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Autore: Sirio J Dawson    07/12/2011    1 recensioni
... - Baby sei bellissima quando ti arrabbi. – me lo ritrovo davanti agli occhi, accovacciato che mi sorride dolcemente.
- Io.. non volevo scusami.- mi prese la mano e mi fece alzare.
Mi girai, il solo tempo di capire che avevo le spalle all’armadio, poi solo il nostro amore.
Le sue labbra contro le mie, che si unirono in un unico bacio, il mio viso stretto delicatamente tra le sue mani.
L’aria sapeva di cioccolata e di latte, i suoi baci erano un qualcosa di fantastico.
- Justin baci come un dio lo sai? – gli diedi un bacio, mi abbracciò così forte da farmi mancare il respiro.
- E tu sai che io senza di te non posso stare? – mi strinse ancora più forte, si tolse con la punta del piede le scarpe, il suo abbraccio si sciolse e mi fece cadere sul letto...
Genere: Sentimentale, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 E’ come se un angelo venisse e mi portasse in paradiso.
 

Mi svegliai da sola, ma sentivo ancora il suo profumo sulla mia pelle.
Richiusi gli occhi cercando nella mia mente il suo ricordo, che mi faceva rabbrividire ogni singolo istante.
I miei pensieri venero interrotti dal rumore di una chiave nella serratura e in sottofondo delle ruote che scorrevano sul pavimento.
- Buongiorno piccola.- mi accarezzò una guancia, mi girai verso di lui ed apri gli occhi.
Era già vestito di tutto punto, aveva un sorriso maledettamente incantevole.
- Mettiti seduta che ti ho portato la colazione.- poco lontano dal letto un carrellino, con una tazza di latte fumante, due cornetti al cioccolato, e dei biscotti da the.
- Tu sei un folle!- sorrisi, era meraviglioso, lui, la colazione, la camera, tutto.
Lo abbracciai, aveva addosso quel profumo che mi faceva impazzire.
- Ti stai dimenticando di una cosa o sbaglio?- lo guardai interrogativa, lui mi guardava battendo un piede sul tappeto.
Voleva un bacio.
- Non ci arrivi o ti vergogni, opzione A o opzione B?- alzò le dita per illustrarmi la sua domanda.
- Ehm..opzione B. – eccomi di nuovo allo stesso punto di sempre. Mi guardai  le mani che si contorcevano dall’imbarazzo e dalla vergogna.
Ogni benedetta volta andava a finire così, c’era sempre qualcosa che mi frenava, non volevo piangere, davanti a lui mai più.
- Piccola vieni qua che ti devo dire una cosa. – mi accostai a lui, spostando il mio sguardo potevo vedere il latte che ancora fumava.
Posso dire di non aver capito niente in quel momento, credo di essere tra le sue braccia.
Siamo ad un soffio di distanza l’uno dall’altro, ci guardiamo negli occhi come se stessimo cercando le parole giuste.
- Baby tu non devi avere timore di nulla.- le sue labbra toccano le mie, sa di caffè, è semplicemente inebriante.
- Io non ho timore di nulla.- volevo abbassare lo sguardo, ma lui mi costrinse a guardarlo.
- Se non hai paura di niente baciami ora. – il cuore prese a battermi forte.
 
Mi stava costringendo?
No, mi stava solo facendo combattere le mie paure.
 
