. Ignorando completamente Ginny, la ragazza prese una sedia e si sedette accanto a Douglas.

 

“Ciao, Douglas” disse, con un gran sorriso “come stai?”

Uno schifo, grazie, e tu?

Il ragazzo si limitò a sollevare un sopracciglio. “Ci conosciamo?”

La ragazza si riavviò i capelli biondi e rise, scoprendo una fila di perfetti denti bianco perla. Era la risata più falsa che Douglas avesse mai sentito in vita sua. Oltre alla propria, cioè.

“Scusa, non mi sono presentata” disse, porgendogli la mano perfettamente curata “mi chiamo Courtney Meadows. Immagino che tu abbia già sentito il mio nome.

 

Nel sentire quel nome, Ginny ebbe la netta sensazione che il cuore le scendesse nello stomaco. Courtney Meadows era una studentessa del quinto anno di Corvonero, ed era considerata da tutti la ragazza più popolare di Hogwarts. Era abbastanza bella, ricca e smorfiosa da poter ottenere qualunque ragazzo su cui metteva gli occhi…e non c’erano dubbi sul fatto che Douglas fosse il suo obbiettivo più recente.

Douglas, da parte sua, non parve minimamente impressionato. “In effetti il nome non mi suona nuovo” disse tranquillamente “conoscevo un Magonò di nome Meadows…è tuo parente?”

 

Courtney si ritrasse come se le avessero appena tirato uno schiaffo in pieno viso, e Ginny si morse un labbro per non ridere.

“Ecco…” Courtney scrollò elegantemente le spalle “no, temo di no…in fondo è un nome comune…”

“Sicuramente” disse Douglas, col sorriso più falso che Ginny avesse mai visto “bene, ora che i siamo presentati, potresti usarmi la cortesia di spiegarmi per quale motivo ti sei seduta qui senza peraltro essere invitata?”

 

La ragazza si sistemò i capelli dietro le spalle e sbatte le ciglia un paio di volte, continuando a non guardare Ginny. “Ecco, la settimana prossima c’è il Ballo del Ceppo, e mi stavo domandando se per caso non ti andasse di venire con me. Tutti i ragazzi ti invidierebbero, sai?” disse, in tono compiaciuto.

Ginny alzò gli occhi al cielo. Diciamo pure che tutte le ragazze invidierebbero te

Douglas aggrottò la fronte. “Interessante.”

“Sai, ci saranno un mucchio di ragazzine al ballo” proseguì Courtney, degnando Ginny di un’occhiata in tralice “ma credo che uno come te meriti di meglio. Quindi, se non hai impegni…”

 

Tenne la frase in sospeso, aspettando la risposta. Ginny fece per alzarsi e dirgliene quattro, ma sentì la mano di Douglas che le afferrava un braccio da sotto il tavolo per tenerla ferma. Ginny si bloccò, domandandosi come avesse intenzione di reagire il ragazzo.

Douglas sembrò valutare la proposta, poi scrollò il capo. “Bè, sono davvero lusingato dal tuo invito, Carrie…”

“Courtney” disse lei, un po’ più seccamente.

“Chiedo scusa, Courtney” disse lui in tono mellifluo “comunque sì, in teoria sarei impegnato…diciamo che mi hanno…incastrato.”

Aveva enfatizzato leggermente la parola ‘incastrato’ o era stata solo un’impressione di Ginny?

“Oh” la ragazza si morsicò un labbro “e non ti è possibile…liberartene?”

 

Douglas lanciò una brave occhiata a Ginny, poi riprese: “Sì, sarebbe possibile. Devo ammettere che la ragazza che mi ha incastrato” marcò di nuovo la parola  “non ti somiglia affatto.

Ginny sentì il cuore saltarle un battito, ma in quel momento la presa di Douglas sul suo braccio si rafforzò, come a dirle di aspettare. Ma che diavolo aveva in mente?

Courtney, da parte sua, parve compiaciuta. “Davvero?”

“Senz’altro. Fra te e la ragazza con cui dovrei andare al Ballo corrono parecchie differenze…”

Courtney sfoderò un sorriso a trentadue denti.

“…e tutte a tuo svantaggio.”

Il sorriso della ragazza si spense come una lampadina fulminata.

 

“Cosa…?” tentò di articolare, colta alla sprovvista. Ginny, da parte sua, sentì il cuore risalire dallo stomaco e pulsarle in qualche punto imprecisato della gola.

“Quindi ti ringrazio molto per il tuo invito” disse Douglas, sollevando il braccio e mettendolo intorno alla vita di Ginny in un modo vagamente possessivo “ma, come vedi, sono già impegnato.

