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Autore: GisiSuperchicca    07/12/2011    3 recensioni
Una AikoxLeon.
S'incontreranno per caso sotto la pioggia!
Da lì incomincia la loro storia.
Capitoli 1 e 2 corretti!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aiko Seno, Altro Personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 4 – Sakè ed un invito inaspettato.
 
 
>>Ci vediamo venerdì allora!<<, Aiko stava salutando le sue compagne di lavoro, >>Buona notte ragazze<<
Una donna di quasi trent’anni si spazzolava i lunghi capelli biondi con le mesce turchese, >> Notte Ai-chan!<<
>>Eccomi Coco!<<, Aiko raggiunse l’amica che l’attendeva al bar, >>stasera non abbiamo finito neanche tanto tardi!<<  Insieme uscirono dal locale e andarono a mangiare un boccone. Coco la portò in nuovo sushi bar. Era elegante e pieno di gente. Trovarono un tavolino in un angolo e ordinarono.
>>È veramente carino qui, non trovi pure tu Ai-chan?<<, Coco bevve un sorso dal suo sakè.
>>Si veramente carino<< e mentre Aiko si guardò in girò notò una chioma bionda a lei tanto familiare.
Leon.
Stava a tavolo con un suo amico ed erano circondati da cinque ragazze vestite con un cortissimo yukata. Erano tutte belle ragazze. Come delle gatte in calore si strusciavano addosso ai due uomini, che gradivano vistosamente la loro compagnia. Una di quelle ragazze, parlava con Leon. Però il ragazzo, non la stava per niente ascoltando.
Aiko continuò a fissarlo e Coco vedendo che l’amica non le stava dando retta seguiva il suo sguardo e capì a volo,
>>meno male che non c’era niente tra te e quel ragazzo! Ma a quanto pare gradisce molto la loro presenza<<.
La loro ordinazione arrivò. Aiko si girò verso l’amica e con noncuranza le disse:
>>Infatti non c’è niente tra me e lui. Se no non starebbe con quelle disgustose poco di buono.<<
>>Si chiamano puttane Ai-chan.<<
>>Io non mi abbasso a chiamarle in modo così volgari!<<, si mise un rotolo di sushi in bocca, segno che l’argomento “ Leon” era chiuso. Coco aveva capito subito che la vista di quel Leon con quelle ragazze la infastidiva ma Aiko era troppo orgogliosa per ammetterlo. Quindi per assecondare l’amica cambiò argomento >>Stasera hai fatto molta mancia?<<
>>Mmmh…più meno. Comunque mia madre è peggiorata.<<, Aiko si rattristò cominciò a sfogarsi con l’amica che l’ascoltò attentamente. L’amica le era stata affianco per tutto il periodo. Conosceva le sue paure e le sue preoccupazioni.  Quando Aiko aveva bisogno di sfogarsi lei l’ascoltava senza interromperla e le dava consigli oppure l’abbracciò mentre Aiko si sfogava in un pianto disperato.
>>Domani dovrò portarla in un centro specializzato, infatti non  verrò a scuola. Comunque lì la dovranno  tener  d’occhio 24ore su 24. Ci dovrà rimanere qualche mese<<
Coco si portò una mano sulla bocca, >>Dovrai vivere sola poi? Se vuoi posso venire io un paio di giorni a settimana. I miei capiranno<<
>>Non ti preoccupare Coco. Me la saprò cavare. Ho vissuto sola con mio padre a lungo e ho imparato a fare la casalinga<<, gli occhi si riempirono di lacrime ma Aiko, forte com’era, le ritirò dentro.
>>Cameriera!<<, Coco si alzò e chiamò una cameriera. Dei tavoli attorno si girarono per guardarl. Prima che la cameriera raggiunse il tavolo, Coco ordinò >>ci porti una bottiglia di sakè!<<
Una bottiglia di sakè è la miglior soluzione in questi casi, così almeno affermava Coco, che lo imparò dal padre di Aiko.
Leon sentendo un trambusto dietro di lui, si girò. Vide Aiko seduta un paio di tavoli lontano da lui con la sua amica Coco. Entrambe stavano bevendo sakè.
 
