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Autore: anonimaG    07/12/2011    3 recensioni
E siamo al continuo de 'il MIO bullo' purtroppo qua entra in scena un altro mini Riccardo e siamo come al solito punto a capo con i sentimenti.
Come andrà a finire la storia sta volta?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Un altro Riccardo D:



 
 
 
   Primo giorno di terza superiore, che scuola faccio?
Turismo, scelta mia? Si, ma solamente perché non sapevo che altro fare e le uniche materie dove vado decentemente sono le lingue.
Me la sono cavata con i debiti in tutto questo tempo.
Voglia di studiare? Pari a zero.
Amore? No grazie, le uniche persone che credono di essere innamorate sono i miei genitori.
I miei genitori? Si chiamano Riccardo ed Elisa.
Io? Bella domanda.
Io Sono Valentino Valenti, un gioco di parole carino no?
Sono un gran figo, eh si mi vanto eccome!!!
Chi altri può avere gli occhi verdi, i capelli neri, delle fossette deliziose quando sorride, alto, fisico da paura e una voce stupenda? Solamente io.
Sono vestito, prendo lo zaino e scendo alla svelta le scale.
Mia madre e mio padre si salutano con un bacio romantico, oddio che schifo.
-Ehm… Ciao io vado…-. Dico disgustato.
-Valè!-. Mi girò, mi chiamano tutti Valè di solito.
-Si papà?
-Quest’anno cerchiamo di essere più seri!-. Che palle sempre la solita storia.
-Come se lui alle superiori lo era-. Commenta mia madre.
Sbuffo ed esco da casa senza nemmeno rispondere.
    Sono arrivato a scuola e i miei compagni mi aspettano a braccia aperte, soprattutto Steve.
Steve è il mio migliore amico, l’unico con cui mi diverto veramente e faccio danni.
Lui è come un fratello per me.
-Valè! Anche quest’anno bordello!!!-. Urla lui salendo sopra il muretto che circonda le piante.
-A chi lo dici Steve! Io quest’anno faccio i casini-. Ok, non ho preso alla lettera ciò che mi ha detto mio padre.
Suona la campanella ed io entro a razzo con Steve dietro.
Sono il primo ad entrare e mi siedo nell’ultimo banco con i miei compagni davanti che fanno un po’ di casino.
Entra un gruppetto di ragazze.
Quelle con cui scherzo sempre.
Ma… Manca un elemento al gruppo o è una mia sensazione? Manca l’unica tra tutto quel gruppetto che mi sta antipatica.
L’unica che è stata la mia vicina di banco l’anno scorso per far calmare i miei bollenti spiriti (messa dai prof).
L’unica popolare che non posso vedere, un'altra con un nome orribile come il mio: Camilla.
Finalmente varca la porta e io mi avvicino per provocarla.
Dio quanto mi piace provocarla!
-Quest’anno ci vestiamo più scollate eh?
Lei si gira e mi tira un’occhiataccia e poi va a sedersi vicino a una ragazza del gruppetto.
Camilla ha gli occhi castani e grandi, i capelli corti fino al collo, lisci e castani come gli occhi, bocca carnosa e naso piccolo.
Il fisico è stupendo ma quello è solo un piccolo dettaglio perché se non fosse per quel cazzo di carattere potrei anche farci un pensierino.
È molto brava a scuola ed è una ragazza che sta simpatica a tutti i prof, non che sia secchiona per carità!
Entra la prof e ci sediamo tutti.
-Buon giorno ragazzi! Quest’anno avrete Francese ed inizio col presentarmi; io sono la prof Bonura.
-Bonura ah ah ah!!-. Dico ad alta voce.
-Senti un po’ ragazzino c’è qualcosa che non va nel mio cognome?-. Mi chiede alzando un sopracciglio ed incrociando le braccia.
-No… No…-. Dico tornando serio.
  
 
    Finalmente è finita la scuola!!
E così il primo giorno è andato.
-Valenti!!!-. Mi giro e Camilla mi sta chiamando.
-Che cosa vuoi Bellini?
-Niente, è solo che ho scoperto di abitare vicino a te.
No! Cazz! La mia vita è finita!! Abitare vicino a lei? Non se ne parla proprio.
-Quanto vicino?-. Deglutisco.
-Mm… Due case di differenza…
-Ah beh se sono due case…-. Cerco di auto-calmarmi per non mettermi ad urlare.
-Ok, chiariamo alcune cose-. Mi blocca, mi sembrava troppo gentile per i miei gusti:-Tu non mi piaci, io non piaccio a te, l’anno scorso mi hai fatto letteralmente impazzire come vicino di banco e la mia unica speranza era che ti bocciassero, ma… Ma non è successo!!! E ora dovrei averti anche come vicino di casa… Facciamo che non mi dai fastidio per tipo… 2 o 3 anni?
-Pff, anche a me non piaci però ti devo sopportare anche come vicina di casa, invece facciamo così: siccome non ho sorelle… Ti va se ti do fastidio?! Naturalmente non è una domanda ma un’affermazione.
Lei sbuffa e cammina più veloce per evitami.
-Bel sedere!!!
-AAAH!!-. Emette questo grido ed inizia a correre mettendosi lo zaino davanti al sedere.
Camilla come vicina di casa eh?
Sento che mi divertirò molto…


ringrazio molto Alesaphi24 per avermi aiutato a fare il seguito
   
 
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