Courtney boccheggiò ancora per qualche istante, sconvolta dal primo rifiuto della sua vita. Si alzò dal tavolo, scoccò a Ginny un’occhiata al vetriolo e uscì dalle biblioteca a grandi passi.

 

Douglas e Ginny rimasero in silenzio qualche secondo, poi scoppiarono a ridere entrambi. Douglas tolse il braccio dalla vita di Ginny non senza una certa riluttanza, senza riuscire a smettere di ridere. Dare una lezione a nullità arroganti come quella Courtney Vattelapesca lo metteva sempre di ottimo umore.

“Hai visto che faccia?” fece Ginny, quando riuscì a smettere di ridere “mi sa che ora dovrò stare attenta, potrebbe cercare di avvelenarmi il succo di zucca. Può essere pericolosa per chi le sta intorno.

Per un attimo il sorriso si congelò sulle labbra di Douglas, mentre quelle parole risuonavano da qualche parte nei meandri della sua mente.

 

…cerca di capire, Nadja…può essere pericoloso per chi gli sta intorno…

 

La mano di Douglas si strinse inconsciamente intorno al punto dove era tatuato il Marchio Nero.

Mai quanto me, Ginny. Mai quanto me.

 

 

Lo so, lo so, ci ho messo un millennio ad aggiornare, ma ho avuto da fare con la scuola tutto maggio e giugno (gli ultimi 2 mesi sono sempre i peggiori), e subito dopo sono partita prima per la Grecia e poi per l’Inghilterra…insomma, a casa ci sono tornata solo ieri, e ho scritto un capitolo a tempo di record, anche perché venerdì riparto e torno a settembre, e questo vuol dire niente aggiornamenti per un altro mese…mi dispiace, prometto che aggiornerò appena tornerò a casa! La buona notizia è che ad ottobre mi farò comprare un pc portatile per il mio 18esimo compleanno, così  potrò scrivere senza dovermi adattare agli orari di utilizzo dei miei e potrò (spero) aggiornare più spesso. Grazie per la pazienza e buone vacanze! (in ritardo come sempre, ovviamente…J )

 

FrancescaAkira89: no, hanno sempre la Cooman, visto che la Umbridge non l’ha mai buttata fuori (in questa storia, cioè). In effetti è vero, Harry non ci fa una gran figura…forse sarebbe il caso di occuparmi di lui più spesso, visto che, in teoria, la saga sarebbe incentrata su di lui. Che dici, dovrei andare avanti così o occuparmi più spesso di lui? Aspetto la tua opinione!

 

Maky91: grazie per il commento sulle atmosfere della storia, in effetti sono una parte a cui tengo moltissimo e sono contenta di sapere che riesco a renderle bene…a proposito di soprannomi, non ti pare che “Parrucchino” sembri fatto apposta per Draco? J

 

Twy: scusa se ci ho messo un’era ad aggiornare, ma non sono riuscita ad avvicinarmi ad un pc per più di tre minuti in due mesi! Sono contenta che ti piaccia l’amicizia fra Draco e Salazar, ci ho lavorato parecchio, anche se temo che il rapporto fra Ginny e Douglas sia un po’ troppo scontato.

 

Vibian: sono contenta che questo stile ti piaccia, era una specie di esperimento e mi fa piacere vedere che è riuscito. Se vuoi cercherò di utilizzarlo più spesso, ma non potrò utilizzarlo per tutti i capitoli, anche perché fra i prossimi capitoli ce ne saranno alcuni decisamente cupi.

 

Bilalla: lo so, lo so, il promesso capitolo sdolcinato non è ancora arrivato…scusa! Il fatto è che inizialmente gran parte degli avvenimenti descritti in questo capitolo sarebbero dovuti avvenire dopo Natale, ma poi mi sono resa conto che sarebbe stato meglio spostarli a prima delle vacanze di Natale. Comunque non preoccuparti, il prossimo capitolo sarà finalmente dedicato al Ballo del Ceppo (e ho come il sospetto che mi toccherà fare del mio meglio per farmi perdonare del ritardo…)

 

Call: accidenti, troppi complimenti in una volta, non ci sono abituata! Grazie mille! Comunque è vero, capita spesso che non venga data alcuna spiegazione riguardo l’improvvisa ricomparsa del Ballo del Ceppo, e la cosa è un po’ inverosimile. Ci ho messo un po’ a trovare una spiegazione plausibile, meno male che come idea regge! Riguardo il numero dei capitoli non sono del tutto sicura, dovrebbero comunque raggiungere la trentina.

  
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