I pensieri che mi invasero la testa non mi fecero capire niente, prevalse però il mi primo pensiero:
Mi stava costringendo.
Scostai le coperte che mi coprivano, mi infilai le pantofole, e in preda al pianto gli urlai contro, dicendogli che era solo un cretino.
- Lucinda ma stai bene? – era scandalizzato.
- NO NON STO BENE, SEI PATETICO; IO NON HO PAURA DÌ …- mi bloccai, sapevo che stavo esagerando, ma odio le costrizioni.
Mi lascia cadere vicino all’armadio stretta nelle ginocchia.
Singhiozzavo, avevo paura, paura di perderlo e di non ritrovarlo.
Come una bambina piange per essersi fatta scivolare di mano il palloncino appena comprato, consapevole che il vento non glielo riporterà indietro così mi era chiaro una semplice cosa:
dovevo legare bene il palloncino al mio polso, altrimenti basta poco per farlo volare via.
Richiusi gli occhi, mi bruciavano, stava andando tutto bene, come al solito rovino sempre tutto!
- Baby sei bellissima quando ti arrabbi. –  me lo ritrovo davanti agli occhi, accovacciato che mi sorride dolcemente.
- Io.. non volevo scusami.- mi prese la mano e mi fece alzare.
Mi girai, il solo tempo di capire che avevo le spalle all’armadio, poi solo il nostro amore.
Le sue labbra contro le mie, che si unirono in un unico bacio, il mio viso stretto delicatamente tra le sue mani.
L’aria sapeva di cioccolata e di latte, i suoi baci erano un qualcosa di fantastico.
- Justin baci come un dio lo sai? – gli diedi un bacio, mi abbracciò così forte da farmi mancare il respiro.
- E tu sai che io senza di te non posso stare? – mi strinse ancora più forte, si tolse con la punta del piede le scarpe, il suo abbraccio si sciolse e mi fece cadere sul letto.
- Baby, ti piacerebbe incominciare oggi pomeriggio le prove? – accostò le scarpe al comodino, e mi diede un morso sul collo.
- Si.. per me.. va bene…- ero agitata non stavo nella pelle, molte mie amiche erano invaghite di lui, ma io che dovevo solo fare uno stage, ora mi ritrovavo di nuovo sotto le lenzuola, lasciando che i nostri corpi si attraggano per trovare la completezza.
- Chiudi gli occhi un secondo. – serrai i miei occhi, non volevo vedere nulla, mi volevo godere la sorpresa.
- Okkey ora  mettiti seduta al bordo del letto. – mi appoggiavo alle sue mani, chiudendo gli occhi ancora di più.
- Ora guardami. – se ne stava lì inginocchiato con una scatolina di velluto blu, ero al settimo cielo.
- Ma quello è un anello? – ero emozionata, Justin Bieber mi stava regalando un anello.
- Si qual’ è il problema? – mi sorrise, gli porsi la mano, e mi infilò al dito il suo dono.
Lo abbracciai, era stato romanticissimo.
- Ora sei ufficialmente la mia ragazza! – mi fece l’occhiolino, io non ci riuscivo a credere.
- Tu sei matto, ma ti sarò costato un sacco di soldi, io non me lo merito, ci conosciamo da pochissimo e… -
- Baby frena un secondino, ricordi quello che ti ho detto l’altra volta a cena? Bene tienilo sempre presente. – mi alzai dal letto e fuggii in bagno, poggiai l’anello nella scatola che misi sopra la mensola del bagno.
Dopo poco usci vestita di tutto punto,  feci colazione e ci dirigemmo verso la sala delle prove.
 

* * * 
 

- Bene baby, ora fammi sentire qualche canzone che conosci dai! – era contento, io non smettevo di guardarmi l’anello, era fantastico.
- Okkey…- non sapevo che cantare, magari una canzone romantica da dedicargli, Because you loved me, di Celine Dion era perfetta.
 

For all those times you stood by me
For all the truth that you made me see
For all the joy you brought to my life
For all the wrong that you made right
For every dream you made come true
For all the love I found in you
I'll be forever thankful baby
You're the one who held me up
Never let me fall.

 

- Ma sei fantastica! – Justin aveva un sorriso bellissimo.
- Non esagerare non è vero. – non mi piacciono troppi complimenti.
- C’è tu sei apposto, non c’è bisogno che io ti dica più nulla, apparte una cosa, non respirare troppo forte altrimenti il fiato ti finisce prima e i toni alti non ti riescono. -  mi accarezzò la testa e mi fece alzare.
- Ora canto io dai, vediamo come te la cavi con le mie canzoni. – mi fece l’occhiolino,  sorrise e mi spinse al centro della sala.
- Never let you go va bene? – domandai nell’incertezza.
- D’accordo, never let you go sia!.- mise la base musicale ed incominciò a cantare il ritornello.
 

It's like an angel came by,
and took me to heaven
cuz when i stare in your eyes
it couldn't be better…
 
so take my hand
lets just dance
watch my feet
follow me
don't be scared
girl im here
if you didn't know
this is love.

 
Prima mi prese la mano, mi invitò a ballare, guardai i suoi piedi muoversi a tempo di musica ed io lo seguii, mi disse di non avere paura perché lui era lì con me, mi baciò e ci lasciammo trasportare dalla musica che cullava i nostri baci.
 
 

* Angolo dell’autrice *
 
Eccomi qua con un  nuovo capitolo! :3
Prima di dire le solite cose,  vorrei ringraziare la mia amica Rosaria, che ho conosciuto due anni fa in vacanza.
Mi è stata vicina, ed è stata la prima fan di questa storia, mi ha suggerito l’inizio di questo capitolo, e mi ha accompagnato per tutta la mia FF fino ad adesso.
Grazie per tutte le cose belle che mi hai detto, ( anche se ribadisco, non sono vere u.u. )
Grazie perché sei stata l’unica a perdere un po’ del tuo tempo per leggere questa storiella da quattro soldi.
Grazie di cuore;
 
Sirio Dawson.

   
 
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