La mattina seguente Aiko si svegliò con il suono della sveglia. La testa le stava scoppiando. Si era ritirata ubriaca a casa la scorsa notte. Lei e Coco si finirono altre due bottiglie di sakè e come delle pazze iniziarono a ridere e urlare nel locale. Se non ricordava male, Coco era andata nel centro del locale, prese un candelabro sopra un tavolo e portandoselo alla bocca lo uso come microfono e cantò canzoni vecchie dei anni 80. Beh, cantare non è il termine giusto, Coco gridò e gridò e gridò. Tutti i clienti si misero a ridere. Anche quella sera avevano dato spettacolo.
Aiko con malavoglia si alzò. Come uno zombie andò in cucina e prese una compressa per il mal di testa forte. Doveva accompagnare sua madre in quel centro e doveva essere lucida.
Dopo mezz’ora si calmò il mal di testa e s’iniziò a preparare. Non aveva voglia di vestirsi, così si mise  una maglione lungo e sotto si ci mise una paio di legghins neri e dei stivaletti bassi.
Il taxi lì attendeva fuori dalla porta e Aiko aiutò sua madre a salire in auto.
Arrivati lì Aiko si pentì amaramente di non aversi vestita diversamente. Non sapeva che questa clinica si trovava nell’ “Upper East Side” di Osaka. Ovunque si girava palazzi alti e moderni la circondavano e boutique di alta moda sfilavano lungo il corso. Non era mai stata in questa zona.
Entrarono in clinica e Aiko lasciò sua madre con i dottori, dopo che ci aveva parlato e spiegato la situazione. Non voleva lasciare sua madre lì sola, però era l’unica soluzione per poterla far guarire e farla uscire dalla depressione.
Uscendo dalla clinica, Aiko voleva fare prima due passi prima di ritornare a casa. Quindi voltando a destra camminò lungo il corso e ammirò le vetrine delle boutique. Delle signore anziane le stavano passando affianco e la guardarono dall’alto in basso giudicandola come una randagia. Aiko non si curò di quelle vecchie, che sicuramente avevano ereditato tutto dai loro mariti, misteriosamente deceduti.
Continuò il suo cammino affinché una scaricato d’acqua la fece bloccare. >Perfetto<, pensò, >La giornata non poteva andare meglio<. Cercò di rifugiarsi in un posto riparato, voltandosi a destra e a sinistra. Ma non trovò niente.
D’un tratto l’acqua cessò di caderle  in testa. Alzò lo sguardo e un ombrello nero la stava proteggendo. Si girò per vedere di chi era e vide Leon che le sorrideva. >>Buongiorno bellezza. Come mai ti trovo sempre sotto l’acqua io?<<
>>Leon!<<, Aiko arrossì leggermente, >> grazie mi stai salvando di nuovo!<<, gli sorrise. Come sempre Leon c’era nel punto  giusto e  al momento giusto. Ma poi Aiko si ricordò di ieri sera e s’incupì.
>>Qualcosa non va Ai-chan?<<, Leon le volse uno sguardo preoccupato.
>>No, non è niente. Comunque me ne devo andare. Grazie di tutto<<, se ne stava andando ma Leon la trattenne per un braccio, >>aspetta! Abito qui dietro l’angolo. che dici di venirti ad asciugare e bevi una tazza di tè per riscaldarti??<< Leon le volse uno sguardo speranzoso.
>>Non penso sia una buona idea. Preferisci sicuramente di più una di quelle ragazze nel yukata a casa tua.<<, Aiko si avviò ma Leon le si parò davanti.
>>Non dici sul serio spero. La tua compagnia la gradisco molto di più di quelle lì<<, e mettendole un braccio attorno le spalle la condusse verso casa sua, senza ascoltare le repliche della ragazza, che cercava ancora di rifiutare l’offerta.
 
 
Eccomi gente con un nuovo capitoletto, anche se in ritardo! Lo volevo pubblicare prima ma volevo portarmi avanti con un paio di capitoli ma non ci sono riuscita perché era troppo occupata =(!!!UFF
Comunque spero vi piaccia.
Mmmh per la  madre, quella soluzione era solo un modo di sbarazzarmene perché se no ogni volta mi dovevo mettere anche a parlare di lei e bla bla bla non mi andava proprio. xD
Comunque sì, nel prossimo vedremmo Aiko nell’appartamento di Leon.^^
 Era una nota di gelosia che abbiamo sentito nella voce di Aiko quando ha nominato a Leon le compagne dell’altra sera??? Mmmh chissà!
Comunque “upper east side”….beh non mi veniva nient’altro in quel momenti quindi perdonatemi!!!!
Fatemi sapere cosa ne pensate gente! Alla prossima spero prima di natale!!!
Xoxo Gis <3
  
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