I capelli corvini bagnati dalla pioggia erano attaccati alle sue spalle, il sudore le bruciava il collo ma non poteva fermarsi: lui la seguiva.

Sapeva cosa le avrebbe fatto…

“Non pensarci” si ripeteva.

Aveva l’affanno.

Le gambe le facevano male.

Nella corsa aveva perso i calzari e in quel fitto bosco pieno di rovi si era ferita i piedi e le gambe.

Sentiva le lacrime che le scendevano sulle guance, lacrime di dolore, di paura… Gli occhi le bruciavano…

Non avrebbe potuto resistere a lungo.

Sentiva i passi del suo inseguitore sempre più vicini.

“Ce la farò?” continuava a chiedersi.

Ormai non ne era più tanto convinta.

Le sembrava già di sentire il suo caldo respiro sul collo, le sue mani sul proprio corpo…

Rabbrividì.

“Non pensarci, non pensarci” si disse.

La sua voce era diventata un sussurro.

Le gambe le tremavano.

Sapeva che tra breve avrebbe ceduto.

“Preferisco morire piuttosto che cadere nelle sue mani” pensò.

Ma proprio quando credeva che tutto fosse finito vide una radura.

Una via d’uscita.

Il volto le si illuminò.

Mentre si avvicinava alla radura, le tornarono alla mente alcuni dei ricordi più belli della sua infanzia, quando, insieme alle sue sorelle, correvano nei prati e tra l’erba alta si divertivano a rincorrersi.

Sul suo volto apparve l’abbozzo di un sorriso e per pochi attimi si dimenticò del pericolo che incombeva su di lei.

Poi, però, un dolore lancinante al piede causato da una spina che le si era conficcata nella carne la riportò alla realtà.

La radura era a pochi metri di distanza da lei.

Sotto i piedi già sentiva la morbidezza dell’erba.

Si lasciò quel cupo bosco alle spalle, ma non il suo inseguitore.

Era sempre più vicino.

Sapeva che non avrebbe resistito a lungo.

Le gambe e i piedi erano ricoperti di sangue fuoriuscito dalle ferite che si era procurata nel bosco e le provocavano dolore.

Non correva più veloce come prima.

La testa le girava, ma se si fosse fermata anche solo un istante, lui l’avrebbe presa.

Con la coda dell’occhio scorse il suo inseguitore a pochi passi da lei: non sembrava affannato come lo era lei.

Provò ad accelerare ma non aveva più forze.

Doveva arrivare alla fine della radura: di sicuro avrebbe trovato qualcuno a cui chiedere aiuto.

Ma mentre si aggrappava a quest’ultima speranza, alcuni pezzi di legno, forse resti di un falò, la fecero inciampare.

Cadde stesa sull’erba.

Quando si voltò lui era lì, imponente, in piedi davanti a lei e sul suo volto comparve un sorriso che non prometteva nulla di buono.